La ragazza rimase ancora un po’
impalata a fissare la porta che lentamente si chiudeva.
Non sapeva se essere felice che Tom
non approfittò come avrebbe sempre fatto e come in realtà lei pensava avesse
fatto oppure essere triste del perché aveva ancora le idee poco chiare su di
lui.
Doveva
ammetterlo.
Gli piaceva.
Ma non riusciva a sbloccarsi con
lui…non riusciva a lasciarsi andare come avrebbe sempre voluto
fare.
Però adorava quel suo
sguardo.
Quegli occhi nocciola così profondi
e sensuali…
Quel piercing che gli donava un
aria cattiva che non gli faceva per niente giustizia, visto che con lei si era
dimostrato sempre un docile agnellino.
Quel fisico asciutto ma abbastanza
sexy da farla impazzire.
Continuava a ripetersi che era un
peccato nasconderlo sotto quei vestiti extra large, ma d’altronde è il suo
stile…
Insomma, Christy lo considera una
meraviglia per gli occhi e una gioia per l’anima, ma ancora non riusciva ad
essere del tutto sicuro se avrebbe fatto la cosa giusta lasciandosi
andare.
Mille dubbi la tormentavano, non
facendola dormire la notte…
E poi…
Poi c’era
lui.
Bello e
misterioso.
Capelli corvini e trucco
pesante.
Quello sguardo magnetico la
attirava a tal punto che quando guardava i suoi occhi non riusciva a pensare ad
altro che lui…
Le sue labbra così
invitanti…
Perfettamente curate in ogni minimo
dettaglio.
E il piercing che tante volta aveva
intravisto mentre osservava il cantante parlare…
…e che ogni volta le veniva voglia
di scipparglielo a morsi.
E poi quel carattere fanciullesco,
quell’io bambino che in lui, nonostante i suoi 19 anni, era molto
evidente!
Quella voce…
Quella voce sublime, calda,
dolce…
Quella voce che, quando cantava,
sprigionava talmente tanta energia da caricarla pienamente di
adrenalina.
Era una forza della natura. Questo
pensava di Bill.
La rapiva in ogni gesto, ogni
movimento, ogni azione fatta da lui…
Riusciva ad intrappolare il suo
cuore con quegl’occhi da cerbiatto profondi come
l’oceano.
Era di sicuro ciò che più
apprezzava di lui.
Ecco perché era talmente
confusa.
Perché nei suoi pensieri non c’era
soltanto quel chitarrista scapestrato e malizioso.
Ma nella sua mente aveva dimora
fissa anche quel cantante dolce e divertente che l’aveva colpita sin da subito
con la sua voce angelica.
Ormai era come rimasta paralizzata,
con lo sguardo fisso alla porta da più di 10 minuti.
“heyyyy
Christyyyy…???”
“ouuuuuh ci sei?? O ti sei
congelata?? Vieni che prendi fresco!”
“eh? Oh si,
arrivo…”
Risvegliatasi da quella lunga
trance, con passo deciso e sorrisetto furbo si avvio verso il
tavolo.
Doveva dimostrare agli altri di
essere tranquilla e spensierata, senza grattacapi per la
mente.
“scusatemi tanto ragazzi, ma mi
avevano chiamata al cellulare e quindi, beh, sapete
com’è…”
“e chi era?”
“bill ma i cazzi tuoi mai
vero??”
“non ti preoccupare Gustav,
sappiamo tutti che Bill è un bimbo molto curioso!”
“ma io non sono un bimbo!” disse
mettendosi il broncio e tenendo le braccia conserte.
“ihih non direi
proprio…!”
“avete ricominciato voi
due??”
“scusaci David!” risposero
all’unisono, manco fossero un coro!
…
Un momento di silenzio fece
capolino al loro tavolo.
“ecco a voi signori! Scusate il
ritardo ma, come vedete, oggi c’è il pienone! Abbiamo però fatto il più in
fretta possibile per i nostri ospiti d’onore!”
Un cameriere si accingeva a porre
le portate sul tavolo, per la gioia degli occhi di Bill, che in quel momento
brillavano di luce propria.
“oh non si preoccupi, l’importante
è che adesso siano arrivate!”
Rispose la ragazza con suo solito
sorrisone gentile.
Il
cameriere ricambiò con un occhiolino, che fece irritare non poco Bill, e
l’allegro gruppetto iniziò finalmente a mettere qualcosa sotto i
denti…
Tom sfrecciava con la sua
Cadillac.
Più sarebbe andato veloce, più
quella tortura sarebbe finita, continuava a ripetersi.
“cazzo, tutte io me le scelgo le
troie perfide…”
Iniziò a pensare al perché fosse
andato a letto con lei.
“uhm beh, belle tette, questo non
posso negarlo…anche se si vede lontano un miglio che sono
rifatte…
Culo? C’è di
meglio…sicuramente…”
E subito tutti i suoi pensieri si
spostarono su Christy.
“no basta pensarla…tanto non avrò
mai nessuna possibilità con lei…lo vedo come mi snobba…anche se, qualche volta
ha ceduto al mitico ed inimitabile sexgott!
Allora, continuiamo sta
classifica…
Quanto è porca? Tanto, per questo
me la sono fatta la prima volta…
Fa certe
pompe…
Si ma ha un carattere di merda,
cioè…
Fa proprio schifo, è una
stronza…
Ma fa delle pompe
che…
…
Mi sono ridotto a parlare da solo,
mi serve uno psicologo, urgentemente -.-“
Fortuna che sono
arrivato…”
Accostò al marciapiede e, dopo aver
spento il motore, scese dall’auto.
“benvenuti alla casa del
diavolo…uff”
Suonò il campanello e poi una
voce…
Quella voce…
Stridula, acida,
ocheggiante…
Totalmente diversa da quella della
sua Christy.
“entra, amore, ti stavo
aspettando…”
Tom per un istante esitò ad aprire
la porta…
Ma poi si disse che ormai che
c’era, prima si sarebbe deciso, prima sarebbe ritornato dalla sua
zuccherina.
Poggiò lentamente la mano calda
sulla maniglia...
Deglutì e poi la roteò verso
sinistra…
La porta si aprì e, con passo
felpato, entrò chiudendo l’entrata alle sue spalle.
Tutto gli sembrava tetro e lugubre,
come in un film dell’orrore.
*dai Tom, non essere stupido, è
solo una scopata…una delle tante…
E poi pensa che Christy ti
aspetta,
si, sta aspettando proprio
te...*
“la mia
zuccherina…”
“grazie Tomi
caro!”
Il chitarrista si trovò di colpo la
mora riccia davanti gli occhi.
Sussultò, poi si limitò a salutarla
con un semplice “ciao” e un cenno con la mano.
Lo sguardo fisso nei suoi occhi
castani e grandi, con un’espressione di sfida e un velo di rabbia contro di
lei…
Rabbia per averlo portato via da
Christy.
“mi saluti così adesso? Non ti
riconosco nemmeno più…e mi sono anche vestita per
l’occasione!”
Solo in quell’istante, dopo che
Steff glielo fece notare, Tom si accorse cosa aveva
addosso.
Una maglietta di velo trasparente
con le coppe sul seno e un perizoma…
Entrambi neri e
rossi.
La scrutò dalla testa ai
piedi…
*in fondo devo solo scoparmela…è
perfida ma…*
Iniziò a leccarsi il piercing,
dopodiché le sorrise sensualmente.
I lunghi e ricci capelli della
ragazza le ricadevano lungo le spalle per finire sul suo
petto.
Mentre Tom iniziava a toccarsi i
pantaloni, che improvvisamente erano diventati stranamente stretti, la ragazza
giocava con una ciocca della sua folta chioma.
Sapeva di certo come fare impazzire
gli uomini.
Anche se con Tom le risultava un
po’ più difficile.
“vieni, entra, non ti mangio
mica…”
Tom seguiva lo sculettare della
ragazza, che piano lo stava portando nel suo covo
d’amore.
Non gli piaceva per niente quel
fondoschiena, ma doveva pur accontentarsi…
Arrivarono dopo pochi secondi nella
camera da letto della ragazza.
Tom, dopo un po’ d’esitazione,
decise di entrare, chiudendo la porta alle sue spalle.
Steff lo guardò maliziosamente, poi
si avvicinò a lui tirandolo per la maglia…
“adesso non mi
scappi…”
Iniziò a baciarlo affondando subito
la lingua.
Tom acconsentì senza esitare,
palpandole il sedere e toccandole di tanto in tanto il turgido (ma finto)
seno.
La moretta spostò le sue mani dai
fianchi ai pantaloni del chitarrista, cominciando a
sbottonarglieli.
Senza un po’ di fatica caddero giù
finendo per terra in tutta la loro larghezza.
Tom, dal canto suo, abbassò le
mutandine della ragazza, iniziando con poca delicatezza a fare il suo
lavoro.
Lei gli tolse la maglia e poi tolse
alche la sua, per risparmiare un po’ di fatica al bel
biondo.
Si avvicinarono al letto, con una
spinta Steff buttò Tom nel morbido materasso per poi posizionarsi sopra di
lui.
Un sorriso perfido e maligno si
fece strada nel suo volto, ma Tom non ci fece caso più di tanto, essendo troppo
occupato a fare altro…
Consumarono la loro passione, in un
momento che parve interminabile, Tom sopra di lei e viceversa, rabbioso di
averlo trascinato in questa situazione e di aver lasciato la sua Christy senza
di lui…
Continuava ad entrare dentro di lei
con forza, sempre con più forza e rabbia, e spingeva, spingeva sempre di più,
facendo urlare Steff sotto di lui, forse perché godeva, forse perché Tom ci
stava dando dentro, troppo dentro e le faceva un male da
impazzire.
Ma a lui poco importava, questa era
la sua vendetta.
Venne poco dopo dentro di lei,
senza sentirsi appagato però, solo un senso di leggerezza lo
pervase.
Finalmente aveva finito, finalmente
poteva andare via da quell’arpia che lo stava torturando.
“è…è stato bellissimo Tomi…” disse
la ragazza ansimando copiosamente.
L’unica risposta che ricevette fu
un secco “ok” da Tom, interessato non più di tanto al piacere della
ragazza.
Steff non voleva darlo a vedere, ma
in fondo teneva a Tom, e le dispiaceva comportarsi da stronza, solo che era
l’unico modo per averlo, per farlo suo almeno una notte…
Sentiva di voler piangere per il
suo comportamento, ma doveva dimostrarsi insensibile e perfida ai suoi occhi,
per fargli capire di avere una corazza impossibile da scalfire…almeno in
apparenza.
In fondo, anche lei ha dei
sentimenti.
Solo che a Tom non importava, e
ormai c’aveva fatto l’abitudine.
Si alzò rivestendosi,
tranquillamente.
La ragazza rimase sotto le coperte,
intenta a fissarlo…
Sapeva che non sarebbe mai riuscita
ad averlo, ma almeno nessuno le vietava di fantasticare su di lui, su di un
futuro con il bel chitarrista che tanto desiderava fare
suo.
Ma doveva rassegnarsi, non sarebbe
mai successa una cosa del genere.
“vabbè adesso che sei stata
appagata cortesemente ti lascio che avrei altre cose più importanti da
fare…”
Diceva Tom mentre si sistemava alla
meglio.
“ah…ehm…ok…”
“ok”
La guardò per un attimo negli
occhi, la vide cupa, triste, ma non le diede importanza più di
tanto.
Finì con gli ultimi ritocchi tra
fascia e cappellino e si sbrigò ad uscire da quella che lui chiamava “camera
delle torture”.
Uscì frettolosamente da quella
casa, salendo ancor più velocemente sulla sua Cadillac.
Aggiustò lo specchietto, accese lo
stereo e partì, con l’intento di arrivare il prima possibile in albergo,
sperando di essere ancora in tempo per sedersi al tavolo e mangiare, finalmente,
insieme con i suoi amici e la
SUA Christy.
In fondo, le era mancata per tutto
il tempo passato senza di lei.
Non vedeva l’ora di poterla
riabbracciare, osservare nei suoi più piccoli gesti e
movimenti.
Beh, doveva
ammetterlo.
Era veramente fissato con
lei.
E nel mentre pensavo al suo
splendido corpo e al suo meraviglioso sorriso, molto incoscientemente passò un
incrocio col rosso, ricevendo una varietà indescrivibile di insulti che nemmeno
lui sapeva esistessero.
C’è da dire che Tom in quanto a
fortuna è messo proprio bene, uscendo illeso da un probabile incidente a catena
proprio da lui scatenato…
A parer mio, dovrebbe pensare un
po’ di più alla guida e un po’ meno a quella ragazza u_u.
Risvegliatosi dalla momentanea
trance che lo aveva completamente rapito decise, e stavolta si spera sul serio,
di pensare soltanto ad arrivare sano e salvo in hotel.
Alla ragazza c’avrebbe pensato una
volta arrivato a destinazione.
Anzi, non
poteva.
No.
Era davvero una fissa la sua,
peggio di una droga, più la guarda più non può smettere di
farlo.
“cazzo adesso basta, devo
reagire!
Sono pur sempre Tom Kaulitz
no?
Sono sempre il sexgott dei sexgott
giusto?
E perché non riesco a pensare di
farmi chiunque invece che lei?
…
Allora Tom,
concentrati.
Pensa a…pensa ad Angelina Jolie
nuda che ti supplica di fare sesso selvaggio perché vogliosa di un rapporto col
migliore chitarrista del mondo.”
…
“ok perché non ci
riesco??
Oh Tom, guarda che culo
quello…”
Come un gesto fatto da un muscolo
involontario, il collo del rasta-boy si girò verso il marciapiedi solcato da
quello che lui considerava “rapporto anale perfetto” e iniziò a fissare con
abbastanza cura il fondoschiena della fanciulla.
Jeans attillati, molto
attillati.
Perizoma
intravedibile.
Fianchi leggermente
scoperti.
Ancheggiamento a dir poco
sublime.
Gambe e cosce dritte, magre,
perfette.
Una sola fu la sua
esclamazione…
“Bah!”
Bah?
Tom, stai male?
Lui, proprio lui, non è il tipo che
rifiuta di conoscere una ragazza, soprattutto se la lei in questione è
scopabile.
E allora perché tanta
indifferenza?
Oh, che domanda
stupida.
Christy.
Dai Tom puoi farcela.
YES, YOU CAN.
“IO POSSO!
…
Ops.”
Mica se n’era accorto di aver
urlato un pò troppo forte un “io posso” con un finestrino aperto in pieno
centro.
Si tappò quell’irrefrenabile
apertura dai vari usi in un nanosecondo, accese lo stereo e aumentò il suo
volume così tanto che, anche col finestrino chiuso, la gente fuori riusciva a
capire parola per parola la canzone che veniva fuori dalla sua
Cadillac.
“Dai Tom, due kilometri, ancora
due…
Non voglio
vederla.
Meglio non vederla altrimenti mi
fisso ancora di più.
Ora arrivo, parcheggio, salgo in
camera, sistemo il mio karma e mi faccio una dormita che deve durare almeno
finchè non partiremo per il prossimo tour.
Così non la
vedo.
E meno la vedo, più sono
tranquillo, meno mi faccio prendere per pazzo dalle persone
U_U”
Ecco,
arrivato.
Vedi che parlare da solo ti aiuta
ad ammazzare il tempo?
Parcheggiò con noncuranza la sua
amata Cadillac ed entrò titubante, tremante e sudante in
hotel
Sperando di poter mettere qualcosa
sotto i denti prima di andarsi a fare una doccia infinita per togliersi l’odore
di quell’arpia di dosso.
E poi far salire Christy nella sua
stanza, spogliarla e farci l’amore finchè le loro fragranze si sarebbero
mischiate creandone un’unica che sapeva di amore e
passione.
Inutile Tom, qualsiasi sia il tuo
pensiero, qualsiasi cosa ti passi per la testa c’è lei.
*basta, magari per un’ora, basta
pensare a lei, recati al tavolo, sorridente, e guardala il meno
possibile.*
Con passo felpato ma indeciso
arrivò al tavolo, anche se non sorridente come si era
promesso.
Tutti lo accolsero calorosamente,
dicendogli che era appena in tempo per il dolce, tutti meno Bill, ancora
decisamente irritato per il fatto che il suo amato fratellino, per una volta,
aveva deciso di innamorarsi della stessa ragazza per la quale il porcospino si
era preso una terribile cotta.
“finalmente di ritorno
Kaulitz!
Che hai fatto tutto questo tempo
fuori albergo?”
“niente di particolare G…” disse
vagamente Tom mentre si affrettava a sedersi nel posto riservatogli dal suo
amico Gustav, guarda caso vicino la bella modella.
“piuttosto…vi siete divertiti voi
senza di me?” sorrise beffardo.
“ammettetelo che vi sono
mancato!”
Un silenzio
generale.
“grazie eh, si vede che mi volete
bene!”
“dai Tomi noi scherzavamo…ovvio che
ci sei mancato!”
*porca puttana ma tra tutti i
presenti proprio tu devi parlare??*
“ehm…si
principessa…”
*mi perdo letteralmente nei suoi
occhi…dio quanto è bella…”
Christy gli sorrise dolcemente, per
poi ritornare a guardare perplessa il menù dei dolci.
Intanto Bill lanciava occhiatacce
assassine al gemello.
Non poteva permettergli di
portargli via una ragazza che per una volta poteva essere
SUA.
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