Più si allontanavano da Water Seven, più gli umini si sentivano a disagio. Non erano abituati a spingersi così lontano
dalla città, e Lancillotto cominciò a chiedersi se sarebbero fuggiti a gambe levate al primo richiamo di un corvo.
A poco a poco le voci si abbassarono di tono, fino a tacere del tutto; l'unico suono che si udiva era il tonfo soffocato degli
zoccoli dei cavalli sul sentiero. L'allegria della partenza aveva lasciato posto a una quiete piena di timore.
Spostandosi di lato e rallentando, Lancillotto osservò il gruppetto sfilare davanti a lui e mormorò parole rassicuranti
agli uomini. Colin era al centro della colonna, e lui gli si accostò al fianco.
- Come ti senti? -
- Bene - rispose il moro. - Il bosco ha un profumo meraviglioso con quest'aria fredda. -
In effetti l'aroma balsanico delle conifere era molto intenso, e si combinava con quel profumo particolare e indescrivibile
che annuncia il prossimo arrivo della neve e del gelo.
- Per lo meno gli alberi ci riparano dalla furia del vento . Non ricordo che abbia mai fatto tanto freddo in questa stagione. -
- In che stagione siamo? -
Lancilotto lo guardò, sbigottito all'idea che avesse dimenticato una cosa tanto elementare. Si chiese quali altre cose avesse scordato.
- È l'epoca del raccolto. Ma l'inverno è arrivato così presto che il gelo notturno ha bruciato le messi . -
- Questo non è un bene. -
- Infatti. Saranno in molti a morire di fame durante l'inverno. -
La conversazione si chiuse lì. Continuarono il viaggio, ciascuno immerso nei propri pensieri.
Lancillotto ripensò alla discussione che aveva avuto con Colin: egli non si ricordava nulla del suo passato.
Aveva conosciuto uomini che avevano dimenticato gran parte delle battaglie alle quali avevano preso parte, o che avevano scordato come si erano procurati una ferita grave, ma non aveva mai incontrato nessuno che avesse perso del tutto la memoria.
***
Quando il gruppo capeggiato da Lancillotto arrivò nel posto in cui Colin si era risvegliato, la scena che si presentò ai
loro occhi era identica a quella che lui ricordava. I cadaveri , disseminati ovunque, non erano stati toccati dagli
animali che si nutrivano di carogne. Il fiume scorreva limpido e tranquillo, senza più traccia di sangue. Gli uomini
si dedicarono all'amaro compito di seppellire i morti.
Colin, in sella alla sua giumenta, si guardava intorno, deluso nel constatare che là non c'era nulla che potesse risvegliargli
la memoria.
Lancillotto lo raggiunse poco dopo, in sella al suo destriero.
- Ricordi qualcosa? - domandò, abbassando la voce per non farsi udire dagli altri.
Colin scosse il capo, il cuore stretto per l'orrore dei suopi primi ricordi e per la delusione.
- Lascia tempo a tempo, Colin - disse l'uomo. - Ora vieni con me. Voglio cercare le tracce di chi ha causato questo massacro. -
Colin anniì. Non avendo nient'altro da fare lo seguì.
- Seguiremo il fiume verso valle - spiegò Lancillotto. - La retroguardia è senza dubbio il punto migliore per attaccare un piccolo contingente. -
- Mi pare sensato. -
- Non c'è proprio nulla di sensato in questa storia! -
Colin emise una risatina priva di allegria. - Come me, il ragazzo venuto dal nulla. -
- Stai tranquillo. La memoria ritornerà con il tempo. -
- Mi sentirei più a mio agio se scoprissi qualcosa di ... familiare. -
Lancillotto inarcò un sopracciglio. - Vuoi dire che montare a cavallo non ti sembra familiare? -
Colin lo guardò a bocca aperta e finalmente gli sfuggì una vera risata. - Sei riuscito a farmi ridere nonotante tutto! - eslamò.
- Sono le piccole cose quelle che contano di più - gli ricordò Lancillotto.
Quando ebbero attraversato il ponte di tronchi, tirò le redini e alzò lo sguardo per osservare qualcosa.
- Che cosa c'è? - indagò Colin.
L'uomo gli indicò un rilievo sul quale si stagliava una formazione di alte rocce. - Vedi quei massi? -
- Sì. -
- Il contingente deve esserci passato di sotto. Se lassù è possibile appostare un gruppo di uomini, quella è la posizione migliore per sapere quando è il momento di attaccare. -
Colin si guardò intorno. - Non vedo un sentiero che porti là in cima. -
- Probabilmente non è visibile dalla strada. Sarebbe troppo semplice. Provo a passare dalla parte del bosco. Puoi aspettarmi
qui ,se preferisci. -
- No, ti accompagno. -
Doveva pur cominciare a tirare fuori qualcosa dalla sua nuova vita; restare indietro ogni volta che qualcuno faceva qualcosa,
alla lunga avrebbe fatto di lui una persona totalmente inutile.
Hola!
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno inserito questa ff
tra i preferiti, da ricordare e tra le seguite.
E soprattutto chi ha recensito:
tesar e _Valux_
Volevo postarlo domani, però qualcuno mi ha fatto notare che
è troppo corto l'ultimo che ho postato.
E siccome sono magnanima lo posto oggi stesso.
A presto, allora.
kiss kiss
celine_underworld.