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Autore: kia84    04/08/2005    0 recensioni
Lo squillo incessante del telefono la svegliò improvvisamente. Era una torrida giornata di fine luglio e, seguendo la sua tabella di marcia già programmata durante gli esami, tra qualche settimana doveva tornare a Boston. Sapeva che appena sarebbe arrivata sarebbe rimasta sola visto che tutti i suoi amici erano ancora in vacanza o si cercavano di evitare. leggete e recensite
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jen fu dimessa dall’ospedale due giorni dopo. I sette amici decisero di passare le rimanenti settimane di vacanza a Capeside, nonostante il parere di Joey che controvoglia fece buon viso a cattivo gioco e acconsentì a restare col resto del gruppo. Dopotutto Boston poteva aspettare, ma i suoi amici no specialmente Andie che sarebbe partita per Firenze due settimane dopo. Era bello aver ritrovato il dialogo con tutti, poteva persino ricominciare a stuzzicare Pacey che poco a poco era tornato il ragazzo divertente e spensierato di un tempo. Dawson e Jen erano costantemente attaccati a farsi coccole mentre Jack, felice come una pasqua, continuava a sfogliare il libro dei nomi e a dare innumerevoli consigli ai futuri genitori. Richiamava spesso Dawson sul fatto di non far stancare troppo Jen che aveva ripreso con le nausee mattutine. Volendo dare loro una tregua, Joey convinse Duog ad invitare Jack a una partita di football. Come aveva sperato, Jack smise di assillare i due ragazzi e iniziò a frequentare lo sceriffo. Dawson e Jen continuarono a ringraziare Joey per almeno una settimana e Jack fece lo stesso iniziando a lodare i pregi dello sceriffo. Pacey ed Andie non facevano che parlare tra di loro ricordando i vecchi tempi. Joey non sapeva più cosa pensare su di loro, ma più li guardava più le ricordavano la vecchia coppia di un tempo. Audrey, come al solito, cercava di trascinarli in party sfrenati fino alla mattina per poi svegliarsi il giorno dopo di pomeriggio. Fortunatamente la clinica le aveva fatto bene e adesso non beveva più come prima, un bicchiere di birra ogni tanto ma si fermava li. Andie decise di prolungare le sue vacanze fino a metà settembre e Jack le propose di stare con loro a Boston per due settimane e, dopo che lei ebbe accettato, la invitò soggiornare con lui e Pacey nel confortevole appartamentino di fronte al bar dove lavorava Joey. Quest’ultima era felice del ritorno dell’amica, ma il solo pensare che avrebbe dormito nell’appartamento dei ragazzi le dava fastidio. Magari proprio nello stesso letto di Pacey. Era meglio non pensarci. Il mese finì e presero tutti il treno per Boston tranne Dawson che era stato chiamato da Tod per un progetto cinematografico a Los Angeles. A Boston ricominciò la vita collegiale, Pacey riuscì a trovarsi un lavoro come chef ad un ristorante ad un isolato dall’Hell’s Kitchen, Jack iniziò ad aspettare con impazienza le telefonate di Duog e i fine settimana nei quali si potevano vedere. Jen disse alla nonna di aspettare un figlio e, pensando di averla delusa di nuovo, si sorprese di sentirle dire che dovevano fare un’altra stanza e che Dawson avrebbe fatto meglio a tornare il prima possibile da Los Angeles. Joey fece assumere Audrey al bar come cantante e, dopo un iniziale rifiuto, l’amica la ringraziò di cuore felice di fare una cosa che amava molto.
Andie: Audrey è fantastica!
Pacey: Già e non l’hai ancora sentita sotto la doccia!
Jack: Per non parlare di quando è a un concerto…nessuno è più scatenato di lei. Jen la smetti di guardare sempre la porta? Dawson no arriverà che tra un’ora!
Jen: Lo so Jack, ma non lo vedo da quasi due settimane…e se avesse trovato una ragazza a Los Angeles?
Jack: Quanto sei paranoica, Dawson arriverà e comunque se fosse successo te lo avrebbe detto…o almeno lo avrebbe dette a Joey.
Jen: E se non ne avesse il coraggio?
Pacey: Joey o Dawson?
Jen: Entrambi.
Jack: Pacey non darle corda ! Jen, la maternità ti sta peggiorando. Ho capito perché la nonna mi ha praticamente obbligato a trascinarti qui.
Jen Hai ragione scusa, comunque è lei quella fuori testa. Si è messa a sferruzzare abitini per neonati per non parlare della camera del bambino, nascerà tra circa sei mesi e mia nonna ha già iniziato a scegliere i mobili e il colore delle pareti della sua stanza. Dice che l’azzurro, qualsiasi sesso sia il bambino, gli farà bene…gli distenderà i nervi ereditati dalla madre. Dov’è finita Joey?
Pacey: E’ al bancone ad aspettare le ordinazioni mentre guarda Audrey.
Jen e Jack si guardarono stupiti, Pacey era talmente distratto quella sera che non si sarebbero mai aspettati una risposta così precisa e veloce. Da ciò intuirono che la distrazione di Pacey era lei e che l’amico non aveva mai staccato lo sguardo da Joey. Decisero che era tempo di fare qualcosa e subito anche se qualcuno ne avrebbe sofferto. Improvvisamente dal palco, Audrey chiamò Joey a cantare una canzone per il pubblico. La ragazza cercò di ritirarsi arrossendo ma l’incoraggiamento dei clienti e la spinta che le diede Emma, il capo, la convinse titubante a raggiungere l’amica. Appena iniziò a cantare il clima si surriscaldò e tutta l’attenzione si concentrò sulla ragazza carismatica e sensuale sul palco che si scatenava con voce stupenda. Era bellissima mentre sorrideva agli amici e salutava l’arrivo di Dawson. Quest’ultimo, dopo essersi seduto a fianco di Jen e averla baciata, rimase sorpreso di vedere la sua migliore amica esibirsi in pubblico così sfrenata ricordandosi che in passato era salita sul palco del concorso di bellezza imbarazzata. Adesso non sembrava più lei, ma una ragazza inibita che si stava divertendo e si mise a guardarla sorridendo con gli altri. Jen e Jack si accorsero dello sguardo di Andie che passava da Pacey a Joey ed intuirono la sua tristezza nel momento stesso in cui si accorse che Pacey non era mai stato suo. I due amici decisero d’intervenire: Jack prese in disparte Andie per parlare mentre Jen trascinava Dawson a ballare lasciando solo Pacey con la sua birra ad osservare Joey sul palco.
Andie: Jack so cosa vorresti parlarmi, te lo leggo negli occhi da più di un mese. Aspettavo che ti facessi avanti per dirmelo ma adesso ascolta me. Non ho mai dimenticato Pacey e forse non lo farò mai. Rivederlo a Capeside è stata un a gioia e avevo iniziato a sperare che potesse ritornare quello che c’era un tempo ma vederli insieme all’ospedale mi ha portato alla realtà. Lui non è mai stato mio.
Jack: Ma tu lo hai baciato.
Andie: Si l’ho fatto pensando che magari anche lui potesse provare i miei stessi sentimenti, ma lui si è scansato e mi ha detto di non volermi illudere.non me l’ha detto esplicitamente, ma sapevo che ancora amava Joey lo vedevo dai suoi sguardi…lui non mi ha mai guardata così. Lo so che un tempo mi amava, ma con lei è diverso…è un vero amore.
Jack: Non voglio che tu soffra ancora per lui, ma Joey e Pacey sono fatti per stare insieme. Mettersi di nuovo in mezzo complicherebbe ancora di più le cosa e la tua amicizia con Joey subirebbe danni permanenti per non parlare di quanto potresti soffrirne tu.
Andie: Jack, io e Pacey ci siamo chiariti settimane fa. Siamo solo amici e nulla di più, non preoccuparti. Voglio anch’io che una volta per tutte quei due si rimettano insieme. Conta pure su di me…non sopporterei ancora le occhiatacce di Audrey e l’umore nero di Joey, per non parlare delle tue ramanzine e dei consigli di Jen.
Jack: Mi sei mancata Andie. ( l’abbraccia )
Finita la canzone, Joey ritornò al bancone per riprende fiato e Pacey la seguì.
Pacey: Hey.
Joey: Hey.
Pacey: Niente male sul palco. Dovresti insegnarmi quella mossa con i fianchi stile Shakira…com’era?
Joey: Le mie rare performance live sono irripetibili e poi inadatte ai bambini.
Pacey: Donna hai colpito il mio ego. Sai sempre come far girare la testa a poveri uomini sprovveduti per poi ferire il loro orgoglio maschile col gene Potter.
Joey: Mi dai troppi pregi Pacey Witter amico delle donne…( risero entrambi )…credevo che stasera lavorassi.
Pacey: Mi sono preso la serata libera e ho chiesto al capo due giorni di riposo la prossima settimana visto che, a parte stasera, ho lavorato praticamente sei giorni su sette per circa 12 ore al giorno. Ho un progetto tra le mani e finirlo nei due giorni di riposo non sarebbe per niente male.
Joey: La questione si fa interessante. Quale progetto? Una fuga a Disneland? ( sorrisero )
Pacey: E’ una cosa top secret ma se farai la brava la prossima settimana lo saprai.
Joey: Qualche anticipazione? Sai vorrei premunirmi in tempo.
Pacey: Diciamo che Doug mi sta dando una mano da più di un mese e mezzo e ultimamente l’aiuto di Jack è servito parecchio. Un tempo l’avrei fatto da solo, ma ho accantonato l’orgoglio in mancanza di tempo libero.
Joey: Quindi Jack e Doug lo sanno e io no!? Che farabutto!
Pacey: Ho la bocca cucita, sono inutile questi mezzucci da Quattro soldi con me. Ricordati che ero il miglior bugiardo di Capeside…con i professori e i miei genitori.
Joey: E non scordarti le ragazze su cui volevi fare colpo! ( risero )
Improvvisamente, Joey tornò seria di colpo guardando oltre le spalle dell’amico. Pacey si voltò con un brutto ed irritante presentimento e vide che Eddie era appena entrato nel locale e aveva subito localizzato Joey. Non smetteva di fissarla un attimo quel bastardo e, mentre la mascella di Pacey s’irrigidiva e la mano si chiudeva a pugno, la invitava con lo sguardo a seguirlo fuori dal bar. Pacey ricordò solo in quel momento che Joey non era più la sua ragazza da mesi quindi non aveva nessun diritto di provare determinati sentimenti appena la vedeva. L’incidente di Jen gli aveva chiarito diverse cose sul fatto di amare ed essere felici e il solo pensiero che in quell’auto ci fosse stata lei a posto di Jen lo aveva terrorizzato diverse notti. Decise finalmente di seguire un consiglio che Jen gli aveva dato in ospedale: non devi aspettare che le persone ti rendano felice. Prese il portafoglio e pagò il suo conto ad Emma, posta dietro il bancone, poi si girò verso Joey, che non sapeva cosa fare ed era rimasta impietrita da Eddie e dal modo di fare di Pacey, e la guardò con aria indifferente.
Pacey: Raggiungilo, so che vuoi farlo.
Joey: Pacey io…
Pacey: Lascia perdere. Dopotutto siamo ridiventati amici…solo amici, quello che volevi. Adesso è tornato e finché non andrai a parlargli non si schioderà da li tanto facilmente.
Joey: Io non…dove stai andando?
Pacey: A casa. Domani devo alzarmi presto per andare a lavoro. Toglierò subito il disturbo così non vi sentirete a disagio se dovete baciarvi.
Joey: Pacey!
Pacey: Joey basta, finiamola una buona volta con questa stupida storia…ti lascio libera dalla mia presa.
Joey: Cosa?
Pacey: Si, ti lascio libera dalla mia presa in fondo voglio solo che tu sia felice…se con Eddie o qualcun altro, l’importante è che tu sia felice e amata. Mi basta sapere questo, la tua felicità è la mia. Quindi adesso raggiungi Eddie prima che mi rimangi quello che ho detto. Ciao. ( va via senza salutare gli amici che lo guardano preoccupati )
Eddie la raggiunge dopo aver vsto la fuga di Pacey che gli aveva lanciato uno sguardo del tipo: “se la fai soffrire giuro che ti ammazzo”.
Eddie:
Joey:
Eddie: Ciao Joey.
Joey: Bentornato Eddie, cosa ci fai qui?
Eddie: Ti ho portato un pensierino per il tuo compleanno.
Joey scarta il regalo con poco entusiasmo ma appena vide una delle prime edizioni del libro “la sirenetta” trattenne il fiato dalla gioia. Con quel regalo comprese che Eddie finalmente aveva capito ciò che la legava a Pacey e all’oceano.
Eddie: Ricordo il natale scorso quando ti eri fermata davanti ad una vetrina e avevi trovato questo libro. Sfortunatamente il proprietario del negozio ti disse che non era in vendita e tu tornasti al dormitorio delusa e triste. Io ti presi in giro perché a vent’anni leggevi ancora la sirenetta e tu te la presi così tanto che mi parlasti a stento per una settimana e io non capii perché. Poi, mentre ero in Europa mi sono accorto di aver portato un tuo libro e sfogliandolo notai una fotografia che ritraeva te e Pacey su una barca…forse era giugno non so, ma eravate felici. Sul retro c’era una dedica di Pacey che citava una frase di questo libro e capii, quindi tornai a guardare la foto. Sorridevate e vi scambiavate uno sguardo…tu non mi hai mai guardato così e nemmeno sorriso…si percepiva l’amore che raramente le persone trovano. Quello totale, dolce e passionale.
Joey: True love.
Eddie: Già, non avrei saputo dire di meglio.
Joey: No, stavo parlando della barca. Si chiamava True love…abbiamo navigato insieme per tre mesi in pieno oceano tre anni fa…adesso è sott’acqua a fare compagnia ai pesci. Per Pacey fu un incubo e un segno di quello che sarebbe avvenuto dopo tra noi.
Eddie: Dovresti dirglielo.
Joey: Cosa?
Eddie: Che lo ami, lo renderesti felice. Sai, non mi sembrava tanto disposto a lasciarmi in vita mentre mi passava accanto. Mi dispiace che per colpa mia vi siete dovuti lasciare.
Joey: Sarebbe successo prima o poi, tu hai solo anticipato i tempi. Grazie per il regalo, anche se il mio compleanno sarà solo la settimana prossima e il prof. Hedson ha già rotto le scatole come l’anno scorso.
Eddie: Ma non avevi deciso di non iscriverti più al suo corso?
Joey: Già, ma a quanto pare se non seguo le sue lezioni l’anno prossimo non potrò frequentare un altro corso di letteratura e poesia inglese tutto rinnovato. Me lo ha detto Hedson in persona per non parlare del fatto che è pure il mio consulente scolastico.
Eddie: Grazie per avermi ricordato perché lo odio. Quell’uomo è un sadico, si diverte a torturare le persone. Avrei voluto che venissi con me quest’estate, ma forse è stato meglio così. Vedo che quei tre si parlano ancora ( indica Jen Jack e Dawson al tavolo ).
Joey: Tutto merito di un mese a Capeside.
Eddie: E di amici che tengono molto a loro. Adesso devo proprio andare. Meriti il meglio Joey Potter e scommetto che l’unico che possa dartelo sia appena andato via, non lasciartelo scappare altrimenti te ne pentirai. Addio. (l’abbraccia e la bacia sulle guance)
Joey: Addio. (Mormora guardandolo uscire dalla sua vita)
Joey si sedette con gli amici e, poggiando i gomiti sul tavolo, si portò le meni alla testa chiudendo gli occhi e sospirando. Era distrutta e angosciata e tutto a causa di un uomo che non aveva capito niente ma, come ormai si ripeteva da mesi, era meglio così.
Andie: E quello chi era?
Joey: Eddie, il mio ex.
Dawson: Perché Pacey se n’è andato?
Joey: Non ne posso più…ci rinuncio a capirlo. Non parliamo più di lui almeno per stasera, vi prego.
Andie: Hai ragione…ma sai che è proprio carino il tuo ex! Che tipo è?
Jen: Metti insieme il carettere sognatore e riflessivo di Dawson e aggiungigli quello impulsivo, passionale e ribelle di Pacey. Racchiudi tutto in un corpo niente male e una faccia da bravo ragazzo accattivante e misterioso ed ecco che nasce Eddie.
Andie: Wow, una vera cannonata. Adesso capisco perché Joey non ne era per niente indifferente…sai se per caso ha la ragazza? Sai, è molto attraente…
Dawson: Magari si è rimesso con Joey…oppure ci sta riprovando con lei…
Jack: Oppure le ha detto addio a malincuore, Dawson per essere un aspirante regista il tuo senso dell’osservazione lascia molto a desiderare.
Jen: Mi dispiace amore, ma concordo pienamente con Jack.
Dawson: Ok, credo che per stasera mi abbiate preso in giro abbondantemente. Propongo di andare a dormire perché siamo tutti stanchi e ubriachi grazie ai bicchieri offerti da Emma…quella ragazza non dovrebbe fidarsi così tanto di chi non ha ancora l’età legale per bere.
Joey: Non lo fa con tutti, sa dove trovarvi se fate dei casini al locale o fuori.
Jack: Ricordo. Joey vuoi che ti portiamo al dormitorio?
Joey: Sei gentile, ma no grazie. Il mio turno sta finendo. Aiuterò Emma a riordinare il locale e aspetterò Audrey che si cambi, tornerò con lei al dormitorio una bella passeggiata non ci farà male.
Audrey: Una passeggiata? Coniglietto da quand’è che hai iniziato a fumare canne? O è l’effetto tardivo di quel cretino di Eddie?
Joey: Audrey! Eddie non è cretino è solo uno più intelligente della media che lascia assopire il suo talento perché non vuole perdere tempo inutile a sprecare le sue capacità. Ti assomiglia un po’.
Audrey: Molto spiritosa! Va ad aiutare Emma che è meglio! (va a cambiarsi)
Joey saluta gli amici che escono dal locale assonnacchiati e un po’ brilli. Passò un’altra settimana tra studio, rare uscite con gli amici e tanto lavoro che Joey volle far credere a tutti che a malapena si era accorta di non vedere Pacey da quella sera all’Hells Kitchen con Eddie. In realtà ne sentiva la mancanza e le dispiaceva che lui la evitasse. Quando telefonava rispondeva la segreteria, quando si doveva uscire in gruppo appena Pacey sentiva il suo nome si tirava indietro inventando un impegno all’ultimo momento, evitava persino le cene della nonna. Ormai Andie e Jack non sapevano più che scuse inventare per coprire l’amico e Joey se ne accorse, si accorse di tutto ma non disse niente. lui poteva fare quello che voleva e pure lei, quindi decise d’impulso di chiamare un ragazzo incontrato ad un party dove l’aveva portata Audrey. Il ragazzo si chiamava Dick e non era niente male, assomigliava vagamente al suo ex Charlie ma sapeva che mancava qualcosa: non era Pacey. Fissarono un appuntamento per il giorno del suo compleanno all’Hells Kitchen per ascoltare l’ugola d’oro di Audrey, visto che Emma le aveva dato la serata libera. Quando entrarono notò i soliti clienti che la salutavano; Emma e Duncan, il nuovo barman che aveva preso il posto di Eddie, che si davano da fare con le ordinazioni. Ma notò l’assenza di Audrey che si scatenava sul palco e dei suoi amici al solito tavolo ed iniziò a preoccuparsi. Chiese ad Emma se sapeva qualcosa e lei rispose con un sorriso enigmatico indicando il palco con un dito. Joey si girò e vide Audrey arrivare tutta seria davanti al microfono e chiedere silenzio.
Audrey: Scusate gente, vorrei richiamare la vostra attenzione su un fatto molto importante raccontandovi una storia. 21 anni fa, in una cittadina di nome Capeside, nasceva Joey Potter la mia miglior amica che fin dall’inizio era destinata a far perdere la testa ai ragazzi. (si sposta e compare Jen davanti al microfono)
Jen: Era cresciuta con due amici, il sognatore e il ribelle. Il fato volle che la piccola s’innamorò del sognatore e quando arrivò da New York l’esperta biondina, che aveva ammaliato il sognatore, fece di tutto per sminuirla di fronte agli amici detestandola con tutte le forze. (Dawson prende il suo posto)
Dawson: Dopo un concorso di bellezza, il sognatore capì che Joey era la sua anima gemella e s’innamorò di lei. La storia durò poco però ostacolata da vari motivi o persone, ma i due ragazzi si ameranno per sempre in un modo tutto loro, un modo speciale. (arriva Jack)
Jack: Dopo una breve parentesi col suo amico gay, la piccola Joey continuò a cercare la sua strada finché s’imbatté nel True love. Inaspettatamente si ritrovò ad amare, ricambiata, il ribelle con il quale fin dall’infanzia continuava a litigare. Erano perfetti insieme e, se pur a malincuore, anche il sognatore dovette ammetterlo. (arriva Andie)
Andie: Però eventi più grandi di loro ostacolarono la storia e i due ragazzi si ritrovarono quasi a scappare l’uno dall’altra per molto tempo. Certe persone non dovrebbero interferire nella felicità altrui e di questo gli amici se ne accorsero troppo tardi, ormai il danno era fatto. (riprende il microfono Audrey)
Audrey: La piccola Joey continuò la sua strada conoscendo gente nuova ma mai dimenticandosi degli amici. Coniglietto tanti auguri!
Tutti applaudirono e Joey commossa andò ad abbracciare i suoi amici che l’accolsero affettuosamente dimenticandosi momentaneamente Dick disorientato come un pesce fuor d’acqua al tavolo. La festa a sorpresa iniziò e la nuova band di Audrey incominciò a suonare facendo ballare tutti. Ad un certo punto si ritrovarono da sole Jen e Joey al tavolo.
Joey: Non mi aspettavo proprio una festa…credevo che foste tutti troppo impegnati questa settimana per ricordarvi del mio compleanno.
Jen: Impossibile…se lo sono ricordati persino Audrey e Jack che solitamente si scordano anche i nomi dei ragazzi con i quali sono stati a letto. Comunque avevamo deciso di festeggiarti nel migliore dei modi e cosa c’è di meglio che raccontare la nostra storia? Quest’estate hai fatto molto per noi e volevamo ripagarti così. Ti è piaciuto?
Joey: Devo ancora riprendermi dalla sorpresa…ma è stato bellissimo, grazie.
Jen: Ultimamente abbiamo solo parlato dei miei problemi ma non ci siamo occupate di te. Sei felice Joey?
Joey: Come non potrei esserlo con degli amici come voi? Il college e il lavoro vanno bene e ho passato una bella vacanza. Cosa potrei desiderare di meglio?
Jen: Joey! Joey! Cosa devo fare con te? Sembra proprio che ti sei imparata questa frase a memoria per chiunque te lo chieda. E dove metti l’amore?
Joey: Forse arriverà…o forse l’illusione è svanita e mi sono accorta che non lo troverò mai.
Jen: O forse dovresti smettere di pensare ma agire ascoltando di più il tuo cuore…una volta lo hai fatto e sei tornata più felice che mai. So cosa desidera ardentemente il tuo cuore, lo leggo dai tuoi occhi ma ora la domanda è: lo seguirai?
Joey: Non è così semplice.
Jen: Non ho mai conosciuto due più cocciuti di voi…e ce ne vuole per battere me e Jack! (guarda il palco e sorride) Forse di cocciuta c’è n’è solo una…
Joey segue lo sguardo di Jen e si sorprese di vedere Pacey davanti al microfono che la fissava con quello sguardo che l’aveva fatta innamorare tre anni prima.
Pacey: Scusate, a quanto pare sono in ritardo come al solito e la festa è già iniziata. Vorrei dedicare questa canzone alla festeggiata. Spero che i tuoi sogni si avverino.
Prese la chitarra di Audrey in mano e iniziò a suonare le prime note di Crazy for this girl di Evan e Jaron in versione acustica e più lenta. A Dawson andò di traverso la limonata ascoltando le doti nascoste del suo migliore amico. Jen e Jack lo fissarono piacevolmente increduli ed Andie ed Audrey si batterono un cinque d’intesa ricordando tutti gli sforzi di 43 ore di prova nell’appartamento dei ragazzi.
Jen: Da quando Pacey sa cantare e suonare?
Andy: Da quasi tre giorni di duro lavoro, anche notturno, con Audrey e me…diciamo che ha fatto quasi tutto Audrey mentre io lo incoraggiavo.
Jack: Non è niente male! Il fascino magnetico dei Witter si sente! Se non fosse ne etero ne uno dei miei amici, questa sera mi sarei portato volentieri a casa Pacey.
Jen: Hai proprio ragione…trasuda sensualità passionale e dolcezza da tutti i pori.
Dawson: Jen! Stai parlando del mio migliore amico…ti devo per caso ricordar che sei la mia ragazza e che aspetti un figlio da me?
Jen: Non lo scordo, specialmente di mattina in bagno…sto scherzando amore. Comunque ammetti che Pacey è molto bravo sul palco.
Dawson: Concordo, a quanto pare ha delle doti inaspettate.
Audrey: E non è ancora finita. State a vedere, Joey stasera impazzirà di felicità…e dalle troppe rotolate nel letto di Pacey, non di certo per dormire.
Joey non staccava più gli occhi da quel ragazzo che guardava solo lei, come se non esistesse nient’altro intorno a lui. Ricordava vagamente la sua esibizione di Breavarth durante il concorso di bellezza l secondo anno di liceo e si era persa la sua recita al terzo anno per seguire Aj, ma se ne pentì subito. Se pur ancora incapace di ammettere la sua attrazione per il suo impulsivo amico d’infanzia, forse gli avrebbe detto che non era rimasta per niente indifferente al loro primo bacio dopo la raccolta delle chiocciole. Forse sarebbe stato tutto diverso fin dall’inizio. Pacey finì la canzone e lasciò il palco ad Audrey e alla band sussurrando qualcosa all’amica per poi avvicinarsi al loro tavolo.
Audrey: Questa è dedicata al vero amore, raro da trovare ma immortale da dimenticare.
Audrey iniziò a cantare My immortal degli Evanenscence mentre molte coppiette incominciarono a ballare.
Pacey: Signorina Potter mi fa l’onore di ballare con un suo vecchio amico d’infanzia?
Joey: Si, anche se preferirei ballare con il mio ex…forse lo sconosce, si chiama Pacey Witter ed è un ballerino bravissimo.
Pacey: Ho già sentito questo nome (ballano l’uno stretto all’altra)…questo ragazzo deve essere stato un vero cretino a lasciarsi sfuggire un angelo straordinario come lei.
Joey: Non sono straordinaria.
Pacey: Oh si che lo sei! Non fanno altro che ripetermelo tutti da un mese…Duog e Jack, sapendo che ero in debito con loro, mi hanno decantato le tue doti ricordandomi che eravamo perfetti insieme…Audrey ed Andie mi hanno convinto che è da stupidi stare soli e che se ami veramente qualcuno non devi arrenderti senza combattere…Jen e Dawson si sono lamentati della nostra testardaggine perché entrambi vogliamo vedere l’altro felice ma ka felicità massima la raggiungiamo solo se stiamo insieme. Per ultima sorpresa è venuto Eddie che mi ha chiarito alcune cosette del tipo ricominciare a dirti che ti amo e che non smetterò mai di farlo.
Joey: Mi ami?
Pacey: Già, non sei facile da dimenticare Potter. E’ l’unica cosa che so fare meglio e tu sei l’unica persona che abbia avuto vero senso nella mia vita. Ci beccavamo continuamente ma se avevo dei problemi con Dawson, Andie o Audrey tu ci sei sempre stata per me.
Joey: Come tu per me, litigate comprese.
Pacey: Sto così bene adesso qui con te.
Joey; Sarà per le lezioni di ballo.
Pacey: Saremo noi…il nostro passato, presente e futuro. Vieni con me, ho un altro regalo per te…per entrambi, seguimi.
Prima di farla uscire dal locale le bendò gli occhi e la portò lungo il porto di Boston. Le tolse la bandana e, in un primo tempo, Joey non capì a cosa si riferisse Pacey finché non la vide in mezzo ad altre barche. Si chiamava True Love II, sapeva che era costato molto a Pacey costruirla non tanto per i soldi quanto per il coraggio dopo aver visto la prima True Love affondare insieme ai suoi sogni e le sue speranze lasciandolo solo con l’insicurezza.
Pacey: Un giorno ti chiesi se il mio amore avrebbe navigato con me quando sarei riuscito ad avere una barca…non pensavo di farcela così presto, se te lo chiedessi di nuovo la tua risposta quale sarebbe?
Joey: Verrei con te ovunque Pacey, ti amo e non m’importa se ci vorrà una vita per dimostrartelo basta che tu stia con me.
Pacey: Non preoccuparti piccola, ho fatto troppi errori e lasciarti andare è stato il più stupido. Non lo rifarò per la terza volta…i nostri amici comuni mi ucciderebbero. Sai, volevo tornare in Francia con te…in qualche giorno arriveremo alla Baia della Senna, vicino Le Havre. Ti farò visitare Parigi, non sai cosa ti sei persa…è brutto visitarla da solo, non sai quanto avrei voluto che tu fossi con me.
Joey: Ne sarei felicissima, io e te e la True Love come un tempo. (si baciano a lungo) Adesso è meglio rientrare altrimenti ci danno per dispersi.
Pacey: Falli aspettare, io sono mesi che aspetto e non resisto più.
Joey: Lo so, ma abbiamo tutta la vita davanti…però anch’io trovo difficile resisterti. Che ne dici di giocar loro uno scherzo?
Pacey: Donna sei proprio diabolica, forse dovrei lasciarti…(si sorridono)…oppure dovrei baciarti allo sfinimento e io opterei per la seconda, è più piacevole. Che aspettino pure altri dieci minuti. (la bacia)
Mezz’ora dopo riuscirono a staccarsi e, cercando di riprendere fiato, rientrarono nel locale sbattendo la porta e si diressero al tavolo dagli amici. Come concordato, si guardarono in cagnesco sedendosi ai lati opposti del tavolo.
Jen: Joey…Dick se n’è andato.
Joey: Peccato, mi avrebbe fatto comodo un passaggio fini al dormitorio. Magari si sarebbe fermato a dormire con me o a fare sesso.
Dawson sputò per la seconda volta la limonata annaffiando Andie. Jen cercò di rimanere seria mentre passava due tovaglioli agli amici per pulirsi, dopo si concentrò su Pacey e Joey intuendo che qualcosa non quadrava.
Audrey: Come mai siete ancora qui? A quest’ora dovreste urlare di piacer e rotolarvi nel letto fino allo sfinimento…o finché il letti vi avrebbe sorretti.
Joey: E’ solo un bambino stupido ed egoista. Voleva solo portarmi a letto quel bastardo, altro che amore.
Pacey: Ha parlato miss finezza, quella che cinque minuti fa mi stava spogliando. Cosa ti aspettavi miss lussuria? Amore eterno?
Joey: Non certo da te visto che prima di rientrare stavi guardando il culo di una bionda che passava. (gli amici li guardano sconcertati)
Andie: Aspettate un attimo! Pacey guardava il culo di un’altra?
Joey: Anche il davanzale molto prosperoso.
Jen: Voleva solo portarti a letto? Non è possibile!
Audrey: Già, sono io miss lussuria…lui non può farlo solo per farlo specialmente con te!
Dawson: Lo stavi spogliando in strada?
Pacey: Per la precisione al porto…mi ha sbattuto la schiena sulla ringhiera e ha iniziato a slacciarmi i pantaloni.
Jack: No, non ci credo! E’ praticamente impossibile che succeda questo…vero? Insomma, vi amate…ditemi che ho ragione!
Joey e Pacey scoppiarono a ridere davanti l’espressione ansiosa di Jack e quella sotto shock degli altri che, accorgendosi dell’inganno, li chiamarono infami e dopo si congratularono con loro. Finalmente anche Pacey e Joey si erano ritrovati e adesso tutto procedeva per il meglio. Il True Love aveva vinto un’altra volta e questa volta per sempre.

   
 
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