Storie originali > Noir
Segui la storia  |       
Autore: kannuki    19/07/2005    3 recensioni
Ford Shelton, un private eye di pochissimo rispetto. Non è proprio quello che si dice un brav’uomo: maleducato e scontroso, gioca d’azzardo e finisce spesso le serate fra risse e gare di bevute.
Max Gershow, giornalista, golden boy e scapolo tossico a tratti mortale. Narcisistico, vanitoso e dannatamente sicuro di se, latitante per i troppi debiti e deciso a sfuggire alla ex moglie e alla fidanzata assillante.
Infine c'è Jordan, ancora innamorata di Ford che a sua volta non l'ha mai dimenticata, Natalie che continua a scappare di casa, Andrea che 'simpatizza' per Max e una vicenda che ruota attorno ad un mucchio di soldi scomparsi e un cadavere scomodo.
Genere: Avventura, Dark, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il funerale è anonimo e ci sono solo quattro persone ad assistere alla deposizione pubblica

Il funerale è anonimo e ci sono solo quattro persone ad assistere alla deposizione pubblica. Quattro persone e una macchina lontana che segue ogni mossa del ridotto corteo.

E quella bella biondina chi è? Si domanda Durque zoomando col binocolo su Natalie. Sorella dispersa, amica…“Tombola” sussurra quando la vede stringergli la mano e poi abbracciarlo, in evidente stato di preoccupazione.

Quella piccoletta doveva essere la sua nuova donna… bene, pensò ripartendo con tutta calma, ci andrà di mezzo lei se non scuce il milione che mi deve!

 

La ‘piccoletta’ in questione non è poi così tanto piccola: sulla carta d’identità ha 23 anni appena compiuti e per la cronaca è alta 1.70...con i tacchi! Non è tanto bravo Ford a fare gli identikit.

Natalie lo osserva con una pena terribile nell’animo e non sa come comportarsi perché non sa neanche consolare se stessa, figurarsi lui.

È rimasto inchiodato in quella posizione per tutto il tempo, pallido e con un’espressione vuota che l’ha fatta seriamente preoccupare. Gli ha preso la mano, stringendola mentre calavano la tomba nella terra e solo in quel momento l’ha sentito riprendersi con uno scatto muscolare. L’ha stretta fino a farle male alle ossa ma Natalie ha stretto i denti e non ha detto niente.

Ha provato a mettersi nei suoi panni e ad immaginare se ci fosse stato qualcun altro al posto di quella donna sconosciuta.

La sua mente ha cancellato immediatamente il pensiero tremendo e l’ha costretta ad abbracciarlo con forza.

Ford non ha mosso un muscolo e non l’ha ricambiata. Ha osservato la terra che veniva gettata sopra seguendo con gli occhi i singoli granelli che si perdevano, scivolando dalla bara liscia di legno lucido e rotolando sul fondo, accumulandosi fino a far svanire anche l’ultima traccia della croce intagliata sopra.

Addio Mac..

 

Natalie l’ha sentito tirare su col naso ma non ha avuto la forza di alzare gli occhi su di lui. Ha preferito continuare a stringergli la mano tenendo ostinatamente gli occhi puntati sul prato vasto davanti a se, costellato di tombe bianche ornate dall’erba accuratamente falciata. 

 

Ha parlato senza sentire le proprie parole, cercando di smuoverlo quando il prete se n’è andato, una volta espletata la propria angusta funzione.

 

“Ford, andiamo via” gli ha sussurrato non riuscendo a stare lì un minuto di più. 

“Lasciami qui…va con Charlie” le ordina imbambolato, la foto della sua donna che spicca sulla lapide. Troppo seria in quella foto… Jordan era allegra e solare…non era

Natalie lo vede abbassare la testa incupito. Non ha mai visto piangere nessun ragazzo e non sa come affrontare la cosa. Dietro di lei, Charlie ha un’espressione impenetrabile e Max sembra dispiaciuto.

Loro la conoscevano? Cosa aveva di tanto speciale questa donna? Si domanda sentendosi subito in colpa per aver pensato una cosa del genere di una morta.

Eppure lei non sopporta di vedere Ford ridotto in quel modo per colpa di un’altra!

 

“Andiamo.” Sussurra toccandolo e arretrando di qualche passo quando la scosta da se con rabbia, inginocchiandosi davanti alla tomba.

“Va via” sibila incazzato “andatevene via tutti, cazzo! Fuori dai piedi!” 

Natalie fa un salto all’indietro finendo contro Charlie che la rimette dritta e le fa cenno di non prendersela.

Natalie non se l’è presa: è scocciata da morire!

“Non prendertela, gli passerà” le dice sottovoce Max col suo sguardo stranamente limpido e consolatore.

Aggrotta la fronte per non dire quello che pensa veramente in quel momento. Odia quella donna sebbene non l’abbia mai conosciuta, ma la odia per il male che stava facendo a Ford anche dall’aldilà.

Natalie è sicura che lui non la dimenticherà mai, che quel fantasma occuperà per sempre tutto il suo cuore senza lasciarle neanche un angolino in cui accucciarsi e non riesce a fare a meno di singhiozzare per qualche istante. Era anche bellissima, come fa a competere con una del genere?! 

 

“Dai, non piangere. E’ nervoso, gli passerà, dagli tempo

Pensi che non lo sappia, cretino? Natalie ha una mezza antipatia per Max: sta dicendo cose scontate che non ha bisogno di sentirsi ripetere da un idiota troppo palestrato. Non risponde e si limita ad annuire.

“Quanto intendi rimanere?”

La domanda di Charlie non la fa neanche pensare “domani non lavoro. Ho avvisato Nan.. la signora Merrybeth di un lutto in famiglia. Mi ha dato la giornata libera” afferma asciugandosi un occhio lucido.

“Bene, la tribù si allarga” ridacchia Max sfregandosi le mani “ci dovremmo stringere”

“Dove?”

“Non lo sai?” Charlie sorride divertita “alloggiamo tutti  dal signorino scontroso laggiù”

“Sarà contento…” mugugna ricordando della sua antipatia per le grosse compagnie. Anche se composta da tre persone, per Ford bastano a creare situazioni insostenibili. 

“Non ne hai idea. Ti dispiace dormire con me o preferisci …” indica Max che assume un’aria angelica e la guarda sbattendo gli occhi.

Natalie lo fissa imperturbabile e poi risponde lentamente calcando bene ogni singola parola “no, grazie. Ho una famiglia in questa città e piuttosto che dormire con te mi sistemo nella cuccia del cane”

Charlie scoppia a ridere trattenendosi per rispetto a Ford che non sta divertendosi per niente e si sta macerando nei sensi di colpa.

See..lo so io con chi vorrebbe dormire, la piccoletta” ridacchia Max indicandola e mandandola a fuoco.

“Porco!” sibila allontanandosi di qualche passo e occhieggiando le spalle curve di Ford.

Charlie lo fissa con aria tenebrosa “mi fai schifo sempre di più, Gershow. Non insidiare la bambina!”

“Non sono una bambina” è la secca risposta della ragazza. “Ho 23 anni e non sono esattamente una bambina e mi difendo da sola, grazie!” replica acidamente facendola tacere.

La donna la osserva senza replicare alla sua tagliente risposta e la segue con lo sguardo mentre si avvicina a Ford restando a parecchi passi di distanza dietro di lui.

Emmamma mia non si può neanche scherzare! Ommerda!!”

Charlie si volta all’esclamazione di Max che se ne sta accucciato in terra dietro la macchina “che ti succede, hai perso un centesimo?”

L’uomo indica alle due spalle e la tira giù a sua volta “la mia ex moglie! Merda, merda!”

“Io non centro nulla con le tue storie malate e lasciami andare che neanche mi conosce, quella!” sibila a bassa voce scostando la mano che la stava stringendo.

Se vede Ford siamo fregati”

Tu sei fregato” ribatte Charlie scrollandosi finalmente dalla sua presa. Si rialza osservando una bella donna sorpassarla, gettandole appena un’occhiata. Vorrebbe tanto aprire bocca per metterlo nei guai!

Se n’ è andata, cretino” l’avverte a mezza bocca quando è ormai lontana “che è sta storia?”

“Scappo per non pagare gli alimenti” spiega non fidandosi e spiando da dietro la gomma le gambe della sua ex moglie ormai all’orizzonte.

“Passibile di denuncia” afferma masticando una gomma alla nicotina. “E da quanto tempo non li paghi?”

“Da tanto! Mi hanno licenziato, pignorato casa e il commercialista è scappato con i miei soldi...e quel fiorellino innocente è attratta da quell’essere abominevole!” mugugna a mezza bocca tirandosi su dal terreno e spazzolandosi i pantaloni.

“Quello è un ragazzo molto dolce” borbotta seccata “e anche lei! Mi piacciono insieme.”

“Mh..” mugugna Max osservandola e appoggiandosi all’auto “tanto non sarei mai riuscito a rimorchiarla: troppo innamorata di quel tipo”

Charlie lo guarda sbattendo gli occhi e non parla, limitandosi a scuotere la testa “sempre una frase di troppo.

 

La sento muoversi dietro di me ma non riesco ad aprire bocca per parlare. Allungo una mano per invitarla a sedersi ma lei non accetta.

È arrabbiata perché le ho risposto male prima?

“Quanto ti fermi?”

Natalie mi aggira e si ferma davanti a me abbassandosi sulle ginocchia. Mi guarda fisso negli occhi e mi da fastidio farmi vedere così debole. Afferma che dopodomani dovrà tornare ‘a casa’ dalla Nanny e che stanotte tornerà dai suoi.

Non può restare con me?

“Natalie...potresti fermarti da me se ti va…”

Lei mi guarda e inclina la testa soprappensiero “se mi garantisci una buona copertura contro quell’essere laggiù, resto volentieri.”

“Mi farebbe piacere” ammetto alzandomi col volto stravolto e un’aria ciancicata da fare schifo e pena anche ad una suoretta. Strofino un braccio sugli occhi e quando smetto la vedo infilare una mano in tasca. Mi porge un fazzoletto con molta cautela. Lo prendo e lo guardo e poi sorrido come uno scemo “da non crederci..” Ridacchio mentre Natalie mi guarda senza capire.

“E’ un fazzoletto di carta: abbattono gli alberi in Amazzonia per farli” mormora camminando di fianco a me.

Perché è così tesa adesso? Così dura…

“E’ una cosa che mi diceva mio padre, un giorno te la racconterò” mugugno camminando lentamente. Mi fermo e la guardo per un po’ cercando di capire cosa l’abbia infastidita “mi fa piacere che sia qui” ammetto timidamente facendola quasi sorridere.

“Davvero?”

La sua domanda è piena di speranza che le illumina il viso. Bellissima…

“Si” ha un’espressione che non le ho mai visto e una tensione addosso che non mi piace per niente. C’è qualcosa che la sta infastidendo e non penso sia Max. Deve essere sicuramente colpa mia. “Sei  cresciuta un pò o sono io che ci vedo male?”

“Ho fatto il compleanno una settimana fa ma sono sempre uguale. Ci vedi male” borbotta mettendosi meglio lo zainetto in spalla e non degnandomi di un altro sguardo. “Ce l’hai ancora il cartello stradale?”

“Auguri in ritardo” le dico facendole alzare le spalle. Si, ce l’ha con me, sicuro a palla. “Ce l’ho ancora, sta a casa” mormoro continuando a chiedersi che diavolo devo farci con un cartello stradale...e perché Natalie ce l’ha a morte con me!

 

***

 

“Non mangi?”

“Non mi va”

“Dai, Ford…”

“Natalie…” l’uomo sospira e la guarda, mezza imbronciata e occhi supplichevoli…disgraziata! “Davvero non ho fame” cerca di essere gentile mentre lo dice ma non riesce ad evitare il tono brusco.

“Va bene, non insisto “ afferma decisa e delusa: lui se ne sta rintanato nella sua stanza e dall’altra parte giungono le grida selvagge di Charlie e Max che non riescono ad andare d’accordo neanche su quanto sale mettere nella pasta.

“Mi hanno scocciato, adesso urlo” sibila la ragazza muovendosi verso la porta.

Lasciali perdere, fanno esercizio di pazienza. Chiudi quella porta e torna qua.” Le ordina mezzo arrabbiato per avere la casa invasa dalle orde barbariche e depresso per colpa di quella meraviglia dalla luna storta nella sua stanza.

Natalie ubbidisce e resta in piedi, addossata alla porta, le braccia incrociate sullo stomaco. Lo osserva giacere scomposto sul letto, di traverso, la faccia abbandonata sul copriletto. Alza la testa nella sua direzione e le mormora che ‘potrebbe anche sedersi accanto a lui, che non morde mica!’

Tu magari no. Io in questo momento si! Pensa staccandosi dal muro e sedendosi ai suoi piedi. 

Non immaginava sarebbe andata così, la cosa…

“Raccontami cosa fai adesso”

“No, non mi va molto.” Borbotta senza voltarsi. La gelosia la sta divorando e si rende conto di essere ridicola!

Sei arrabbiata con me?”

La sua voce è molto vicina, adesso. Natalie si volta e lo trova accanto a se, dispiaciuto e preoccupato. La rabbia cala a livelli di allerta e accenna un sorriso. “No, perché dovrei?”

Ford la guarda senza rispondere; torna a sdraiarsi sul letto e contempla il soffitto prima di parlare.  “Non lo so. Ho quest’impressione”

Impressione giusta, pensa indurendosi di colpo. Si alza nuovamente avvicinandosi alla porta “vado a mangiare; se hai fame, fatti vedere di la

Quando resta solo Ford alza gli occhi al cielo…si, ce l’ha proprio con  me!

 

Sbatacchiare piatti e posate non la fa calmare e non la fa stare meglio. Natalie prende un bel respiro profondo, poi un altro e poi un altro ancora e ringhia al nulla cercando di calmarsi.

E’ riuscita a mandare a quel paese Max tre volte che non le si avvicina più a meno di non aver una forchetta in mano per punzecchiarla e attizzare la ‘belva’ dentro di lei – in questo momento, fuori di lei - e ha evitato Charlie finchè ha potuto. Quella sa qualcosa e ha capito qualcosa.

Siede fuori della casa, guardando la strada che si dipana dal vialetto e continua a battere un piede ferocemente.

La porta si apre e Natalie solleva lo sguardo verso Charlie che esce fuori e si stiracchia, sbadigliando.

“Si sta bene qua fuori” afferma appoggiandosi al muro, fissando la luna, uno specchietto quasi invisibile nel cielo.

“Già” borbotta guardandosi le scarpe. La stringa è allentata e lei la stringe per bene, impegnandosi mentre lo fa, cercando di deviare la mente dalla rabbia che sta covando stupidamente.

“Come sta?”

“Non lo so” ammette appoggiando le braccia sulle ginocchia piegate.

Charlie si sistema accanto a lei e la guarda per un attimo “ti piace, eh?”

Natalie avvampa e non risponde facendola sorridere. “No, non mi piace. Mi fa incazzare!” sbotta d’un tratto arrabbiata. “Che aveva di tanto speciale questa donna? Da quanto ho capito non era una santa, ok… sarà stata bellissima ma…” Natalie si blocca non sapendo dove vuole arrivare. “Sono una stronza, lo ammetto. Dovrei consolare Ford e invece vorrei prenderlo a schiaffi!”

 

“E’ la sensazione che hanno tutti appena lo conoscono. E’ un bravo ragazzo in fondo, dolce, un pò tonto. Si spacca in quattro per le cose in cui crede e prende sempre un bel po’ di fregature.

 

Natalie la ascolta senza interromperla perché vuole conoscere tutto di Ford.

“Come ha fatto a farti innamorare di lui?”

La ragazza non risponde, pensandoci su a lungo “vediamo…mi ha corso dietro tre mesi, ogni volta che scappavo di casa, lui mi trovava sempre.

La prima volta mi ha scovato dentro un supermercato e non è stato proprio un bell’incontro. Pensavo fosse un maniaco, l’ho visto seguirmi fra i reparti finche alla cassa non mi ha sbattuto in faccia il distintivo da agente privato e mi ha portato via di forza. Dio, che vergogna! Davanti a tutti mi ha caricato sulla spalla come un sacco di patate e non mi ha fatto neanche pagare la spesa: è passato attraverso i tornelli fregandosene della cassiera che gli urlava dietro e mi ha lasciato andare solo una volta arrivati alla macchina.”

La voce si affievolisce mentre ricorda il loro primo incontro - scontro.

Si era messa davvero paura, soprattutto perchè se l’era ritrovata davanti all’improvviso e quella cicatrice l’aveva fatta quasi gridare. Alla macchina poi, l’aveva bloccata contro la portiera con un braccio attorno alla vita e un’aria di strafottenza che lei aveva sempre odiato.

“Poi in piscina, in discoteca, al locale…” elenca contando sulle dita “era diventata una specie di sfida, un nascondino scemo che interrompeva la routine delle giornate. Le ultime due volte mi sono divertita parecchio!” ammette sorridendo.

 

Charlie annuisce e si accende una sigaretta. Sventola il fiammifero e lo getta di lato, guardando il fumo della capocchia salire verso l’alto. “Insomma è cominciata così”

“Penso di si...non lo so. Le ultime due volte non vedevo l’ora che arrivasse…allora ho cominciato a preoccuparmi sul serio; ho anche provato a sedurlo per farmi lasciare andare ma non c’è stato niente da fare!”

“Mh…”annuisce la donna sorridendo “retto e onesto fino in fondo”

Anche troppo, pensa con una smorfia. No, non è vero. Gli piace che sia così. “E’ Mister Brightside

Cosa?”

Charlie la guarda senza capire e lei scuote la testa sorridendo “niente…una canzone” spiega sorridendo

E’ solo il prezzo che pago, il mio destino mi sta chiamando. Apri i miei occhi ardenti perché io sono Mr Brightside’ sussurra calcando le parole del testo. “Me lo ricorda…sempre impegnato in qualcosa.

Charlie la guarda di sottecchi. Quel modo di sorridere è sinonimo di cotta fulminante e galoppante.

“E’ un bravo ragazzo”

“Lo so” annuisce fiera di lui. Poi si volta interrogativa “è una mia impressione o non sa mai che pesci pigliare?”

Charlie scoppia a ridere e annuisce “si e fa un sacco di rumore, in compenso. Se qualcosa lo tocca si raggomitola su se stesso e non muove un dito finchè non è più che certo di fare bene”

Natalie ridacchia intenerita.

“Con Jordan è sempre stato un capoccione cieco. Lei lo trattava come una merda e lui abbassava la testa e rispondeva ‘sissignora’. Non so cosa ti abbia raccontato ma mi ha sempre dato sui nervi quella stronzetta con la puzza sotto il naso.

Ford era uno dei tanti, uno per divertirsi una notte e cacciare a calci il giorno dopo. Borbotta alzandosi e passeggiando su e giù “era talmente preso da lei da non accorgersi che quella stronza ne aveva già pronto un altro. Ha fatto la micina per un mese perchè c’ero io; quando me se sono andata e Ford s’è finalmente svegliato…non è molto sveglio da quel punto di vista. Penso dovrai gridarglielo con un megafono.

“Non voglio sapere cosa è successo con quella donna!” borbotta in fretta Natalie guardandosi dietro innervosita. Non è vero: muore dalla curiosità di sapere cosa è successo fra loro ma non lo ammetterà mai.

“Gli ci vorrebbe una ragazza come te. Non so che problema hai, se sei matta o se collezioni teste d’uomini in camera tua ma una con la tua dolcezza gli farebbe un gran bene” afferma indicandola con una nuova sigaretta fra le dita.

“Non sono poi così dolce!” mugugna un pò lusingata dalle sue parole. Se quella donna ha influenza su di lui…“è poi è uno stronzo scontroso!”

 

“Non ha avuto vita facile; la madre è morta quando lui era piccolo e il padre era un gran fannullone perditempo. Faceva l’investigatore anche lui, ed era sempre assente. Ford è cresciuto solo, per quello è così chiuso e riservato” mormora sedendosi accanto a lei. “Non ha mai avuto fortuna con le donne e non è mai stato veramente felice. Lui crede di esserlo stato quel mese con Jordan ma è solo una sua proiezione mentale. Hai presente? Un ricordo brutto col tempo viene sfumato fino ad  assumere toni gradevoli. Lui ha fatto la stessa cosa: ha sfrondato di difetti di Jordan e ne ha esaltato quei pochi lati buoni che possedeva. Non dubito che lei gli fosse affezionata… a modo suo, ovvio, ma..”

Charlie si blocca sentendo un rumore dietro di se. Merda!

Alza lo sguardo al rallentatore mentre Natalie impallidisce per la vergogna e la sorpresa.

 

Ford è furioso e sembra sul punto di picchiarla “che le stai dicendo, Charlie?!

La donna si alza e getta la terra la sigaretta spegnendola col tacco “mi sto facendo i cazzi tuoi!” ribatte con un mezzo sorrisetto sfidandolo con lo sguardo.

Natalie si alza a sua volta, scostandosi dalle due belve e stringe le braccia attorno allo stomaco “non litigate…” sussurra mordendosi un labbro.  

“Devi sempre intrometterti nella mia vita! Non sai un cazzo di me e Jordan, come ti permetti di parlare di lei in questo modo?!”

La sua amica non abbassa lo sguardo neanche per un secondo “analizzo i fatti da un punto di vista oggettivo”

“Non sai niente” sibila avvicinandosi a lei

“So che ti ha fatto stare d merda per un bel po’ e …

“Non sai niente, sta zitta!” urla piegandosi minacciosamente verso di lei “lo sai che le ho svuotato il conto in banca per pagare quell’aguzzino che mi ha sfregiato?! Lo sai che non mi ha mai perdonato?!” urla facendole girare la testa da un lato. Il silenzio che cala è pesante e sempre più opprimente. Charlie tace e alza velocemente un sopracciglio “non lo sapevo, scusa…”

 

“No, no lo sapevi” mormora gettandole un altro sguardo accusatore e voltandole subito le spalle. Vede Natalie ferma davanti a lui e fa una smorfia “andatevene via tutte e due, non avete niente da fare qui!” sibila sorpassandola e facendole perdere un battito.

“Ford...aspetta un attimo” borbotta in fretta afferrandolo per un braccio mentre Charlie si allontana rapidamente.

Lui la guarda per una frazione di secondo e torna a fissare la porta socchiusa.

“Sarei andata via domani lo stesso, non lasciamoci così male, vuoi?” gli domanda dolcemente con la voce che trema per il pianto imminente. Ha esagerato e ora non sa come cavarsi dai guai!

Ford non risponde e si limita a guardarla incupito.

“Scusami, gliel’ho chiesto io…le ho chiesto di Jordan”

“Non dovevi farlo. Dovevi chiederlo a me” ribatte duro con una voce cattiva e un tono ferito che le straccia il cuore.

La ragazza lo fissa con gli occhi lucidi e un rospo in gola difficile da digerire “mi avresti risposto…se ti avessi chiesto…tu..”

Distoglie lo sguardo e la stessa cosa fa il suo compagno. “No, non ti avrei risposto” ammette con tono basso e carico di dolore “non ora”

Natalie annuisce e si appoggia alla parete con un tonfo sordo, cercando di dire qualcosa che non le viene in mente.

Cosa volevi sapere? E’ per questo che sei arrabbiata?”

La domanda la coglie impreparata. Muove gli occhi su e giù, fino a posarli su di lui “vi amavate?”

“Si.”

Quando lo dice, dopo un secondo lunghissimo si accorge di non saperlo con certezza. “Io...si…lei non so…” Balbetta indeciso, sedendosi sullo scalino occupato in precedenza da Charlie.

“Ho sempre creduto…” Ford non riesce quasi a parlare, un terribile timore che diventa realtà. Jordan non l’amava e non gliel’ha mai detto. Infatuazione certo, affetto. Fine, niente di più per lei.

Per lei.

L’uomo tace da troppo tempo e Natalie lo osserva, indecisa se avvicinarsi o restare lì dov’è. Si accosta cauta abbassandosi piano piano e osservandolo di sottecchi “Ford…”

Lui non risponde continua a passarsi una mano sul viso, gli occhi troppo lucidi “no, lei non mi amava…” ammette affrontando la triste realtà. “Non mi amava.”

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Noir / Vai alla pagina dell'autore: kannuki