Il topolino aveva baciato il serpente, e come tale Sesshomaru scattò. Non riuscii nemmeno a vedere il movimento repentino del suo braccio, che mi afferrò la gola, stringendola.
La sua violenza mi spaventò, e con un rantolo soffocato chiusi gli occhi, aspettando una morte che però non arrivò.
Mi scagliò a terra, ma non con la forza che mi sarei aspettata. Cominciai a tossire, per l’avidità con cui i miei polmoni esigevano aria. Tremavo.
Alzai gli occhi verso il demone che mi sovrastava.
“La tua vita mi appartiene. Sono stato io a restituirtela, e sarò io a decidere come togliertela”. La sua voce era tranquilla, quasi gentile.
“Mi ucciderete quindi?”.
“Non così”.
Mi rialzai sulle gambe incerte, poggiandomi sul tronco di un vecchio albero. Stordita dalle sue parole, rimasi ad osservarlo. Con un passo mi fu di fronte.
“In questi anni, mi sono chiesto se esistesse un modo per tenerti in vita. Avevo in mente molte possibilità, ma nessuna che non ti avrebbe corrotto l’animo, o cambiata.
Ti avrei tenuta con me, ma saresti diventata qualcos’altro, più demone che essere umano. Mi saresti venuta a noia, Rin. Sono già circondato da demoni, non ne ho bisogno altri.
Per questo, sono disposto a lasciarti morire, per farti vivere”.
Erano parole contraddittorie, che non volevo ascoltare.
“Sono stato certo della mia decisione, quando ti ho visto ridere nel lago. Il tuo corpo potrà anche mutare, ma tu, resterai tu”.
Sospirai. Questa volta il principe dei demoni non mi avrebbe lasciato altra scelta che accettare la sua decisione.
Forse ero solo testarda, o consapevole che non mi avrebbe più fatto del male.
Mi accostai a lui lentamente, e se avesse voluto fermarmi, avrebbe potuto farlo. Poggiai il viso sul suo petto, e chiusi gli occhi.
Sentii il suo braccio cingermi le spalle con delicatezza.
Ma non c’era calore in quell’abbraccio, e forse fu questo a farmi accettare la sua decisione.
Era stato lui stesso a dirmi che non aveva amore da darmi. Protezione, affetto forse.
Ma per l’amore, serviva un cuore umano.
Si scostò.
“Vai, adesso”.
Fu così che abbandonai il mio amore di bambina in quel bosco.
Nel corso della mia vita portai Sesshomaru nel cuore come una cicatrice, un passato sepolto ma non dimenticato.
Fu l’ultima volta che lo vidi, ma per qualche ragione, ero sicura che mi avrebbe protetto per il resto della mia esistenza.
*
Nota: E’ la mia prima ff. Ero indecisa su come farla terminare.. Adoro questa coppia, ma non sono riuscita ad inserire un lieto fine..
Spero che il tentativo sia almeno passabile xD