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Autore: ThePandaGurl    05/04/2010    1 recensioni
Una delle mie prime fanfiction, fa riferimento al libro "Danze dall'Inferno", raccolta di storie di vari autori, tra i quali anche Stephenie Meyer, nota autrice della "Twilight Saga". Sheila, come tutte le storie presenti all'interno di "Danze dall'Inferno", ha come vicenda principale il ballo della scuola. La protagonista è appunto una ragazza di nome Sheila. Sheila si autodefinisce "diversa" dalle altre ragazze. A lei non piacciono i trucchi, il rosa e la danza: in seguito ad una delusione d'amore è radicalmente cambiata, il suo colore preferito è diventato il blu, e i ragazzi suoi "fratelli". Ovviamente, quando viene a conoscenza del fatto che ci sarebbe stato un ballo di fine anno non vuole assolutamente andarci, ma i suoi genitori la costringono, preoccupati del fatto che la loro unica figlia abbia soltanto amici maschi, e convinti del fatto che questa possa essere una nuova "occasione" per ampliare la sua rete di amicizie....
Genere: Azione, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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1.Sheila

 

Ventidue giugno. Che ore erano? Precisamente le ventidue e cinquantasei minuti. Sarebbe dovuta essere la serata più bella di tutta la mia vita. Ogni ragazza la penserebbe così…. E invece quella si prospettava essere la serata più noiosa di tutta la mia vita. E sottolineo noiosa. Perché? Servono solo tre parole: Ballo-della-scuola.  Avrei preferito restare a casa davanti alla TV, o meglio, a giocare ai videogiochi. Ma niente da fare: i miei volevano che, almeno qui, socializzassi con qualcuno, riuscissi a farmi delle amiche. Amici già ne avevo, ma erano tutti ragazzi, e quindi volevano che io diventassi popolare anche tra le ragazze. Bleah! Non avevo nessuna intenzione di trascorrere la giornata a parlare di quanto fosse “carino” quel determinato ragazzo, o a dipingermi le unghie di rosa….non avrei mai fatto una cosa simile, e nessuno poteva costringermi a cambiare la mia decisione, neanche i miei genitori. Quando ero alle medie, persi la testa per un ragazzo. Nessuno può capire ciò che ho provato in quel periodo. Ero la persona più felice del mondo, ma allo stesso tempo triste, perché dopo un periodo in cui mi ero illusa di piacergli, scoprii che non era così. Non ero abbastanza bella per lui: c’era un’altra che gli piaceva. Da quel momento in poi, decisi che avere un ragazzo non era per niente importante, e decisi di vedere i ragazzi soltanto come amici, e non come “ragazzi”. Da allora iniziai a dedicarmi di più ai videogiochi; il mio sport preferito divenne il calcio, ed il mio colore il blu. Mio padre faceva il bancario, e a causa del suo lavoro la mia famiglia era costretta molto spesso a cambiare città, ed è anche per questo che non riuscivo a legare bene con gli altri. Molti mi evitavano per il mio carattere fin troppo estroverso e da “maschiaccio”. Non mi conoscevano bene, altrimenti avrebbero cambiato opinione, credo. Ma non sarebbe servito a nulla farmi degli amici,  tra poco saremmo dovuti ripartire, e la figura dell’amico è molto sopravvalutata. A che servono gli amici quando hai la Playstation 2 o un pallone di cuoio, in fondo?  Mentre sprofondavo nei miei ricordi, udii alcune grida provenire dall’ingresso della palestra. Avrei potuto riconoscerle tra mille, quelle voci: erano i miei primi, veri, amici.

–Sheila!- urlò uno di loro.

-Shh!  Zitto, Josh, maledetto, o mi vedranno tutti vestita così! – ribattei, disperata.

-Ma come diavolo ti sei conciata? Non me lo sarei mai aspettato da te!- disse Lucas, come se non bastasse.

- Non dirlo a me….sono stata costretta a venire a questa dannata festa, costretta, Lucas, capito? L’unico lato positivo di questo vestito maledetto è che è celeste- sbuffai, ormai rassegnata.

-Scusami, hai ragione, meglio non mettere il dito nella piaga-rispose lui con un ghigno di scherno stampato in faccia.

-Cretino!- esclamai, mollandogli uno schiaffone sulla testa.

-Ahia!- urlò, ma la musica si era fatta troppo alta perché qualcuno ci sentisse.

-Ragazzi, non manca qualcosa? Anzi….qualcuno? Dov’è Andrew? – chiesi, stupita di non vederlo lì con loro: Andrew era quello che ci prendeva più gusto di tutti a prendermi in giro, perciò era strano non vederlo in quel momento in cui dire che ero “in imbarazzo” era dire poco.

-Oh, già, Andrew. Ormai ci ha abbandonati. È entrato a far parte anche lui del “gruppo proibito”- sospirò Josh.

-Cosaa!?!- stavolta ero io ad urlare – ha trovato una ragazza? Maledetto, avevamo giurato che non l’avremmo mai fatto! Mai e poi mai! Ha spezzato il nostro patto! Oh, ma quando tutto questo sarà finito mi sentirà, eccome se mi sentirà, lo riempirò di lividi, maledetto!!!!-

Sospirarono. Ormai si erano rassegnati, avevano perso le speranze con me. “Sheila la manesca”.

Eh, si. Era una specie di “gruppo dei single”, il nostro. Avevamo giurato che mai e poi mai ci saremmo fidanzati, tutti avevamo avuto delle brutte esperienze in amore. La ragazza di Josh l’aveva scaricato per il suo migliore amico, e a lui non faceva per niente piacere ricordarlo [a chi potrebbe mai fare piacere?]; la ragazza di Lucas era troppo appiccicosa, e voleva controllarlo, dicendogli cosa doveva fare e cosa no, la tipica ochetta che si sente superiore a tutti, insomma. E Andrew…. Beh, Andrew era senza dubbio il ragazzo più bello che avessi mai visto: alto e snello, biondo e occhi azzurri. Ma per me era come un fratello. Nonostante fosse il “ragazzo perfetto”, non gli erano mancate brutte esperienze in amore.  Insomma, arrivammo tutti ad un’unica conclusione: l’amore era cieco, e dovevamo starne alla larga per non rischiare di rimanere accecati di nuovo.

  
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