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Autore: BlackFireLady    21/03/2010    2 recensioni
"C'è un filo sottile che lega l'anima al corpo..." Dal passato oscuro del Principe dei Saiyan si nasconde un pericolo che annienterà i nostri eroi... E quando tutto sembra perduto una luce emergerà dalle fauci dell'inferno... La mia prima fanfictions basata sul passato da mercenario di Vegeta.Vi auguro buona lettura e vi prego di lasciarmi qualche commento! Ringrazio in anticipo!
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un filo sottile

Un filo sottile


Capitolo 12: La fine di un incubo


Dove sono? Di chi è questa voce?”

Kibitoshin aprì lentamente gli occhi e iniziò ad avvertire una forte emicrania, poi si accorse che diversi centimetri lo separavano dal pavimento e sentì una solida stretta bloccarlo all’altezza dei fianchi.

L’essere superiore tentò di muoversi cercando di allentare la presa ma un ringhio intimidatorio gli fece capire che era meglio non agitarsi troppo.

Una risata stridula e acuta fece aumentare la confusione nella mente di Kibitoshin che, superato l’iniziale smarrimento del risveglio, si rese conto di quello che gli era accaduto e riprese ad agitarsi peggio di prima.

-Sembra che la nostra preda si sia ripresa completamente, vero Mefisto?

Il licantropo sbuffò infastidito, aumentando la presa sui fianchi dell’essere superiore, nella speranza che la smettesse di agitarsi.

-Lasciatemi immediatamente!

-Abbi un po’ di pazienza… Siamo quasi arrivati…

Il sorriso sadico stampato sul viso d’Imogene mise ancor più in allarme Kibitoshin che, per liberarsi dalla stretta dalla stretta di Mefisto, colpì il fianco dell’essere infernale con una sfera di energia.

Guaendo per il dolore, Mefisto lasciò il suo ostaggio che prese a correre, sicuro di poter fuggire dai suoi assalitori, ma una mano venuta fuori dal pavimento lo trattenne afferrandolo per una caviglia. Dopo essersi ripreso dal colpo, il licantropo si gettò, furente di rabbia, contro la sua preda immobilizzata. Solo quando gli artigli del lupo furono a pochi centimetri dal viso di Kibitoshin, Imogene ritenne opportuno ricordare a Mefisto che la loro preda doveva essere consegnata in vita a Lady Emily e, se pur con riluttanza, il licantropo ritrasse gli artigli affilati dal volto dell’essere superiore, che tirò un sospiro di sollievo, prima che un pugno di Mefisto lo colpisse allo stomaco. Il licantropo si fece nuovamente carico della sua preda agonizzante e riprese il cammino.


Nella stanza dei legami Emily sedeva con aria annoiata su un trono eretto vicino ai legami del principe dei saiyan; al suo fianco la sorella minore fissava con sguardo triste il pavimento bianco della sala. Tutto d'un tratto davanti alle due donne apparvero Mefisto ed Imogene. Vedendo la sua preda costretta in ginocchio da Mefisto, Emily ridacchiò soddisfatta poi si rivolse ai suoi due servi.

-Ottimo lavoro! Ora trovate la cacciatrice ed uccidetela!

All’udire quelle parole, Kibitoshin trasalì.

-No! Volevi catturarmi e ci sei riuscita! Lascia in pace Cassandra!

Emily sorrise in maniera maligna afferrando l’essere superiore per guardarlo direttamente nei suoi occhi scuri.

-Cosa c’è? Sei preoccupato per la tua piccola compagna di viaggio?

La donna lasciò cadere pesantemente Kibitoshin sul pavimento, poi si rivolse ai suoi servi.

-Andate!

A quell’ordine, Imogene e Mefisto scomparvero da quel luogo così com’erano comparsi, lasciando Lady Emily sola con la sua preda.

Finalmente libero dalla presa di Mefisto, Kibitoshin scattò in piedi, pronto a difendersi se la nemica avesse attaccato, ma la donna si limitava a fissarlo con un sorriso malizioso stampato sul volto.

-Vorresti salvare la tua cara amichetta? Allora facciamo un gioco…

Emily fece apparire una frusta.

-Finché tu resisterai a ciò che ti farò, Mefisto e Imogene eviteranno di uccidere la cacciatrice, ma appena tu ti arrenderai per la tua Cassandra sarà morte certa! Accetti?

-Non ho altra scelta…


Correndo a perdifiato per i corridoi dell’immenso castello, Cassandra schivava con difficoltà gli attacchi simultanei d’Imogene e Mefisto. La sua corsa fu interrotta bruscamente, bloccata dalle mani d’Imogene, spuntate improvvisamente dal pavimento. Cadendo rovinosamente al suolo, la giovane cacciatrice ebbe a malapena il tempo per schivare gli artigli di Mefisto, che si conficcarono nel marmo del pavimento. Affidandosi al suo olfatto, Cassandra seguì l’odore terrificante di carne in putrefazione che aleggiava nell’aria fino al punto più oscuro del corridoio, dove la lugubre figura d’Imogene dondolava con un moto quasi ipnotico, mentre la penetrante risata della creatura squarciava il silenzio di quel luogo.

-Sei una ragazzina molto fastidiosa… Quand’è che ti farai uccidere senza troppa fatica?

Un ghigno arrogante si dipinse sul viso della cacciatrice.

-Come se fosse questo il vostro scopo! Ho notato che vi state trattenendo! Non avete intenzione di uccidermi!

-Sei troppo sveglia per i miei gusti… Ma è solo una questione di tempo… Appena la padrona spezzerà quella poca resistenza rimasta nel corpo del tuo amichetto avremo l’ordine di farti fuori…

La ragazza rimase sorpresa dalle parole della sua avversaria.

-Avete catturato Kibitoshin?

Imogene sghignazzò.

-Non ci voleva poi tanto… Senza di te quell’uomo non ha difese in un luogo come questo…

La cacciatrice assunse un’aria cupa.

-Bene… Direi che è meglio muoversi…

Con uno scatto fulmineo Cassandra estrasse un pugnale dal fodero sulla caviglia e attaccò Imogene, tagliandole la gola da parte a parte. Invece del sangue, dalla ferita della creatura inizio ad uscire una polvere verdastra simile alla segatura.

-Come facevi a saperlo… Chi ti ha rivelato come uccidermi?

-Me l’ha detto un uccellino…

Con un urlo straziante, Imogene si dissolse in una polvere sottile portata via da una forza impercettibile.

Sospirando, la cacciatrice estrasse una pistola e la caricò con un proiettile d’argento. Terminata l’operazione, Cassandra puntò la pistola verso la porta alla sua destra, dove un secondo dopo apparve Mefisto, e premette il grilletto.


Kibitoshin cadde a terra rovinosamente ,con il corpo coperto da lividi e ferite. Stava sopportando le torture di Emily già da un bel po’ e, nonostante fosse sfiancato da tutto quel dolore, continuava a rialzarsi.

-Sei più resistente di quanto avessi immaginato! Era da molto che non mi divertivo così… Sei un giocattolo molto divertente…

La donna si avvicinò alla sua vittima, sfiorando con il dito una delle innumerevoli ferite che gli aveva causato.

-Stai sopportando tutto questo per una ragazzina che a malapena conosci? Che cosa patetica…

Sentendosi deriso da quella donna orribile, Kibitoshin fu preso da un astio mai provato prima per un esponente del gentil sesso.

-Cassandra non è solo una ragazzina! E non si farà di certo uccidere dai tuoi mostri! Verrà ad eliminarti, è solo una questione di tempo!

Quella risposta irritò Emily che riprese a colpire l’essere superiore fino a lasciarlo completamente senza forze.

-Sei davvero patetico…

Anche se privo di energie, Kibitoshin riuscì nuovamente a rialzarsi in piedi.

-Inizi ad annoiarmi… È molto meglio se accetti l’evidenza, la tua cacciatrice non vivrà abbastanza per salvarti…

Emily alzò nuovamente la frusta, pronta a ferire un'altra volta l’essere superiore, quando la ragazza dalle fattezze angeliche si intromise.

-Ti prego Emily, fermati!

-Levati di mezzo se non vuoi prendere il suo posto, sorellina!

-No! Questa volta non ascolterò i tuoi ordini! Hai fatto soffrire troppa gente nella tua vita… Ora devi pagare il prezzo dei tuoi peccati!

-E tu vorresti riportarmi all’inferno a scontare le mie colpe? Non farmi ridere!

-Credo che spedirti negl’inferi spetti a me…

A differenza di Kibitoshin, le due donne si accorsero solo allora della presenza di Cassandra, che osservava impassibile la scena.

-Cassandra! Sapevo che saresti arrivata!

L’essere superiore tentò di raggiungere la cacciatrice, ma dopo pochi passi crollò a terra stremato. Con un sospiro la ragazza si avvicinò all’amico che tentava di rialzarsi, e lo aiuto a sedersi.

-Va tutto bene?

-Ehm… Non tanto… Ma sono felice che tu stia bene!

-Non mi faccio eliminare facilmente… Dovresti saperlo…

Sorridendo, la sorella di Emily si avvicinò alla cacciatrice e la salutò con un inchino regale.

-È passato molto tempo dall’ultima volta che ci siamo incontrate Cacciatrice…

Cassandra si inchinò a sua volta con il sorriso sulle labbra.

-È davvero un piacere rivederla, Principessa Hikari!

-Sei cresciuta veramente tanto Cassandra…

-In fondo l’ultima volta che ci siamo viste avevo solo sette anni!

Da lontano Emily osservava con rabbia crescente la giovane cacciatrice.

-Tu! Come hai osato eliminare i miei servitori?!

Cassandra fece qualche passo verso la donna per fronteggiarla.

-Non potevo ancora farmi uccidere… Devo prima far avverare la predizione che tua sorella pronunciò a mio padre tanti anni fa!

Emily chinò la testa, lasciando che i suoi lunghi capelli neri le coprissero il viso, ed emise una risata sinistra.

-Forse non avrei dovuto rinunciare al proposito di uccidere tua madre dopo che mi ha battuto la prima volta… Mi sarei risparmiata tutti i problemi che mi hai causato… Ma in fin dei conti sarà divertente ucciderti sotto gli occhi del tuo amichetto che ha sofferto tanto pur di salvarti la vita…

La cacciatrice sussultò, nessuno aveva mai mostrato tanta preoccupazione per lei oltre ai suoi familiari, e quella situazione la metteva in imbarazzo.

Intanto Emily, giunta al colmo della sua furia iniziò ad urlare, mentre delle fiamme giunte dagli inferi iniziavano ad attorniare la donna in preda ad un furore incontrollabile.

Cassandra si girò, fulminando con lo sguardo Kibitoshin, prima di rivolgersi ad Hikari.

-Principessa… La prego di prendersi cura di quell’idiota mentre io sistemo questa faccenda…

Detto questo la cacciatrice si gettò fra le fiamme.

-Cassandra aspetta!

L’essere superiore tentò di fermare Cassandra ma Hikari lo trattenne.

-Non ti sforzare… Le ferite devono farti molto male…

-Ma Cassandra…

-Non ti preoccupare… Mia sorella ha fatto l’errore più grande della sua vita utilizzando il fuoco come arma contro Cassandra…

-Perché?

-Devi sapere che nel nostro mondo non è raro che qualcuno nasca con dei poteri speciali. Queste abilità si trasmettono di generazione in generazione e tempo fa questa dote distingueva i discendenti delle famiglie reali, ma col passare degli anni questi poteri si sono diffusi anche fra la popolazione. In genere gli individui con i poteri più forti intraprendevano la carriera militare o diventavano mercenari e i figli seguivano quasi sempre le orme dei genitori… La famiglia di Cassandra non aveva mai concepito un individuo con queste capacità, è stata la madre di Cassandra ad introdurli nella nuova generazione, ed in seguito uno degli zii di Cassandra sposò una donna con questo tipo di poteri, ed ebbero due figlie dotate di questi poteri. Cassandra ha sempre dominato le fiamme con grande destrezza e contro di lei le fiamme di mia sorella diventeranno la sua condanna a morte...

In quel momento Cassandra fu scaraventata fuori da quell’inferno, ma il suo corpo ed i suoi vestiti non mostravano segni di bruciature, e con uno scatto fulmineo si lanciò contro l’avversaria, colpendola al volto. Emily si pulì una goccia di sangue che scendeva dalla narice sinistra e, ancora più in collera con la cacciatrice, le scagliò contro gran parte delle fiamme che la circondavano. La cacciatrice attese immobile fino a quando le fiamme non la sfiorarono e, con un leggero movimento della mano, deviò l'attacco della nemica. Le fiamme aggirarono Cassandra e, acquisendo una sagoma simile a quella di un volatile, tornarono verso Emily come un boomerang.

La donna fu accecata dal suo stesso attacco e Cassandra sfrutto la situazione per avvicinarsi alla sua avversaria e sparale un colpo di pistola in pieno petto. Tutto d'un tratto l'inferno che si era creato intorno alle due combattenti si dissolse, ristabilendo la quiete della stanza dei legami.

Con lo sguardo perso nel vuoto, Emily si accasciò al suolo.

-Non... Voglio... Morire... Vegeta...

Dopo aver ascoltato le ultime parole della donna, Cassandra si voltò per tornare dai suoi amici ma dopo pochi passi fu raggiunta da Kibitoshin, che l'abbracciò calorosamente.

-Sei riuscita ad ucciderla! Se non ci fossi stata tu sarei sicuramente morto! Grazie!

L'essere superiore lasciò la cacciatrice e, guardandola in viso, notò il grande imbarazzo che le aveva causato l'abbraccio.

-Umpf... L'ho fatto solo per lavoro!

Kibitoshin sorrise, sapeva che la cacciatrice stava mentendo, ma la sua felicità scomparve quando vide Emily alzarsi.

-Che scena nauseante... Se pensate che muoia lasciandovi tutti felici e contenti vi sbagliate di grosso!

L'ombra della donna si animò e colpì Cassandra, scaraventandola lontano, poi, ad un cenno della sua padrona, l'ombra immobilizzò Kibitoshin. Sistemati i suoi nemici, Emily afferrò uno dei legami intatti di Vegeta e usò le sue ultime energie per spezzarlo, consumando completamente il suo corpo. Ma l'ombra, invece di scomparire come la sua padrona, scivolò sul pavimento, creando un grande sigillo che avvolgeva tutta la stanza. La principessa corse verso l'essere superiore che, finalmente libero dalla stretta dell'ombra, riprendeva a respirare liberamente.

-Va tutto bene?

-Più o meno... Dov'è Cassandra?

La cacciatrice li raggiunse subito.

-Maledizione! Mi sarei dovuta assicurare che fosse morta!

La ragazza scrutò i segni sul pavimento.

-Principessa Hikaru... Lei sa il significato di questi simboli?

Il viso angelico della principessa si incupì.

-Purtroppo si... Quella che mia sorella ha lanciato prima della sua morte è una maledizione molto potente, che non permette a nessuno di uscire dalla mente dell'individuo prima della morte di esso o della morte di uno di noi... Ma la cosa peggiore è che l'anima del defunto verrà trascinata all'inferno insieme a mia sorella...

La cacciatrice guardò irritata i due legami spezzati.

-Di questo passo non mancherà molto alla morte di quest'uomo...

Kibitoshin trasalì.

-Vegeta sta per morire?!

-Si... Senza due legami l'equilibrio fra anima e corpo è fin troppo compromesso... Di questo passo la situazione degenererà fino al distacco dell'anima dal corpo...

-Non posso permetterlo!

-E cosa vorresti fare?!

Il tono alterato di Cassandra colpì profondamente l'essere superiore, che quasi si vergognò di ciò che stava per dire.

-Usa i miei due legami rimanenti per guarire Vegeta...

La cacciatrice alzò ancora di più il tono della voce.

-Cosa?! L'hai appena sentito che se la tua anima si separa dal corpo passerai il resto dell'eternità fra le grinfie di quel mostro!

Kibitoshin sorrise malinconico.

-Ma se lascio morire Vegeta in questo modo non potrei più presentarmi davanti ai miei amici... Preferisco morire onorevolmente piuttosto che essere coperto di vergogna...

Cassandra digrignò i denti, poi colpì il suo amico sul collo, facendogli perdere i sensi.

-Se questa è la tua volontà... Non posso fare altro che rispettarla...

La giovane, con le lacrime agli occhi, si chinò sull'essere superiore per estrapolare gli ultimi legami rimasti al ragazzo.

-Cacciatrice...

-Cosa vuole?!

La cacciatrice si voltò di scatto verso la principessa che, sorridendo gentilmente, asciugò con una mano le lacrime di Cassandra.

-Usa i miei legami per guarire quell'uomo...

Cassandra rimase sorpresa da quelle parole e replicò subito.

-Ma rimane sempre il problema di questo sigillo! Se uno di noi non muore, rimaniamo bloccati qui!

Hikari scosse la testa.

-Non mi hai fatto finire... Per prima cosa usa i miei legami per guarire quell'uomo, poi usa i legami rimanenti per ristabilire quelli che Kibitoshin ha donato agli altri suoi amici...

-Ma perchè?!

La principessa sorrise.

-Fuori di qui non mi attende niente... Mentre ci sono tante persone che attendono il ritorno di Kibitoshin... E poi mancherei a mia sorella!

Cassandra ricambiò il sorriso.

-Mi mancherete principessa...

-Mi mancherai anche tu Cassandra... Ma ho ancora un favore da chiederti!

Hikari si avvicinò all'orecchio della cacciatrice e le bisbigliò qualcosa.


Quando Kibitoshin si riprese dal colpo che Cassandra gli aveva inflitto, si ritrovò a fissare il soffitto in un letto di ospedale.

-C-cosa è successo?

-A quanto detto dalle infermiere una ragazzina ti ha mollato al pronto soccorso più o meno due ore fa...

L'essere superiore si mise seduto sul letto e si guardò intorno. Attorno al suo letto i sayan e i loro amici lo guardavano sorridenti. Kibitoshin rimase stupefatto, si guardò in giro non vedendo Vegeta fra i suoi amici e si rassicurò vedendolo un po' in disparte dagli altri, immerso nei suoi pensieri.


Sbrigate le formalità, i guerrieri Z furono finalmente liberi di uscire dall'ospedale e andare a festeggiare la fine di quell'incubo, ma furono attratti da una piccola folla di persone che si era formata intorno ad un lampione.

-Ragazzina scendi subito di lì! È pericolosissimo!

Un'infermiera tentava disperatamente di convincere una ragazza dagli occhi color dell'ambra a scendere dal lampione, su cui stava comodamente appollaiata.

-Cassandra?

Alla vista di quella ragazza Kibitoshin corse subito sotto il lampione, attirando così l'attenzione della ragazza, che gli sorrise.

-Cerco che ce ne metti per riprenderti da un colpo da niente Kibitoshin...

Con un balzo felino Cassandra scese dal lampione, atterrando proprio di fronte all'essere superiore.

-Cosa ci fai qui? E cosa è successo? Io non dovevo morire per guarire Vegeta?

La cacciatrice sbuffo.

-Ci tenevi veramente tanto a morire? Beh allora ti è andata male! La principessa Hikaru si è sacrificata per te e per il tuo amico! E come ultimo desiderio mi ha chiesto di portarti qui e assicurarmi che gli altri stessero bene...

Cassandra scrutò i sayan che avevano seguito a ruota il suo amico, poi si rivolse nuovamente a Kibitoshin.

-Ma non sono qui solo per questo... Tieni...

La cacciatrice diede all'essere superiore un diamante grande quanto la sua mano.

-E questo cos'è?

-Parte della mia ricompensa per il lavoro svolto... Visto che mi hai aiutato parecchio ho pensato fosse giusto dividerla con te...

A queste parole Cassandra fu subito raggiunta da suo zio Francis, spuntato da chissà dove, che le posò una mano sulla fronte per misurarle la temperatura.

-Non mi sembra che tu abbia la febbre...

-Zio... Cosa stai facendo?

-Controllo che tu stia bene! Non è da te dividere una ricompensa con qualcuno! A meno che...

Francis scrutò prima Kibitoshin, rimasto senza parole dall'improvvisa comparsa dello zio di Cassandra, poi scrutò la sua nipotina, e gridò indicando l'essere superiore.

-Non ti sarai veramente innamorata di lui?!

La cacciatrice fu colta da un rossore improvviso.

-Sta zitto!

-Non ci posso credere! Cassy è innamorata! Cassy è innamorata! Vado a dirlo subito a Rose e Celeste! Ci vediamo al vostro matrimonio, gringo!

Salutato Kibitoshin, Francis inizio a scappare, lasciando la nipote sull'orlo di una crisi di nervi.

Calmandosi per un attimo, Cassandra si rivolse nuovamente all'essere superiore, ancora tutta rossa in viso.

-Scusa se non mi trattengo ancora, ma come puoi notare ho uno zio petulante da uccidere... Ci si vede Kibitoshin!

Salutato l'amico, Cassandra si lanciò all'inseguimento di suo zio, sbraitando varie imprecazioni.

Il sommo si avvicinò a Kibitoshin, che osservava il diamante consegnatogli dalla cacciatrice cercando di capire qualcosa di quello che era appena successo.

-Non ti capisco proprio, ragazzo mio... Con tutte le belle infermiere dolci e disponibili che ci sono qui in giro ti dovevi proprio fidanzare con quella ragazzina dal carattere tanto aggressivo? Per gusti noi due non ci somigliamo proprio...

La frase ridestò l'essere superiore dai suoi pensieri.

-Non siamo fidanzati!

-Suvvia ragazzo! Si vede lontano un miglio che hai un debole per la ragazza!

-D-davvero?

Goku si avvicinò ai due esseri superiori, disinvolto come suo solito.

-Perchè non ne parlate davanti ad una bella cenetta? Io ho una fame da lupi!

In quell'atmosfera allegra e spensierata, i guerrieri Z si allontanarono finalmente dall'ospedale, pronti a dimenticare questa brutta avventura.


Scusate l'enorme ritardo, ma ho avuto un sacco di problemi uno dietro l'altro e sono riuscita solo ora a terminare questa storia.

Questo è stato il capitolo più lungo di tutti, ma ne sono abbastanza soddisfatta!

Spero che il finale sia piaciuto a tutti i lettori!

Alla prossima, FantaRompina.

  
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