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Autore: harua_96    08/04/2010    11 recensioni
Ciao a tutti, sono harua_96 e questa è la mia nuova ff! Intitolata Doll, parla di sei ragazzi e sei ragazze che, attraverso le regole della scuola, si conosceranno e nascerà una forte amicizia e, forse, anche qualcosa di più, nonostante il maschilismo dei ragazzi! Aggiungo che l'idea è nata da "HoneyxHoney Drops" e che vi è un nuovo personaggio.
Spero che la mia storia vi piacerà^^ Ciaoo
harua_96
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Bambola 3 Scusate il ritardo, volevo aggiornare qualche giorno fa, ma non ero sicurissima del risultato, per cui, dato che mancava poco al mio compleanno, ho aspettato fino ad oggi^-^
Comunque sia, eccovi il 3° capitolo con i compiti delle Dolls, e un primo assaggio della simpatia e bontà dei Masters.
Buona lettura!



3. Qui Comando Io



Dopo che gli altri studenti se ne furono andati, le sei ragazze erano avanzate, sedendosi davanti al tavolo dei Masters.

-dunque, quest’anno, rispetto a quelli precedenti, abbiamo apportato una piccola modifica- cominciò Sesshomaru

-dato che avevamo bisogno di un nome per chiamare tutte e voi sei, durante l’intervallo a Miroku è venuto in mente un soprannome- continuò Bankotsu

-che io e il vice presidente abbiamo approvato. Da oggi, voi sarete le prime “Dolls”-

La reazione fu immediata.
Kikyo fece un’espressione accigliata, Rin, Ayame e Sango rimasero a bocca aperta, sbigottite, Kagome li guardò come per dire “ma questi sono tutti matti” e, infine, Kaname alzò un sopracciglio.

-noto con piacere, che il vostro entusiasmo è più grande di quel che ci aspettavamo- da alcuni Masters si sentirono dei risolini :-chiudendo questa parentesi- disse il presidente facendosi serio :-ognuna di voi sei, dovrà aiutare il proprio Master in ogni cosa che riguarda la scuola, senza potersi opporre. Non sono nostre le regole, ma della scuola, quindi vi preghiamo di rispettarle.  Inoltre, noi possiamo anche farvi uscire dalla scuola, ma è una decisione drastica, a cui non abbiamo mai dovuto ricorrere, anche perché il Master deve avere un valido motivo-

Le Dolls erano attente e confuse in egual modo.
Possibile, che avessero un ruolo così importante nella scuola?
Se avessero sbagliato troppo, rischiavano di essere sbattute fuori.
Nonostante quella fosse, come detto da Sesshomaru, “la decisione più drastica”, avevano sicuramente altre punizioni e, alcuni di loro, non sembravano nemmeno molto pazienti.

-ognuno di noi, ha un simbolo che lo contraddistingue dagli altri membri del gruppo e dai normali studenti, anche se tutti sanno chi ne sono i componenti. Voi riceverete gli stessi simboli domani, a scuola. Domande?- chiese Bankotsu

Kagome alzò prontamente la mano.

-si, Doll?- rispose subito Inuyasha, marcando la parola “Doll”.
Aveva capito immediatamente, che non le andava giù l’idea di essere una Doll, per questo aveva deciso di giocare con lei fin da ora.

Il sangue le ribollì nelle vene, ma cercò di trattenersi.
-per “aiutare il Master in ogni cosa che riguarda la scuola”, cosa si intende esattamente?-

-oscillano dalle piccole cose, come andare a comprare la merenda, a quella di fare i compiti- rispose Sesshomaru

-cosa?!?! È una pazzia! Non ha senso!- strillò la mora

-per te sarà così, ma queste sono le regole della scuola ed ora, per favore, siediti- disse freddo, la ragazza ubbidì

-comunque, tra i doveri riguardanti la scuola, abbiamo anche quelli delle richieste al comitato. Ne abbiamo sempre molte e le Dolls ci aiutano a metterle a posto- continuò Bankotsu

Alzò la mano Sango.
-scusate- cominciò educatamente :-prima avete detto che tutti avete un simbolo che vi caratterizza, a cosa servirebbero a noi?-

-innanzitutto, per identificarvi come Dolls, in secondo luogo, a specificare a quale Master appartenete. Li riceverete sottoforma di braccialetto o collana, per esempio-

-un’ultima domanda- parlò Kaname, senza alzare la mano :-avete detto che come punizione, c’è quella dell’espulsione dalla scuola, ma, ovviamente, ce ne saranno altre minori, in cosa consisterebbero?-

Bankotsu fece un sorrisetto.
Sveglia la Doll!
-questo lo saprete a tempo debito Dolls-

Insieme a lui, anche gli altri fecero il medesimo sorriso.

-ora potete andare, ci vediamo domani, mi raccomando, siate puntuali, siete Dolls e gli errori non sono ammessi-


Il giorno dopo, Rin, arrivò a scuola in orario, portata dal suo “amato” fratello Kokei.
Ancora scossa dagli avvenimenti del giorno prima, salì al secondo piano.
Quando entrò in classe, Kikyo e Kaname le vennero in contro.

-buongiorno Rin!- la salutò solare la seconda

-come va?- chiese invece Kikyo

-ciao ragazze, io bene e voi?-

-anche noi, però l’idea dell’essere Dolls ancora non ci va a genio- spiegò Kaname

-sono dei ragazzi così pieni di sé, non sopporto quel genere di maschio-

-concordo con entrambe- annuì, poi cambiò discorso :-oggi dovremmo ricevere i loro simboli, ammetto che sono un po’ curiosa!- disse facendo la linguaccia

-noi tutt’altro, credici!- rispose Kaname

-mi domando che simboli possano essere...-

-ieri Bankotsu ha detto che li riceveremo con un braccialetto o una collana, l’idea mi sembra assurda...-

-anche a me, però è romantica!- saltellò Rin con le mani unite, poi riprese contegno e tossicchiò :-cioè, sarebbe romantico ricevere una cosa del genere dal proprio fidanzato...-

-in effetti hai ragione- sorrise Kikyo :-forza andiamo a sederci, è appena suonata la campanella e il prof starà arrivando...-

La neo-Doll, venne interrotta da una voce.
Un ragazzo dai capelli corti e castani, era appena sbucato dalla porta della classe.

-scusate, siete voi le nuove Doll: Kaname, Kikyo e Rin?-

-sì siamo noi- rispose la prima citata, a nome di tutte

-scusate il disturbo, volevo comunicarvi che i Masters mi hanno detto di dirvi che, questa sera, dovrete recarvi alle 22 alla discoteca YoungNight -

-cosa?!- esclamarono in coro


Durante la ricreazione...
Kagome marciava a passo sicuro per i corridoi, più infuriata che mai, con ai lati Sango e Ayame, che faticavano a starle dietro.

-ti prego Kagome, aspetta!- allungò una mano verso di lei la bruna

Dopo che quello strano ragazzo, che non si era neanche presentato, era venuto a dire alle ragazze la comunicazione dei Masters, la mora non aveva aspettato altro che la ricreazione, per andare a dirgliene quattro a quel pallone gonfiato che l’aveva scelta.

-vai così Kaggy!!- la incitò con espressione decisa l’altra.

-ma che dici?!?!- la rimproverò :-pensa bene a ciò che vuoi fare! Magari il fine è un altro, per esempio quello di conoscerci meglio!-

Ma non l’ascoltò minimamente, anzi, appena vide Inuyasha, ridere e scherzare insieme agli altri in mezzo al corridoio, si avvicinò con ancor più decisione.

-ehi tu!- lo chiamò da dietro battendogli l’indice sulla spalla.

-eh? Oh Doll! Ma ciao, che ci fai da queste parti? Sei venuta da me perché hai capito di non potermi resistere??!- a quell’affermazione domanda, gli altri Masters si misero a ridere.
Nel mentre, Kaname e le altre, che passavano di lì, si avvicinarono.

-non potrai godere di questo privilegio nemmeno tra cent’anni! Comunque, il motivo che mi ha spinta a dover venire da te, è il cosiddetto “invito” in discoteca di sta sera-

-questo è da vedere baby!- disse Inuyasha, riferendosi alla prima parte delle parole di Kagome.
Le prese il mento tra le dita e la guardò sensualmente.
Lì, Kagome, si bloccò, boccheggiando.
Una vocina nella sua testa, la incitava a tirargli uno di quelli schiaffi che non si scordano facilmente, ma il suo corpo, era completamente bloccato, in balia di quelle iridi dorate.

-perdonate la mia intromissione: Inuyasha, Kagome è venuta a chiederti una spiegazione e credo che, non solo lei, ma tutte noi, meritiamo delle risposte- disse con calma e naturalezza Kaname, guardando le altre Dolls, che annuirono.

L’albino, allora, mollò la presa sulla ragazza, che si scostò bruscamente.

-beh? Che avete da guardare?!-

-meglio andare nella nostra stanza- disse Bankotsu, dato che praticamente tutto il corridoio aveva gli occhi piantati su di loro.
E così fecero.


-innanzitutto, il ragazzo che è venuto da voi si chiama Hojo, è uno studente di 3^ a cui chiediamo di sbrigare alcune cose per noi- spiegò Sesshomaru :-invece, l’appuntamento di questa sera è stato pensato per conoscerci meglio, sia tra Masters e Dolls, che tra voi ragazze- spiegò Sesshomaru.

-te l’avevo detto!- bisbigliò Sango all’amica.

-inoltre, ci sembra l’occasione migliore per darvi i nostri simboli. Comunque, se qualcuna di voi è impegnata, possiamo sempre cambiare serata-

-allora?- chiese Bankotsu.

Le sei si guardarono.
-per noi va bene- dissero in coro.

-perfetto, allora fatevi trovare là davanti alle 22, penseremo noi a portarvi a casa più tardi. Tornate nelle vostre classi ora, a più tardi-


-ciao ragazze!!- salutò con la mano Kagome, scendendo dall’auto.

Sango, Ayame e Rin, erano davanti alla discoteca, tutte belle vestite e truccate, così come lo era la mora.

-i Masters non sono ancora arrivati?- chiese dopo essersi avvicinata

-no, e noi stiamo gelando!- esclamò Ayame tremante

-lo sapevo che non erano tipi affidabili... Kikyo e Kaname invece?-

Questa volta fu Rin a rispondere :-fai senza guardarti attorno, quelle due sono già dentro a divertirsi!-

-hanno preferito non aspettarli, a differenza di noi- continuò Sango

-e hanno fatto bene!-

-dai Aya, è giusto aspettarli-

-sarà- sbuffò la rossa

-eccoli- disse Rin facendo un cenno col capo

Kagome si girò e sgranò gli occhi.
Uno per uno, stavano scendendo da una lunga limousine nera.

-guardate, ci sono delle ragazze dentro- notò sempre la moretta.

-cosa?!- esclamò Sango allibita.

-e noi cosa siamo? Gli scarti?- disse Kagome col viso corrucciato

-buonasera Dolls- ammiccò Miroku

-che piacere vedervi, in particolare per gli occhi- continuò Koga osservando da capo a piedi ognuna di loro, in particolare la sua rossa.

-tsk- borbottò lei di rimando.

-sbaglio, o ne mancano due?- notò Naraku.

-hai ragione... dove sono le altre?- chiese Miroku.

-Kaname e Kikyo sono già dentro da un bel po’, avevano freddo e hanno deciso di andare a riscaldarsi- spiegò Rin.

-andiamo- ordinò Bankotsu entrando affiancato da Naraku.

-wow, trovare quelle due sarà un impresa!- esclamò Ayame.
Tutt’intorno era buio e l’unico posto che aveva un minimo di luce era il bar, inoltre, era pieno di gente.
Non sarebbe stato affatto facile trovarle.
A meno ché, Kikyo non fosse salita sul cubo, e Kaname non si fosse seduta a bersi qualcosa.
Entrambe, erano circondate da ragazzi, cosa che non le infastidiva assolutamente.

-ahia! Io la vedo male per i ragazzi attorno a Kaname!- esclamò Koga.

-che intendi fare Naraku?- chiese serio Bankotsu.

L’amico ghignò :-divertirmi, a modo mio!-

-giusto- disse facendo il suo stesso sorrisetto, ed entrambi si avviarono dalle ragazze.

-noi che facciamo?- chiese Miroku.

-io vado a sedermi, poi fate voi-

-simpatico come sempre- commentò con una goccia alla testa.

-beh, non so voi, ma io vado a ballare. Vieni con me rossa?- ammiccò sfacciatamente.

-certo che vengo!- rispose scontrosa.

-quei due sono come cane e gatto!- rise Kagome.

-guarda che neanche tu sei messa meglio!-

-lo so, ma non m’importa!- disse gonfiando il petto :-vieni a sederti?-

Sango annuì :-tu Rin che fai?-

-ehm... penso che verrò anch’io-
Le tre, andarono verso i divani, ma la voce di Inuyasha le fermò.

-ehi Doll, dove credi di andare?-

-a sedermi non vedi??-

-è fuori discussione! Io voglio ballare!-

-trovati una ragazza! Tanto ne hai molte ai tuoi piedi, no?-

Era un offesa o un elogio?
Questo Inuyasha non se lo seppe spiegare.
Forse voleva solo liberarsi di lui...
Comunque sia, la lasciò andare e lui scese in pista con Miroku.


Naraku, nel frattempo, si era confuso con i ragazzi che ballavano attorno a Kikyo.
Lei era l’unica sul cubo e lui, con tutti gli altri, servivano solo a rendere ancora più meraviglioso un quadro di per sé stupendo.
Dopo essere stato qualche minuto ad osservare le sue forme, decise che era il momento di ricordarle chi era e da chi era stata scelta.
Salì quindi dietro di lei, cominciando a seguire i suoi movimenti.
Ad un certo punto, le strinse i fianchi.
Kikyo, come si aspettava, fece per girare il viso e vedere chi era quello alle sue spalle che si permetteva di toccarla.
Ma Naraku, poggio le labbra fredde nell’incavo del collo.
La sentì sobbalzare, quando cominciò a baciarle la pelle diafana.

-non credi, che avresti dovuto aspettare il tuo Master invece di entrare?-

-io faccio quello che voglio- rispose sicura, senza essere acida.

-allora da sta sera si cambia- la girò con uno scatto e si lasciarono trasportare dalla musica.


Bankotsu, invece, non agiva nello stesso modo di Naraku, anzi, inizialmente, era partito con l’idea di dare un pugno a tutti quei ragazzini che stavano intorno alla sua Doll, ma poi sarebbe finita che i buttafuori l’avrebbero cacciato, quindi, doveva ricorrere per forza a qualcos’altro.

-ehi vi conviene girare al largo dalla mia ragazza!- disse fermandosi davanti a loro.

-e perché dovremmo farlo?!- ringhiò uno piuttosto robusto.

-perché altrimenti rischiate di fare una brutta fine- rispose con un sorrisetto altezzoso, parlando come se il perché fosse ovvio.

-ma sentilo...-

-aspetta, io conosco quel tipo- disse un altro più magrolino :-è Bankotsu Baikou, uno dei ragazzi più ricchi e famosi del liceo Royama! Nonché vice-presidente del comitato studentesco. È un personaggio importante, non ti conviene fare rissa con lui-

-ha ragione!- intervenne un terzo :-pensaci bene, siamo venuti qua per divertirci, non per farci sbattere fuori, poi quei due stanno insieme, cosa ottieni se anche riesci a mandarlo al tappeto?-

-ehi! Bada a come parli!- tuonò il moro con un sopracciglio alzato.
Non sopportava chi lo sminuiva.

-va bene, va bene. Ragazzi andiamocene, non abbiamo niente da fare qua-

Bankotsu sbuffò, poi andò a sedersi accanto a Kaname, ordinando una birra.

-cosa sarebbe questa storia che io sono la tua ragazza?- chiese acida.

-era solo per non fare rissa e, comunque- bevve un sorso e fece un sorrisetto :-tu resti la mia ragazza come Doll-

Lei corrugò la fronte, poi sorseggiò un po’ di mojito.

-non saresti dovuta entrare senza il mio permesso-

-non m’interessa-

-dovrebbe invece. Qui comando io, ricordalo Doll-
Si voltò verso di lei, e rimasero in silenzio a guardarsi.
Lui con occhi decisi, lei con chiara collera.
Quella ragazza non si sarebbe facilmente lasciata domare, ma lui ce l’avrebbe fatta comunque.

-è ora di andare dagli altri- disse alzandosi.

-io non vengo-

-Doll, non è una richiesta, ma un ordine. A tua scelta, o vieni con le tue belle gambe, oppure, dovrò portarti io e, te lo assicuro, non sarà piacevole-

La mora, senza dire niente, si alzò anch’essa e lo precedette.
In quel momento, fu sicura che non sarebbero mai andati d’accordo.

Poco dopo i dodici erano in una saletta della discoteca, dove la musica era lontana, e si poteva parlare senza dover rimanere senza voce.
I Masters erano seduti su un divano, divisi dalle Dolls da un tavolino basso in vetro, su cui erano poggiati, davanti ad ognuna di loro, un cofanetto in velluto blu.

-è arrivato il momento di darvi i nostri simboli, sia chiaro che, dopo che li avrete indossati, dovrete sempre averli quando uscite da casa. Queste sono le regole, intesi?- chiese Sesshomaru.
La risposta era ovvia.

-sì-

-allora comincio io- annunciò Koga.
Aprì il cofanetto e, ad Ayame, si presentò una spilla a forma di pianticella, di medie dimensioni, decorata con delle pietre verdi.
Era di media grandezza e gli occhi della ragazza brillarono.

-ma... queste... che pietre sono?- chiese indicandole.

Koga incrociò le braccia al petto soddisfatto.
-smeraldi!-

Tutte guardarono affascinate la spilla.
Ayame la prese in mano e, dopo averla osservata ancora un po’, la indossò.
Doveva ammettere che non le dispiaceva, ma solo quello, tutto il resto la faceva schifo!

Miroku aprì il suo.
Conteneva un paio di orecchini a forma di rosa rossa.
Composto da delle sfere piccole rosse, divise l’una dall’altre da altre più piccole in argento, terminavano con la forma di una rosa, di un rosso vivo.
Sango lo indossò senza fare storie.
Lei era più una ragazza sportiva, però tutte queste sciccherie non la sdegnavano affatto.

-sei bellissima mia dea!- disse Miroku ammirato.

Inuyasha lo guardò con una goccia alla testa, poi ritornò al proprio cofanetto.
Lo aprì e mostrò una cavigliera in oro. In mezzo c’era un simbolo più grande che si contraddistingueva, era un cerchio in argento.
Lo porse a Kagome, ma lei voltò il viso da un’altra parte, alzandolo un poco.
Il ragazzo levò un sopracciglio, contrariato.

-ehi Doll, indossa la cavigliera-

-non ci penso neanche! Io ho un nome sai? E poi non voglio essere né la tua di Doll, né di nessun altro-

-cooosa?! Ragazzina impertinente!- disse a bassa voce :-io ti ho scelta e adesso tu indosserai questa maledetta cavigliera!-

-no-

-e invece si-

-ti ho detto di no-

-ed io di si, non discutere gli ordini del tuo Master!-

Kagome non rispose, ma alzò ancora di più il viso in segno di superiorità.

La collera nel ragazzo aumentava, ma perché aveva scelto quella ragazza?! Cosa diavolo gli era saltato in mente?
Sorrise.
-d’accordo Kagome, non mettere la cavigliera, ma sta pur certa che non finirà come hai progettato tu-

Lei lo guardò per un secondo indecisa, la voce e il suo sguardo l’avevano intimorita, ma si riprese subito.
-lo vedremo!-

-bene, ora tocca a me- esordì Naraku che mostrò un bellissimo anello con una pietra rossa.

-ma... ma quello non è un...- disse Rin incerta, non poteva credere ai propri occhi.

-esatto, questo è un rubino- il ragazzo lo tirò fuori dalla scatolina, allungò la mano e Kikyo, mise la sua sul palmo di Naraku che, con delicatezza, lo infilò nel medio.

-è bellissimo- commentò Sango.

-assolutamente stupendo- continuò Rin.

-spero che tu allora non sia troppo triste per il tuo oggetto- disse la voce gelida di Sesshomaru.

Rin si girò verso di lui, incontrando le sue iridi color oro e arrossendo lievemente.
La ragazza rimase di stucco, quando le si presentò davanti un braccialetto fatto in pietre di quarzo citrino.
Quella pietra era la sua preferita, ecco perché le piacevano tanto gli occhi di Sesshomaru, erano uguali.
In mezzo c’era uno zaffiro a forma di mezzaluna.

-è... è... il braccialetto più bello che abbia mai visto...- allungò il braccio, poggiando il polso sulla mano di Sesshomaru, che le allacciò il prezioso e brillante bracciale.

-bene, suppongo che ora sia il mio turno- disse Bankotsu.
Prese tra le mani il cofanetto in velluto blu, tutte le ragazze erano attente, tutte tranne Kaname che mostrava indifferenza.
Lo aprì lentamente e alcune aprirono la bocca stupite.
Dentro c’era un collarino fatto con raso nero, nel mezzo c’era un gancino che teneva legato il collarino ad una croce verticale.
Fatta con ametiste viola non troppo scure.

-quella in mezzo, che pietra è?- chiese Ayame rimasta basita. Quell’oggetto era troppo elegante per lei, ma alla persona a cui era destinato, sarebbe andato benissimo.

Bankotsu sorrise.
Oltre all’ametista, in mezzo spiccava un’altra pietra luccicante e rotonda, di medie dimensioni, che risaltava perfettamente.
-questo è un diamante-

-un diamante?!- urlarono in coro tutte, meno che Kikyo e Kaname.

-io non indosserò mai quella roba- si oppose tranquillamente Kaname.

Rin la guardò sconcertata.
Va bene che nel complesso l’idea era bizzarra, però... come si faceva a non indossare oggetti come quelli?! Era da pazzi!

-non penserai davvero di fare come la Doll di Inuyasha? Ti avverto, io sono diverso e perdo la pazienza facilmente-

-sinceramente non mi importa e non è affar mio, non sono stata io a decidere di diventare la tua aiutante-

-ok, dì quello che vuoi, ma non sperare che ti lascerò andare con così tanta facilità-

Kaname lo guardò seria e sicura di sé.
Lui fece altrettanto, solo che sul viso era dipinto il solito sorriso da sbruffone.

Sesshomaru guardò Bankotsu, poi parlò :-ora possiamo tornare di là, penseremo noi più tardi a portarvi a casa in limousine-

Tutti uscirono, l’ultima ragazza che era rimasta, era Kagome e Inuyasha l’aveva aspettata apposta.
Prima che uscisse, le afferrò un polso.

-ehi! Si può sapere che vuoi?!-

-tu indosserai il mio simbolo-

-e da cosa deriva tanta sicurezza?-

Le si avvicinò all’orecchio.
-perché io vinco sempre-




Angolino:
come sempre, grazie delle recensioni e dell’aggiunta alle seguite e ai preferiti ^^

Dolce Kagghy: grazie ancora dei complimenti, scusa per aver aggiornato solo ora, ma non è stato facilissimo da scrivere questo cap, spero che sia venuto bene e che ti sia piaciuto ^^ ne vedremo delle belle!xd

marrion: grazie, sei sempre gentilissima ç.ç ho fatto un salto alla tua pagina e ho letto le varie trame, sono molto interessanti! Appena ho un po’ di tempo, faccio un salto a leggerle

kaggy: grazie anche a te dei complimenti, se dovessi commettere troppe uguaglianze, fammelo notare ^^

milu96: sono molto contenta che anche questo cap ti sia piaciuto ^^ mi auguro di non essere troppo in ritardo, continua a seguirmi!

nebo95: lo so lo so Piana, sono molto brava u.u skerzo xddd grazie, come sempre sei gentilissima ç.ç mi commuovi amore!! Merciiii
ps: ormai è andata, sono ferma al 16° perché mi sembra giusto aspettare u.u pardooon

sandy23: eccoti il 3° cap! Grazie mille per i complimenti!^^ spero che anche questo ti sia piaciuto!

Suikotsu: certo che ho imparato dal migliore!xd grazieeee! Per quale motivo devo metterti come prof di scienze?? Eeee?xddd va bene ti accontenterò! Che ci vuoi fare? Io amo Nemesis! *.* è un figoooo

Inoltre, ringrazio:
Preferite: shari19   miru_chan   leloale   DolceSherry_Eris95
Seguite: miru_chan   laretta   KagomeChan_   DolceSherry_Eris95    arianna31

Molte grazie ancora a tutti per le bellissime recensioni!^^
Mi auguro che sia stato di vostro gradimento!
Cercherò di aggiornare il prima possibile ^^
Spero abbiate passato una buona Pasqua e delle vacanze piacevoli.
Ciaooooo!
Kiss
  
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