Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Ikigai01    24/04/2010    1 recensioni
[Dall'ottavo capitolo] Scosse la testa socchiudendo gli occhi: «Non dipende da me!», era furioso e lo dimostrava la forza con cui maneggiava gli innocenti fili d’erba, mentre mi guardava con gli occhi lucidi. «Non so nemmeno perché ti ho chiesto di uscire; cazzo, tu sei una bambina!» «Una bambina che si sta innamorando…» abbassai gli occhi, sorpresa dalle mie stesse parole e dalla facilità con cui le avevo pronunciate. Non lo avevo mai detto a nessun altro, in realtà non mi era mai nemmeno passato per l’anticamera del cervello. Alzò lo sguardo verso di me accennando un sorriso amaro. «E’ questo il problema», disse «noi non possiamo permettercelo. Hai dieci anni meno di me, non è possibile che io…» Ci avvicinammo all’unisono; «Che tu cosa?» sussurrai e il suo respiro fresco mi solleticò le guance.
Genere: Romantico, Commedia, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'inizio.

 

Mi feci strada tra le tribune e la gente, poi finalmente arrivai davanti al giapponese più bello del mondo. Aspettai che arrivasse il mio turno e srotolai la mia opera. Purtroppo era un po’ stropicciata perché durante la partita lo avevo tirato tu e sventolato parecchie volte.

«Ciao!» neanche mi guardò in faccia.

Rimasi con il cartellone aperto in mano fissando il suo viso che sembrava quasi di cera.

Alzò gli occhi dal disegno e mi lanciò uno sguardo accigliato: «Dov’è la penna?» disse guardandosi intorno. Sembrava di fretta.

All’improvviso capii che pensava dovesse farmi un autografo, e mi sentii in dovere di spiegare.

«No… Questo è per te, Yu» la mia voce tremava. Porco cazzo! Era solo un cavolo di giocatore di pallavolo!

«E’ veramente molto bello» mi guardò dritto negli occhi, sorridendo sinceramente, come un bambino che riceve il suo gioco preferito. Il cuore sobbalzò. Sì, un cavolo di meraviglioso giocatore di pallavolo, con il sorriso dolcissimo e due occhi che sembravano pietre preziose.

Intorno a noi le persone aumentavano sempre di più, cercavano di chiamarlo, volevano foto e autografi.

Mia zia ovviamente rovinò il momento: «Oh sì! Va a un liceo artistico, sai Yu?»

Sia io che Yu la guardammo esterrefatti.

Mi dovetti trattenere per non ammazzarla in quel preciso istante.

«Cosa cazzo vuoi che gliene freghi?» le sibilai rivolgendo comunque un bel sorriso al giapponese.

 

Avevano vinto anche quella partita e lui aveva giocato da dio. Quando glielo feci notare scosse la testa, modesto.

 

Guardò prima mia zia e poi me: «Vai ancora a scuola?». Sembrava onestamente stupito.

«Beh…» lanciai il più fulminante sguardo possibile alla donna di fianco a me, per aver rivelato al ragazzo più bello del mondo che ero ancora una poppante in piena crisi ormonale. Di sicuro Yu pensava fossi appena uscita dal periodo ‘guardatemi sono un brufolo umano!’; abbassai lo sguardo contorcendomi le mani. «Ehm…» tanto ormai cosa serviva fingere? «Sì… Ho sedici anni e…»

No ora era stupito sul serio! Aveva lo sguardo annebbiato e mi squadrò dalla testa ai piedi. Rise.

«Beh mia cara, ne dimostri almeno due-tre in più» poi si corresse:«spero che non sia un’offesa per te».

Iniziai a saltellare come una bambina isterica. «Offesa? Offesa?! Assolutamente no! Grazie piuttosto… vorrei davvero essere più grande di così».

Detto ciò prese il cartellone e lo arrotolò. «Grazie» mi disse, cercò la mia mano destra e la strinse, poi si avviò verso gli altri centinaia di fan in visibilio.

 

 

 

Il giorno dopo andai in giro per negozi insieme a Sara per cercare un vestito adatto alla epica festa di compleanno.

Restammo fuori casa tutto il giorno, alternando mercatini a negozi decisamente cari e con abiti ricercati.

Alla fine, arrivate in una stradina abbandonata dal mondo trovammo un negozio semplicemente meraviglioso di cui non ricordo il nome.

Quando uscimmo sembravamo le protagoniste di Sex and the City da quante borse avevamo appese alle braccia. Dio, eravamo l’esempio vivente che lo shopping è terapeutico! Ridevamo come delle sceme e la gente si girava a guardarci stranita.

Mi ero innamorata di un meraviglioso tubino rosa con la gonna a balze fino a sopra al ginocchio. Mi era costato un occhio della testa ma la cosa non mi interessava per niente, desideravo indossarlo tutti i giorni.

Sara invece aveva comprato un lungo azzurro cielo, intonato perfettamente con i suoi meravigliosi occhi. Come sempre sarebbe stata la più bella della serata.

 

 

Note: i dialoghi tra me/zia/altra gente e Yu sono in inglese ovviamente.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Ikigai01