Anche quella mattina Luna si svegliò di soprassalto.
Lo stesso sogno aveva rovinato il suo sonno sacro, cosa che la infastidiva parecchio, amava il momento in cui si infilava sotto le coperte, e rifletteva, sognava ad occhi aperti, specialmente in quel periodo così importante della sua vita.
Guardò l’orologio, le quattro di mattina,
“troppo presto” bonfochiò causando un grugnito da parte del fratellone james, il “rompiscatole”.
Luna allora si avvolse nelle coperte fino a sembrare una salsiccia e si mise a pensare.
Sembrava fosse passato solo un giorno, e non tre mesi da quando aveva salutato le sue amiche, promettendo di sentirsi presto e rivedersi l’anno prossimo a scuola e soprattutto mandarsi tanti, ma tanti messaggini durante l’estate.
Le sembrava passato solo un giorno da quando lei e Dave, il bel moro della sua classe , si erano imboscati per caso giocando nel bosco, lui l’aveva baciata all’ improvviso, e , pensò con amarezza, non si era più fatto sentire per tutta l’estate.
Ma tanto il problema non si poneva, non sarebbe più tornata in quella scuola.
Al ritorno da quella impetuosa e emozionante giornata era successa una cosa alquanto inaspettata.
Suo padre Harry le aveva raccontato qualcosa a proposito di poteri magici e una scuola dove insegnavano a usarli.
La stessa scuola che frequentavano i fratelli.
All’ inizio non ci credette. Era troppo cresciuta per credere a quelle storie di tornei , draghi , maghi potenti e personaggi malvagi incappucciati che il padre e il nonno arthur si divertivano a raccontarle quando era piccola.
Col passare dei mesi però si convinse che la cosa non era del tutto una cavolata, e soprattutto , che esisteva una scuola di magia.
Si convinse quando scoprì che non tutti viaggiavano per i camini , e quando vide che non tutti i bambini smaniavano per avere una scopa volante come i cuginetti.
Fino ad allora in realtà non si era mai posta il problema, ma ora che ci rifletteva…
Si rigirò nel letto
Più volte pensando a come sarebbe stata la scuola.
Solo dopo centinaia di supposizioni crollò dal sonno e ricominciò a sognare