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Autore: maoa    07/04/2010    1 recensioni
E sebbene fosse un briccone e sfacciato per natura, lei questa volta con le sue parole lo incoraggiò e lo aizzò. Lo condusse fino a quella città, gli indicò Tenten- così si chiamava la fanciulla - e gli raccontò gemendo e fremendo d’indignazione tutta la storia, della bellezza contesa. E la storia non finisce qui ... ATTENZIONE PER I RESPONSABILI DEL SITO E TUTTI. DOVREI INSERIRE UN'IMMAGINE GIF ALL'INERNO DELLA STORIA , HO SEGUITO I CONSIGLI , MA LO STESSO NON MI VIENE INDIVIDUATA, COME POSSO FARE??? HALP ME. GRAZIE
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa, Tenten
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La quarta prova: Tenten discende negli inferi

 

Una volta Riuscite a scappare da quel luogo infernale,l’aquila porse l’anforetta colmo d’acqua alla povera Tenten e ella colma di gioia corse da Venere. Ma neanche questa volta ella riuscì a placare l’ira della dea ,che in fatti con un sorrisetto maligno le disse.

Venere:” Credo proprio che tu sia una gran maga, una di quelle stregacce malefiche dal momento che hai eseguito come niente i miei ordini; ora però, carina mia, dovrai farmi anche questo: prendi questa scatola – e gliela diede - e di corsa arriva fino agli Inferi, fino al lugubre palazzo dello stesso Orco e consegna a Proserpina questo cofanetto dicendole che Venere la prega di mandarle un poco della sua bellezza, almeno quanto basti per un sol giorno perché quella che aveva l’ha consumata e sciupata tutta per curare il figlio malato. Però cerca di tornare alla svelta perché io devo proprio farmi una ripassatina prima di andare a una rappresentazione teatrale degli dei.”

Tenten sentendo quelle parole capì … che ormai per lei era chiaramente finita,visto che le si chiedeva di recarsi con i propri piedi al Tartaro ,decise senza indugiare  di salire su di una torre altissima e di buttarsi  di sotto. Ma proprio mentre stava per compiere quel folle gesto ecco che la torre prese a parlare e le disse.

Torre:” Perché, disgraziata, vuoi ucciderti, buttandoti giù? Perché dinnanzi a quest’ultimo rischio, a quest’ultima prova vuoi darti subito per vinta? Una volta che il tuo spirito sarà separato dal corpo andrai, sì, in fondo al Tartaro, certamente, ma di laggiù in alcun modo potrai tornare – poi disse ancora - Attraversato il fiume, poco più oltre, delle vecchie intente a tessere una tela ti pregheranno di dar loro una mano, ma tu non farlo, non toccare quella tela, perché è un’insidia di Venere, come tutto il resto, per farti cadere dalla mano una delle due ciambelle. Non credere che perdere una focaccia sia cosa da poco conto: basterebbe questo, infatti, per non rivedere mai più la luce. Perché c’è un cane gigantesco, con tre teste enormi, mostro terribile, smisurato, che con le sue fauci spalancate latra contro i morti ai quali però, ormai, non può fare alcun male; egli cerca inutilmente di spaventarli e intanto eternamente veglia davanti alla porta e agli oscuri antri di Proserpina, custode della vuota dimora di Dite. "’Tu tienilo a bada gettandogli una delle due ciambelle; così potrai facilmente passare e giungere fino a Proserpina che ti accoglierà con cortesia e con benevolenza e ti inviterà a sedere a tuo agio e a consumare un lauto pasto. "’Tu però siederai per terra e chiederai soltanto un tozzo di pane e mangerai di quello, poi le dirai il motivo della tua venuta e preso quanto ti verrà dato, tornerai indietro, placherai la ferocia del cane con l’altra ciambella, darai all’avaro nocchiero la monetina che avrai conservato e, oltrepassato nuovamente il fiume, ricalcherai le tue orme per rivedere questo nostro cielo con il suo coro di stelle. "’Ma soprattutto ti raccomando una cosa: non aprire la scatola che porterai con te, non guardare dentro, non essere curiosa, non curarti di quel tesoro di divina bellezza che essa nasconde.”

E così dopo aver ascoltato le parole di quella torre,Tenten si riempi di una nuova speranza e senza indugio,raggiunse il promontorio del Tennero ,prese con se le monete e le ciambelle come le istruzioni che gli erano state date,così con timori cominciò a discendere lungo la strada degli inferi,oltrepasso l’asinaio zoppo,diede al nocchiere la moneta,fu sorda ai lamenti del morto che galleggiava,non si curò delle insidiose preghiere delle tessitrici,placò l’enorme cane a tre teste con la ciambella e in fine arrivò alla dimora di Proserpina,non accettò il morbido sedile che gli fu offerto,ma si sedette in terra,si contentò di un pezzo di pane scuro ,poi riferì l’imbasciata di Venere. Prese la scatola che Proserpina aveva riempito e sigillato in gran segreto e si recò all’uscita,fece tacere le bocce del cane latranti con la seconda ciambella,pagò il gondoliere con la moneta che gli era rimasta e finalmente uscì di li con passo svelto e molto più leggero di quando era entrata. Finalmente fuori da quel luogo lugubre alzò gli occhi al cielo ,sentendosi così felice di sentire ancora una volta l’aria fresca e il profumo dei fiori primaverili che gli stuzzicava le narici. Anche se aveva fretta di portare a termine il suo ultimo incarico,la curiosità l’attanagliava,sapeva benissimo che non avrebbe dovuto aprire quella scatola,in fondo era stata proprio la curiosità ad allontanarla dal suo amato,ma si disse che se portava con se il segreto della divina bellezza avrebbe voluto prendersene un po’ per se,ovviamente per piacere ancora di più al suo sposo. Ma mentre apriva lentamente quella piccola scatola c’era una vocina nella sua testa che continuava a ripeterle che se avesse aperto quella scatola non avrebbe mai più rivisto il suo amato sposo. E infatti una volta aperto lo scrigno dentro non vi trovò altro che un sonno di morte eterna e fu così che la piccola Tenten cadde in un sonno profondo,come morta.

 

 

Amore va in aiuto di Tenten.

 

Nel di intanto Cupido era guarito dalle sue ferite e cercava un modo per uscire da quella gabbia dorata,dove la madre l’aveva rinchiuso,per evitare che vedesse Tenten,ma lui in fondo non aveva mai fatto ciò che gli veniva ordinato .Però in questo momento proprio non sapeva come uscire da quella stramaledettissima stanza,non vi erano porte ,ne finestre ,Si getto sul letto e guardando in alto la vide … una finestra aperta. Volò fin la su e finalmente libero raggiunse la sua Tenten che ancora giaceva priva di sensi. Scosse la testa certo che quella ragazza non poteva evitare di cacciarsi nei guai,la dissipò dal sonno che la imprigionava.

 

***

 

Riaprì gli occhi dolcemente, fu in quel momento che Tenten credette di essere ancora addormentata,allungò piano una mano per accarezzare i morbidi capelli del suo amore ,per testare che era veramente lui e no uno dei suoi tanti sogni,la mano scese sulla sua guancia lui gli poggiò la sua sopra e finalmente lei gli parlò.

Tenten:”sei veramente tu? – una lacrima gli scese lungo la sua guancia –pensavo che non saresti più tornato da noi.” Lo abbracciò forte per paura che volasse ancora via da lei,lui l’allontanò quel tanto per baciarla un bacio desiderato da entrambi per molto,troppo tempo. Di mala voglia si sciolsero da quel dolce,ma passionale bacio.

Cupido.”ti avrò avvertito milioni di volte di non essere curiosa,ma tu non mi hai mai dato ascolto e in fatti la tua curiosità  ti stava portando via da me,ma ora va e porta a termine il compito che ti ha affidato mia madre,al resto penserò io” e mentre stava per spiccare nuovamente il volo Tenten lo fermò,guardandolo dritto negli occhi gli disse :”torna presto da noi”,Cupido:”non sentirete neanche la mia mancanza”ed il Dio innamorato leggero spicco il volo,mentre Tenten si affrettava a portare a Venere il dono di Proserpina.Cupido dal canto suo divorato com’era dalla rabbia nei confronti della madre,che aveva osato maltrattare la sua Tenten decise di ricorrere ai suoi espedienti, fu così che veloce Salì su fin sopra all’olimpo e parlò a Giove di tutto quello che stava combinando sua madre.

Giove.” Signori, mio figlio, benché tu non mi abbia mai portato quel rispetto che m’è dovuto per unanime consenso di tutti gli dei, ma anzi tu abbia continuamente bersagliato con le tue frecce questo mio cuore che regola le leggi della natura e il moto degli astri, impegolandomi in tresche e avventure d’ogni genere e, quindi, macchiando la mia fama e il mio buon nome con vergognosi adulteri, a dispetto delle leggi, ad onta della stessa legge Giulia e della pubblica morale facendo ignobilmente prendere al mio aspetto sereno ora le forme di un serpente, ora quelle di una fiamma, di una belva, di un uccello, di un animale da stalla, io voglio essere clemente con te, tanto più che sei cresciuto fra le mie braccia. Perciò farò tutto quello che mi chiedi, a un patto però: che tu stia in guardia dai tuoi rivali e che se, per caso, sulla terra, ora, c’è qualche bella figliola, ma veramente coi fiocchi, tu mi ripaghi con quella del favore che ti faccio.”

Detto ciò ordinò a Mercurio di convocare tutti gli dei,e se mai fosse mancato qualcuno ,avrebbero pagato una multa di dieci mila sesterzi,a tale minaccia il teatro si riempì ,e Giove dall’alto del suo seggio cominciò a parlare.

Giove:” O dei, iscritti nell’albo delle Muse, voi tutti certamente sapete che questo ragazzo l’ho cresciuto io stesso con le mie mani. Ora però credo sia giunto il momento di mettere un po’ a freno i suoi ardori giovanili; sono troppe ormai le favolette che corrono in giro sui suoi adulteri e su tutte le sudicerie che combina. Occorre eliminare ogni occasione e contenere la sua giovanile lussuria con i vincoli del matrimonio. La ragazza già ce l’ha, l’ha anche sverginata: che se la tenga, ci vada a letto e si goda per sempre Tenten e il suo amore. – e  volgendosi a Venere - E tu, figlia mia, per questo matrimonio con una mortale non te la prendere, non temere per il tuo casato e la tua condizione. Disporrò che queste nozze siano tra eguali, del tutto legittime quindi e conformi al diritto civile - e là per là ordinò che Mercurio andasse a prendere Tenten  e la portasse in cielo - Bevi, Tenten  le disse offrendole una coppa d’ambrosia - e sii immortale; né mai Cupido si scioglierà dal vincolo che lo lega a te e queste saranno per voi nozze eterne.”

 

Le nozze di Amore e Tenten

 

All’istante fu servito un sontuoso banchetto nuziale: lo sposo era seduto al posto d’onore e teneva fra le braccia Tenten , poi veniva Giove con la sua Giunone e quindi, in ordine d’importanza, tutti gli altri dei. "Poi fu la volta del nettare, il vino degli dei; e a Giove lo servì il suo coppiere, il famoso pastorello, agli altri, Bacco. Vulcano faceva da cuoco, le Ore adornavano tutto di rose e d’altri fiori, le Grazie spargevano balsami e le Muse diffondevano intorno le loro soavi armonie. Apollo cominciò a cantare accompagnandosi sulla cetra; Venere, bellissima, si fece innanzi danzando alla soave melodia di un’orchestra ch’ella stessa aveva predisposto e in cui le Muse erano il coro, un Satiro suonava il flauto, un Panisco soffiava nella zampogna. "Così Tenten andò sposa a Cupido, secondo giuste nozze e, al tempo esatto, nacque una figlia, che noi chiamiamo Voluttà .

 

***

 

E anche questa è finita.

Sappiamo che la storia è quella che è , ma il nostro esperimento speriamo sia andato a buon fine.

Grazie a tutti voi che ci avete seguito, grazie a chi ha messo la fanfic nei preferiti o anche solamente chi la letta per semplice curiosità.

 

Ringraziamenti:

Pan Son: grazie principalmente anche solamente per aver letto la fanfic, grazie davvero.

Non devi assolutamente preoccuparti, per noi tutto quello che ci dite è un motivo in più per crescere e ci  dispiace per gli errori che hai potuto trovare.

Per quanto riguarda Tenten, noi non abbiamo voluto mettere l’avviso OOC per lei, perché in fondo Tenten la si vede così poco che è molto difficile decifrare il suo carattere.

Hinata hai detto giusto? Bhe si forse può anche essere però, la fanfic è studiata appositamente per Tenten sia come esperimento, sia per la sua passionalità

In ogni caso grazie ancora anche per averci recensito

Alla prossima maoa e Clod90

 

Ringraziamo

Celiane4ever

The Best Me

Mat Hyuga

PanSon

_Real_89

 

Ora è venuto davvero il momento di salutarci …

Ma un grazie particolare va a:

Cilli

Annasakusuperfun

Dastrea

Katleen

Dafne

Itachina

Grazie a voi che ci avete sostenute sin dal principio, grazie di tutto

Un salutone a tutti voi alla prossima maoa e Clod90

 

   
 
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