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Autore: MaryFangirl    03/03/2010    4 recensioni
Rivisitazione yaoi della celeberrima puntata 25 (sì, quel dannato episodio che mi ha fatto perdere litri di lacrime)...LxLight, ovviamente.
Genere: Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Al tempo in cui morì L, di cui non conobbi mai il nome morii anche io.
Nel mio corpo esistevano due creature, vivevano in risonanza, come le due formule di struttura del benzene.
La prima si chiamava Light Yagami, e fu lui a morire mentre L esalava gli ultimi silenziosi respiri.
La seconda era Kira e prese il sopravvento sul ragazzo fino al 28 gennaio 2010, quando morì per mano di uno Shinigami. In quegli istanti raffiorò la prima creatura, e Light rifletté su quanto fosse vero ciò che aveva detto il dio Ryuk, ovvero che chi utilizzava il Death Note fosse destinato a una vita miserabile.
Light Yagami ne fu la dimostrazione più lampante. Kira era felice, convinto di poter schiacciare il mondo con la sola forza del suo dito mignolo, ma in realtà la via di Light fu oscurata e distrutta per sei anni. Kira dominò e ridusse in briciole Light Yagami. Ma non fui l'unico.
Misa Amane si era comportata come una schiava, decise di agire come un automa nel nome dell'amore di qualcuno che non avrebbe esitato ad eliminarla. Si suicidò un anno dopo la morte di Kira. Era la sua ora. Cosa aveva avuto dalla vita? Anche se era stata salvata da ben due Shinigami, aveva dimezzato la sua vita per altrettante due volte.
Teru Mikami, bastò vedere come si ridusse a causa della sua ridicolissima devozione per capire che la sua vita era infida.
Kyomi Takada era un'idiota e si credeva tanto superiore a Misa Amane per il fatto che fosse una donna laureata, di bell'aspetto e di successo mondiale. Dopo aver scritto il nome di Mello sul quaderno, visse per poco, ma i resti miseri della sua vita furono colmi di ansia e terrore.
Che stupidi inetti. Light Yagami morì perchè dopo aver conosciuto L, e averlo visto spegnersi fra le sue braccia, il suo cuore semplicemente si affievolì come la fiamma di una candela consumata.
Light conobbe davvero L. Fu Kira il più forte, che non riuscì però a cancellare i ricordi di Light quando era stato davvero se stesso con L, e le settimane in cui il polso dei due era legato e teneva l'uno a contatto con l'altro da una rumorosa catena di ferro.
Light Yagami fu se stesso proprio il giorno in cui L spirò. Era il 5 novembre.
Lo stavo cercando, sapevo che per poco tempo sarei stato in grado di zittire la risata da esaltato di Kira. Fui sorpreso di vedere Ryuzaki sotto la pioggia che scrosciava da un cielo argentato.
Ryuzaki parlò del suono delle campane. Era più strano del solito, non c'erano chiese lì vicino. Tuttavia il cuore mi batteva nelle orecchie. Il suo viso mi parve bellissimo, incorniciato come un quadro dal valore inestimabile dai capelli grondanti.
Rientrammo, improvvisamente L si chinò ad asciugarmi i piedi e sussultai involontariamente.
Gli posai l'asciugamano sul capo e gli sfiorai il viso.
Poi disse quella frase.
“Sono triste...tra poco dovremo dirci addio”
E mi accorsi di qualcosa che avevo sempre saputo ma mai voluto ammettere.
Il suo volto era di una bellezza aliena, qualcosa di mai visto, straordinario. In lui si era incarnata la perfezione. Se le occhiaie erano orrende sul viso di chiunque, sul suo erano un elemento stupendo: senza sarebbe stato sicuramente bello, ma non così tanto.
La sua pelle era diafana e fresca, il suo odore era di acqua fredda, i suoi occhi erano seta nera cerchiata, placidi...
Tirò su col naso.
“So che sei tu, Light-kun. Anzi, no. Kira è dentro di te. Pensi che mi stia arrendendo. Io...presto morirò. Posso apparire un martire, ma...no, Light-kun. Non mi sto arrendendo”
Il suo viso fu velocemente a pochi centimetri dal mio.
“Questo momento...lo voglio solo per me. Non sono mai stato abituato a pensare al futuro. So che non cambierà niente”
Sospirai deliziato, le sue labbra mi sfiorarono la fronte.
“Voglio solo essere umano. Per una volta, Light”
Tremavo, in sua balia. Lui mi dava sicurezza. Kira allungava gli artigli perchè sapeva che il cuore di Light scricchiolava pensando a una vita senza di L. Con L non mi sarebbe successo niente, sarei stato bene...
Socchiusi le labbra quando furono a contatto con le sue, il suo sapore era dolce e intrigante.
Era titubante, mi studiava come fossi il fascicolo di un nuovo, enigmatico caso.
Anche io lo sentivo con calma, intanto lo volevo sempre di più. Lui era così buono, e desiderabile. La sua mano si spostò sulla mia nuca, di scatto lo afferrai di peso e lo spostai davanti a me con un tonfo, le sue gambe si aprirono insieme con la sua bocca, le mani non sapevano dove posarsi, la sua bocca era il tesoro segreto, ed era solo mio...perchè sapevo che L non aveva mai baciato nessuno e mai l'avrebbe fatto.
Lo accarezzai sotto la maglia ed ebbi un fremito. Sarei morto anch'io...
Il suo volto si bagnò di lacrime lucenti come perle negli abissi,
“Light-kun...” balbettava come una preghiera. “Ryuzaki, non...”
“Lo so, Kira...so che sei lì...se non fosse stato per te non avrei incontrato l'unica persona che possa amare. Ho giurato a me stesso che ti avrei catturato e lo sto facendo. Per questa stupida manciata di secondi, io, Ryuzaki, sono solo con Light”
La sua voce sembrava lontana, era roca, bastò quella ad eccitarmi.
Ero rannicchiato fra le sue braccia e tremavo, non so se per l'umidità o la paura, le sue labbra erano a mia disposizione.
Rimanemmo nudi, io sopra di lui, ansimavo forte sentendo il suo corpo rigido e liscio, premeva sulla mia coscia come io sulla sua. Sorrise nervoso.
“Light. Non c'è colpo che non renda”
Fra le frasi pronunciate da L, quella era la mia preferita.
Pensai che se non ci fossero state Misa e le telecamere, quella rissa sarebbe potuta finire con due corpi nudi e sudati, incollati l'uno all'altro...
Non opposi resistenza, con un gemito di dolore lo accolsi in me, lo spettro di un sorriso si disegnò sulle sue labbra. Quando venimmo, ci guardammo negli occhi e i suoi uragani neri, infiniti come una spirale, mi provocarono un altro fremito.
Non mi aspettavo le due lacrime che come comete istantanee rigarono le sue guance pallide.
“Kira, io ti odio” Prese un respiro. “Light, io ti amo”
Light e L erano stati una bella squadra. Mi resi conto che era Kira il genio del male. Sì, io ero uno pieno di bei voti, ma l'intelligenza non è quella. Quando avevo perso la memoria, non avevo fatto altro che trarre le conclusioni dalle complesse ipotesi di Ryuzaki. Ero un ragazzo normale, forse un po' più abile di altri.
Non era più il tempo di Light Yagami. Kira strepitava.
Ci rivestimmo in silenzio, studiai la schiena magra di L, la linea della sua colonna vertebrale, le natiche lisce, il petto ben modellato. Il suo viso così bello.
Il cellulare di Ryuzaki squillò. Tornammo al quartier generale.
Lo Shinigami Rem era sparito.
Avvenne tutto lentamente. Solamente quando L morì fra le mie braccia compresi la sua frase.
“Non c'è colpo che non renda”
Con la sua morte, Ryuzaki aveva ucciso Light Yagami.


Sentii le campane.

  
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