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Autore: Isa is smiling    28/02/2010    14 recensioni
Draco si sorprese di come fosse stato facile pronunciare il nome della Mezzosangue. Ma poi, cosa si aspettava? Che Salazar Serpeverde in persona sarebbe arrivato per schiantarlo sul posto?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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..Ma tu dovrai chiamarmi ‘amoruccio’ per tutta la serata;

 

Draco approfondì il bacio, spingendola di più contro il muro.

I pugni di lei erano bloccati alla pietra fredda dalla mani possenti di lui.

La sua lingua batteva contro il palato di lei e i denti affondavano nella sua carne rosea.

Perché? Perché doveva essere sempre così irruento?

Le stava facendo anche più male del solito, ma Hermione non si azzardò a fiatare.

In compenso, però, una lacrima le sfuggì sulla guancia, incrociando la pelle di lui, che al contatto col corpo estraneo –caldo e bagnato- si staccò da lei.

Hermione teneva gli occhi chiusi, la bocca semiaperta lasciava intravedere la carne arrossata dai morsi e una linea brillante le scendeva giù per la guancia.

“Piange?” si chiese Draco, guardandola.

Prima regola per non far arrabbiare Draco Malfoy:

Mai piangere davanti a lui.

Aveva voglia di dirle che lei non doveva piangere.

Di gridarle contro, arrabbiato, che lei aveva una vita perfetta, e che non doveva piangere. Che lui avrebbe dovuto piangere. Che la sua famiglia lo aveva abbandonato. Lui avrebbe dovuto piangere.

Ma si trattenne, senza sapere neppure il perché.

Sistemò la sua divisa, la guardò per l’ultima volta, senza incrociare il suo sguardo ambrato, e uscì.

-Ciao..- sussurrò Hermione.

Lui, in risposta, alzò una mano in segno di saluto.

 

Perché piangeva? Le aveva fatto male?

Draco Malfoy camminava austero verso la sala grande, il passo cadenzato e veloce.

Aveva lasciato la Granger nello sgabuzzino – il loro sgabuzzino – che avevano trovato una sera, di ronda nell’ala est del castello.

Erano entrati, avevano dato un’occhiata e si erano seduti per riposare un po’.

Un bacio, un altro. Era cominciata così, un po’ per gioco.

Ma adesso Draco non poteva farne più a meno e questo, anche se lui non lo avrebbe mai ammesso, gli faceva paura.

Passò una mano sulla giacca della divisa per eliminare eventuali pieghe e notò qualcosa di diverso.

“La spilla”.

Aveva dimenticato la spilla da prefetto nello sgabuzzino. Non poteva certo lasciarla lì. Si girò e accelerò il passo verso l’ala est.

 

Se n’era andato di nuovo.

E come ogni volta il cuore di Hermione era andato in frantumi.

Perché aveva iniziato questa..storia? relazione? Incontro?

Non sapeva neppure lei come definirla. Si vedevano, lui sfogava la sua rabbia su di lei ed Hermione sognava che un giorno quella rabbia, invece di tenersela dentro, gliel’avrebbe raccontata. Sognava di amare Draco Malfoy alla luce del sole. Ma sapeva bene di essere una delle tante, e che quello che sperava non sarebbe mai successo.

Si appoggiò meglio al muro, incapace di fermare le lacrime.

Hermione Granger non piangeva, mai. Non piangeva quando lui e i suoi amici la insultavano e poi lui la sera la andava a cercare. Non piangeva per la lontananza da casa. Hermione Granger era forte, fuori. Ma tutti, nel bene o nel male, abbiamo bisogno di piangere.

Si accasciò a terra, le mani tra i capelli, cercando di moderare il respiro.

 

Draco aprì la porta ed illuminò la stanza con la bacchetta. E no, non si aspettava di  certo uno spettacolo come quello.

Hermione era seduta a terra, singhiozzante e..piangeva.

Perché diamine stava piangendo?

-Granger..- esordì.

Hermione alzò di scatto al testa per trovarsi davanti a un Draco Malfoy..scocciato?

Lei piangeva e lui era scocciato?

-Malfoy..- ribatté la riccia, guardandolo negli occhi.

-Perché piangi?-

O adesso, o mai più. Poteva dirglielo adesso.

-Per te, Malfoy-

-Non dovresti piangere per me, Granger. Non ne vale la pena..-

No, questo non se lo aspettava.

-Non ne sarei così sicuro, Draco-

Draco? L’aveva chiamato Draco?

Doveva ammettere che suonava bene, pronunciato da lei.

E che era bella, con i ricci scompigliati e con gli occhi arrossati.

E che era stato bello sognarla quella notte e svegliarsi con il sorriso.

E che stava un po’ meglio da quando la Granger era entrata nella sua vita.

E che..Per tutti i Malfoy, si stava rammollendo.

Ma vederla a terra lo faceva stare..male?

Si, male.

-Alzati, Granger..-

-Hermione..-

-Eh?-

-Chiamami Hermione, ti prego..-

-Alzati, Hermione..-

Ed Hermione sorrise, perché pronunciato da lui quel nome risultava il più bello sulla faccia della terra.

Draco si sorprese di come fosse stato facile pronunciare il nome della mezzosangue.

Ma poi, cosa si aspettava? Che Salazar Serpeverde in persona sarebbe arrivato per schiantarlo sul posto?

 

 

-Granger, dove hai messo la mia giacca grigia?- chiese un Draco Malfoy alquanto stufo, mentre cercava di sistemare il nodo della cravatta.

-Nell’armadio, Draco, dov’è sempre stata..- rispose una voce femminile, ovattata dal rumore di un phon babbano.

-Non c’è!- gridò il biondino, la testa dentro l’armadio alla ricerca della giacca perduta.

-E quella cosa sarebbe, scusa?-

Hermione Granger, infagottata in un soffice accappatoio bianco, indicava una gruccia a cui era appesa una giacca grigia molto simile a quella che il Serpeverde aveva tanto cercato.

-..Ma prima non c’era!- protestò Draco, come a volersi giustificare del fatto che no, non era stato lui a non vederla.

-Magia!- sorrise Hermione, tornando ad occuparsi de suoi capelli.

-Ma dobbiamo proprio andarci, da quei pezzenti dei Weasel?-

-Guarda che lo so che, in fondo, ti diverti!-

-Ci vengo, ad una condizione..-

Il biondo affiancò la sua ragazza, rigirandosela in un abbraccio.

-Dovrai dire loro che abbiamo deciso di sposarci, Granger-

Il viso di Hermione divenne improvvisamente pallido, mentre pensava che avrebbe dovuto avere un altro po’ di tempo per informare tutta la famiglia Weasley di quella decisione.

-Ma tu dovrai chiamarmi ‘amoruccio’ per tutta la serata..- disse la ragazza, giocandosi l’ultima carta disponibile.

-Direi che, volendo, possiamo aspettare un altro po’ per dirglielo, non credi?-

 

Isa’s Corner:

Una sciocchezzuola, lo so. Ma ultimamente non faccio altro che immaginare dialoghi tra i personaggi, senza saper descrivere scene o sentimenti.

Questo è un tipico caso. È una di quelle one-shot nate per caso, e pubblicate per lo stesso motivo. Spero la commentiate, però..soprattutto con critiche. Come dico sempre, a volte sono meglio delle lodi! [anche se quelle non le disdegno! xD]

  
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