Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Ater Chrysanthemum    24/03/2010    3 recensioni
( Sequel di " La vendetta è un piatto che va servito freddo " ).
La follia e l’attaccamento morboso alla morte da parte della persona apparentemente più buona del mondo. Chiunque si fidi di lui è,nella maggior parte dei casi,destinato a fare una brutta fine. Una mente tormentata di uno psicopatico darà filo da torcere alla Squadra Speciale Cobra 11 in quanto questi ha provocato un incidente stradale. [Jan/Semir]
Genere: Dark, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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<< Come non detto >> fece Semir preparandosi ad abbattere la porta. Dopo due e tre colpi la porta cedette e si aprì. Entrarono nel salotto vuoto e silenzioso. Jan fu attirato dalla presenza di macchie rosse sulla tappezzeria e sul divano bianco << Che cosa è successo qui? >> chiese Jan più a se stesso che a Semir. Gerkhan cercò i due in tutte le stanze ma di loro neanche l’ombra << Forse sono scappati >> disse Semir guardando fuori dalla finestra. Jan avvertiva una strana tensione in quella casa e la cosa non gli piaceva affatto. Estrasse la pistola e si guardò attorno. Il salotto era interamente macchiato di sangue. Un brivido gli percosse la schiena. C’era davvero una brutta aria in quella stanza << Eppure la sua auto è qui fuori,non possono essere andati tanto lontani >> Semir era deluso,credeva di porre fine alla questione una volta per tutte e invece Chris gli era sfuggito di nuovo. A parte il salotto tutta la casa era in ordine e pulita. L’unico letto presente nell’abitazione faceva intuire che Brandon era ancora single. Jan diede un altro sguardo furtivo fuori dalla finestra << Semir,l’auto di Chris è scomparsa >> disse con voce atterrita e incredula << Non ci posso credere! Dai muoviamoci >> fece Semir correndo a prendere la sua auto << Cobra 4 a Cobra 11 >> chiamò una voce metallica all’interno della BMW grigia di Semir << Qui cobra 11 >> rispose lui << Abbiamo inseguito Shmidt fino alla sua abitazione. E’ tornato a casa assieme a Klein noi siamo di fronte al palazzo >> Semir e Jan si guardarono << D’accordo arriviamo >> disse Semir prima di partire.

Chris aveva trascinato Brandon sotto il fondaco del condominio << Ognuno ha un proprio sgabuzzino dove mettere alcuni oggetti che sono troppo ingombranti >> spiegò Chris come se fosse una novità << Solo che il mio è alquanto speciale >> disse con un ghigno che non prometteva niente di buono. Ma Brandon,come aveva fatto sin ora,lo seguì di nuovo. Chris aprì la porta del suo ripostiglio e la richiuse << Bene,proprio sotto i tuoi piedi c’è una botola. Su,aprila! >> disse Shmidt come se si trattasse di una caccia al tesoro. Brandon guardò il pavimento sotto i suoi piedi e notò una piccola maniglia. Si chinò e per un attimo esitò. Chris lo guardava con sguardo impaziente. Brandon tirò la maniglia e la botola si aprì con un sommesso stridio. Chris lo invitò a scendere e insieme si ritrovarono almeno quattro metri sotto il palazzo << Questa botola ce l’hanno tutti? >> chiese Brandon mentre Chris stava accendendo l’interruttore della luce << Oh, a dire il vero è da tanti anni che c’è ma mai nessuno se ne è accorto >> sorrise Chris << La trovai quando avevo all’incirca dodici anni >> disse indicando una scrivania con su sopra alcuni oggetti pieni di polvere. Brandon si avvicinò per osservare meglio. C’erano una decina di macchinine e orribili bambole fatte con lo spago << Ah sì quelle >> fece Chris notando l’interesse che aveva Brandon per le bamboline << Non funzionano. Quando ero piccolo credevo nei riti voodoo >> spiegò mentre Brandon ne prese una in mano << Ahi! >> la bambolina cadde dalle sue mani. Una spilla gli aveva trafitto il dito << Sei così inesperto. La magia nera affascina ma purtroppo non funziona. Se funzionasse non mi sarei mai dovuto sporcare le mani ogni volta >> Brandon non capì a cosa egli si riferisse ma la cosa non gli piaceva affatto << Sporcarti le mani? >> fece succhiandosi il dito ferito << E’ un segreto. Però a te lo dico >> disse sorridendo ma con una nota di malinconia << Quando avevo sedici anni ho ucciso un mio compagno di scuola >> fu ,più che la notizia, il tono naturale di Chris a spaventare Brandon << Tu scherzi! >> esclamò lui pur sapendo bene di fronte a chi si trovasse << No che non scherzo. Lui era stato cattivo con me. Mai nessuno ha scoperto nulla. Sono stato bravo >> disse con voce stranamente sognante << Quindi sei riuscito a non lasciare impronte o cose del genere sul cadavere >> blaterò Brandon che pareva davvero curioso del fatto,anche se ovviamente ne aveva paura << A dire il vero non lo hanno mai più ritrovato >> disse Chris semplicemente << Rick Hoffman >> aggiunse poi guardando l’amico negli occhi << Era lui? >> Brandon non poteva crederci. In una sola serata era venuto a conoscenza di che fine avesse fatto il ragazzo che da anni e anni aveva occupato i giornali e i telegiornali. Il ragazzo scomparso e mai ritrovato e dei suoi parenti che lo speravano e lo sperano tutt’ora ancora in vita. Brandon sostenne lo sguardo di Chris. Aveva paura a fargli quella domanda e chissà perché già aveva la risposta << E dov’è adesso lui? >> chiese con voce stizzita << E’ qui >> disse Chris sottovoce fissando la parete dietro Brandon. Lui si girò e la tastò con le mani << E’ qui dietro… >> disse a se stesso a bassa voce. Chris gli si avvicinò e gli prese la mano facendogliela allontanare dalla parete << Io non voglio che tu pensi male di me >> disse e i suoi occhi azzurro cielo si inumidirono << Se lui non si fosse comportato tanto male con me,io non gli avrei mai fatto una cosa così brutta >> continuò stringendogli forte la mano e appoggiando la testa sul suo braccio << Mai nessuno mi ha capito,solo tu. Il mio unico vero amico >> disse chiudendo gli occhi. Brandon ricordò quanto fosse timido e schivo Chris fin dall’infanzia. Ricordava addirittura quando lo incontrò la prima volta all’asilo,da solo in una stanza semivuota a plasmare una piccola massa multicolore di pongo. Sorrise a ricordarlo e a ricordarsi così giovane e così minuscolo. Quante ne avevano passate insieme. Le elementari,le medie e le superiori. Sempre a lottare contro la scarsa autostima di Chris e alla trasandatezza di Brandon,talmente evidente che gli aveva sempre allontanati da tutti. Ma mai loro due si erano divisi,oltre qualche insignificante litigio << Ti voglio bene >> singhiozzò Brandon << Perché piangi? >> gli chiese Chris guardandolo come un bambino che non capisce che cosa ha di fronte << Questa è vecchia poi >> disse tirando su col naso << Ricordi quando mi trovasti nel bagno delle medie a piangere? Mi facesti la stessa domanda con la stessa espressione >> disse ridendo con ancora le lacrime che uscivano << Non lo dimenticherò così facilmente. E’ stata la prima volta che ti ho baciato >> gli ricordò Chris << Già, ma allora non ci feci caso. Credevo che non lo avessi fatto a posta >> Chris gli sorrise scrollando le spalle << Il nostro legame è indivisibile >> disse abbracciandolo energicamente,tanto che Brandon dimenticò ogni orrore e dramma del passato di Chris. Una serie di immagini del passato li travolse e passarono gran parte del tempo a riportare alla memoria giochi,situazioni e ogni cosa fatta insieme. Perché tanti anni di amicizia non si dimenticano facilmente.

   
 
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