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Autore: CucciLoverZ    12/03/2010    2 recensioni
La magia è pericolosa,è come una malattia: ti consuma da dentro fino a ucciderti, ti tramuta in magia stessa...ti assottiglia e ti senti man mano sempre più sottile, trasparente. Usare la magia è veleno. Ma questo non è il tuo destino Merlino...quindi non piangere.
Genere: Romantico, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Merlino, Principe Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il ruscello sotterraneo accompagnava quel singhiozzare disperato mentre le ombre della grotta vagavano proiettate sulle pietre. Appoggiato al sarcofago il ragazzo piangeva stringendo il corpo inerte della sorella, piccolo e fragile in confronto al suo. Con una mano le reggeva la schiena, con l'altra le accarezzava compulsiva mente i capelli neri, ma lei non rispondeva a nessuno di quei gesti, immobile e fredda come una bambola di pezza. La spada giaceva accanto a loro, macchiata di sangue scarlatto, lo stesso sangue che scivolava dal ventre della fanciulla fino a raggiungere il terreno, in un rivolo spettrale. Con l'ennesimo singhiozzo le immerse il viso nel collo, cercando di dar pace alle proprie lacrime.

Un soffio leggero fece ondeggiare i capelli di entrambi annunciando il sopraggiungere della donna che con un sorriso si chinò su di lui, soffiandogli sulle orecchie, per poi volteggiargli attorno come un'ombra, senza toccare il terreno, senza esser presente realmente- l'hai uccisa...- la voce risuonò come un'eco lontano, facendo vibrare l'aria. Scosse di colpo il volto, continuando a stringerla- NO!no...Felina si è sempre ripresa, da tutte le ferite!non l'ho uccisa, non l'ho uccisa...era viva, respirava, respira...-

I lunghi capelli rossi di lei lo sfiorarono mentre vagava sorridendo, fissandolo con occhi divertiti, maliziosi, poi però con un cenno del femminile capo indicò l'arma a adagiata a terra-l'hai colpita mortalmente con la sua stessa spada, ovvero gli hai inferto il suo stesso potere. Nemmeno una strega potente come lei può nulla di fronte a ciò-

-non volevo ucciderla!non so cosa mi abbia preso, non mi ricordo!-

la strinse a se talmente forte da romperle quasi le ossa, e accarezzandole il volto gemette nel guardarle il volto cadaverico, le labbra semiaperte di una tonalità poco rassicurante

-eppure sei stato tu a farlo, è tua tutta la colpa!- e girando su se stessa si portò in piedi sulla lapide di pietra, fissandoli dall'alto, godendo della disperazione del guerriero- ma c'è un modo per salvarla...-

si voltò a fissarla, stringendo a se la sorella come a volerla proteggere, gli occhi sgranati e piedi una nuova speranza- come?! Dimmelo! Farei qualsiasi cosa per farla vivere!-

-qualsiasi?- e ghignando si passò la lingua sul labbro inferiore, facendo scroccare le lunghe dita- qualsiasi!-

-una vita per una vita...è la legge antica.- passeggiò sulla lunga lastra di pietra, alzando una gamba e giocando a restare in equilibrio sul bordo, non curante di Felina e del fratello in lacrime- uccidi il mago di nome Merlino, strappagli il cuore e dallo in pasto ai cani, e Felina vivrà.-

si fermò a fissarlo negli occhi, aspettando- ti prometto sorellina mia che ucciderò quel mago...- e con una carezza prese in braccio il corpo immobile della ragazza, fissando a sua volta la rossa che, alzando il dito indice verso il cielo socchiuse gli occhi- ma ricorda! Una condizione: con il mago giungerà uno di nome Pendragon che cercherà di salvarlo e si intrometterà. Lui dovrà rimanere in vita a ogni costo. Uno morto, uno vivente..aspettali, aspettali e giungeranno da te entro il calar della luna.-

e scoppiando a ridere scomparve lasciando dietro di se solo l'eco della cristallina voce, divertita.

 

 

La neve impediva ai cavalli di andare a una buona andatura e i due giovani stavano ora conducendoli al passo su un sentiero stretto, ma abbastanza largo da far procedere i due animali affiancati.

-Felina lo ferì a una mano tempo indietro, questo gli ha dato l'abitudine di brandire la spada sempre con la stessa mano tenendo lo scudo con quella infortunata. E' molto veloce sebbene sia forte come un toro e è stato addestrato ad essere una macchina della guerra...-

Artù lo ascoltava scettico. Indossava l'armatura e a seguire le parole del servo a breve avrebbe dovuto combattere contro questo misterioso guerriero che non era altro che la causa della tempesta perenne che stava lentamente congelando la città di Camelot. Merlino nel mentre era pallido come uno straccio, ma negli occhi azzurri permaneva quell'aria risoluta di chi aveva deciso qualcosa senza esser intenzionato a cambiar idea-mi spieghi come fai a sapere tutte queste cose?-

Il mago deglutì evitando lo sguardo del biondo-me ne parlò Felina...è un suo detestabile vizio vantarsi delle proprie vittorie, su questo vi assomiglia...-

-ah, quindi per te mi vanterei troppo?- per un attimo il principe sorrise, come a voler scongiurare quella tensione che lo prendeva prima di ogni sfida mortale- abbastanza sire, a volte siete proprio spocchioso e arrogante!-

-E a volte  io mi chiedo se ti ricordi con chi stai parlando Merlino-

-ma certo che me lo ricordo, sto parlando con il più grande asino reale del mondo...- con un colpo dei talloni fece avanzare il cavallo con qualche passo di trotto, chiudendo gli occhi andò il cerca della via giusta e aprendoli poi si diresse verso il sentiero di sinistra- sai chi era questo famoso guerriero?-

Anche questa volta Merlino teso come una trave evitò lo sguardo indagatore di Artù- un vecchio nemico delle terre di Felina...non si sopportavano- Il peso della morte del fratello di lei sarebbe gravato solo sulle sue spalle. Non aveva senso confonderlo; era compito di Artù ucciderlo per salvare Camelot e dicendogli la verità non solo si sarebbe sentito in colpa a vita, ma non avrebbe combattuto al pieno delle sue forze...e lui lo aveva visto con i suoi occhi il fratello di Felina, forte quasi quanto la sorella, ma non magico. Solo questo aveva a suo vantaggio.

-e allora le farò anche un favore uccidendolo una volta per tutte...- Merlino rallentò l'andatura, facendo attenzione a non far scivolare il cavallo- sarebbe il vostro modo di chiederle scusa?-

-chiederle scusa? Io non devo chiederle scusa, casomai lei a me!- per quanto sembrasse stizzito il giovane mago seppe per certo che dentro di se Artù si era pentito del litigio con lei, ma quando si trattava di Ginevra non ragionava più...sospirò, sonoramente- hai paura Merlino?-

-dovreste averne anche voi...non è un comune guerriero che dovrete affrontare...-
-me lo hai già detto mille volte Merlino! Sei talmente spaventato che tremano anche gli alberi...- calò il silenzio tra i due e il corvino ne approfittò per concentrarsi a trovare la retta via, ma fu interrotto dal compagno. E il bello è che diceva sempre a lui di stare zitto...-mi spieghi come fai a sapere anche dove stiamo andando?-

Una goccia di sudore freddo scese lungo la schiena di Merlino che iniziò a guardarsi attorno in cerca di un scusa plausibile-beh ecco, io...ho chiesto a Felina, e lei mi ha detto dove si trovava- a quelle parole lo sguardo del principe si fece tutto tranne che amichevole- e perché non è venuta lei stessa?-

-non ne aveva voglia...- la voce si assottigliò e con la mente tornò alla ragazza, chiedendogli scusa mentalmente dopo averla messa ancor più in cattiva luce agli occhi di Artù- sai che cosa ti dico? Non mi importa. Ce la siamo sempre cavati senza di lei, e ce la caveremo ancora da soli!-

-non fingete sire, ormai vi conosco...vi dispiace esservi lasciato con lei con un litigio...-

Artù bloccò il cavallo che sbuffando tirò indietro le orecchie, in segno di rimprovero- e cosa dovevo fare? Andarla a cercare per il castello mentre la gente muore?!-

Merlino...Merlino...da questa parte...

Con un sussulto si guardò attorno mettendosi con le orecchie tese, cercando di capire da che parte era giunta quella voce sonante, lieve come il sussurro di una fata, ma potente come il rintocco di una campana.

Merlino...Merlino...da questa parte...

-E' per di qua!-  e questa volta non aspettò che il principe avesse la possibilità di riempirlo di domande sospettose. Spronò il cavallo al massimo, seguendo quelle indicazioni che sentiva solo lui, nella sua mente.

Soltanto quando si ritrovarono di fronte alle grotte si rese conto dell'ansimare del proprio animale e guardandosi attorno con stupore capì di aver percorso al galoppo minimo mezza foresta. Anche il cavallo di Artù si bloccò con il fiatone e il pelo coperto di sudore sebbene fosse pieno inverno, e con un sospiro Merlino passò la mano sulla criniera del baio, ringraziandolo per quella fatica.

-dove siamo?-

-alle vecchie tombe...- la voce di Artù trapelava una sorta di rispetto e quando scesero per incamminarsi la sua mano bloccò la spalla del servitore, facendolo indietreggiare- mi spieghi come fai a sapere che siamo nel luogo giusto?- gli azzurri del principe non ammettevano repliche e con un sorriso tirato da orecchio a orecchio deglutì, facendola lavorare la mente in fretta per la millesima bugia- ve l'ho già spiegato,me lo ha detto Felina.-

-Felina?- scettico inarcò le sopracciglia, legando i cavalli a un albero- ma no era quella che se ne fregava?Ha decisamente uno strano modo di farlo-

-beh ecco...lei ha voluto comunque dirmi dove si trovava, dopo tutto...lei odia questo guerriero e lo vuole morto, anche se non ne ha voglia...- gli occhi di Artù continuarono a stargli addosso mentre una smorfia gli dipingeva il regale viso, reso abbastanza ridicolo da quell'espressione boriosa. -sei sfuggente Merlino, come se mi nascondessi qualcosa...ma vedi di aver ragione o ti ucciderò con le mie stesse mani!-

-certo, certo...-

Entrando nella grotta principale dovettero accendere delle fiaccole per illuminare lo stretto e umido passaggio. Nessuno fiatava mentre i passi rimbombavano tra le fredde rocce, qua e la qualche candelotto di ghiaccio si staccava infrangendosi al suolo.

Merlino camminava alle spalle di Artù e stringendo i denti cercava di raccogliere tutte le proprie forze. Molto probabilmente era giunto il momento di rivelarsi per quello che era realmente, un mago...e per un attimo la paura di non esser accettato sovrastò quella del fratello di Felina. Pois cosse il capo e la fiaccola tremò allo spostamento d'aria.

Aveva deciso.

Si sarebbe fatto anche scoprire da Artù, ma in questa battaglia non sarebbe bastata la bravura nel duellare, c'era bisogno di tutta la sua forza, di tutti gli insegnamenti che aveva appreso da quando era giunto a Camelot: tutti non facevano che ripetergli che era un grande mago, tanto valeva dimostrarlo no?

-sei silenzioso, la paura ti ha mangiato la lingua?-

-stavo pensando...-

-ohoh, un evento raro-

-molto spiritoso Artù...- ma proprio quando il principe scoppiò a ridere di gusto qualcosa fece tremare la terra con forza. Con uno strattone Merlino riuscì a buttare giù in tempo Artù, trascinandolo a terra fino ad un angolo umido mentre parte della grotta dietro di loro crollava in enormi macigni, ostruendo il passaggio. Quando l'ultimo piccolo sasso rotolò già, alzando un mare di polvere i due rimasero a fissare quel nuovo ostacolo con occhi sgranati e il petto ansimante. Merlino ancora teneva da dietro Artù, in una sorta di abbraccio che fece scostare entrambi bruscamente poco dopo, come a voler far finta di nulla.

-c'è rimasta una torcia...ma ora come faremo ad uscire?-

-meglio non pensarci ora sire...- la sua magia poteva sollevare dei massi di quelle dimensioni?- andiamo avanti, non possiamo fare nient'altro..-

avanzarono guardinghi pronti a saltare via alla seconda scossa di terremoto, poi in lontananza videro un lieve bagliore che annunciava l'arrivo nella grotta più grande e affrettando il passo si affacciarono ad essa, spalla contro spalla


La caverna era buia e silenziosa. Quel lieve bagliore che si espandeva permetteva loro di vedere all’interno senza bisogno di torce, ma guardando con più attenzione si poteva ben notare che il fascio di luce principale cadeva da un apertura, diretta su quella che sembrava una gigantesca tomba di pietra. Ai piedi di essa un a figura oscura era seduta con una gamba piegata, la spada impiantata davanti a se a nascondere metà del viso, l’altra metà nascosta da uno strato di capelli biondi. Per Merlino fu facile riconoscerlo. Poi però sbattendo le palpebre notò ciò che avrebbe voluto non vedere mai. La sottile mano bianca cadeva accanto al guerriero e un rivolo di sangue gocciolava dalle dita penzolanti, senza forza. Adagiata sulla lastra di pietra Felina era immobile come una statua, i lunghi capelli a farle da cornice sul grigio della pietra, la pelliccia inzuppata di scarlatto ricadeva accanto, come l’ala di un angelo caduto.

-no!-

Quell'urlo sembrò destare la figura che di colpo sembrò vederli e con occhi identici a quelli della sorella fulminò entrambi. Alzandosi estrasse dal terreno la lunga spada insanguinata imitato da Artù che già si era posizionato per duellare, pallido il volto e furente.

Merlino sorpassò entrambi di corsa e schizzando l'acqua del ruscello sotterraneo raggiunse la lapide, appoggiando l'orecchio al petto di Felina, toccandola in viso disperatamente, cercando di bloccare l'emorragia. Quasi non si mise a ridere dalla gioia sentendo un lieve gemito della ragazza mentre la sollevava per stringerla a se-è viva!-

Anche Artù sembrò rilassarsi di colpo, poi però dovette parare un colpo fortissimo dell'avversario che lo fece sbattere contro un masso. Scansandosi di colpo parò un secondo fendete che si infranse proprio sulla roccia, ma la spada rimase intatta come se nulla fosse. -non rimarrà viva per molto...è stata colpita con questa...- e parando un colpo di Artù fece volteggiare la potente spada, continuando a combattere senza apparente fatica, mettendo decisamente in difficoltà Artù che poco dopo ricevette una forte gomitata nello stomaco.

Merlino passò un dito a sistemare una ciocca di capelli sul volto immobile di lei, pallido come quello di un morto. Suo fratello, era stato suo fratello a farle quello...ma come si poteva esser così mostruosi?

Con rabbia girò lo sguardo giallo verso i due combattenti e iniziando a sibilare parole magiche vide il potente guerriero bloccarsi di colpo e scivolare indietro, afferrato dalla forza che Merlino gli stava sprigionando contro.

Senza farsi scappare l'occasione Artù abbassò la spada disarmandolo, ma con stupore di entrambi egli riuscì a trovare la forza di tirargli un calcio nelle zone più intime, e lasciando cadere la spada si allontanò con un gemito, piegato in due.

-Merlino...scappa con Felina...- cercò di urlarlo senza farsi sfuggire un gemito per quel colpo maledetto, ma nel momento stesso in cui pensò di esser spacciato guardò con stupore il guerriero voltarsi verso il servitore con sguardo di fuoco, e con ancora più stupore vide Merlino ricambiare lo sguardo. Aveva ri posato Felina sulla tomba e ora avanzava verso il guerriero con risoluto coraggio- non vi lascio sire-

-stupido! Ti farai ammazzare!-

Si fronteggiarono e con lentezza cominciarono a camminare intorno, e Merlino comprese che in parte il fratello non capiva ciò che stava succedendo in realtà. Sul volto portava i simboli che avevano visto anche sull'uomo nella foresta, la dimostrazione del fatto che era il tramite. -sei tu Merlino...-

-in persona Waranxo...-

-come conosci il mio nome?-

-come hai potuto farle questo!?- questa volta il mago urlò, e senza accorgersene gettò addosso all'uomo un masso, facendolo scostare di corsa. Artù non sembrò essersi accorto della magia e approfittandone cercò di colpirlo con la spada, ma in risposta il guerriero gli tirò un pugno, facendolo indietreggiare di diversi metri-non è te che devo uccidere...non intrometterti sei ai a cuore la tua via!-

e scagliandosi con un balzò contro Merlino lo sfiorò con la punta della spada magica, impedendo per la seconda volta ad Artù di intromettersi nello scontro. Gli bloccò infatti la spada e come se nulla fosse glie la spezzò in due davanti agli occhi, gettandola via come uno comune pezzo di legno. Poi evitando l'ennesimo pugno del principe lo afferrò per il collo con una forza mostruosa, scaraventandolo dall'altra parte della grotta, facendolo cadere di faccia contro il pavimento gelato.

Non si accorse però che nel mentre Merlino aveva alzato la mano destra e sussurrando parole magiche gli aveva strappato la spada di mano e con un ultimo sguardo verso di lui sentì la lama colpirlo al fianco.

Nell'attimo in cui Merlino si scostava camminando barcollante e pallido come uno straccio verso Artù a terra, gli occhi di Felina si spalancarono.

Allungando una mano verso il fratello senza parlare si lasciò stringere le sottili dita senza forza, trascinandoselo vicino non riuscì ad alzarsi e nel massimo delle sue forze appoggiò una mano sui lunghi capelli biondi del ragazzo. Nel momento stesso in cui lo toccò i simboli magici sulla fronte scomparvero, e con un gemito lui si fece coccolare come un bambino,in quegli attimi che sembravano eterni- allora è così che finirà il nostro impero...tutto ciò per cui abbiamo sempre combattuto è finito...nostro padre rimarrà senza eredi...uccisi tutti e due dalla sua spada...dal suo più prezioso regalo...-

Felina chiuse gli occhi stremata, se anche li avesse tenuti aperti avrebbe visto soltanto macchie nere, ma continuò ad accarezzare il fratello- non avere paura...-

-mi dispiace,mi dispiace tanto sorella mia!-

-non importa...non è mai importato...- e sentendo la testa crollare comprese di aver perso il fratello. Voltò il capo nell'altra direzione, risparmiando le ultime forze.

Dal lato opposto Artù che si era ripreso guardava con orrore i due fratelli, alternandoli a Merlino, seduto accanto a lui con lo sguardo fisso davanti a se. Pallido, con gli occhi rossi-lo sapevi...-

-era l'unico modo...era l'unico modo per salvare Camelot-

scosse il capo, appoggiandosi le mani sul viso per non guardare, ma poi sentì la mano guantata di Artù sulla gamba e voltandosi a fissarlo non vide traccia di disgusto nei suoi occhi, forse solo gratitudine per non avergli fatto sopportare quel peso-portaci a Camelot Merlino...Portaci a casa- e a sua volta chiuse gli occhi, stremato e a pezzi.

Il corvino rimase immobile per qualche secondo, prendendo dei profondi respiri per calmarsi. Poi si alzò e con passo deciso si diresse alla lapide. Estrasse la lunga spada dal fianco dell'uomo e gliela mise tra le mani, sistemandolo decentemente a terra. Poi, scavalcandolo, si chinò sul corpo di Felina, controllandogli il battito. Era quasi fermo, ma confidava in Gaius, lui avrebbe trovato una soluzione, e poi sapeva che con l'aiuto della magia poteva sopravvivere. Un lieve sorriso si dipinse sulle labbra del mago- ti farò star bene...l'ho promesso...-

Rialzandosi di colpo si girò sentendo un soffio sulla schiena, ma non notando nessuno sbatté le palpebre. L'aveva sentito, eppure nella grotta si sentiva solo il ruscello. Deglutì sentendo ancora quel soffio, e con decisione si girò verso Felina che rimaneva spaventosamente immobile-ora vi porto via da qui...- come avrebbe fatto, non lo sapeva nemmeno lui. Sollevare Felina non sarebbe stato un problema, piccola com'era, ma Artù? E soprattutto, i massi che ostruivano l'entrata? Era talmente preso da quei pensieri che non si accorse della donna dai lunghi capelli rossi, comparsa accanto a lui. Quando la vide fu troppo tardi, lei sferrò il colpo con tale violenza da fargli sbattere la testa contro lo spigolo della lapide.

Da per terra la vide avvicinarsi con passo fluente, quasi svolazzante e man mano prendevano forma anche i particolari che prima erano avvolto nell'oscurità

-voi ve ne andrete quando lo dirò io...e io dico che non ve ne andrete nemmeno da morti!-

 

 

 

Note:

Ieri mi sono subita con piacere 5 ore di opera in tedesco, e grazie a quella piacevole musica e ai divanetti del teatro la mia mante è andata in viaggio per costruire questo capitolo. All’inizio volevo far credere che Felina fosse morta, ma come penso abbiate ben capito è ancora viva e vegeta…o meglio, proprio messa bene non è…e ora Merlino se la dovrà vedere da solo...

Tesar: Di solito non si picchiano le donne, ma questa volta credo proprio che il caro Merlino non seguirà questa regola. Artù è ko, Felina è messa peggio e il fratello è morto. Mi fanno sempre piacere i tuoi commenti, e come promesso ora il nostro mago farà finalmente vedere chi è veramente. Non si capisce che Ginevra mi sta altamente sulle palle? No? Mi sta antipatica da quando sono bambina…Per il freddo mi sono semplicemente ispirata ai pinguini che mi inseguono quando vado in giro…ci saranno -7 gradi qui da me…Il fratello non è magico, ma essendo il tramite della strega è grazie a lui che lei può compiere la magia su camelot, morto lui, tutto torna normale finché la rossa non ne trova un altro. E poi ha impugnato la spada di Felina, che è un oggetto magico…tutto qui U_U

Valux: Felina è un personaggio molto complicato, lo so…spero tanto che alla fine tu possa apprezzarla. Per il resto ti è piaciuto il capitolo? Grazie mille per le recensioni.

  
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