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Autore: lames76    15/02/2010    0 recensioni
Nuova ambientazione e nuova nave! Una missione di soccorso fa trovare nuovi alleati mentre il nuovo equipaggio viene presentato.
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Ardito'
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Passo’ una settimana e Deran riusci’ ad uscire dal suo torpore. Si convinse che era meglio cosi’, piuttosto che pensare a Renae morta, preferiva vederla felice con un altro uomo. Fece parecchi giri sulla sua nuova nave ed imparo’ a memoria tutti i corridoi e le sezioni. Si fece spiegare al meglio dagli ingegneri le migliorie ed i vari accorgimenti tecnici usati durante la costruzione.
Alla fine del settimo giorno ando’ a ricevere Erika e Melixa che erano appena arrivare con un Runabout al complesso residenziale di Utopia Planitia. Le accolse felicemente e poi le accompagno’ nel suo alloggio dove offri’ loro una cena. Al termine della quale inizio’ a raccontare la sua storia.
Aveva maturato la decisione di raccontare proprio tutto alle due donne perche’ sapeva di potersi fidare di loro. Racconto’ con calma, con atteggiamento quasi distaccato, ricordando tutti i particolari. Alla fine rimase in silenzio a guardare le due donne.
"Nos ti rendi conto di quello che ci hai appena confessato? ", gli chiese il consigliere stupita, "Se e’ tutto vero, tu hai infranto uno dei regolamenti piu’ importanti della Flotta Stellare, la Prima Direttiva temporale! "
"Lo so ma non me ne pento", risposte calmo il bajoriano.
"Ti capisco, sono stata innamorata anche io...", mormoro’ Erika, "...ma se tutto e’ andato come dici, perche’ tu ricordi tutto mentre noi no? "
"Questo non te lo so spiegare", scosse il capo senza una risposta.
Rimasero di nuovo in silenzio.
"Vuoi vedere le schede degli ufficiali? ", chiese il consigliere Zarton per rompere il ghiaccio.
"Sarete stanche per il viaggio...", fu la risposta del capitano.
"Io a dire il vero vorrei vedere l’Ardito", era stata la prima frase pronunciata da Melixa da quando era salita a bordo.
"Allora andiamo", il bajoriano si alzo’ ed accompagno’ fuori le ragazze.

"La USS Ardito, sara’ l’ultima nave di classe Galaxy prodotta dalla Federazione..."
"Vuoi dire che non ne costruiranno piu’ altre? ", strabuzzo’ gli occhi la giovane ingegnere.
"No... con la guerra contro il Dominio, le navi di classe Galaxy sono diventate troppo costose e troppo lente da costruire", inizio’ a spigare Deran, "Ora come ora tutte le classe Galaxy prodotte lasciano i cantieri appena hanno funzionanti gli armamenti e gli scudi. Non c’e’ piu’ tempo di montare i laboratori scientifici, i giardini botanici, i bar e gli alloggi. Sono in tutto e per tutto navi da battaglia", fece una pausa imboccando un corridoio, "L’Ardito sara’ invece una nave di classe Galaxy fornita di tutto"
"Come mai? ", chiese il consigliere.
"E’ stato deciso di dimostrare che la Federazione non ha perso i suoi principi solo perche’ costretta a combattere una guerra. L’Ardito sara’ il simbolo di tutto quello che la Federazione ha sempre fatto e sempre fara’, esplorare l’universo alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civilta’"
Finirono il giro arrivando sulla plancia della nave.
"Non vedo l’ora di iniziare a lavorare con questa meraviglia", sorrise felice Melixa.
"Ed io non vedo l’ora di iniziare a lavorare con i miei nuovi ufficiali", gli fece eco Deran.
"Bene allora e’ arrivato il momento che tu sappia chi sono", fini’ Erika passando al suo capitano un DiPAD.

Un paio di giorni dopo giunsero sulla nave i nuovi ufficiali e Deran si presento’ in sala teletrasporto a riceverli.
"Il Comandante Tashen e’ in attesa dell’imbarco", l’addetto al teletrasporto lo guardo’ sorridendo.
"Energia", ordino’ Deran.
Dopo lo sfavillio delle luci apparve sulla pedana del teletrasporto il primo ufficiale della nave, una ragazza alta, snella, capelli neri corti che le coprivano le orecchie. Guardo’ il suo capitano e scese i due scalini che la separavano da lui. Le sue movenze erano estremamente eleganti.
"Benvenuta a bordo", esordi’ Nos porgendole la mano.
Phoebe esito’ solo un istante prima di prenderla e stringerla, "Sono contenta di conoscerla capitano. Il suo Curriculum e’ veramente ottimo"
Il bajoriano sorrise amaro pensando che la sua carriera "sfavillante" era dovuta al fatto che sapeva in anticipo cosa sarebbe successo.
Deran poi guardo’ la sua seconda. Noto’ che i suoi occhi, che a prima vista gli erano sembrati neri, avevano dei riflessi verdi e lo stavano osservando con viva curiosita’. Sorrise, "Anche il suo Comandante"
Phoebe continuava a fissarlo negli occhi "Se non ha ancora bisogno di me, penso che andro’ nella mia cabina", il capitano fece per parlare ma lei lo fermo’, "Non si disturbi, conosco la strada", gli si avvicino’ come per sussurrargli un segreto, "Ho imparato a memoria la planimetria della nave"
Dopo aver salutato il suo superiore usci’ dalla sala portandosi dietro il suo bagaglio. Deran rimase qualche secondo a fissare la porta della sala teletrasporto che si era ormai richiusa, dopo il passaggio della ragazza. Poi scosse la testa come a fugare i suoi pensieri e si rivolse di nuovo alla pedana.
"Capitano, il Tenente Comandante Giuliani e G’Ratok sono pronti al trasporto", disse improvvisamente l’addetto al trasporto e Deran fece segno di procedere.
Stavolta sulla piattaforma apparvero due figure maschili, una piu’ imponente dell’altra.
Il primo era un umano, molto alto e decisamente robusto con stampato sul viso un sorriso gioviale. Si scosto’ una ciocca dei suoi capelli castano dorati da davanti agli occhi verdi e porse la mano al suo superiore.
"Capitano e’ un piacere conoscerla", la sua stretta era vigorosa e la voce simpatica.
"E’ un piacere averla a bordo, secondo il suo curriculum lei e’ uno dei migliori scienziati della Federazione...", inizio’ Nos.
"E’ vero capitano... almeno, questo e’ quello che dicono di me, io sono troppo modesto per ammetterlo!", rispose l’ufficiale strizzando l’occhio al bajoriano, "Penso che durante la nostra missione avro’ modo di dimostrarglielo", saluto’ ancora il suo nuovo capitano e si avvio’ per i corridoi.
L’altro nuovo arrivato che si avvicino’ con passo pesante a lui, era un klingon con qualche capello bianco di troppo per essere considerato ancora nel fiore degli anni. Indossava la divisa dell’Impero ed il simbolo della sezione medica gli adornava il petto.
"Benvenuto a bordo", saluto’ Deran, "Sono contento di averla come medico sulla mia nave. Ho sentito racconti incredibili su di lei e..."
"Capitano bando ai convenevoli", rispose il klingon con il suo vocione, "La serviro’ con onore come e’ giusto che sia e sara’ poi lei a giudicare il mio operato. Non so cosa abbia sentito sul mio conto ma le posso assicurare di conoscere i metodi della Federazione per quanto riguarda la medicina. Non posso dire di condividerli in pieno, ma non avra’ di che lamentarsi"
"Apprezzo la sua sincerita’ dottore", gli sorrise Deran salutandolo. Era ancora un po’ perplesso al fatto di avere come medico capo un klingon, ma si rassicuro’ ripetendosi che se era stato scelto per una delle navi ammiraglie della Federazione, non era certo lui che poteva avere qualcosa da ridire. Dopotutto, il programma di scambio medico era appena stato reintrodotto dopo quasi 150 anni, e tutti gli alti papaveri si auguravano che funzionasse, quindi...
"Capitano il Tenente Dos Santos e’ pronto al trasporto", li interruppe l’addetto.
"Bene capitano se mi dovesse cercare mi trovera’ in infermeria", saluto’ G’Ratok uscendo dalla sala.
Mentre il klingon usciva, sulla piattaforma del teletrasporto apparve la sagoma dell’ufficiale tattico.
Era un uomo di chiare origini sudamericane, carnagione olivastra, occhi scuri ed altezza non troppo elevata. A prima vista sembrava anche gracile ma secondo il suo Curriculum era uno dei piu’ grandi esperti di combattimento corpo a corpo ed un ottimo tattico.
"Benvenuto", Deran iniziava a stancarsi di ripetere quella frase.
L’altro gli fece un cenno con il capo e la sua bocca si increspo’ in un leggero sorriso.
"Di poche parole il ragazzo", penso’ divertito il bajoriano, "D’altronde ha appena sposato una vulcaniana e questa dovrebbe essere un indizio sufficiente a farmi capire che tipo e’..."
"La accompagno al suo alloggio", si offri’.
"La ringrazio ma non e’ necessario", rispose lui, "Conosco la strada"
Saluto’ con un cenno del capo il suo ufficiale comandante ed usci’ dalla sala.
Deran aggrotto’ la fronte, "Bene, sembra proprio che nessuno abbia bisogno di me, allora! ".
Poi sospiro’, "Per oggi sono finite le presentazioni"
Fece per uscire dalla sala ma l’addetto al teletrasporto lo fermo’, "Mi scusi capitano c’e’ ancora qualcuno che desidera salire a bordo"
Nos lo guardo’ confuso, non gli era stato detto niente di altri imbarchi per quel giorno. Fece un segno d’assenso al tenente e pochi istanti dopo un uomo sulla quarantina che indossava sopra la divisa un camice bianco, apparve sulla piattaforma.
"Noto dalla sua espressione che non e’ ancora stato informato", il nuovo venuto nascondeva a stento un sorriso, "Sono il Dottor Bruce Maddox"
Deran riconobbe subito il nome di una delle migliori menti della Federazione per quanto riguardava la ricerca in robotica. Il Dottor Maddox era l’uomo che aveva cercato di "smantellare" il tenente comandante Data per riuscire a capirne il funzionamento, ma era anche lo scienziato che piu’ era andato vicino a riottenere i risultati del dottor Soong.
"Sono qui per istruirla sulla novita’ che avra’ a bordo", gli fece un altro sorriso compiaciuto, "Se mi vuole far strada fino alla stiva di carico uno, le faro’ vedere"
Si avviarono per i corridoi ed il dottore ricomincio’ a parlare.
"Come sapra’ io sono sempre stato affascinato dai risultati ottenuti dal dottor Soong ma i miei sforzi sono sempre stati frustrati dal fatto che non riuscivo ad ottenere una matrice positronica stabile", fece una pausa mentre entravano nella cabina del turboascensore ed il capitano ordinava di essere portati al ponte della stiva, "Poi mi sono capitati sottomano gli studi di una dottoressa che, involontariamente, aveva creato una forma di vita artificiale chiamata Exocomp"
Il bajoriano lo guardo’ incuriosito, non aveva mai sentito parlare di quegli automi.
"Questi Exocomp erano stati progettati per essere una specie di meccanico automatizzato ed avevano la possibilita’ di replicarsi dei percorsi di memoria per poter "imparare"", il dottor Maddox sorrise, "Ed e’ qui che mi e’ venuta l’idea"
La porta della stiva si apri’ ed il dottore condusse il capitano davanti ad un grande contenitore. Premette alcuni pulsanti su una specie di interfaccia ed il contenitore si apri’. All’interno era presente quello che Deran identifico’ come un missile. La forma era quella tipica dei vecchi missili terrestri, compreso il colore grigio scuro.
"Ho integrato i sistemi dei due automi, matrice positronica e replicazione di circuiti ed ho creato BMP-27", il dottore apri’ uno sportellino presente nella parte anteriore dell’ogiva del missile e schiaccio’ un pulsante. Il missile si animo’.
Dalla parte inferiore sbucarono fuori due lunghe gambe sorrette da quattro rigide dita. Dal "torso", composto da due cilindri, sbucarono quattro lunghi arti simili a braccia, i primi due, quelli superiori, terminanti con mani umanoidi a cinque dita, le altre due terminanti, una con una mano priva di dita, l’altro senza addirittura la mano.
L’ogiva superiore si illumino’ di una luce azzurrognola.
"BMP-27 in attesa di istruzioni", gracchio’ una voce metallica proveniente dall’automa.
"Il mio problema e’ che cercavo di mettere a punto un androide capace di fare tutto. Il segreto e’ la specializzazione! Questo mio risultato e’ specializzato nelle riparazioni, come i suoi cugini Exocomp, ma ha molte piu’ potenzialita’. E’ capace di imparare dai suoi errori e puo’ interagire con l’equipaggio piu’ facilmente"
"E’ senziente?", chiese Deran.
La domanda prese di sorpresa il dottore.
"Assolutamente no", si affretto’ a rispondere, "Non e’ progettato per quello. In piu’ e’ programmato solo per essere un riparatore"
Il capitano si astenne dal commentare, "Come mai e’ stato assegnato a questa nave?", si limito’ a chiedere.
Il dottor Maddox si acciglio’.
"Il consiglio scientifico vuole dei risultati", mormoro’ come se non fosse convinto di cio’ che diceva, "Ed ha deciso di testare la mia creatura sul campo per capirne l’utilita’", sospiro’ un secondo poi riprese il suo cipiglio sorridente, "Comunque BMP-27 le sara’ d’aiuto. Anzi, sara’ soprattutto d’aiuto al suo ingegnere capo..."
Il comunicatore del bajoriano trillo’ interrompendo le dissertazioni del dottore, la voce del primo ufficiale gli comunico’ che erano iniziate le procedure finali di imbarco. Deran chiuse la comunicazione dicendo che sarebbe arrivato in plancia al piu’ presto.
"Bene dottore", disse a Maddox, "Sarebbe cosi’ gentile da ripetere tutte le spiegazioni che mi ha dato all’ingegnere Haret?", non attese risposta e si volto’, "Le comunichi tutto, sono certo che capira’"
Detto questo usci’ dalla sala.
   
 
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