001. |
Inizio. |
002. |
Intermezzo. |
003. |
Fine. |
004. |
Interiorità. |
005. |
Esteriorità. |
|
006. |
Ore. |
007. |
Giorni. |
008. |
Settimane. |
009. |
Mesi. |
010. |
Anni. |
|
011. |
Rosso. |
012. |
Arancione. |
013. |
Giallo. |
014. |
Verde. |
015. |
Blu. |
|
016. |
Porpora. |
017. |
Marrone. |
018. |
Nero. |
019. |
Bianco. |
020. |
Senza
colori. |
|
021. |
Amici. |
022. |
Nemici. |
023. |
Amanti. |
024. |
Famiglia. |
025. |
Estranei. |
|
026. |
Compagni
di squadra. |
027. |
Genitori. |
028. |
Figli. |
029. |
Nascita. |
030. |
Morte. |
|
031. |
Alba. |
032. |
Tramonto. |
033. |
Troppo. |
034. |
Troppo
poco. |
035. |
Sesto
Senso. |
|
036. |
Olfatto. |
037. |
Udito. |
038. |
Tatto. |
039. |
Gusto. |
040. |
Vista. |
|
041. |
Forme. |
042. |
Triangolo. |
043. |
Diamante. |
044. |
Cerchio. |
045. |
Luna. |
|
046. |
Stelle. |
047. |
Cuori. |
048. |
Quadri. |
049. |
Fiori. |
050. |
Picche. |
|
051. |
Acqua. |
052. |
Fuoco. |
053. |
Terra. |
054. |
|
055. |
Spirito. |
|
056. |
Colazione. |
057. |
Pranzo. |
058. |
Cena. |
059. |
Cibo. |
060. |
Bibite. |
|
061. |
Inverno. |
062. |
Primavera. |
063. |
Estate. |
064. |
Autunno. |
065. |
Mezze
stagioni. |
|
066. |
|
067. |
Neve. |
068. |
Lampo. |
069. |
Tuono. |
070. |
Tempesta. |
|
071. |
Rotto. |
072. |
Riparato. |
073. |
Luce. |
074. |
Oscurità. |
075. |
Ombra. |
|
076. |
Chi? |
077. |
Cosa? |
078. |
Dove? |
079. |
Quando? |
080. |
Perché? |
|
081. |
Come? |
082. |
Se. |
083. |
E. |
084. |
Lui. |
085. |
Lei. |
|
086. |
Scelte. |
087. |
Vita. |
088. |
Scuola. |
089. |
Lavoro. |
090. |
Casa. |
|
091. |
Compleanno. |
092. |
Natale. |
093. |
Ringraziamento. |
094. |
Pianto. |
095. |
Capodanno. |
|
096. |
Primo
amore. |
097. |
Odio. |
098. |
Simpatia. |
099. |
Imbarazzo. |
100. |
Bacio. |
|
Solo
due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e
non sono sicuro della
prima. (Einstein)
2°
Capitolo – Petunia è in pericolo!
Lily
sgranò gli occhi.
No!
Non poteva essere..
L’aspetto della pozione creata da lei, era
l’OPPOSTO di quello descritto sul
libro!
Il professore aveva SICURAMENTE sbagliato qualcosa!
- Non è possibile.. – sibilò,
sfogliando violentemente 10 libri di Pozioni.
- 5 scarabei, una radice di Zenzero.. bile di armadillo.. Gli
ingredienti sono
esatti! Cosa c’è che non va.. -
Prese la fialetta contenente un liquido rosso, la sua Pozione, che
creava
bollicine purpuree.
- Secondo i miei appunti, la Pozione dovrebbe essere nera come la
pece.. e le
bollicine non ci dovrebbero essere! – strillò.
Aprì gli occhi di scatto.
Fradicia di sudore, si guardò intorno, sollevata.
- Solo un sogno.. – sospirò, passando una mano
sulla fronte, grondante di
sudore.
Guardò l’orologio a pendolo. Segnava le 2 di notte.
Diamine!
Aveva dormito così tanto?
Si era addormentata in soffitta.
Sul vecchio tappeto.
Riscaldata dai raggi del sole che filtravano dalla finestra.
Adesso il sole non c’era più, ovviamente.
Aveva lasciato il posto ad una luna piena, grande quanto un Bolide.
- Per tutti i Boccini d’Oro! – esclamò,
con voce soffocata.
La porta era chiusa.. a chiave!
Ma quando si accorse che questa era per terra, vicino al bauletto
più piccolo,
sospirò sollevata.
L’afferrò e la infilò nella serratura.
Girò velocemente e abbassò la maniglia.
Si ritrovò nel Corridoio.
Cercando di non far rumore, andò in Cucina.
Con un leggero soffio, spense la candela e, con altrettanto silenzio,
entrò
nella sua Camera.
Chiuse la finestra e la coprì con le tendine beige.
Prese un fiammifero e lo accese.
Lo avvicinò alla lampada ad olio, ed essa si
illuminò.
Lily si sdraiò sul letto e ripensò alla vecchia
casa, in Inghilterra.
Viveva lì dalla sua nascita..
Si era trasferita a New York da solo 2 anni.
Quando le arrivò la lettera da parte di Hogwarts, lei era
appena arrivata nella
nuova casa e, mentre i genitori traslocavano, lei si accorse della
busta,
indirizzata proprio a lei.
C’era scritto:
“SCUOLA
di MAGIA E STREGONERIA di HOGWARTS
Direttore: Albus Silente
( Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, Stregone Capo,
Supremo
Pezzo Grosso, Confed. Internaz. Dei Maghi)
Cara
Mrs. Evans,
Siamo lieti di informarla che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di
Magia e
Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà
l’elenco di tutti i libri di testo
e delle attrezzature necessarie.
I corsi avranno inizio il 1° Settembre. Restiamo in attesa
della Sua risposta
via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.
Con
ossequi,
Minerva McGranitt
Vicedirettrice”
Socchiuse
gli occhi.
Lei odiava la notte..
Notte..
Notte..
Notte..
NOTTE..
-----------------------------------
Il richiamo della sua civetta la svegliò.
Una lettera!
La giovane slegò il leggero nodo di una fascia argentata,
intorno al collo di
Wad, e srotolò la pergamena.
Era un foglio pieno di chiazze d’olio.
Vicino alla lettera, c’era un piccolo scatolino di legno, con
un lucchetto e
una chiave minuscola, d’oro.
Per fortuna che prima di aprire il bauletto lesse la lettera:
“Cara
Mrs. Evans,
Siamo lieti di informarla che sua sorella Petunia è stata
presa in ostaggio.
Se vuole rivederla, ABBANDONI UFFICIALMENTE la Scuola di Hogwarts, e
diventi un
membro della Scuola di Magia Nera.
Se non farà questo, sua sorella verrà UCCISA
all’istante.
E non dica tutto questo ad una SOLA persona, o lei farà la
stessa fine.
Ci dia la risposta entrò le ventitré di domani.
Intesi?
Distinti saluti,
Il
suo
peggior nemico”
Lily
ebbe un sussulto.
Sbiancò dal terrore.
Prese la lampada ad olio e diede un calcio alla camera di Petunia.
La finestra era aperta e il letto era in disordine.
- Non può essere.. – sibilò.
Si arrampicò sulla finestra e vide New York deserta.
Nessun’anima viva.
Scoppiò in lacrime.
- Noooo! – urlò, affranta. –
E’ tutta colpa mia.. -
Mille voci la soffocavano.
Soffocavano la sua, flebile e dolce.
Dolce..
Dolce..
CRACK!
Urlò
dallo spavento.
La finestra si chiuse con un boato.
Rabbrividì.
Non riusciva ad affrontare quella situazione da sola..
In fondo, era solo una dodicenne.
- Aiuto! – urlò.
Si sentì l’eco, che la fece terrorizzare ancora di
più.
Si alzò e cercò di individuare, tra le coperte,
il viso paffutello della
sorella.
Era debole.
La lampada le scivolò dalla mano e si spaccò in
mille pezzi.
Rimase al buio, col rischio di tagliarsi per i vetri a terra.
Per fortuna che portava sempre la bacchetta con sé.
La estrasse dalla tasca e la impugnò stretta tra le dita.
- Mamma.. dove sei, ti prego vieni! – gridò.
Silenzio.
Si sentiva soltanto il cicalio di un grillo.
- Lily, Lily Evans. -
Gemette.
Si voltò di scatto.
Una donna alta, pallida, con una mascella squadrata, capelli neri e
abiti
lunghi, color pece, sorrideva, mostrando i denti gialli.
- Chi sei tu.. – disse Lily, con voce rauca, flebile.
- Merope Gaunt. – disse l’altra, con voce
squillante.
Lily non riusciva a ricordare chi fosse..
Merope ..
Merope Gaunt..
Ma certo..
La madre di Voldemort.
Ma.. era morta dopo aver fatto nascere Tom Riddle!
- Non puoi essere tu.. – bisbigliò – Lei
è .. morta da molti anni. -
- Senti, piccoletta. Io sono Merope Gaunt. Che tu ci creda o no, a me
non
importa. Ti dico soltanto che Petunia è stata rapita
già. -
La ragazza rimase pietrificata e Merope afferrò la sua
bacchetta.
La spezzò in due metà e le conservò in
una piega del mantello.
Lily si sentì finita.
Le tempie le dolevano tantissimo, inoltre dal braccio destro usciva
molto
sangue.
Tremava d’orrore.
Merope tossì.
Passò le mani sul ventre, poi sulle spalle e sul viso.
Poi si accasciò a terra.
Lily si voltò.
Un’ombra maschile, nascosta da un mantello, teneva la
bacchetta in mano,
puntata sulla donna.
Il ragazzo si avvicinò a Lily e scoprì il volto.
Un viso preoccupato, dolce e terrorizzato le sorrideva.
- James.. James Potter.. – sussurrò, meravigliata.
Il giovane annuì e avvolse le braccia sulla vita della
ragazza.
La sollevò e pianse.
Pianse di gioia.
Lily ricambiò l’abbraccio e si lasciò
sollevare, contenta.
- James.. – sorrise – Grazie mille.. non te ne
sarò mai grata. -
Il ragazzo arrossì.
Prese la mano di Lily ed entrambi si sedettero sul lettino.
- Non preoccuparti. Stai bene? – chiese.
Lily annuì.
- Merope è morta? -
- No – rispose dolcemente James – E’ solo
svenuta. Si sveglierà tra qualche
mese, tranquilla! Il professore Vitious serve a qualcosa, alla
fine!
-
Sorrise.
- Che caldo! – disse poi, spogliandosi dalla maglietta, e
rimanendo a petto
nudo.
Lily divento rossa dall’imbarazzo, e si voltò
verso la parete.
James si accorse del sentimento di Lily, e rindossò la
T-Shirt.
Dovevate vedere che scena!
James avvolse il ventre di Lily con le braccia, magre ma agili.
La ragazza si intenerì e ridivenne rossa come un peperone.
Questa
volta, però, James la strinse a sé e le diede una
serie di baci sul collo.
La ragazzina sorrise, al settimo cielo.
- Puoi.. togliere la maglietta – sussurrò.
James, senza pensarci due volte, l’accontentò.
Lily si accoccolò, appoggiando il viso sul petto del
giovane, che le sbottonò
la camicetta.
Lily divenne viola, ma si accorse che James si limitò solo
alla camicia.
Rimase, così, con una maglietta intima a bretelle, molto
aderente.
Si era accorta solo adesso, di quanto fosse innamorata di James..
Prima lo odiava, perché ci provava sempre con lei e cercava
ininterrottamente
di alzarle la gonna della divisa scolastica.
James le accarezzò un ciuffo dei capelli.
Rannicchiato sul cuscino, tenendo gli occhi ben serrati e le labbra
cucite,
finse di dormire profondamente.
I riccioli castani, più sul biondo, nascondevano il suo
leggero sorriso.
Lily lo fissò per un istante: era così carino..
La ragazzina si alzò lentamente e, senza far rumore, chiuse
la finestra.
Poi guardò la donna stesa a terra.
Se n’era quasi dimenticata
Sua
sorella era in pericolo..
James
la
guardava, in silenzio.
Guardava
il suo onesto sorriso, il suo viso innocente..
I
suoi
rossi capelli.
E anche il suo cuore.
Un cuore d’oro.
----------------------------
Il giorno dopo, Lily invitò James a colazione, per discutere
della questione
“Petunia e Merope”.
Lily prese lo scatolo di latte parzialmente scremato.
Lo versò in un pentolino, che lasciò bollire
sulla fiamma del cucinino.
- Bene. James, questa sera dovrò scegliere! O mia sorella, o
la scuola di Magia
Nera! -
Poi si ricordò della lettera: non doveva dire il contenuto a
nessuno!
Che errore mastodontico!
- Che rimanga un segreto – aggiunse.
James annuì.
Lily versò il latte in due grandi ciotole rosse.
James aggiunse lo zucchero e lo bevve in un sorso.
- James, aiutami! Non so cosa devo fare.. -
- Dimmi esattamente cos’hai trovato nella lettera..
– esclamò James.
Aveva l’aria di chi sapeva la soluzione.
- Un bauletto.. -
- Prendilo! -
Lily si alzò e corse in camera sua.
Dopo pochi secondi, ritornò in cucina.
James lo studiò attentamente, poi prese la chiave e la mise
in tasca.
- Seguimi! – disse.
Il ragazzo si guardò intorno.
Prese dalla tasca del mantello un sacchettino e lo aprì.
Prese un pugnetto di polvere grigiastra e lo lanciò in aria.
Diede il sacchetto a Lily ed urlò: - Hogwarts! Fa’
come me! –
Così fece.
I due si ritrovarono nel Dormitorio Grifondoro.
- Casa! – gridò Lily, emozionata.
James la zittì.
Insieme andarono, silenziosamente, in una specie di giardino buio, con
pipistrelli e alberi secchi.
Qualcosa luccicava, in fondo al sentiero.
James prese la chiave e la infilò in una serratura dorata.
Coincideva.
- Ho capito tutto.. – sospirò James.
Lily si coprì con un vecchio mantello del ragazzo.
Lì fuori si gelava.
James
girò la chiave e i due giovani
entrarono.
- Non dovremmo essere qui.. – bisbiglio Lily.
- Se vuoi salvare tua sorella, dobbiamo! – disse, quasi
rimproverandola.
Un sentiero lungo, spezzato da un fiume, li aspettava.
James accese un fiammifero.
Lily chinò il capo.
Avanzò a passo lesto, guidata dal ragazzo che un tempo
credeva stupido.
Fece un debole sorriso.
James s’immobilizzò.
- Cosa succede, Jam? – chiese Lily, ansiosa.
Le mani di James divennero grigie e molto fredde.
Lily versò una lacrima.
- James! – urlò.
Il ragazzo estrasse a rallentatore la sua bacchetta della fodera.
In quel silenzio incombente, si sentiva il lieve respiro del giovane.
Lily lanciò uno sguardo meccanico all’amico.
Lily fece un passo indietro, prima che un abete cadesse davanti a lei.
La terra cominciò a tremare.
Una
forte bora li avvolse, spingendoli verso il fiume.
Il mantello di Lily volò e rimase impigliato nel ramo di un
albero.
James si era ripreso, e adesso cercava di recuperarlo.
Lily notò un fiore enorme, rosso, dalle sfumature dorate.
Alzò la gamba per avvicinarsi ad esso, ma la bora la
‘rapì’ e la ragazza fu
travolta da un uragano dalle dimensioni abnorme.
Cominciò a barcollare, perché non riusciva a
mantenere una certa stabilità sul
vuoto pieno di terrore..
James cercò di invertire il percorso che il vento
determinava.
Afferrò la mano di Lily e la spinse a sé.
Ma l’uragano non lo tollerò: così lo
avvolse e i due si ritrovarono avvolti dall’enorme
tifone.
Lily lo abbracciò, tra le lacrime.
James ricambiò il gesto d’affetto e la
tranquillizzò:
- Non avere paura. Ti proteggo io –