Chi si dà all'altro come un soldato si dà prigioniero deve prima consegnare tutte le armi. E così privato di ogni difesa, non può fare a meno di chiedersi quando arriverà il colpo.(M. Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere)“E’ sbagliato” sussurrò accarezzandomi una guancia.
“Cosa?” fui solo in grado di dire.
“Questo amore che provo per te” rispose scendendo con la mano fredda lungo il mio collo.
“E’ amore, non può essere sbagliato” ribattei convinta allungando una mano verso il suo fianco per tenerlo più vicino a me.
Rimanemmo a guardarci negli occhi senza parlare.
Non respirava, lo sentivo. La mia mano rimaneva ferma sul suo fianco e la sua sul mio collo.
Poi, lentamente, inaspettatamente, iniziò ad avvicinarsi al mio viso, gli occhi più scuri, i movimenti estremamente misurati.
Mi baciò.
Le sue labbra si adagiarono sulle mie, fuoco contro ghiaccio, pietra contro carne, eppure non mi sembrò che esistesse nulla di più naturale di quel gesto.