Il
destino di una Rosa
1.Guai in casa Weasley
Rose Weasley
passeggiava nervosamente su e giù per la stanza, mentre
sentiva i suoi genitori
che discutevano al piano di sotto.
“Ronald, quante volte te lo devo dire?! Mia figlia non
avrà mai un matrimonio
combinato!”
“Ma Hermione…” cercò di
persuaderla il marito, battagliero.
“Niente ma! Per l’amor del cielo, io ho avuto un
matrimonio d’amore e così sarà
anche per Rose!”
Hermione Granger in Weasley non cercava di nascondere la furia che la
attanagliava anzi, le dava pieno sfogo, mentre inveiva contro Ronald
Weasley.
Il caro maritino in questione le aveva appena comunicato che la loro
primogenita, nonché unica figlia femmina dei due, avrebbe
contratto a breve un
matrimonio combinato.
Contrariamente a lei Ron era assolutamente calmissimo, sorrideva quasi
dall’euforia.
Inizialmente l’idea che la sua amata Rosie si sposasse, non
lo aveva
entusiasmato particolarmente, ma era stato contagiato
dall’eccitazione dei suoi
genitori, che gli avevano mostrato un’infinità di
buoni motivi.
Gli stessi buoni motivi che stava cercando di spiegare alla consorte.
Cercò di
prenderle le mani, ma lei lo
scansò bruscamente, voltandosi di spalle.
“Hermione, cara, te l’ho già
spiegato…”
Hermione incrociò le braccia sotto al seno, mostrando tutto
il suo disappunto e
prendendo un bel respiro.
Ron strinse le labbra, spegnendo il sorriso che gli si era formato sul
volto.
Sapeva che quello che la dolce mogliettina gli aveva urlato contro fino
a quel
momento era solo un anticipo della tempesta che sarebbe sopraggiunta in
seguito. Questa volta l’aveva davvero fatta arrabbiare,
pensò, pentito.
“Ronald Bilius Weasley!” gridò infatti
questa girandosi, scarlatta in viso. I
lunghi capelli castani le mulinarono attorno alla testa, indomabilmente
ricci
come solito.
Nonostante stesse cercando di rendersi invisibile, Ron non
potè fare a meno d
pensare che anche in quel momento Hermione era davvero bellissima,
tralasciando
il fatto che l’avrebbe brutalmente ucciso di lì a
pochi secondi.
“Hermione, cara, non potevo deludere i miei genitori. Loro ci
tengono a questa
cosa…” provò a difendersi, alzando le
mani in segno di resa.
“Non provare a mentirmi Ronald, Arthur mi ha detto tutto, eri
più che
consenziente!” la donna assottigliò gli occhi,
mandando lampi.
Ron maledisse mentalmente suo padre e l’affetto spropositato
che aveva sempre
nutrito per Hermione. Talmente tanto spropositato che lei riusciva
sempre a
carpirgli informazioni essenziali, che finivano sempre per metterlo nei
guai.
Rose poteva
udire ogni parola grazie ai toni soavi che utilizzavano i suoi genitori
e,
nonostante il momento fosse critico più per lei che per
chiunque altro, non
potè fare a meno di sorridere divertita. Poteva immaginarsi
perfettamente la
guerra che si stava svolgendo al piano inferiore, era ormai abituata
alle
innumerevoli liti che scoccavano inesorabilmente tra i suoi genitori.
Era
questo che le piaceva di loro: litigavano continuamente e furiosamente,
ma si
amavano ugualmente alla follia; come lasciavano ben intendere gli
sguardi che
si lanciavano, i baci che si scambiavano e i lunghi momenti trascorsi a
fare
pace.
Il dialogo urlato in soggiorno continuava imperterrito.
“Sono
secoli
che nella tua famiglia non avvengono matrimoni combinati
perché ritenuti
inutili e volgari e non appena si ripresenta l’occasione tu
accetti a
sottoporre la tua unica figlia femmina ad una tortura di questo
tipo?!” gridò
Hermione, avvicinandosi pericolosamente al rosso, che
indietreggiò di parecchi
passo, terrorizzato.
“Hermione, so bene che Rose è la mia unica figlia
femmina e non merita una
barbaria di questo tipo, ma pensa ai vantaggi che la cosa ci
porterebbe! Loro dopo sarebbero
eternamente in
debito con i Weasley!” cercò di convincerla,
ancora una volta.
“Non se ne parla Ronald! Non succederà e
basta.” Ripetè Hermione, ancora una
volta. Dopodichè uscì dalla stanza e si diresse
ad ampie falcate in camera da
letto, per poi sbattersi la porta alle spalle e chiudere
definitivamente fuori
suo marito e la sua stupida idea di un matrimonio combinato.
Qualche ora
dopo si sarebbe potuto notare benissimo un Ronald Weasley con la coda
tra le
gambe, che bussava alla porta della sua stessa stanza, cercando di
convincere
la moglie ad aprirgli per farlo dormire.
“Non se ne parla, finchè non scioglierai questa
cosa ridicola, dormirai sul
divano.” Hermione gli sillabò le ultime parole
dall’altra parte della porta,
dando particolare enfasi alla parola “divano”,
sicura che il marito sarebbe
sbiancato, se non addirittura svenuto.
Sogghignò malefica, pronta ad avvertire il tonfo che
l’avrebbe avvisata dello
svenimento del marito. Cominciò a contare, ma arrivata al
cinque ancora non
aveva udito nulla.
“Ronald?” chiese, incuriosita da quel silenzio.
Nessuna risposta.
Che fosse morto sul posto?
No, altrimenti avrebbe fatto rumore cadendo…
“Ronald?” riprovò, sempre meno convinta.
Un mugugno provenne dal corridoio, seguito da un urlo di trionfo che le
fece
rizzare i capelli sulla testa dallo spavento.
“Hermione!” gridò l’uomo,
euforico.
Questa si accasciò contro la porta. Non c’era
nulla da fare, se non voleva
invecchiare prematuramente avrebbe dovuto arrendersi alle idiozie del
marito.
“Dimmi…” sussurrò, passandosi
una mano tra i capelli.
“Ho avuto un’idea!” sembrava un bambino a
cui si è appena regalato un vaso
pieno di cioccolatini e caramelle.
“Me lo immaginavo…” sospirò
la donna. “Che idea?” chiese, ormai completamente
rassegnata.
“Facciamo così: se Rosie si innamora del suo
futuro sposo allora lasciamo
integro il contratto, altrimenti lo distruggiamo e ci inventiamo una
scusa.
Cosa dici? Così tu sei contenta perché Rose ha un
matrimonio d’amore, io torno
a dormire nel mio letto e Rosie ha una sicurezza per il
futuro…” cercò di
dissuaderla. Quando sua moglie lo minacciava di farlo dormire sul
divano, lui
diventava incredibilmente intelligente e provava qualunque cosa per far
ritrattare Hermione.
La donna ci pensò un attimo. Dopotutto non era male la
proposta…
“D’accordo.” Decretò alla
fine, voltandosi ad aprire la porta al marito, che le
sorrise e si buttò a peso morto sul letto, invitando la
riccia a raggiungerlo.
Spazio
autrice pazza e fuori di testa:
Ok,
ok, spero che nessuno al momento abbia istinti omicidi
contro di me, vorrei arrivare almeno a domenica, visto che devo partire
per la gita
che aspetto da secoli…
So benissimo di avere centinaia, ma che dico, migliaia, di long ferme
in attesa
di… non lo so, un’apparizione divina, ma ieri sera
mi è venuta questa folle
idea ed ho dovuto assolutamente metterla su carta (o meglio, su Word
-.-‘’),
quindi eccomi qui, sperando nella grazia che mi verrà
concessa.
Lo so bene che stare sveglia fino a tardi mi fa male al cervello, dato
che gran
parte delle volte produce robaccia di questo tipo, ma se mi viene
voglia di
scrivere è la fine per tutti xDDD
Come sempre se ne esiste una uguale o simile, confido in segnalazioni,
di modo
che io possa cancellarla immantinente (ok, anche guardare Pirati dei
Caraibi
miliardi di volte mi brucia i neuroni -.-‘).
Spero almeno in un qualche commentino, mi rifaccio alla grazia di
quelle brave
persone che popolano questo sito =)
A presto (se rimarrò in vita…).