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Autore: Naruto89    28/02/2010    2 recensioni
Naruto Uzumaki è uno studente universitario sfaccendato, che sogna di diventare un regista cinematografico; Sakura Haruno è la nuova barista del locale che si trova esattamente davanti alla Facoltà frequentata da Naruto. Lei viene da Hiroshima, è arrivata sino a Tokyo per dimenticarsi una volta per tutte del suo ex, Sasuke Uchiha, e ha deciso di non impegnarsi mai più in una relazione seria. La storia di Naruto e Sakura dura 500 giorni, che non verranno mostrati in ordine cronologico, bensì completamente sparpagliato, disomogeneo, come pezzi di un puzzle da ricomporre con molta pazienza. Durante questa storia Naruto e Sakura si incontreranno, si conosceranno, si prenderanno e si lasceranno. "Questa è la storia di un lui e di una lei ma, tanto vale chiarirlo subito, questa non è una storia d'amore." Forse.
Ispirato e dedicato al meraviglioso film indipendente "(500) giorni insieme - (500) days of Summer".
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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#8

“Questa è la mia vita, non è una prigione,
perché la mia vita è una grande occasione.
Questa è la mia vita, non è una canzone,
la la la la la, la la la la la”

Non è una canzone – Fabrizio Moro

(334)

“E’ finita. Smettiamola qui.”
Sentendo quelle parole, Naruto rischiò di strozzarsi con il dolce che stava mangiando. Non aveva più visto Sakura da ormai due settimane, quando gli era arrivato un suo messaggio in cui gli chiedeva se potevano vedersi il prima possibile.
Dopo tutto quello che era successo, il biondino era il primo a desiderare la compagnia della sua ragazza, anche in modo di chiarire ogni avvenimento e ricominciare a vedersi. Difatti era andato all’appuntamento con il sorriso sulle labbra e con la convinzione che tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi.
Tuttavia, ebbe a malapena il tempo di ordinare e la giovane gli aveva sganciato questa bomba. A dire il vero, ma Naruto se ne accorse solo in quel momento, c’era qualcosa di strano in lei: era profondamente cambiata.
Di solito, quando si vedevano, era sempre sorridente, si vestiva in modo carino, si truccava leggermente in modo da risaltare i suoi splendidi occhi e non vedeva l’ora di abbracciare il suo ragazzo. Quel giorno, invece, era stata molto cupa sin da quando si erano incontrati: non un bacio, non un abbraccio. Solo un gesto della testa, a mo’ di saluto.
Inoltre, le si vedeva in viso una grande stanchezza, come se fosse tormentata da qualcosa e non dormisse da giorni. Aveva due occhiaie profonde e la pelle vicino alla fronte le si era tutta raggrinzita. Aveva gli occhi spenti. Infine, indossava un paio di jeans scuri e una felpa blu di dubbio gusto: sembrava che facesse di tutto per sembrare brutta. Cosa impossibile, tra l’altro.
Naruto, dal canto suo, era così felice di vederla che all’inizio non si era nemmeno accorto di questo suo stato e dopo non voleva rovinare nulla mostrandosi troppo preoccupato. Però, alla fin fine, l’esito di quell’incontro era già stato deciso.
Ora gli occhi del ragazzo guardavano davanti a sé, vuoti, come se non avessero capito le parole uscite dalla bocca della giovane. In un certo senso, sperava ancora che ci fosse un errore: era tutto troppo surreale. Gli indizi c’erano, è vero, ma il biondino non aveva fatto nulla di male e – in cuor suo – sperava che la sua buona fede bastasse a salvare entrambi. Ma, a quanto pare, non era così.

“Perché?”
“Non ci siamo sentiti per due settimane.”
“Ma io ti ho cercata!”
“E io non mi sono fatta trovare.”
“PERCHE’!?”
Sakura sapeva benissimo che, prima o poi, la verità sarebbe dovuta venire a galla. Tuttavia, sapeva anche che avrebbe ferito Naruto nel profondo e lei non voleva. Il suo unico desiderio, in quel momento, era poter proteggere il biondino senza dover rinnegare la scelta fatta in quelle due settimane. In quel momento, una fitta la prese allo stomaco: rimorso, senso di colpa.
Provò ad evitare per un attimo lo sguardo del suo futuro ex-ragazzo, ma appena posò gli occhi sul dolce che aveva appena ordinato, le salì una fortissima nausea. Aveva capito, ormai, che quel giorno non sarebbero potuti tornare tutti a casa con il sorriso. Qualcuno doveva uscirne scottato e, per come si sentiva in quel momento, avrebbe preferito cento volte essere lei la sfortunata.
Tutti questi pensieri le facevano girare la testa e, quando rialzò lo sguardo e lo incrociò con quello del biondino, si sentì mancare per un attimo. Lo stava trattando come carta straccia e se ne rendeva fin troppo bene conto. Voleva fuggire lontano, ma sapeva benissimo di non poterlo fare. Così, con una forza che non credeva di avere, prese il coraggio a due mani e si decise:
“Naru-chan…”
Era la prima volta, quel giorno, che la ragazza mostrava finalmente l’affetto che nutriva per il biondo. Anche se era a conoscenza che comportarsi così non era esattamente una dimostrazione d’amore, lei voleva veramente bene a quel giovane che l’aveva fatta sospirare negli ultimi sette mesi. Ma, semplicemente, ora era finita.
“Si tratta di lui, vero?” fece il ragazzo, tagliando corto.
Quegli occhi blu come il mare la stavano completamente trapassando e, ora che lui era riuscito ad arrivare al punto con una tale schiettezza ed una tale velocità, la ragazza si sentiva completamente disarmata. Così, mettendosi una mano sul ventre per tentare di calmare il suo stomaco ormai in burrasca e stringendo gli occhi per evitare di piangere, dovette ammettere la verità:
“Sì…”

(107)

“Tu credi in qualcosa?”
La domanda di Sakura era venuta fuori completamente dal nulla, ingenuamente, ma metteva in gioco un aspetto molto importante nella vita di ogni persona: la fede. Sino ad ora non avevano ancora parlato di religione, di fede e di credo. Quella era la prima volta.
“No, non proprio. Per carità, non nego a priori l’esistenza di un qualcosa di trascendentale, però io credo solo in ciò di cui vi è prova scientifica. Beh, no, a parte una cosa…”
“Che cosa?”
La rosa, in quel momento, si era rannicchiata ancora di più nelle braccia del ragazzo e aveva cominciato ad accarezzargli il petto un dito, dolcemente.
“La reincarnazione. Secondo me - anzi, ne sono certo! – la reincarnazione esiste.”
“Ne sei certo…?”
“Oh, beh… è un discorso un po’ complicato da far comprendere… vediamo… tu esisti, no?”
“Ovvio.”
“E sai di esistere, esatto?”
“Sì.”
“E sai che gli altri esistono, giusto?”
“Mh.”
“Di conseguenza, sai che – come ora tu stai guardando me – allo stesso tempo io guardo te. E, anche se siamo insieme, probabilmente entrambi vediamo cose completamente diverse… giusto?”
“Più o meno…”
“E, allora, puoi immaginarti qualcosa che non sia l’esistenza? Riesci ad immaginarti il nulla?”
“No, beh…”
“Esatto. Di conseguenza, una persona deve per forza esistere, sempre e comunque. Qualcosa che vada oltre l’esistenza non è concepibile, quindi probabilmente non esiste. Motivo per cui, quando uno cessa di esistere in un corpo di sicuro comincerà una nuova esistenza in un altro. No?”
“Non lo so, Naru, è un po’ complicato…”
“Sì…” fece lui, sorridendo
“sì, è complicato.”
A quel punto, il giovane chiuse gli occhi e abbracciò la sua ragazza più forte possibile, senza tuttavia farle male.
“Tu in cosa credi, invece?”
“Mmh… non lo so. Forse in niente. Non è una questione di dimostrazione scientifica o meno, ma proprio non riesco ad immaginarmi l’esistenza di qualcosa di ‘altro’. Che sia un dio o gli extraterrestri!”
“Ah ah ah! Ma son due cose diverse!”
“E perché?”
“Un dio vivrebbe oltre l’universo, invece gli extraterrestri sarebbero semplicemente molto distanti da noi. Voglio dire… se fossimo soli nell’universo, sarebbe un enorme spreco di spazio… non ti pare?”
“Non mi dirai che credi veramente che UFO stiano per invaderci!”
“Ma no, ma no! Quelle sono ovviamente delle cazzate: non c’è nessun motivo per cui gli extraterrestri debbano essere più evoluti di noi! Probabilmente hanno lo stesso livello di evoluzione e si pongono le stesse domande che ci poniamo noi. O magari sono ancora più primitivi… o forse anche più evoluti, ma potrebbero benissimo non avere la smania di conquista tipica degli esseri umani.”
“E’ bello parlare con te, sai?”
Il biondo sorrise. “Perché?”
“Riesci a dire cose molto interessanti senza essere mai banale e, soprattutto, i tuoi ragionamenti sono completamente tuoi, non si sono mai sentiti in TV o in bocca ad altre persone. Questo vuol dire che ti prendi veramente il tuo tempo per pensare a queste cose e… beh, ti fa onore, sai?”
“Guarda che così mi fai arrossire!!”
In quel momento, qualcuno bussò alla porta. Poco dopo, si udì la voce di Kiba.
“Naruto! Sakura! Rivestitevi in fretta, per favore! Mi scappa da pisciare in modo assurdo!”
Allora il biondino chiuse gli occhi, chinò la testa e scoppiò in una risata fragorosa, assieme alla sua ragazza.
“Non stavamo facendo quello, cretino!!”
Capendo che il momento magico era passato, i due si arresero ed andarono ad aprire al povero Inuzuka. Dopodichè, si salutarono con un bacio e si diedero appuntamento al giorno dopo. Ormai potevano stare insieme quanto volevano: era l’uno dell’altra e l’altra dell’uno.

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Benritrovati!! Scusatemi tantissimo per il ritardo, ma ho avuto un lavoro improvviso da fare a Genova e poi è ricominciata l’università, che questo semestre mi sta prendendo veramente parecchio tempo ed energie: ce l’ho quasi dalla mattina alla sera, e ci danno pure i compiti da fare =___=” Ecco perché ho cercato di scrivere un capitolo nei buchi che avevo, anche se alla fine ne usciva sempre una merda: oggi, però, mi sono imposto di postarlo – almeno non credevate che vi avessi abbandonato – e l’ho fatto: non sono molto convinto, ma comunque è molto meglio degli altri. L’unico problema è che, d’ora in poi, le uscite saranno molto meno regolari e molto più distanti: purtroppo nell’unica pausa dall’università che avrò – ovvero ad Aprile – ho già in mente di andare in vacanza (Parigi *___*), quindi avrò sempre meno tempo. Spero che mi sopportiate… anche perché, d’ora in poi, nei momenti di buco dovrò anche buttare giù le idee per i capitoli successivi, cosa che non ho ancora fatto =___=” Mi spiace per voi, ma temo che per un po’ avremo qualche capitolo che lascerà ampio spazio alle mie riflessioni personali piuttosto che alla trama vera e propria, ma visto il tipo di storia, mi sembra ci possa stare ;) Ora passiamo alle recensioni:
Pai: In effetti Ino/Chouji è una coppia abbastanza alternativa, e con un fandom piuttosto ristretto se non vado errato. Però a me piacciono: sono un po’ il simbolo del fatto che ciò che conta è l’affinità e la bellezza interiore! Ovviamente, questo vale per Chouji, non per Ino XD
tikei_chan: Beh, io trovo che Ino potrebbe essere un personaggio altamente positivo, se Kishi non la mostrasse sempre intenta a non fare una beneamata minchia nei combattimenti, e sempre così fottutamente oca quando si parla di ragazzi. Insomma, trovo che Chouji sia un po’ la sua redenzione, colui che riesce a far uscire il meglio da un personaggio che – per quanto di contorno – apprezzo abbastanza.
Noi ci becchiamo al prossimo capitol, ja ne!!

   
 
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