Prologo
Un paio di
bottiglie vuote per terra, con al loro fianco due bicchieri di vetro
inutilizzati. Qualche candela ormai quasi consumata, che continuava a
diffondere per la stanza uno strano aroma. La mia borsa con i libri
dell’università al fianco delle buste di alcuni
negozi di vestiti comprate da lei…
Se i signori
Solari avessero visto tutto quel disordine nel soggiorno della casa che
avevano
ristrutturato e lasciato alle loro figlie di sicuro si sarebbero
arrabbiati
moltissimo, ma al momento non poteva fregarmene di meno visto che la
mia sfera
sensoriale era occupata da altri pensieri, e nemmeno le urla del signor
Solari
dovute al modo con cui sua figlia se ne stava addosso a me avrebbero
potuto
distrarmi.
Ti
prego, Luna, non smettere…
Come ho
fatto a resistere cinque mesi?
Guai a
chi prova a interromperci proprio ora, ce
lo meritiamo dopo tanta attesa e aver passato tutti gli esami
all’università…
Lentamente,
con una pacatezza che non credevo di poter ottenere al momento, feci
sì che la
mia ragazza si ritrovasse sotto di me prima di continuare a torturarla
con una
scia di baci dovunque, mentre lei faceva lo stesso con me. Potevo
sentire la
pelle delle sue gambe a contatto con le mie, e ciò non
poteva non mandarmi
ancora di più in tilt.
Chi aveva
inventato gli shorts? Dovevo fargli un momento, questo era poco ma
sicuro.
La fissai per
un momento; era bellissima con gli occhi socchiusi e una pura
espressione di
rilassamento totale dipinta su quel volto che tanto amavo in ogni suo
piccolo
particolare.
Avevo appena
iniziato a sbottonare la sua camicetta bianca che avvertii la sua mano
circondare il mio polso e bloccarlo.
“Marco, sai
quanto mi piacerebbe ma tra mezz’ora zia Kitty
sarà qui, vuole farmi vedere
l’album del matrimonio…”
sussurrò, tra il seccato e il dispiaciuto.
“Credimi,
me lo sono ricordato mezzo minuto fa” aggiunse, come se
volesse rassicurarmi
per il fatto che non dipendesse da lei.
Com’era dolce
quando faceva così! Non ce n’era bisogno, sapevo
perfettamente che mi
desiderava quanto io desideravo lei, me l’aveva fatto capire
ogni singolo
giorno degli ultimi due mesi, ma tra esami e fratelli rompiscatole non
eravamo
riusciti a creare l’atmosfera
e il
momento giusto per un evento simile e importante come la sua prima
volta, anzi,
la nostra prima volta.
“Va bene, non
c’è problema, ma almeno hai visto che non dipende
nemmeno da me, mi stavi
letteralmente facendo impazzire…” dichiarai a
bassa voce contro il suo
orecchio, facendola fremere lievemente.
Mi guardò con
rimprovero, prima di alzarsi e abbottonarsi l’unico bottone
che ero riuscito a
sbottonare. “Se fai così mi metti in
difficoltà…” mi fece notare,
sistemandosi
i capelli e sventolandosi con la mani, evidentemente per darsi una
calmata,
cosa che avrei fatto bene a fare anch’io dal momento che ero
ancora parecchio
su di giri. Non riuscivo a non guardarla e a soffermarmi sulle sue
gambe snelle
e sulle sue forme ben proporzionate…. Ormai la desideravo
troppo, non potevo
negarlo.
Il suono del
campanello annunciò la fine della nostra quiete,
così Luna mi fece segno di
togliere le bottiglie e tutto il resto da terra mentre andava ad aprire.
Obbedii,
sorridendo e ripensando al fantastico modo con cui avevamo festeggiato
la fine
della mia sessione di esami, dopo che lei aveva avuto
l’ultima prova due giorni
prima, con birra gelata, pasticcini e schifezze varie, e non potei non
pensare
con una fitta di rimpianto a come avremmo potuto completare
l’opera se qualcuno
non ci avesse disturbato…
“Buon
pomeriggio cognatino!”.
Avevo giusto
gettato tutto nella spazzatura che la voce squillante della mia
migliore amica
Stella, nonché gemella di Luna e ragazza di mio fratello mi
risvegliò da quei dolci
pensieri.
“Ciao Stella!”
la salutai, prima di fare un cenno a mio fratello Mario, alle sue
spalle.
“Sono venuta
per dirvi la novità del momento”
continuò lei, fissando la sua gemella che la
guardava attentamente.
“E sarebbe?”
domandammo in coro.
“Tra due
giorni andiamo a Firenze, mamma e papà ci vogliono parlare e
far conoscere una
persona, per cui ci soffermeremo qualche giorno
lì… Non è fantastico?”
dichiarò
entusiasta. “Ovviamente siete invitati anche voi
due”.
Cercai di non
scambiare uno sguardo d’intesa con la mia ragazza, ma fu
inutile: entrambi ci
guardammo rassegnati, come a dire “ciao ciao, mi sa che
riprenderemo quel
famoso e sempre incluso discorsetto
tra almeno una settimana”. Tutta colpa dei padri troppo
possessivi e gelosi di
una minima carezza, ma dico io… Possibile che non stesse mai
tranquillo al
cento per cento con un ragazzo così calmo e rispettoso come
me???
*°*°*°*
Ciao a tutti!
Ed eccomi qui
con il seguito di “Dillo Alla Luna”, che
rappresenta il punto vivo della
storia, dato che quella precedente può essere considerata
come una storta di parentesi
che ha sondato il terreno per gli eventi che succederanno qui. Il
titolo è
preso dalla canzone di Katy Perry, che vi consiglio di ascoltare e
leggere la
traduzione se vi và di comprendere un po’ come si
evolverà la storia. Chi non
ha seguito quella precedente, comunque, non deve farsi problemi visto
che
comunque spiegherò ogni singola cosa riscontrata nella parte
precedente.
Cosa dirvi,
spero che questo prologo vi sia piaciuto. Purtroppo per aggiornare ci
metterò
un po’, anche qualche mese, perché ultimamente
sono molto occupata e ho avuto
un calo d’ispirazione, ma ci tenevo a pubblicare il prologo
come “promessa” di un
seguito.
Detto ciò, vi
lascio una parte tratta da quel poco che ho scritto del primo capitolo:
Nonostante
la casa fosse abitata solo da me e
Stella, non avevamo mai un attimo di pace tra pulizie e parenti che
spesso
venivano a trovarci per controllare se andasse tutto bene, quindi per
me
staccare la spina e allontanarmi un po’ da tutti loro con un
viaggio dai miei
era una cosa positiva, comunque sempre c’era qualcuno che
rompeva le scatole,
tanto valeva che ciò fosse rappresentato dal mio paparino
che non vedevo da
settimane!
“Fa
come vuoi allora” mi arresi infine, conscia
del fatto che niente e nessuno avrebbe potuto dissuaderlo dalla sua
decisione
di organizzare questo viaggio. “Organizza un viaggio dove
vuoi, anzi, a questo
punto vedi se c’è qualche volo low cost per
Spagna, Francia e
giù di lì”.
S’illuminò
di botto, come se gli avessi detto
chissà che, e subito si fiondò sul mio portatile
di nuovo, cercando particolari
siti su cui speculare.
A presto!
La vostra milly92.