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Autore: Daphne_Descends    27/02/2010    1 recensioni
[Dall'epoca di "Un salto nel futuro"]
Nuovo anno scolastico ad Hogwarts.
Per qualcuno è l'ultimo, per qualcuno è il peggiore. C'è chi vorrebbe dichiararsi e chi fugge dalla verità, c'è chi si arrende senza provare e chi continua a provare senza arrendersi. C'è chi soffre, chi sorride, chi spettegola e chi tradisce.
C'è l'amore che arriva quando meno lo si aspetta e quello che è sempre stato sepolto in fondo al cuore.
E c'è la vita che va avanti senza esitare, ma tende indietro la mano, sperando che venga afferrata.
Perché crescere è difficile e per questo si ha bisogno di qualcuno al proprio fianco.
[Dal capitolo 13]
«Com’è che nessuno ha fiducia nelle mie capacità?» si lamentò Sirius.
«Perché Piton ti odia e sei una schiappa come pozionista».
«Parla quello che si è bruciato le sopracciglia».
«Argh, perché devi ricordarmelo!»
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Turn around - Collection of Hogwarts' life'
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"It was the best of times, it was the worst of times,
it was the age of wisdom, it was the age of foolishness,
it was the epoch of belief, it was the epoch of incredulity,
it was the season of Light, it was the season of Darkness,
it was the spring of hope, it was the winter of despair."

Charles Dickens, A tale of Two Cities

 

 
1° Settembre 2018.
Stazione di King’s Cross.
Binario 9 e ¾.
 
«Mamma digli qualcosa!»
«Mamma digli qualcosa!»
«Lo senti?!»
«Lo senti?!»
«Sirius adesso basta! Hai quindici anni, per Merlino!»
Un ragazzo roteò gli occhi di un incredibile blu zaffiro e borbottò qualcosa che somigliava ad un “Cocca di mamma”.
La ragazza davanti a lui si portò indietro i capelli corvini con espressione soddisfatta. Poi si sistemò la maglietta a maniche corte, fissando il fratello con un ghigno sul volto, che lui ricambiò prontamente.
«Dove sono finiti quei due?» borbottò la donna che li accompagnava, guardando corrucciata l’orologio sulla banchina «Finiranno per arrivare in ritardo».
«Se James non arriva entro le undici posso evitare di prendere l’Espresso?»
«Scordatelo».
«Dai, mamma! E’ noioso!»
«Non mi interessa, sono affari tuoi».
Sirius sbuffò, imbronciato «Lo dici solo perché vuoi farmi soffrire».
Lei sorrise sorniona «Ma cosa dici, tesoro? Sai che non lo farei mai!»
«Se fossero stati Lily o James avresti detto di sì» mugugnò.
La donna mora alzò gli occhi al cielo, esasperata «Tesoro, hai mai sentito di qualcuno che ha perso l’Espresso, a parte quel ritardatario di tuo padre?»
Sirius si rianimò «Però devi ammettere che è arrivato ad Hogwarts con stile!»
«E si è fatto sbatacchiare ben bene dal Platano» ribatté la madre.
«Senza contare che potresti far venire un colpo alla McGranitt» continuò Lily, cercando il padre e il fratello maggiore tra la folla.
«No, con tutto quello che le hanno combinato in questi anni!»
«Che le avete combinato; sei incluso anche tu nella lista, Sir».
«E vedi di uscirne presto! Non ho più intenzione di ricevere le sue lettere con la Gazzetta del Profeta! Un’altra convocazione nel suo ufficio e ti riporto a casa tirandoti per un orecchio, chiaro?!» lo rimproverò infuriata.
Il ragazzo roteò gli occhi «Dillo a James!»
«James è un angelo rispetto a te!»
Sirius fece una smorfia, mostrando la sua perplessità al riguardo, mentre la sorella rideva.
«Lo so che ti manco durante l’anno, non hai bisogno di mostrarmi il tuo affetto con atti di violenza alla mia persona».
«Tappa quella ciabatta, se non vuoi che lo faccia io!»
Lui obbedì controvoglia, deciso ad evitare una fattura ancora prima di iniziare l’anno scolastico.
«Eccoli!» esclamò Lily, agitando un braccio per richiamare l’attenzione.
 
«Finalmente» sospirò un uomo dopo averli raggiunti, passandosi una mano tra gli scompigliati capelli corvini e sistemandosi gli occhiali «C’è una ressa incredibile per oltrepassare la barriera. Gli studenti di Hogwarts diventano più numerosi ogni anno che passa».
«Ormai è quasi ora, dove diavolo eravate finiti?!»
«Abbiamo incontrato Hermione e Ron; James è rimasto indietro con Steve, ma arriva subito».
«Lo spero per lui!»
Harry Potter scrollò il capo, con un lieve sorriso sulle labbra, mentre la moglie continuava a lamentarsi.
Erano già passati vent’anni, ma non era cambiato nulla. Poteva fare la dura quanto voleva, ma non riusciva a nascondere l’affetto che provava per tutti loro.
«-e se non viene a salutare, giuro che domani riceverà una bella Strillettera!»
«Di chi stai parlando?» chiese una voce famigliare.
La donna si voltò, sbuffando a braccia incrociate, per puntare finalmente gli occhi sul suo primogenito.
James Potter sorrideva divertito, con le mani nelle tasche dei jeans sbiaditi e i capelli corvini scompigliati.
«Dove sei stato?! Mancano solo dieci minuti alle undici!»
«Mi ero fermato a salutare i ragazzi».
Lei sbuffò «Vedi di impegnarti a scuola quest’anno, a giugno hai il M.A.G.O. quindi studia e non distrarti!»
«Lo faccio sempre, mamma».
«Non dire stupidaggini!» lo interruppe la sorella «Tu non studi mai!»
Lui sorrise sornione «Però sono più bravo di te».
«Per pura fortuna» borbottò lei.
«Continuate a litigare sul treno!» li bloccò Pansy, prima che James potesse ribattere «Lily, stai attenta e tieni d’occhio questi due e Sirius» si voltò verso il figlio minore, che aveva appena assunto l’espressione più innocente del suo repertorio «Ti ho già detto cosa succede se arrivano altre lettere, vero?» chiese minacciosamente «Mi aspetto dei voti decenti al G.U.F.O., chiaro? Stai attento a quello che combini!»
«Sì, mamma» rispose lui, alzando gli occhi al cielo senza farsi vedere.
«E’ quasi ora» li informò Harry «Fareste meglio a salire».
Lily allargò il sorriso e corse ad abbracciarlo «Ciao papà, ci vediamo presto!» gli schioccò un bacio sulla guancia e saltò sulla carrozza.
James salutò la madre e diede una pacca sulla spalla al padre «Ci sentiamo!» esclamò prima di raggiungere la sorella.
Sirius si affrettò ad imitarli, leggermente imbronciato. Si lasciò stritolare dalla donna e riacquistò il solito ghigno solo quando Harry gli sussurrò «Ci penso io alle lettere».
«Ci vediamo a Natale!» esclamò Lily, una volta che furono tutti e tre sul treno.
«Non sono sicura che vogliate tornare a casa, quest’anno» le rispose la madre.
«Pansy! Non dire niente!» la rimproverò il marito.
I tre Potter drizzarono le orecchie, guardandosi di soppiatto.
«Cosa diavolo succede?» chiese James sospettoso.
«Niente, niente, non preoccupatevi!» esclamò il padre, nervoso «Ci vediamo a Natale, o forse anche prima!»
«Harry!»
Prima che potessero aprire ancora bocca, il treno emise un lungo fischio ed iniziò a muoversi.
«Divertitevi!» esclamò la coppia, con un sorriso perfido sul volto, salutandoli con la mano.
 
Quando la banchina sparì dalla loro vista, si guardarono.
«Secondo voi di cosa stavano parlando?» chiese Sirius, sollevando un sopracciglio.
James scrollò le spalle, mentre Lily alzava gli occhi al cielo.
«Ma è ovvio, no? Quest’anno ci sarà qualche avvenimento speciale a Natale. Altrimenti perché vorremmo restare ad Hogwarts, per quanto bella possa essere durante le feste?»
«E cosa?»
«Se lo sapessi ve l’avrei già detto».
«Non fare l’antipatica» borbottò Sirius.
«Non fare il noioso!»
«Smettetela di fare i bambini» li rimproverò James «Io vado da Steve e gli altri, ci vediamo!» li salutò con un cenno della mano e si avviò per il corridoio, alla ricerca degli amici.
«Vado anch’io» disse Sirius «Aaron e Caleb mi stanno aspettando».
«Io raggiungo Diana».
«Se hai problemi, chiama».
Si avviarono in direzioni opposte, salutandosi con un sorriso.
 
 
 



 
Note:
Bene.
Finalmente mi sono decisa ad intraprendere la stesura e pubblicazione di questa storia.
Dunque, per chi non lo sapesse i personaggi di questa nuova generazione sono esclusivamente miei, creati anni fa, molto prima che uscisse “Harry Potter e i doni della morte”.
Un piccolo assaggio, per chi l’ha letto, è stato in “Un salto nel futuro” e “20 Reasons for a boy to love a girl”; non che sia indispensabile averle lette, anzi, proprio per niente, visto che sono state scritte prima e i caratteri non erano ancora ben definiti.
E’ una fanfiction e, nonostante abbia cercato di adattarla al contesto del mondo di Harry Potter, non dovete aspettarvi grandi cose, quindi se vi interessa prendetela così come viene.
 
Per quanto riguarda questo capitolo in particolare, è solo un prologo. I prossimi dovrebbero essere più lunghi, se riesco a dividerli.
Sinceramente non ho idea di cosa scrivere, ci sarebbe tanto da dire, ma ora come ora non riesco a mettere in ordine i pensieri.
Non mi aspetto chissà che successo o letture o commenti favorevoli, proprio no. Sarà egoista, ma la scrivo principalmente per me stessa. Perché ormai questa generazione fa parte di me e perché li adoro tutti, indistintamente. Certo, non ci resto male se a qualcuno dovesse piacere così tanto da commentare! XD Voglio dire, chi mai ci resterebbe male?
 
Il rating che ho scelto è giallo, mi sembrava il più adatto, anche se è tutto ancora in via di sviluppo. L’AU è facilmente comprensibile e l’OOC riguarda le coppie base dei personaggi canon, anche se non compariranno poi molto.
 
Harry Potter, il suo mondo e tutto quello che riconoscete appartiene a J.K. Rowling, senza la quale questo fandom non esisterebbe nemmeno, quindi grazie!
 
Ora la smetto qui, perché queste note stanno diventando più lunghe del capitolo.
 
Se siete arrivati fin qui siete davvero masochisti, ma ve ne sono grata!
   
 
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