Sarah
Werner era stata la ragazza di Jasper per
quattro anni finchè lei lo aveva mollato per andare a
studiare all’estero,Jasper
era rimasto molto scottato per quell’esperienza in quanto la
fine della
relazione non era stata una sua idea,bensì di Sarah che non
si sentiva in grado
di sostenere un rapporto a distanza,aveva così deciso di
dare la priorità alla
costruzione della sua carriera.
Quando
era partita per Londra il cuore di Jasper
era partito con lei e ci erano voluti anni prima che si riprendesse
definitivamente
,ma sospettavo che non avesse mai smesso di amare quella donna.
Adesso
seduta nella più famosa sala da tè della
città stavo aspettando che arrivasse cosicché
avrei potuto tendere la mia
trappola e riuscire ad eliminare una volta per tutte
quell’immonda creatura dal
fianco del mio prezioso figliolo.La porta a vetri del locale si
aprì il piccolo
sonaglio liberò nell’aria il melodioso rumore e
una donna in Jeans e giacca a
vento fece il suo ingresso,era rimasta uguale a molto tempo fa,aveva
ancora
lunghi capelli ramati e occhi verdi da gatta contornate da folte ciglia
talmente
bionde da essere trasparenti,nemmeno un filo di trucco sul viso,era
già bella
così perché roinare la perfezione,si
avvicinò al tavolo con un sorriso.
<<
signora Whitlock! >> si chinò per
darmi un bacio su entrambe le guance poi mi si sedette di fronte mentre
si
sfilava i guanti << mi scuso se ho tardato un
po’ >>
<<
ma figurati cara,non importa! Allora vogliamo
prendere un tè visto che ci siamo? >>
<<
certo >>
Intanto
si era avvicinata la cameriera ordinammo un
Yin Zhen un tè bianco pregiatissimo e un piattino paste da
tè per accompagnare la
bevanda,una volta che la cameriera si fu allontanata con le
prenotazioni decisi
di indagare un po’ sulla sua vita.
<<
Allora Sarah >> esordii <<
raccontami un po’ di te,cosa hai fatto in tutti questi anni
>>
<<
Credo sia piuttosto banale,dopo aver
finito i miei studi di medicina a Londra,sono andata a prendere una
specializzazione in chirurgia infantile alla Sorbona e due anni dopo
sono
tornata qui,dopotutto mi mancava la mia città i miei
familiari >>
<<
certo,ti capisco,deve essere difficile
stare tanto a lungo lontani da casa >>
Intanto
le ordinazioni erano arrivate,il tè
lasciava ondeggiare volute profumate di vapore dalle tazze in vetro
trasparente,ne presi un sorso e lo assaporai sulla lingua come
assaporavo la
vittoria di minuto in minuto.
<<
ma allora non sei riuscita a conquistare
un affascinante europeo? >>
La
ragazza rise divertita << no per niente! Passato
la maggior parte del tempo in laboratorio o a studiare,certo ho avuto l
mia
parte di divertimenti,mentirei dicendo il contrario,ma nessuno
… bhè dopo Jasper
… >>
<<
posso affermare che anche mio figlio ha
sofferto molto per il tuo allontanamento,senza timore di essere
smentita
>> Attesi qualche attimo,giusto il tempo necessario
affinché la mia preda
cadesse con entrambe le gambe nella tagliola.
<<
ma ditemi come sta Jasper,non lo sento da
allora,in tutti questi anni ho meditato parecchie volte sulla
possibilità di chiamarlo
per chiedergli come stesse,ma mi sembrava crudele da parte mia
>>
Sorrisi
consapevole di essere riuscita nel mio
intento,mentalmente mi sfregai le mani,c’è
l’avevo fatta,adesso bastava solo
che riuscissi a convincerla ad incontrarlo di nuovo,lei era
già una donna
affermata,con un suo lavoro e un suo prestigio,non avrebbe sfigurato di
fianco
a suo figlio,era la nuora perfetta.
<<
Alice tesoro dove hai messo i documenti
per la contabilità,Charles salirà questo
pomeriggio e lo sai come si agita se
non sono pronti,non vorrei causargli un infarto >>
<<
Oh jazz come sei esagerato! e poi sono pronti
da settimane,i prospetti li avevo preparati prima che partissi,avevano
bisogno
solo della tua revisione e della firma prima della consegna
>>
<<
molto bene >> presi la cartellina
dalle sottili e delicate manine della mia fatina e le diedi un rapido bacio sulla fronte
non volevo che
spettegolassero troppo in ufficio però non volevo tenere
ascosta la nostra
relazione,mi piaceva che le cose fossero sotto la luce del sole,il suo
sorriso
mi riscaldò fin dentro le ossa,non vedevo l’ora
che arrivasse la settimana
prossima,ci saremo potuti prendere un bel periodo di pausa tutto per
noi,ed
inoltre c’erano anche le sere,le serate in casa non gli erano
mai sembrate così
eccitanti in tutta la sua vita,Alice era una cuoca sorprendente,sapeva
abbinare
i sapori così come riusciva ad abbinare i
vestiti,sorprendendolo con le sue
pietanze esotiche sempre nuove,poi di solito amavamo mettere un film in
Tv e
passare il resto della serata a farci le tenerezze sul divano,se
qualcuno dei
suoi amici,tipo Emmett o Edward l’avessero sentito,le prese
in giro sarebbero
durate per l’eternità,fortunatamente quei pensieri
erano ben celati nella sua
mente e non li avrebbe confessati nemmeno sotto tortura.
Il
telefono trillò sulla scrivania e risposi,sapevo
che Alice era al quarto piano.
<<
pronto parla Jasper Whitlock >>
<<
Jazz sono mamma >>
Rimasi
in silenzio,certo c’è ne aveva messo di
tempo per riflettere un intera settimana.
<<
Dimmi >>
<<
senti Jasper ti andrebbe di passare
stasera da casa nostra ,per un aperitivo devo parlarti. porta pure
Alice
ovviamente >>
<<
va bene >>
<<
molto bene,mi fai felice figliolo,a
stasera allora >>
Riattaccai
ma m sembrava che qualcosa non
andasse,Gertud non era una donna che chiede scusa facilmente ne
tantomeno ama farlo
davanti ad un folto pubblico,il fatto che mi aveva detto di portare
Alice mi
insospettiva. Scacciai quei pensieri e ripresi a lavorare.
Ben
presto la lancetta dell’orologio raggiunse la
soglia delle cinque e alzatomi dalla scrivania prima di quanto facessi
di solito
entrai nell’anticamera dell’ufficio,Alice stava
ancora battendo al computer dei
documenti.
<<
si,si ho finito,giusto un attimo … file … salva
con nome … documenti … contratti 2010
… salva … ecco fatto! >> sorridendo
si alzò e spense il computer poi infilò i
cappotto e tenendoci per mano
scendemmo ai garage.
Alice
POV
Il
viaggio fino a casa di Jasper fu molto
silenzioso probabilmente entrambi pensavamo a cosa sarebbe accaduto da
li a
poco,il grande parco a differenza delle ultime due volte era
vuoto,sembrava
stranamente solitario senza il suo corollario di auto sportive super
costose.
Alla
porta il maggiordomo ci fece accomodare e
prese i nostri cappotti .Poi ci dirigemmo in salotto,seguivo Jasper un
po’indietro,non
avevo molta voglia di incontrare il vecchio facocero,entrammo nel
salotto
arredato con gusto e sobrietà,altre persone riempivano la
stanza,la madre di
Jasper,Vichy e il padre e poi una donna era alta almeno quanto Jasper
con un
cascata di gloriosi capelli color rame e due enormi occhi verde
smeraldo non
appena posò lo sguardo su Jasper il viso le si
aprì in un enorme sorriso di
benvenuto mentre sentivo le budella contorcersi per la
disperazione,aveva
capito il tiro mancino che stava cercando di tirarmi la vecchia
Gertrud,pensai
che non sarei lasciata mettere da parte in quel modo,ma quando vidi
l’adorazione
negli occhi di Jasper capii che era tutto perduto che sarei stata come
don Chisciotte
non si poteva combattere contro i mulini a vento.
Nel
caos che segui la nostra entrata tra saluti
gridati e abbracci affettuosi indietreggiai lentamente fino alla porta
d’ingresso
presi il mio cappotto e uscii nel freddo pomeriggio,l’aria
ghiacciata mi
sferzava il viso mentre correvo lungo il viale alberato di Villa
Whitlock e
alla spalle sentivo lo sguardo penetrante della donna che era riuscita
a
disintegrare i miei sogni.
Per
Alice91Cullen: grazie mille per i complimenti^^
quindi ecco il nuovo capitolo,ma non abbattetevi troppo mi raccomando!a
presto
ornella
Per
Vannagiò: spero che i misteri si siano svelati …
solo che Alice l’ha presa un po’ male! Come mai
Jasper era così contento? Forse
l’ama ancora? Cosa farà adesso?
Tutto questo
si vedrà nel prossimo capitolo,credo che mi
concentrerò di più su questa ff per
finirla e non far aspettare troppo chi la legge da un po’.
Spero
ti sia piaciuto il cap bacioni ornella J
Per
cussolettapink: ecco il nuovo cap e una madre
sempre più diabolica … ma davvero
riuscirà nei suoi malevoli piani? ^^ si
svelerà presto,spero di non averti fatto attendere troppo
Ornella
J