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Autore: TooSixy    01/03/2010    2 recensioni
Una spietata entità senza nome si aggira per Hueco Mundo, trucidando un Hollow dietro l'altro e lasciando dietro di sé solo una scia di morte e disperazione. Tra i deceduti non mancano nemmeno gli Espada, e persino Aizen sembra cominciare a temere il potenziale del misterioso assassino. L'unico indizio per fronteggiare questa nuova minaccia sembra essere racchiuso nei Focus, enigmatiche visioni che mostrano sprazzi di futuro visibili solo a Rayen Fie Oneiron, una ragazza Arrancar con lo straordinario dono della profezia. Ma decifrare i Focus non è mai facile, e Rayen si ritrova invischiata in problemi più grandi di lei tra vicoli ciechi, boss megalomani e un certo Espada panterino tanto odioso quanto maledettamente sexy. Se vogliamo aggiungere anche un bizzarro, inaspettato legame tra Rayen e Kurosaki Ichigo, il guazzabuglio di caos mentale della ragazza può forse dirsi completo.
Genere: Azione, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Kurosaki Isshin
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non si era accorta di nulla, seriamente. Era rimasta a fissare la scena con assoluto orrore fino a quando una mano pesante non le era calata sulla spalla, riscuotendola rudemente. Non aveva davvero realizzato chi fosse fino a quando non aveva riconosciuto il lampo azzurro dei capelli di Grimmjow.
Nella sua mente, accesa e vivida come una fiamma, ardeva ancora l’immagine del Necroforo, di quell’angelo magrissimo e dai capelli ramati che l’aveva così tanto turbata. Sapeva chi era, ma il suo ricordo era come una scivolosa anguilla ricoperta d’olio; per quanto cercasse di afferrarlo, lui continuava a eludere la sua presa.

XII. Two Words Before Departure
Heaven today is but a way
To a place I once called home.
Heart of a child, one final sigh
As another love goes cold.
For the heart I once had - Nightwish
“Che significa, ‘penso di conoscerlo ma non so chi sia’?!”
“Voglio dire, ricordo di averlo già visto da qualche parte ma non ho idea di chi posa essere. Sai, è stato uno di quei momenti di dejà vu.”
“Il che non giustifica il motivo per cui non ti ha fatta fuori.”
“Avresti voluto che mi ammazzasse?!”
Rayen e Grimmjow erano sul divano semisfondato dell’ex Espada, lei tranquillamente seduta, lui comodamente stravaccato. Benché a Hueco Mundo il concetto di tempo fosse alquanto relativo, Rayen riteneva che potessero essere passati al massimo un paio di giorni dall’incontro col Necroforo, e a Las Noches le acque erano ancora piuttosto agitate: ovunque non si parlava altro che dell’ultimo attacco dell’assassino e della letale velocità con cui aveva ucciso un altro Arrancar e condotto a un passo dalla morte perfino il quinto Espada. 
A Hueco Mundo non si svolgevano funerali. Non se n’era svolti per Neliel Tu Oderschvank, né per Indar, né per i Traspasados né per nessun altro. Non si sarebbe celebrato nulla neanche per Tesla, naturalmente.
Rilassandosi contro il soffice schienale, Rayen pensò ad Apache, a quella volta che le aveva confessato la sua segreta passione per Tesla. Non aveva mai visto un Hollow piangere, e si domandò se Apache avrebbe pianto la sua repentina scomparsa. Probabilmente no, il suo orgoglio non gliel'avrebbe permesso.
“Grimmjow” disse all’improvviso.
“Grimmjow-sama” precisò lui.
“Quello che è. Perché gli Hollow non celebrano funerali?”
“Non saprei…” borbottò lui in tono sarcastico. “Aspetta, forse perché siamo già morti? E poi, chi vuoi che si prenda la briga di darti una degna sepoltura? Nel caso non l’avessi notato, qui ogni singolo individuo pensa solo a pararsi il culo e tirare avanti più a lungo possibile.”
“È abbastanza triste.”
“Non sei tu a dettare le regole.”
“Non è nemmeno giusto che le detti Aizen… o il Necroforo.”
Grimmjow si passò una mano fra i capelli con un gesto irritato. Che l’argomento lo infastidiva, glielo si leggeva in faccia. “Non recitarmi la parte dell’ingenua pacifista, Fie. Ma hai visto com’è il mondo qui fuori? Ti sembra un piccolo paradiso tutto pace e amore?”
Rayen scosse la testa. “Ma potrebbe essere un posto migliore, se gli Arrancar riuscissero a vincere il loro lato bestiale.”
“Adesso parli come Tu Oderschvank... Se fossi in te, eviterei di filosofeggiare troppo sul nostro stile di vita e mi preoccuperei di più per quel bastardo d’un becchino noto come Necroforo: mi suona come una grandiosa stronzata il fatto che abbia quasi sventrato Nnoitra senza torcere a te neppure un capello.”
Rayen sospirò. Iniziava a chiedersi perché avesse deciso di confidarsi proprio con lui, con tutti i bravi Arrancar stipati in Las Noches. Forse per il banale motivo che era stato lui il primo a trovarla dopo l’assassinio di Tesla, il primo essere intelligente – be’, più o meno – in grado di poter ascoltare le sue farneticazioni.
“Non so perché non mi abbia uccisa, okay? Non riesco nemmeno a spiegarmi perché abbia scelto di ammazzare proprio Tesla… Vista la facilità con cui ha ferito Nnoitra, dubito che stesse mirando semplicemente alla preda più debole. E non capisco nemmeno come abbia fatto a coglierci così di sorpresa: in fin dei conti almeno il signor Cucchiaio avrebbe dovuto percepire la sua reiatsu, no?”
Grimmjow tacque per qualche istante. Pareva quasi pensieroso. Quasi.
“Qualche tempo fa, prima che tu e Oroitz arrivaste a Las Noches, l’Octava Espada era un tale Zeruko Loinaz. In quanto a idiozia rivaleggiava con Nnoitra, ma se la cavava abbastanza bene nell’attaccare mascherando la reiatsu. Era come se la facesse implodere dentro di sé… il suo corpo ne era carico, ma l’energia non era percepibile. Il che lo rendeva un asso nelle imboscate.” Distese l’unico braccio rimasto lungo il bordo dello schienale, stiracchiandolo e saggiandone i muscoli ancora pronti e funzionali. “Non si può uccidere un Arrancar senza utilizzare almeno una stilla di reiatsu, è un dato di fatto. Però è possibile che questo innaturale becchino abbia usato un sistema simile, in qualche modo."
Un sistema per sfruttare la reiatsu senza essere percepiti?
“Wow.” Rayen scosse lentamente la testa, sorpresa… ed eccitata. Forse, ma proprio forse, c’era la sottilissima possibilità che fossero finalmente sulla via giusta. “E come faceva, Loinaz?”
“Che ne so? Lo faceva e basta” sbottò Grimmjow. “Dubito che potrai approfondire la cosa, comunque, dato che Grantz l’ha sconfitto e imbottigliato un centinaio d’anni fa.”
 “In che senso, ‘imbottigliato’?”
“Nel senso che l’ultima volta che ho visto Loinaz, i suoi rimasugli stavano galleggiando in una fiala da laboratorio.”
La sorpresa di Rayen si trasformò in disgusto. Non osava neppure immaginare a quanto potesse essere orribile sentire il tocco di Szayel su di sé, le sue avide mani che la prendevano, la mutavano, spezzavano la sua anima fino a ridurla ad un misero mucchietto di materia sperimentale…
“Hai paura di Grantz?” Grimmjow rispose alla sua smorfia sfoderando un sorriso sghembo, derisorio. “Conosci la sua passione nel collezionare nuove cavie, suppongo. Effettivamente non ti conviene ronzargli troppo attorno, a meno che tu non desideri una morte lunga e tormentosa.”
Un risolino amaro. “No grazie. C’è già un Espada ansioso di uccidermi, e uno basta e avanza.”
Si sollevò la manica, rivelando il vibrante tatuaggio a forma di 5 impresso sul suo polso: il Contacto che la collegava a Nnoitra. La reiatsu del ‘signor Cucchiaio’ continuava ad aleggiare sulla sua pelle come un acre profumo.
“Collegarsi ai propri Fracciònes con un tatuaggio di reiatsu… che idea balorda” sibilò Grimmjow, stringendo le dita attorno al suo polso e osservando con attenzione quel contorto 5 nero. “È un peccato che Nnoitra non sia morto, sarebbe stato un attaccabrighe in meno a Las Noches. Se non altro, posso ancora togliermi lo sfizio di ucciderlo personalmente.”
“E ti lamenti anche? Dovresti ringraziare il cielo che non è il tuo Espada” protestò Rayen, ma non ritirò la mano: per qualche motivo che non riusciva a comprendere a fondo, il burbero tocco dell’ex Espada le trasmetteva un sottile piacere. L’assenza del suo braccio sinistro non le pareva più così vistosa, anzi, era del tutto irrilevante.
Un braccio mutilato…come il Necroforo.
Scartò il pensiero e guardò Grimmjow: lui fissava il 5 sul suo polso come se avesse potuto incenerire con lo sguardo colui che l’aveva marchiata. Osservando il suo volto teso, Rayen non poté fare a meno che seguire il profilo della guancia, la spietata mascella Hollow, gli occhi blu zaffiro ribollenti di un selvaggio fascino. Provò l’impulso di saltargli addosso e soffocare contro di lui ogni turbamento e preoccupazione, ma probabilmente avrebbe ottenuto solo di farsi polverizzare da un Cero.
“Hmm, Grimmjow?” Si schiarì la gola, incerta. Le parole di Nnoitra continuavano ad assillarla, come piccoli aghi appuntiti che le punzecchiavano il cervello. “Perché hai graziato lo Shinigami Delegato, la notte in cui Shawlong e gli altri sono morti?”
Grimmojow arricciò le labbra, senza staccare gli occhi dal Contacto. “’Graziato’ è una parola grossa, Fie. L’unico motivo per cui il marmocchio umano è ancora in giro sulle sue gambe è perché Tousen mi ha vivamente impedito di ammazzarlo.”
“Oh.” Un imbarazzo sollievo invase Rayen, che tutto d’un tratto trovò molto interessante una piccola ricucitura nella fodera del divano. Non avrebbe mai voluto porgli quella domanda, ma essa le sfuggì dalla lingua come dotata di volontà propria: “Perciò non hai mai avuto una relazione con lui, vero?”
Stavolta, le pupille di Grimmjow si dilatarono drasticamente, come se gli avesse appena dichiarato in faccia di nutrire scostumate brame per Aaroniero. Quando si appuntò su di lei, il suo sguardo traboccava rabbia, sdegno e pura stupefazione.
Io una relazione con uno Shinigami?! Ma si può sapere che ti frulla nel cervello, Fie? Certo che non ho avuto una relazione con quello psicopompo da quattro soldi! Se anche ce l’avessi, comunque, non sarebbe affar tuo.”
Ovvio, il fatto non la riguardava di sicuro, però la certezza che non covasse desideri simili la tranquillizzò. Tutta colpa di Nnoitra, è stato lui a mettermi la pulce nell’orecchio.
“No, non intendevo dire quello, è che… Aspetta, sta arrivando qualcuno.”
Rayen interruppe la sua goffa giustificazione, e un attimo dopo si udì un lieve bussare alla porta della stanza. Grimmjow sbuffò e lasciò la mano della ragazza.
“Che accidenti vuoi, Loly?”
Un’esile Arrancar fece capolino dalla porta, scrollando all’indietro i lunghi codini neri e sollevando orgogliosamente il mento, come se fosse stata più che fiera dell’incarico affidatole.
“Aizen-sama ha un messaggio da riferire” annunciò altezzosa. “Ha deciso di spedire un plotone di Arrancar nel Mondo Reale e vi invita a prenderne parte.”
Ci invita o ci comanda?, pensò ombrosamente Rayen.
“La Soul Society ha mandato una squadra di Shinigami a pattugliare la città di Karakura” proseguì Loly. “Il vostro scopo sarà distrarli il più a lungo possibile, in modo che si concentrino solo su di voi e tralascino tutto il resto. Nel frattempo, Ulquiorra ne approfitterà per catturare Inoue.”
“Inoue?”
“Un’umana dotata di qualche granello di reiatsu, che a quanto pare Aizen giudica interessante” chiosò Loly, grondando disprezzo da ogni sillaba. Era chiaro che a lei invece non interessava per niente, ma gli ordini erano ordini e nessuno poteva contestare Aizen-sama… il suo Aizen-sama.
Ci mancava solo la ragazzina aizenofila. Rayen pensò che Grimmjow avrebbe rifiutato comunque, ma con sua sorpresa lui accettò di gusto.
“Il tuo prezioso Aizenuccio-sama ti ha detto quando partiamo?”
Un leggero rossore infiammò la faccia di Loly, che s'irrigidì. “Il prima possibile, Jaeguerjaquez. Vuole che vi incontriate immediatamente nella Sala delle Udienze. Anche la Fracciòn di Nnoitra, tanto lo stronzo bendato è ancora in infermeria.”
Lo stronzo bendato, il Signor Cucchiaio… a quanto pareva, Nnoitra non godeva di grande popolarità a Las Noches. 
Loly se ne andò con la stessa alterigia con cui era arrivata, lasciando Rayen e Grimmjow di nuovo soli. Lei si volse verso il suo ex Espada, preoccupata: l’espressione sul suo volto tradiva un gioioso furore omicida, l’espressione di un predatore che ha appena puntato un bersaglio fragile e indifeso.
“Grimmjow?” chiese cautamente.
“Il Delegato” ringhiò lui di rimando, in un tono basso e pieno di rabbioso compiacimento. “Questa è la volta buona che lo ammazzo. Per certo.”



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Voilà, dodicesimo capitolo. Se tutto va come deve andare, il prossimo conterrà una notevole rivelazione, ma se i vostri neuroni sono ancora tutti vivi e vegeti possono tirare un po’ il fiato, perché causa gita non potrò riaggiornare tra meno di una settimana. Ah, e nel manga vero e proprio la scena di Loly che funge da ‘messaggera’ per Grimmjow non esiste, è una mia piccola licenza poetica.
Ancora, ringrazio i commentatori, nonché BON e Shakuma92 per avere inserito la storia tra i preferiti, e Akisan, Asteria 95, Elos, Exodus e fujiima per averla inserita tra le seguite ^^
..:: Elos: grazie :) se vuoi un consiglio dai una spietata caccia soprattutto alla serie dell’Hueco Mundo, è spettacolosa! A volte mi piacerebbe essere una telepate, per poter dare un’occhiata alla mente di Tite Kubo… ha una fantasia terrificante, basta pensare a quanto sono ben delineati i caratteri dei personaggi minori.
..:: Exodus: yessss l’Arcano Sin Nombre è la morte ^.^ il come si ammazza qualcuno che teoricamente è già morto è tutta un’altra questione. Grazie del consiglio, cercherò di migliorarmi :)  per quanto riguarda l’originalità, a volte mi viene davvero da chiedermi cosa trinco alla sera prima di mettermi a scrivere…
..:: Garconne: se come potere super-figo-eccezionale si può intendere l’Arcano Sin Nombre, sì. Scusatemi se non sono particolarmente precisa nel descrivere gli effetti di Trèbol, il meccanismo nella mia testa è perfettamente chiaro ma al contempo è abbastanza difficile da mettere per iscritto. Thank you  :)
  
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