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Autore: ilaslife    23/04/2010    1 recensioni
Lui guarda lei. Lei guarda lui. E quei pochi istante sembrano durare un eternità. Un eternità a cui io decisi di metter fine. Appena passarono un gruppo di persone davanti a noi mi volatilizzai. Uscì su una specie di terrazzo e mi accesi una sigaretta. La fumai con avidità e finì troppo presto. Buttai giù il restante mezzo bicchiere di vodka e fragola che mi era rimasta e ne accesi un altra. "hai d'accendere?'" ok.. non mi ero volatilizzata abbastanza bene. Ama moderatamente. L'amore che dura fa così. Oppure ama, ama follemente, e se questo ti farà soffrire, ama il tuo dolore, e sarai felice.
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP 2

Fortunatamente il volo per tornare a casa era  il giorno dopo.
Non avevo la minima intenzione di rimanere 24 ore di più in quella splendida città.
Ma di certo dove ero ora non mi stavo rilassando.
L'agenzia mi voleva a Parigi.
Stavo sgombrando ogni angolo della casa.
Era rimasto solo lo stanzino.
Il più odioso.
Per fortuna molti scatoli erano già chiusi e comincia a portarli all'ingresso, quando notai uno con la scritta *ricordi vietato aprire*
scratch* scotch staccato
la prima cosa che vidi fu un quaderno.
dentro c' era una serie di foto formato tessera. Io e Bill e Tom seri.
Io Bill e Tom con facce da mostri psicotici.
Io Bill e Tom che sorridevamo felici.
Tutti e tre con il palmo della mano destra alzato.
Tom, che era alla mia sinistra, aveva scritto Together. Io ero al centro, avevo disegnato un cuore. Bill, alla mia destra, aveva scritto Forever.
Risi amara.
Quella foto, vista ora a distanza di anni, mi fece capire quanto senso avesse.
Era anche inquietantemente premonitrice.
Effettivamente loro due erano rimasti "together forever"
Mentre io, io ero rimasta solo con il mio cuore tra le mani.
Sfogliai il quaderno e lessi alcune righe

*19/04/03
Caro diario, stanotte io e Bill ci siamo baciati un' altra volta nel suo letto.
Tom accanto a noi dormiva già da un pezzo.
Sono felice. Sono confusa.*

 NO.Non potevo leggere oltre. Non ce la facevo.Faceva troppo male.
Rimisi tutto nello scatolo e continuai i miei doveri.
Un aereo mi aspettava.



*flashback*
*il treno diretto a Berlino Centrale è in partenza dal binario 4* annuncia un irritante voce metallica
Lo sguardo triste di mia zia mi fa male.
Ma devo farlo.
Per me.
Per la mia vita.
Sto morendo velocemente, in maniera troppo lenta.
E' devastante. Lei lo sa. Lei capisce. Ma è comunque triste.
Sono passati 6 mesi da quando i Gemelli si sono trasferiti.
Quando 3 settimane fa anche Simone è andata ad Amburgo,
Ho capito che loro non sarebbero mai più ritornati a Lipsia.
Ma il tempo passa. Anche quando sembra impossibile.
Anche quando il rintocco di ogni secondo fa male come il sangue che pulsa nelle ferite.
Passa in maniera disuguale, tra strani scarti e bonacce prolungate, ma passa.
Persino per me. [cit NewMoon]
*fineflashback*

Il trasloco ormai poteva definirsi effettuato.
L'agenzia mi aveva procurato un bell' appartamento a Parc du Champ de Mars.
Lo adoravo già.
Solo che, confrontata la dimensione dell'appartamento, con quella della mia solitudine, mi venne in mente un idea.
Andare al canile fu un trauma. Improvvisamente mi balenò in testa di aprire un centro d'accoglienza per cani abbandonati.
Il nome canile proprio non mi scendeva.
Avrei voluto adottarli tutti.
Ma era pressoché impossibile.
Poi lo vidi.
Mi guardava silenzioso.
Era forse l'unico che non abbaiava sofferente.
Non abbaiava per nulla.
Ed era anche un cucciolo.
Lo  indicai, e lui scodinzolò visibilmente.
Appena la direttrice aprì la sua gabbietta non fece in tempo ad afferrarlo che lui era già corso verso di me saltandomi fra le braccia.
Era ufficiale.Lo amavo.


Erano quasi 2 mesi che vivevo a Parigi.
Le note di Breathe di Midge Ure li vagavano per il mio appartamento.
Il mio sguardo era perso fuori la finestra.
Era la canzone mia e di Megan. Ognuna, a modo suo, aveva aiutato l'altra ad abbandonare quel senso di apnea costante.
Insieme, ritornammo a respirare.
Mi mancava molto, mi mancava la sua risata, i suoi abbracci, il suo modo di tirarmi su.
Lei era stata spedita ad Amburgo. Non sapevamo per quanto, ma non vedevo l'ora di poterla riabbracciare.
Martini mi venne accanto, con il suo sguardo dolce.
Anche lui aveva sofferto.
Quando la proprietaria del canile mi aveva raccontato la sua storia rimasi sconvolta.
Era la mia storia.

*Flashback*
Era la mattina di natale del 95.
La mia attenzione era totalmente rivolta al televisore.
Mio padre sfogliava nervoso il quotidiano.
Mia madre gli preparava veloce la colazione.
"stupida puttana..muoviti ho fame! e il mio bicchiere è vuoto..dammi la mia vodka!"
"markus...è..è natale...potresti.."
"stai zitta puttana! dammela!"
Non ammetteva repliche. Mia madre prese la bottiglia contenete la vodka e gliela porse. Asciugandosi le lacrime che non era riuscita trattenere.
"forza Sun. vai a vestirti, andiamo a messa"
"ma mamma! il cartone.. non mi va!" mi lamentai io
"ti prego Sun"
"non vuole venire ha detto, rimarrà a casa con me!vattene tu!"
guardai mia madre negli occhi.
Era disperata. Nonostante fossi piccola. Lo capì.
"ok vado"
Mi alzai lasciando alle mie spalle la distruzzione.
Mio padre cominciò a sbraitare contro mia madre. Pensava che lei tentasse di farmelo odiare.
Senti dei passi camminare svelti ed entrare nella camera accanto alla mia. Quella dei miei genitori.
Li segui.
Fu un attimo.
Un rumore assordante tuonò nelle mie orecchia. Prima di essere colpita da diversi schizzi di un liquido caldo e rosso.
Il mio sguardo saettava da un corpo alla altro.
"Sunshine..mi ..mi dispiace."
Altro rumore.
Altri schizzi.
Altro dolore.
Poi cominciai ad urlare.
In maniera quasi disumana.
Per l'ultima volta. Forse.
*fineflashback*

Anche i suoi genitori erano morti.
Anche gli amici che accogliendolo gli avevano promesso di prendersene cura lo avevano abbandonato.
Un pugno che batteva forte sulla mia porta d'ingresso mi fece trasalire dai miei pensieri.
Mi diressi curiosa ad aprire.
Non aspettavo nessuno.
Guardai attraverso lo spioncino ma non c'era nessuno.
Aprì ugualmente, trovandomi davanti 4 grandi valige.
Misi la testa fuori e la persona che aveva bussato fino a poco prima mi si parò davanti.
"ti sei degnata di aprire finalmente!"
I miei occhi si illuminarono, Megan era li, che mi abbracciava.
"hai una nuova coinquilina..non te l avevano detto?"sorrise raggiante.
Poi la sua attenzione venne catturata dal piccolo Martini.
Trascorremmo tutta la notte sul divano, mi raccontò tutto quello che le era capitato in questi mesi.
Ma ne suoi occhi c'era qualcosa di strano.
Come se volesse nascondermi qualcosa.

 

 

 

Grazie mille alle ragazze che leggono, anche se una recensione mi farebbe piacere ehhehehehe :p

Un grazie speciale a xXx__Bill Kaulitz per la recensione *-* Si! l'immagine l'ho fatta io :)


  
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