Wake me up inside.
(I
can’t wake
up)
Wake me up inside.
(Save me)
Call my name and save
me from the dark.
(Wake me up)
Bid my blood to run.
(I can’t wake up)
Before I come undone.
(Save me)
Save
me form the nothing I’ve become.
[Bring me to
life; Evanescence]
Svegliami
dentro.
(Non
posso svegliarmi)
Svegliami
dentro.
(Salvami)
Chiama
il mio nome e salvami dalle tenebre.
(Svegliami)
Ordina
al mio sangue di scorrere.
(Non
posso svegliarmi)
Prima che io
venga distrutta.
(Salvami)
Salvami dal
nulla che sto
diventando.
Un
ragazzo, seduto sul davanzale interno della
finestra della Sala Comune, fissava il cielo nuvoloso e le goccioline
di
pioggia che scorrevano lente sul vetro con aria assente.
Chi non lo conosceva bene poteva pensare che era
veramente interessato a ciò che stava vedendo; Sirius invece
sapeva che non era
realmente così.
Stava pensando. Già, James Potter era assorto in
pensieri relativi ad una ragazza che lo aveva ferito per
l’ennesima volta,
anche se lui non lo dava a vedere.
Ma l’oggetto dei suoi pensieri non era una ragazza
qualunque. Era Lily Evans.
La sua nemesi, la ragazza di cui era da tanto tempo
innamorato, quella che gli aveva spezzato il cuore in mille piccoli
pezzetti.
E l’aveva ferito nel peggiore dei modi: aveva
dubitato di lui, dell’amore che provava per lei.
“Basta,
Potter, non ce la faccio più! So che non mi ami, quindi
smettila di
ripetermelo, di giocare con i miei sentimenti.- lo aggredì
una bellissima
ragazza dai lunghi capelli rossi – Sono una delle tante, non
è così? Solamente
una bambola di pezza nelle tue mani, pronte a
distruggermi…”
“Non
dire queste cose, Lily, sai che non sono vere…”
“Sta’
zitto! Ammetti la verità! La nostra storia non
può funzionare, noi non ci
amiamo veramente. È stato solo un gioco per te..”
mormorò poi la ragazza. “Ti
ho visto, l’altro giorno, che filtravi con una biondona
prosperosa. Pensi che
io sia ceca, che non me ne sia accorta?!” concluse poi tra le
lacrime.
“Ma,
Lily…”
“Niente
ma, James. Ho bisogno che tu mi stia lontano, non voglio soffrire
ancora. Puoi
fare almeno questo per me?”
“Farei
tutto per te, già lo sai, ma..”
“Grazie.”
Sussurrò la rossa, correndo via.
“..Quella
era mia cugina..”
Ma
James non era l’unico a soffrire. La bella Lily
era seduta sul suo letto, con gli occhi vuoti e inespressivi fissi un
bellissimo giglio bianco regalatole dal suo ormai ex-ragazzo.
Ripensò al loro ultimo incontro, l’espressione di
incredulo dolore dipinta sul viso di Potter.
Cosa
hai fatto, Lily? Lui ti ama…
No.
Non mi ama,
mi desidera. Vuole il mio corpo…
Stai
forse cercando di convincere te stessa? So che lui ti ama.
E
che tu ami lui. E allora, perché?
Per
non
soffrire. Per non dover stare male in futuro, quando sarò
più affezionata a
lui.
Hai
ancora, seppur misera, speranza di riaverlo Lily. Gli errori dettati
dall’amore
vengono perdonati. Digli la verità e lui capirà,
vedrai…
Corse giù per le scale, precipitandosi dal ragazzo
che le aveva rubato il cuore. Lo trovò seduto vicino alla
finestra e, dopo aver
richiamato la sua attenzione, iniziò a raccontargli delle
sue sensazioni, le
sue paure, tutto d’un fiato, senza fermarsi…