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Autore: lames76    15/02/2010    0 recensioni
Seconda storia del trittico. Scoprima cosa e' successo all'equipaggio dopo i fatti dell'ultima storia ed alcuni di loro si imbarcano in una missione personale.
Genere: Drammatico, Avventura, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Ardito'
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"E queste a cosa mi servono?", chiese Deran. Sito gli aveva portato due pergamene chiuse da dei nastri colorati e gli e li aveva dato con stampato sul viso uno strano sorriso.
"Domani e’ il giorno del 'Festival della Gratitudine'", gli spiego’ la bajoriana, "E pensavo che dopo tutto quello che ci e’ successo ti sarebbero servite..."
"'Mentre bruciano le pergamene, possano i nostri guai diventare cenere con esse'", ripete’ a memoria Nos, "Forse hai ragione", fini’ prendendo una penna ad iniziando a scrivere, "Ma forse due pergamene non basteranno..."
Mentre la bajoriana usciva Nos non pote’ non pensare che era colpa sua se lei si trovava isolata su Bajor. Dopo la Corte Marziale il capitano Picard in persona le aveva proposto di diventare il suo nuovo capo della sicurezza, nonche’ ufficiale tattico, sull’Enterprise-E, ma lei aveva rifiutato. Deran non ci aveva messo molto a capire che l’aveva fatto perche’ si sentiva in colpa, infatti riteneva che lui avesse deciso di non rispettare la Prima Direttiva perche’ gli e lo aveva chiesto lei. Aveva cercato di fargli capire che non era cosi’, ma non l’aveva convinta.

"Renae sai che cosa sono queste strane letture?", chiese Erik guardando lo schermo di fronte a se’. La navetta era appena ripartita dalla zona dei rilevamenti ed era ancora abbastanza distante dalla nave madre.
"Non capisco", rispose la ragazza, "Sembrano una specie di richiesta di soccorso, ma il segnale e’ molto vecchio", scrollo’ il capo, poi attivo’ una comunicazione, "McCoy a Melburne", disse, "Riceviamo uno strano segnale subspaziale proveniente dal quinto pianeta del sistema, chiediamo il permesso di indagare"
"Affermativo tenente", risposero dalla nave, "Ma non potremo venirvi a prendere per le prossime venti ore abbiamo ricevuto una richiesta di soccorso da Drema III"
"Ricevuto Melburne ci metteremo in contatto con voi alla fine della nostra perlustrazione", rispose O'Connor, "McCoy chiudo"
"Bene, speriamo che non sia un falso allarme", disse Benson cambiando rotta.

L'atmosfera era di giocoso divertimento. A Capitol City tutti erano per le strade ed attendevano l'inizio del festival. Sito si allontano’ dal fratello e si mise a cercare degli stecchi di Jumja. Deran fu avvicinato da una donna.
"Salve Nos", gli disse.
"Scusi ma ci conosciamo?", chiese il bajoriano. Lei era una splendida donna con i capelli corvini e due occhi splendenti. Deran si rese conto che la conosceva, ma non riusci’ a ricordarsi dove l'aveva vista la prima volta.
"Si anche se non se te lo puoi ricordare", rispose enigmaticamente la ragazza, "Ho una proposta da farti", Deran la guardo’ incuriosito, "Non quel genere di proposta!", gli rispose stizzita.
"Sei una telepate", disse il bajoriano arrossendo, l'altra annui’.
"Veniamo al dunque, sono stata incaricata di farti sapere che se vuoi tornare a lavorare per il Servizio Segreto Federale sei il bene accetto", gli disse. Poi si volto’ e si allontano’ nella folla.
"Aspetta!", la chiamo’ lui, "Come faro’ a risponderti!", gli chiese.
"Mi mettero’ io in contatto con te", gli sussurro’ Lissy Dowson nella mente.
Nos era ancora confuso per quell'incontro quando fu raggiunto dal ministro Dinin Alen .
"Peldor Joy comandante Deran!", lo saluto’, "Ha un minuto per me?"
Lo porto’ verso un angolo della piazza meno affollato e poi riprese a parlare.
"So che stai passando un brutto periodo con la Flotta Stellare", gli disse, "Sappi che se vuoi c'e’ un posto per te nella Milizia Bajoriana come capitano. Certo le nostre navi non sono come quelle della Federazione, ma almeno avresti di nuovo un comando...", Nos tentenno’ stupito e la bajoriana lo capi’, "Prenditi tutto il tempo che vuoi per riflettere sulla mia proposta e poi fammi sapere. Buon festival!", lo saluto’ allontanandosi.
"Ma che diavolo sta succedendo?", si chiese il bajoriano, "Improvvisamente sono diventato popolare?". Una mano lo afferro’ e lo trascino’ nell'ombra, poi un phaser gli fu puntato in mezzo agli occhi. Di fronte a lui stava un umano.
"Mi ascolti bene comandante", gli disse e fece una smorfia mentre pronunciava l'ultima parola, "Abbiamo bisogno di persone come lei. Se vuole lasciare la Flotta venga con noi!"
"Un bel modo per fare una proposta di lavoro", ironizzo’ Nos.
"Noi Maquis abbiamo molti nemici", rispose l'altro per nulla colpito, "Mi mettero’ io in contatto con lei per sapere la risposta", fini’. Con calma abbasso’ l'arma e poi si giro’ allontanandosi.
Deran, confuso piu’ che mai si sposto’ verso la piazza, ma inciampo’ e cadde in avanti. Cerco’ di appoggiarsi ad una porta, ma questa si apri’ e lo fece ruzzolare all'interno di una costruzione. Quando si rialzo’ scopri’ che si trattava di un tempio. Un vecchio Vedek lo aiuto’ a rialzarsi. All’inizio lo scambio’ per Vedek Tiras , ma scaccio’ l’idea, quel religioso era morto a Gallitep e non poteva quindi essere lui.
"Grazie, non intendevo entrare cosi’ bruscamente...", inizio’ a scusarsi.
"E' da molto che non entri in un tempio e che non parli con i Profeti", gli rispose il Vedek.
"Come fa a saperlo?", chiese lui ancora piu’ confuso.
"I Profeti mi hanno avvertito della tua venuta e mi hanno chiesto di mostrarti una cosa", gli rispose l'altro accompagnandolo verso una stanza secondaria. Deran rimase a bocca aperta quando vide il contenuto della camera. Al centro di essa era posta una teca dorata.
"Un Cristallo dei Profeti", mormoro’.
Il Vedek lo ignoro’ e lo porto’ di fronte alla reliquia, apri’ i due sportelli e poi lo lascio’ solo. Deran rimase da solo a fissare la 'lacrima dei Profeti' baluginare di una luce blu.
Poco dopo iniziarono le visioni.

"Erik sembra che abbiamo fatto una grande scoperta", disse O'Connor parlando attraverso l'interfono. Era scesa sul pianeta ed era stata teletrasportata in una grotta sotto la superficie. Qui aveva trovato qualcosa di molto speciale.
"Sembra che abbiamo captato il messaggio registrato di una postazione Iconiana sconosciuta", disse con gli occhi che gli brillavano, "Cerco di capire se sono ancora funzionanti", fini’ premendo qualche pulsante sulla consolle che stava di fronte a lei.
"La tecnologia Iconiana e’ estremamente pericolosa", gli disse Benson, "Non dovresti giocarci..."
"Non ci sto giocando Erik", lo fermo’ lei sorridendo, "Sto solo provando..."
Un bagliore scaturi’ dalla sfera posta al centro della stanza e lei avverti’ una leggera scossa alle mani. Poi un lampo colpi’ un portale che si apri’.
"Cosa e’ stato?", chiese allarmato il ragazzo.
"Niente di pericoloso", rispose Renae, "Ho attivato un portale e...", si fermo’ un attimo, "Ricevo delle letture strane, non e’ un portale di teletrasporto come gli altri"
Attraverso il passaggio cominciarono ad apparire delle immagini a velocita’ altissima e poi tutto si spense.
"Ho registrato tutto", disse la ragazza, "Lo guardero’ sulla navetta, puoi teletrasportarmi quando vuoi"

Gli parve di sentire un profumo dolce... e poi Deran non si trovava piu’ nel tempio. Era in una cella di detenzione standard, ma non era della federazione. L'unica cosa che lo provava era la scarsa illuminazione e l'afa. Era solo. Si avvicino’ al campo di forze che sbarrava l'uscita e noto’ un'altra cella di fronte alla sua. All'interno era rinchiuso un umanoide. Non riusci’ a vederlo bene e maledi’ il buio. Era seduto su una specie di panca e sembrava estremamente calmo. Nos cerco’ di raggiungerlo e tocco’ la barriera di energia che emise una luce intensa. Tanto intensa da fargli chiudere gli occhi.
Quando li riapri’ vide lo spazio, come se ci stesse galleggiando. Dappertutto c'erano detriti e lui li riconobbe come pezzi di navi stellari federali. Doveva essere stata una battaglia furibonda, simile a quella di Wolf 359. Aguzzo’ lo sguardo e noto’ un vascello della Flotta Stellare di classe New Orleans, ancora intatto. Cerco’ di leggere il nome, ma riusci’ solo a leggere il numero di registro 'NCC 63102', poi sei navi Jem'Hadar la affiancarono, ma non la attaccarono. La visione svani’. "Maledizione!", urlo’ Deran, "Come faccio ad impedire che questo avvenga se le visioni spariscono cosi’ in fretta!"
Si guardo’ intorno e scopri’ di essere nella cabina di una nave. Ma non una nave federale, questa era buia e illuminata da luci rossastre soffuse. Niente letto, solo un tavolaccio di legno, tipico delle navi klingon. Guardo’ fuori dall'oblo’ e noto’ che si stavano dirigendo verso una stazione spaziale. Lesse le lettere che erano stampate sui lati e si stupi’, perche’ non aveva un numero, come le altre, ma un vero nome. Il nome di un animale della terra nativo dell'Australia...

"Maledizione!", esclamo’ O'Connor, "Non si vede nulla!"
Mentre la navetta era diretta al punto di incontro lei si era dedicata alla visione delle immagini apparse sul portale. Purtroppo aveva scoperto che solo alcuni fotogrammi erano non rovinati.
"Beh, vediamo almeno questi", disse a Benson.
Sul suo computer apparve l'immagine di una stazione spaziale federale, poi l'inquadratura cambio’ e si porto’ all'interno. In mezzo alla folla c'era Deran Nos.
"Ma come e’ possibile?", chiese il ragazzo stupito. O'Connor controllo’ i dati e vide che era proprio la registrazione delle immagini del portale. Improvvisamente sul video apparve un Nausicano che si fece largo tra la folla. Arrivo’ alle spalle del bajoriano e poi lo pugnalo’ alla schiena. Renae trasali’.
"Stai calma e’ solo un brutto scherzo", gli disse Erik.
Intanto nella registrazione, su un terminale, era apparsa la data stellare e lei vide che non era quella odierna.
"Hai visto la data?", chiese Benson.
Renae annui’, "Era quella di dopo domani", mormoro’.

Il Vedek chiuse i battenti della teca e Deran si riprese.
"Spero che ti sia stato di aiuto", disse il vecchio con calma portando via la 'Lacrima'. Prima che il bajoriano potesse parlare era scomparso.
Lui usci’ e subito fu raggiunto da Sito che gli porse uno stecco di Jumja.
"Successo niente mentre ero via?", chiese la ragazza.
"Tutto", mormoro’ lui in risposta. Jaxa lo guardo’ stupita.
"Cosa vuoi dire?", chiese non resistendo alla curiosita’.
"Mi sono stati offerti tre lavori ed in piu’ ho avuto un incontro con il 'Cristallo di Profezia e Cambiamento'", disse, "Ma la cosa piu’ importante e’ che ho scoperto che se voglio evitare una strage devo lasciare Bajor al piu’ presto..."
"Ma non puoi", lo fermo’ Sito smettendo di leccare il suo dolce, "Ti e’ impedito lasciare il pianeta, pena l'espulsione definitiva dalla Flotta..."
"E' per questo che avro’ bisogno del tuo aiuto", gli rispose lui sorridendogli.
   
 
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