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Autore: Atilim    03/08/2005    4 recensioni
Quando la tua scelta non ti porta che su una strada che è quella del dolore, quella della sofferenza, la soluzione è solo una: la morte.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Orlando Bloom, Viggo Mortensen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction è frutto dell’immaginazione dell’autrice.

Non intendo offendere nessuno con la mia mente folle.

Dedico questa fanfiction a Elentari che mi ha aiutato nella stesura! Un grazie anticipato a tutti quelli che la leggeranno e –ancora meglio!– la recensiranno anche!

 

NOTA: Nella fanfiction si parla della morte di uno o più personaggi.

 

TI RIVEDRÒ

 

Il vento.

Anche quel giorno c’era.

Non come oggi, forte, impetuoso.

Quella volta il vento era leggero, si sentiva appena.

Era come una delicata carezza sulla pelle, un’aurea impalpabile.

Scegliesti proprio un magnifico giorno per abbandonarmi.

 

I due amici erano seduti allo stesso tavolo. Orlando guardava distrattamente un quadro appeso al muro del bar, Viggo osservava l’amico. Erano alcuni giorni che lo vedeva strano, cambiato. Sembrava essere sempre con la testa fra le nuvole.

-Orlando…-

-Orlando…-

-ORLANDO!-

-Sì? Cosa… cosa stavi dicendo?-

-Niente, stavo solo pensando. C’è qualcosa che non và? Ti vedo strano...-

-No,no… tutto a posto. E’ solo che ho conosciuto una persona…-

-Cioè?-, chiese incuriosito Viggo.

-Ma, sai, una ragazza. E’.. beh… ecco è molto carina..-

-Ah,ah! Ho capito! Sintomi da innamoramento cronico!-

-Ma no, dai, non scherzare..-

-Io non scherzo proprio! Me la devi far conoscere assolutamente!-

-Ok, se proprio lo vuoi. Vieni con me!-

Sorpreso dalla risposta di Orlando, Viggo dovette affrettarsi per raggiungerlo.

Arrivarono ad un appartamento piccolo, ma grazioso. Orlando suonò alla porta e venne ad aprire una ragazza minuta e dal viso dolce, che subito sorrise vedendo chi c’era all’entrata.

-Ciao Kate. Come stai? Lui.. ehm.. io…- disse Orlando, ormai di un intenso colore scarlatto.

-Ciao, io sono Viggo, un amico di Orlando. Mi ha parlato di te e volevo conoscerti, ma mi sembra che qualcuno di nostra conoscenza sia un po’, come dire, innamorato?-

La ragazza rispose con una dolce risata.

-Piacere di conoscerti Viggo. Io sono Kate. Già, ma non si deve preoccupare, sa che il suo amore è ricambiato!- e detto questo gli assestò un sonoro bacio sulla guancia.

Orlando dovette essere sorretto dall’amico per evitare di cadere lungo disteso.

I ragazzi salutarono e tornarono a casa.

-Hai visto come è beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeellaaaaaaaaaaaa…-

-Sì, è bellissima, stupenda, magnifica, tutto quello che vuoi, però adesso mi ascolti? Per martedì avevamo quindi deciso di andare a…- Viggo non riuscì a terminare la frase che Orlando lo interruppe.

-Martedì assolutamente NO! Kate deve fare un provino per un film e DEVO accompagnarla-

-Beh, allora si può fare mercoledì…-

-Asoolutamente NO! Kate deve comprare i mobili per il suo appartamento e io DEVO esserci-

-Allora giovedì, oppure la signorina Kate ha bisogno di qualcos’altro?- disse con voce tagliente Viggo

-Ah,ah, come sei simpatico. E’ solo che le voglio stare vicino. Mi sembra normale.-

Era ormai passato quasi un mese da quando Orlando si era fidanzato con Kate e Viggo cominciava a non sopportare la situazione. Capiva che era normale passare meno tempo con l’amico, sapeva che lui avrebbe voluto più momenti di privacy per rimanere con la ragazza, ma che non si facesse neppure più sentire al telefono lo irritava. Decise così di andare a trovare Kate per sentire come andavano le cose. Lei lo accolse felicemente in casa e gli disse che andava tutto bene fra loro due, che non si sarebbero mai separati. Forse fu proprio questa frase che lo convinse o forse la paura di perdere il suo più grande amico.

-Comunque  siete molto legati, vero?- chiese Viggo.

- Oh, sì, tantissimo. Ci amiamo da impazzire!-

- Davvero? A me lui non sembra così sicuro… se poi deve anche provare altre “esperienze”…- disse in un sussurro molto udibile l’uomo.

-Cosa stavi dicendo?- rispose la ragazza che sperava di aver sentito male.

-No, niente è che lui... oh, ma non sono fatti miei…-

-Lui cosa, Viggo?-

-No, davvero, niente di importante…-

-LUI COSA?- disse la ragazza ormai sull’orlo di una crisi di nervi.

E’ così agitata… pensò Viggo,  lo ama davvero… i suoi occhi sono ormai pieni di calde lacrime che dovrà inghiottire a forza se le racconterò tutto. Saprà reggere a questa notizia? E’ inutile che mi porga queste domande, ormai ho preso la mia decisione. Non sopporterei di perdere Orlando.

-Ecco, lui, beh,ti tradisce-

-COSA? NON PUO’! LUI…LUI…LUI MI AMA! ME LO HA SEMPRE DETTO…-

La ragazza scoppiò in un pianto disperato lasciandosi abbandonare sul divano.

Viggo osservava la scena con volto compassionevole, sicuro dentro di sé di aver fatto la cosa più giusta per tutti.

All’improvviso la ragazza smise di piangere e nei suoi occhi si vedeva una profonda tristezza coperta però da un velo ben più fitto di rabbia.

Il suo cuore era stato tradito.

Il colpevole doveva essere punito.

Uscì di corsa dalla casa, sotto gli occhi attoniti di Viggo che rimase impalato per alcuni secondi per poi tornare a casa, sedersi su una poltrona e leggere il giornale.

Kate arrivò in soli cinque minuti alla casa di Orlando. Quando il ragazzo venne ad aprire, la gioia di vedere chi lo cercava durò solo un attimo perché dopo non vide più nulla. Quando si riprese gli sembrava impossibile che tutto fosse veramente successo. Il suo amore lo aveva colpito al viso ed ora stava piangendo disperatamente mentre gli inveiva contro con frasi delle quali non capiva nulla, in parte per la violenza del pugno, in parte perché le parole erano coperte dai forti singhiozzi della ragazza.

-Amore, ma che ti succede?-

-NON CHIAMARMI MAI PIU’COSI’, LURIDO BASTARDO! DICI DI AMARMI E POI MI TRADISCI…-

-Tesoro, chi ti ha detto queste menzogne? Non farei mai una cosa simile- il ragazzo era sgomento.

-NON CHIAMARMI TESORO! TI ODIO! NON TI VOGLIO PIU’ VEDERE!-

-Non dire così!- Orlando cominciava ad averne abbastanza di questa sceneggiata.

-SPARISCI DALLA MIA VITA!- replicò Kate.

-No!- e così dicendo il ragazzo le diede un forte schiaffo.

La ragazza lanciò un grido di sorpresa e cadde a terra, dove rimase, immobile, dopo aver battuto la testa sul pavimento.

Orlando non riusciva più a trattenere le lacrime. Forti ed impetuose scorrevano ormai sul suo viso, trasformandolo in una maschera di dolore e tristezza. Incapace di sostenere ancora a lungo la vista di quella scena, se ne andò il più velocemente possibile.

Viggo era ancora seduto sulla poltrona, addormentato, quando, dopo circa due ore dal suo ritorno a casa, squillò il telefono. Si svegliò di soprassalto e rispose.

-Pronto?- disse, con la voce ancora impastata dal sonno.

-Buongiorno, lei è il signor Viggo Mortensen?- disse una voce sconosciuta alle orecchie dell’uomo.

-Sì. Cosa vuole?-

-Sono un infermiere dell’ospedale. E’ da poco arrivata un ragazza, dice di chiamarsi Kate. Ha fatto il suo nome e quello di … aspetti… ecco: un certo Orlando Bloom, che però non siamo riusciti a trovare. Lei è un parente per caso?-

-No, ma arrivo subito-

Arrivato all’ospedale trovò la ragazza in uno stato di semi incoscienza. Riusciva a parlare, ma il suo vocabolario era molto limitato: Orlando,amore, cosa ho fatto. Cercò di capire cosa era successo, ma non c’era modo di sottrarla a questa litania. Così decise di cercare l’amico per in formarlo della situazione, ma invano. Dopo due giorni ricevette una busta, senza mittente. La aprì e vi trovò dentro una foto che ritraeva lui e Orlando sorridenti, ed una lettera che diceva:

 

Caro Viggo,

sei sempre stato il mio più caro amico. Ho sbagliato ed ora ne pagherò le conseguenze. Amavo Kate. Totalmente. Ma l’idea che lei non credesse alle mie parole mi ha ferito profondamente. Pensava che la tradissi. Impossibile! Non le avrei mai fatto una cosa simile. Mai. L’ho colpita. Come lei aveva colpito me. Volevo farla stare zitta e ci sono riuscito. Però non intendevo per sempre. L’ho uccisa. E visto che una parte di me è morta con lei non vedo perché l’altra metà debba vivere. Addio per sempre. Ti auguro di scoprire chi abbia messo quelle strane idee in testa a Kate e ti prego di vendicarmi come tu meglio credi.

Addio,

                                                                                                                                                                        Orlando.

 

Viggo rimase sconvolto da ciò che aveva letto. Orlando dunque non sapeva che la ragazza stava bene e si stava riprendendo; anzi, credeva di averla uccisa!

Non poteva sopportare tutto questo.

 

Sono stato io ad ucciderlo. Credevo di riavere un amico e non ho fatto altro che perderlo, per sempre. Ancora non capisco ciò che ho fatto. O forse lo capisco fin troppo bene. Ed anche oggi, come quel il giorno,  c’è vento. Vorrei che con la sua forza entrasse nella mia testa, spazzasse i pensieri per lasciarmi libero, senza preoccupazioni. Ma so che non è possibile. Dovrò vivere per sempre con questo peso. Anzi, no! Una soluzione c’è. Mi hai chiesto di vendicarti e questo sarà fatto. E mentre il vento mi spinge giù da quel ponte dal quale anche tu sei saltato, stringendo la nostra foto tra le mani, sorrido pensando che fra poco ti rivedrò.

  
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