20.
Aerith e i
suoi compagni erano appena entrati nell’ingresso della scuola che videro un
uomo correre goffamente verso di loro.
-ecco
l’uscita!- ansimò Hollander, e avrebbe superato il gruppo se Tseng non gli si
fosse parato davanti per fermarlo.
Hollander
cercò di raggirare il ragazzo, che però non aveva alcuna intenzione di
lasciarlo andare, e per un po’ i due rimasero a guardarsi, in silenzio, poi
Hollander sfoderò tutta la sua faccia tosta:- salve ragazzi! Dove state
andando? Fuori di qui, spero!- e sorrise, sornione.
Tseng lo
fulminò con lo sguardo.- ha intenzione di scappare e lasciare la scuola al
macello, vero?-
-sì.-
ammise Hollander guardando l’uscita dietro le spalle di Tseng con desiderio.-
se permetti...- e cercò di passare, ma Tseng non glielo permise.
-professore,
ha visto i nostri amici?- chiese gentilmente Aerith.
-non li ho
visti!- sbottò Hollander, spazientito.- insomma, lasciatemi andare!-
Tseng si
scambiò un’occhiata con Cloud, che si strinse nelle spalle, rassegnato.
-deve
aiutarci, professore!- lo implorò Aerith.- i nostri amici sono qui dentro!-
-e cosa
dovrei fare?! Mica sono un mago, non posso farli comparire!- ribattè Hollander,
con stizza.- e poi ci sono quei pazzi furiosi! Non intendo rimanere qui un
secondo di più!-
-si riferisce
a Sephiroth?- domandò Cloud.
-lui!
Proprio lui!- esclamò Hollander, esasperato.- e quello scienziato dei miei
stivali che gli ha dato la materia per distruggere la scuola! Fossi in voi non
rimarrei un secondo di più!-
La voce di
Hollander si perse per il corrioio.
I tre
ragazzi rimasero un po’ in silenzio a guardarsi; Hollander continuò a guardare
l’uscita, spaventato.
Tseng
interruppe il silenzio:- quindi Hojo è qui?- chiese.
Lo
scienziato annuì.- certo che è qui! Quello è pazzo! Si crede di poter
controllare quella... quella cosa.- disse, in tono aspro.- ma si illude. Lo
farà fuori non appena lo troverà.-
-Tifa è in
pericolo!- esclamò Cloud, allarmato.
-anche
noi!- rincarò Hollander.
Un rumore
frenetico di passi li fece voltare, e per un attimo, il cuore di tutti prese a
battere incessantemente.
Il volto
di Zack fece capolino da dietro un angolo, e insieme a lui, la grande spada che
gli aveva dato Angeal.
-Zack!- lo
chiamò Cloud.
Il moro li
guardò e si aprì in un sorriso raggiante, che però gli morì subito sulle
labbra.- vi avevo detto di andarvene! È troppo pericoloso qui!-
-appunto!-
aggiunse Hollander.
Tseng
ignorò il professore.- è impossibile tenere buoni questi due.- e accennò ad
Aerith e Cloud, che arrossirono.
Zack posò
lo sguardo sul biondo e si addolcì.- non volevo che qualcuno vi facesse del
male...-
Hollander
strinse gli occhi.- bene, adesso che siamo tutti insieme, io proporrei di
andarcene!- e lanciò un’occhiata terrorizzata alla Buster Sword.
-Tifa è
ancora in giro!- li informò Zack, in tono angosciato.- purtroppo non sono
riuscito a trovarla. In compenso, ho visto Sephiroth.-
-Sephiroth?!-
fece eco Hollander, sul punto di svenire.- perché non ce ne andiamo e basta?!-
-aveva in
mano una katana enorme... e quindi sono corso a prendere la Buster Sword...-
spiegò Zack.- non so dove abbia preso quella spada, ma non può averla trovata
qui a scuola.-
-forse
gliel’ha data Hojo insieme alle Materie.- disse Aerith.
-cosa sono
le Materie?- chiese Zack, perplesso.
-è una
lunga storia.- rispose Tseng.- comunque, sono la fonte delle esplosioni.-
-beh,
l’importante è saperlo.- grugnì Zack.
-no,
l’importante è scappare.- lo contraddì Hollander, in tono supplichevole.
Aerith si
accostò a Tseng, da cui ricevette uno sguardo dolce.
Cloud era
meno preoccupato, ora che c’era Zack con lui. Perlomeno adesso sapeva che il
moro stava bene, e questo gli era di grande conforto.
Il biondo
accarezzò il viso di Zack con lo sguardo. L’importante era stare insieme. Nel
bene e nel male.
-andiamo
di sopra.- disse Tseng.- forse Tifa è andata per di là...-
*
Tifa si
appoggiò al muro, sfinita, e si lasciò scivolare sulla parete in preda allo
sconforto.
La testa
le girava, e sentiva che le gambe ormai reggevano a stento il suo peso, tanto
che aveva rischiato già un paio di volte di rotolare giù dalle scale.
Aveva
assistito all’ omicidio di un uomo spregevole, era vero, ma pur sempre un
uomo... il pensiero la stava assillando da una decina di minuti, mescolandosi
con la paura e la stanchezza.
Si rialzò
a fatica e guardò il pavimento con occhi vuoti. Forse era ora di uscire dalla
scuola? Il caldo era insopportabile, il fumo invadeva gran parte dei corridoi e
i calcinacci cadevano a terra di tanto in tanto, facendola sobbalzare.
Tifa
decise che era meglio relegare quei pensieri in un angolo buio della propria
mente e si avviò di nuovo lungo il corridoio.
Pensò a
cosa avrebbe potuto dire a Sephiroth quando l’avesse visto. Avrebbe potuto
rassicurarlo dicendogli di non preoccuparsi, che lei non lo avrebbe
abbandonato; ma lui gli avrebbe creduto?
Sembrava a dir poco assurdo, ma Sephiroth aveva trovato sua madre...
Proseguì
lungo il corridoio, ma ben presto dovette fermarsi.
Quella
parte della scuola era completamente in macerie, e lì non c’era alcun modo di
passare, così fece marcia indietro e tentò di seguire un’altra strada.
Le
esplosioni sembravano aver cessato di devastare la scuola, e adesso il terreno
non tremava più. Che Sephiroth avesse rinunciato ai piani distruttivi?
Era una
speranza molto remota.
Che
sciocca... pensava davvero di poterlo fermare? Pensava davvero di contare così
tanto per lui, da fargli dimenticare tutto il male subito? Posò una mano sul
ciondolo che Sephiroth gli aveva regalato. Sì. Davvero pensava tutto questo.
Lei sapeva
di amarlo. E lui anche.
Doveva
solo ricordarglielo.
Si lasciò
cullare un po’ dalla speranza, dopodichè riprese a correre lungo il corridoio,
confortata da quel nuovo barlume di luce.
Udì uno
sparo. Poi un altro, e un altro ancora.
Percorse
la direzione da cui erano provenuti i colpi e si infilò nell’ennesimo
corridoio.
Qui, trovò
Rufus Shinra che le dava le spalle.
L’uomo
stava indietreggiando mentre puntava la pistola contro Sephiroth, che lo
guardava con occhi folli e la Masamune sguainata.
Tifa si
morse il labbro e la vista le si annebbiò quasi completamente.
Non vide
il viso di Shinra, ma il terrore che lui provava era quasi palpabile.
Sephiroth
alzò la spada.
Partì un
proiettile.
Il
platinato lo deviò senza difficoltà e brandì la Masamune, pronto ad uccidere.
Tifa
deglutì.
Non era
lui... non poteva essere lo stesso ragazzo che aveva conosciuto.
Si sentì
travolgere dalla rabbia, si guardò intorno e individuò un estintore poco
lontano da lei, si diresse verso di esso e lo prese in mano.
Rufus
continuò ad indietreggiare.
Nessuno
dei due si era accorto della presenza della ragazza, che si avvicinò
velocemente, alzò l’estintore e con quello colpì alla nuca Rufus, che crollò a
terra privo di sensi.
Sephiroth
si immobilizzò e la guardò con occhi vitrei, poi posò lo sguardo su Rufus, e
infine tornò a fissare la ragazza, che lasciò cadere l’estintore ai suoi piedi.
-fermati!-
esclamò, trovando finalmente la voce.
Per tutta
risposta, il platinato le puntò contro la masamune.
Tifa si dimostrò
pronta a combattere.- non puoi andartene così, chiaro?!-
Sephiroth
non disse nulla, sembrava che neanche la riconoscesse.
La ragazza
si mise in posizione di combattimento e lo guardò con aria di sfida, sebbene si
sentisse invadere dalla paura. Sephiroth scavalcò il corpo esanime di Rufus
Shinra e si diresse verso di lei.
Non
sarebbe stato difficile, per lui, sbarazzarsi del nuovo ostacolo. Era solo una
ragazzina.
-dì
qualcosa, almeno!-
Lui non
rispose.
Lei
congiunse le sopracciglia.
Quegli
occhi... la guardavano con tanta freddezza e crudeltà... ma non si poteva
cambiare idea così velocemente... aveva detto di amarla. Da qualche parte, nel
profondo, quel sentimento doveva ancora esserci.
Sephiroth
vibrò un colpo verso di lei, colpendola di striscio al braccio di striscio.
L’avvertimento
di Sephiroth sembrava essere chiaro: andarsene, o morire.
Tifa
barcollò all’indietro e si posò una mano sulla ferita. Era difficile poter dire
se era davvero il graffio a farle davvero male. Strinse i pugni con determinazione
e si gettò contro di lui.
Sephiroth
schivò i pugni e i calci di Tifa con facilità impressionante, poi, con un gesto
fulmineo, l’afferrò per il collo e la sollevò da terra.
-togliti
di mezzo...- ordinò a Tifa.
Lei fece
una smorfia sprezzante e un sorrisetto lugubre.-... sono qui per fermarti...-
-fermarmi?-
rise Sephiroth.- non puoi fermarmi. Nessuno di voi mortali può.-
La stretta
del platinato intorno al collo della ragazza aumentò. Lei gli posò entrambe le
mani sul polso e tentò disperatamente di sciogliere la morsa che la teneva
imprigionata, sicchè potesse tornare a respirare.
-Sephir...oth…-
annaspò Tifa, cercando inutilmente di repirare.
Lui
sollevò la Masamune, pronto a colpire.- ti avevo avvertito.-
-no...-
Chiuse gli
occhi e cercò ancora di riprendere fiato. Impossibile.
Doveva
davvero finire così...?
-pagherete
per l’affronto arrecato a mia madre.- mormorò Sephiroth, glaciale, e fece per
colpirla.
Sephiroth
si bloccò a metà del gesto.
Tifa aprì
gli occhi, vide una scintilla di esitazione negli occhi di lui, che la lasciò
di colpo.
La mora
crollò a terra in ginocchio; riusciva finalmente a respirare. Si accarezzò il
collo arrossato e alzò d’istinto lo sguardo su Sephiroth, che la sovrastava.
Lui
scrollò il capo.
-madre...-
sussurrò, più a sé stesso che altro.
Tifa era
spaventata, ma quell’attimo di indugio la confortò.
Lentamente,
con le poche forze che le erano rimaste, Tifa si rialzò da terra, ostinata.
Sephiroth
la fissò e fece un paio di passi indietro.
-non ti
ricordi di me?- chiese Tifa, con voce roca.
Lui
impugnò la Masamune.- togliti.- ripetè. Sembrava confuso.
Lei
barcollò, riprese l’equilibrio e si portò i pugni davanti al viso.- hai detto
di amarmi.-
-non è
possibile, io amo solo la madre!- disse Sephiroth.
-forse
ora.- ribattè Tifa.
Sephiroth
cercò di calpirla nuovamente, ma non portò a termine neanche questa azione.
Perché non
riusciva a colpirla? Che quella ragazza
avesse usato qualche trucco?
Lui doveva
distruggere quella maledetta scuola e andare da madre. Solo questo. Doveva
distruggere ogni ostacolo che gli si sarebbe parato davanti.
Era
facile.
I pensieri
gli affollavano la testa e si mecolavano, confusi, creando un vortice in cui
era impossibile distinguerli... tutti pensieri che doveva cancellare,
appartenenti al suo passato da mortale.
Lui era il
figlio di Jenova, e lei non era che una mortale.
Lui doveva
diventare un dio.
E per
farlo, doveva distruggere quella ragazzina impertinente e ostinata, altrimenti
non avrebbe mai potuto agire liberamente.
Sorrise brutalmente.
Era
talmente indifesa in confronto a lui, che non sarebbe bastato molto per
abbatterla.
Decise che
sarebbe stato divertente giocare un po’. In fondo non aveva fretta. Aveva
aspettato diciotto anni per incontrare la madre, non avrebbe fatto differenza
attendere altri miseri dieci minuti.
Sferrò su
attacchi consecutivi contro Tifa, abbastanza lenti da permetterle di schivarli
e di contrattaccare. La spinse indietro con alcune sferzate.
Lei si
lasciò condurre dal platinato fino in fondo al corridoio, finchè non trovò la
strada bloccata da una parete.
Tifa quasi
morì di paura quando sentì le spalle toccare il muro.
Sephiroth sogghignò.
Adesso
avrebbe posto fine a quel gioco.
Tifa
ansimava sonoramente.
Lo fissò
negli occhi, disperata e rassegnata.
Combattere
non serviva: lui era più forte. Parlare non seriva: lui non voleva ascoltare.
Ma davvero
non poteva far altro che arrendersi, lasciar scivolare le braccia lungo i
fianchi e aspettare il colpo di grazia?
Angolino
dell’autrice:
Salve
a tuttiii! Eccomi di nuovo con un altro capitolo della fic! Scommetto che non
vedete l’ora che finisca, vero? Beh, tenenetevi forte, perché il prossimo sarà
il penultimo capitolo!
L’autrice
ha da fare un paio di comunicazioni di servizio:
1-
Mi
piace un sacco descrivere Hollander come un fifone. Credo che si fosse
capito...
2-
Tifa
ha steso Rufus e ha affrontato Sephiroth! E lui cosa farà? Lo vedremo nel
prossimo capitolo!
3-
Per
tutti quelli che hanno trovato le traccie di una GenesisxTifa, mi complimento
con loro! Ebbene sì, ragazzi... */////*
*scappa*
Concludo
dando l’appuntamento alla prossima settimana! Penultimo capitolo prima
dell’epilogo! Sento già la vostra mancanza, mi sono affezionata a tutti voi!
*si commuove*
Tifa_heart: va bene, va
bene... ho capito. Dai, ti dico direttamente dove si trova il mio rifugio
segreto, ma non dirlo a nessuno, ok? *dice qualcosa nell’orecchio a Tifa_heart*
E ti giuro che non ho piazzato nessuna trappola mortale xdxdxd. Sì, è
impossibile pensare a doppi sensi in quel punto... ih ih...
*gli arriva un piatto in testa*
Em...
passando oltre... vieni ad abbracciare la zia Tico! *stritola Tifa_heart in un
abbraccio*
TaKari94: sì, ormai ho
deciso definitivamente come andrà a finire la storia... ma ecco: Zack ha
ritrovato i suoi amici; ora rimane solo Tifa da salvare! *si nasconde nel suo
laboratorio segreto*
Se
Sephi non si riprende ora lo andiamo a prendere e lo riempiamo di legnate, ok?
(ma sentila! – nd Sephiroth ; non sottovalutare la potenza di noi donne, Sephi!
– nd me)
Al
prossimo capitolo!
Kisses!
the one winged
angel:
non preoccuparti, non mi annoio mai a leggere le recensioni! Mi piace sapere
cosa pensano gli altri di ciò che scrivo!
Credo
che molti dei lettori desiderano farmi fuori per aver fatto morire Vincent... *indossa
un elmetto protettivo e il giubbino anti-proiettile*; quanto alla cotticina di
Genesis per Tifa... credo che mi nasconderò nel mio laboratorio segreto... ma
non preoccuparti! Tifa sta con Sephiroth, e quindi hai Genesis tutto per te! La
dea possiamo direttamente abbatterla... dovrei avere qualcosa nel mio
laboratorio segreto che fa al caso nostro Muahahaha... (O.o l’autrice è sempre
più pazza...)
Sì,
sì... Cloud e Zack sono nella mia cerchia dei protetti (alla faccia dell’imparzialità
letteraria); em...per quanto riguarda Sephi... al massimo se non rinsavisce lo
andiamo a prendere personalmente e lo facciamo rinsavire noi... XD
Ciao!
Alla prossima! *manda un bacio*
Kairih: ah! Non me lo
ricordare! *muore* la scuola è ricominciata da quattro giorni e mi hanno già
sommersa di lavoro! *piange disperatamente*
Sigh...
ah, passiamo alle cose felici... sìììì! *esulta come una pazza* difendiamo il
Clack a qualunque costo! *musichetta di vittoria* U.u
Ormai
penso che Genesis sia il personaggio più apprezzato della fic... perfino
l’autrice ora gli vuole bene *guarda Genesis con occhi luccicosi*. Mi mancherà
alla fine di questa storia!
A
te invece mando un abbraccione!
Alla
prossima!
RoseMari: ^_^ ti
ringraziooo! Spero che anche questo ti sia piaciuto! Tengo ancora le cose in
sospeso fino al prossimo capitolo, almeno potrò fare il gran finale! Sigh
sob... mi mancherete tutti... no, non è ora degli addii... *_* *abbraccia
RoseMari scoppiando in lacrime* (l’autrice si è addolcita)
Tanti
baci!
Ps: il prossimo capitolo sarà il gran finale; dopodichè ci sarà l’epilogo
in cui ci sarà la conclusione e i miei ultimi saluti a tutti!