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Autore: Rohchan    15/04/2010    3 recensioni
Dalla double drabble, COLORE:
Un giorno, tanti anni prima, quando ancora tutto era luminoso e perfetto.
Aspettavano Kakashi, e l’idea era stata di Sakura.
Sasuke aveva deciso, dopo essere stato costretto a giocare, che sarebbe stata lei la strega; la ragazzina non aveva obiettato; tutto, pur di giocare insieme.
Piccola sfida tra Rohchan ed un mito come Elos. Sono impazzita, sì.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Seconda puntata della sfidina tra me ed Elos -che il cielo me la conservi. Sono ancora in fase adorazione per l'epilogo di Tagliavento *ç*.
Questa settimana scendono in campo le lettere D, E, F. Le regole continuano ad essere sempre le solite, personaggi vari, poco OOc, una drabble, una double drabble ed una flash fic.
Al solito, spero vogliate perdonare eventuali miei errori grossolani; tenete conto che mi sto ancora facendo le ossa, e mica è facile scrivere su questi personaggi.
Mi sento lo spirito di Kishimoto armato di mazza ferrata giusto dietro le spalle. Sigh.

I ringraziamenti, doverosi, a:

RYANFOREVER cara...è sempre un piacere ritrovarti. Ti ho incontrata con InuYasha e non mi hai più persa di vista (psss...la Stella Cadente è in revisione....shhhh...>.>)
Grazie dei complimenti. Devo dire che scrivere su Itachi e Sasuke mi fa male al cuore, ma insomma...dovrò ben rendere omaggio un po' a tutti...^^ Grazie grazie grazie. Spero possano piacerti anche queste tre...

ELOS mia mia mia...awwww...mani di fata...? No.
Prodigio della scrittura...? Nemmeno, non funziona.
Musa...?Ugh. Già vedo kisame affilare la Samehada. Ma io ti voglio bene...ç^ç
Com'era...? Piccolo genio della scrittura in crescita...?
Grazie, per il commento e i complimenti. Hai accettato la sfida di una che è più imprevedibile della pioggia estiva (e non prenderlo come se mi stessi vantando di me stessa. DETESTO gli acquazzoni estivi, specialmente quando sono in giro senza ombrello.)
Che dire...mi spiace non essere riuscita a fare delle cose allegre e felici, ma scrivere su quei tre, soprattutto, mi prende la vena della tristezza e non ne riesco a cavare quasi nulla di divertente, senza uscire dal seminato. e noi dobbiamo restarci, è parte della sfidina. u.u Spero che queste ti possano piacere...

Un grazie anche a chi legge senza commentare, o mette la faccenda tra le preferite e/o le ricordate...
Buona lettura...e filate a leggere l'alfabeto di Elos, "Dopo...domani". Merita MOLTO più di questo.
Rohchan






DUBBIO (drabble, slice of life, Kakashi centric)

Kakashi era stato un ninja superbo, tronfio, in principio.
Poi Obito aveva cambiato tutto con il suo sacrificio, ed a lui non era rimasto che adeguarsi, come un sentiero segue una curva tra i grandi tronchi di una foresta.

Ora, negli occhi scuri e scontrosi del giovane Genio vede il Kakashi di tanti anni prima, e in quelli tinta cielo del Custode della Volpe il giovane Obito che l’aveva salvato.
Chissà, si chiede, se Sasuke saprà accorgersi in tempo di ciò che rischia di perdere.
Lui non era riuscito a salvare Obito.
Ma ce l’avrebbe messa tutta per aiutare Sasuke.

ECO (double drabble, Gaara centric)

…Sleep with one eye open,
Grippin’ your pillow tight…
-“Enter Sandman”, METALLICA-

Ogni notte, dalla prima di cui ha coscienza, Gaara sente qualcosa cercare di spingere la sua coscienza umana in un angolo.
Non servivano già da quel momento le favole, le parole della sola persona che non lo trattava come un mostro.
I suoi fratelli gli attribuivano il rispetto che si porterebbe a qualcosa di terribile, i suoi vecchi compagni di giochi sono scomparsi, ormai da troppi anni, come i miraggi provocati dal sole della sua terra.
Non è mai stata una sensazione piacevole, ma con gli anni ha imparato a conviverci. Ora esige la deferenza, ha fatto dell’odio per il prossimo la sua sola ragione di vita.

Gaara lo sa, che ogni volta che cerca di chiudere gli occhi il suo mostro personale è lì, e nessuno all’infuori di lui può fare qualcosa.
Dietro le sue palpebre chiuse, il Tasso della Sabbia gratta con le unghie possenti i cancelli della sua coscienza, cercando di abbatterli.
È per questo che non dorme più, da tanto, tanto tempo. E spesso, quando la luna è una lampada gelida sulla sua terra sterile, sente l’eco di una voce carica d’odio, uno stridio di catene, giù in fondo all’anima.
Prima o poi sarai mio, soffia.

FORTUNA –SFACCIATA- (flash fic, Kushina p.o.v.)

- Che cosa?! Konoha?-
- Dicono ci sia un prodigio, laggiù. Minato.-
Corrono lungo i sentieri di Izu, costeggiando i canali che la percorrono in lungo e in largo come sottili nastri azzurri.
La giovane Kushina non è entusiasta del luogo scelto per gli esami; onestamente, avrebbe preferito Suna.
La fama del “ragazzo di Konoha” è arrivata fino ad Izu, scatenando le chiacchiere delle comari sfaccendate.
Dicono sia giovane, ovviamente bello e naturalmente irresistibile. Forte, coraggioso, solare ed intelligente.
Kushina pensa che uno così, ammesso che esista, deve avere qualche difetto. La perfezione non è di questo mondo, borbotta.
Lei ha dei terribili capelli rosso scuro, che stridono da morire col verde gentile dei suoi occhi, ed è piatta come una tavola; per contro, è determinata e dotata di intelligenza pratica, il che le permette di ottenere ciò che vuole con poco sforzo.
Se questo tizio è davvero come lo descrivono, come minimo deve avere un enorme foruncolo sulla fronte.
O il naso come quello della sua prozia, vecchia zitella con il naso a becco d’aquila.
Le viene improvvisamente da ridere, mentre nella sua testa l’immagine di un bel ragazzo diventa di colpo un vecchio volatile spennacchiato, con la voce stridula ed il naso così grosso e curvo da farle venire in mente le streghe delle favole.

***

La sala è piena di gente.
Colori, suoni, odori che arrivano da luoghi di cui la ragazzina di Izu non ha mai nemmeno sospettato l’esistenza.
Ordinatamente divisi in file, aspettano il loro turno bisbigliando sottovoce con i compagni di squadra.
Ad un tratto, il drappo di stoffa pesante che copre l’ingresso al piccolo palco dell’Hokage si muove, e il silenzio cala tra i presenti come se qualcuno avesse reso tutti muti per incantesimo.
Era ora, pensa Kushina sbuffando silenziosamente. È stanca di stare ferma, è in piedi da troppo tempo, la schiena inizia ad infastidirla e le è preso un crampo al piede destro.
Fantastico.
Ascolta distratta qualcuno proclamare l’inizio dell’ultima parte dell’esame.
A lei toccherà vedersela con un ragazzo alto e dinoccolato, con capelli neri ed unti lunghi fino alle spalle.

Osserva un po’ svogliata gli incontri dei suoi compagni dalla balconata, e quando arriva il suo momento scende pronta a darle di santa ragione al suo avversario, determinata a vincere.
È una voce mielosa, inequivocabilmente femminile, a distoglierla dal veloce riscaldamento che sta facendo.
Ha pronunciato un nome con dolcezza infinita, e lei alza la testa incuriosita.
Minato.

Di colpo sente le sue certezze andare in briciole, finire in fumo come incendiate.
Minato è esattamente, dannatamente come l’hanno descritto.
Alto, forte, bello, sembra anche gentile.
Niente foruncoli né nasi aquilini.
Kushina sbuffa, mentre il cuore le sobbalza nel petto e si sente arrossire quando Minato si avvicina per dare inizio allo scontro, e prima di dare il via li osserva negli occhi.
Non bastava tutto il resto. Anche gli occhi del colore che ha sempre sognato.
Fortuna sfacciata, pensa, mentre un po’ scossa si mette in posizione di guardia.

  
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