29/04/2010
8 recensioniIo, intanto, mi siedo qui paziente e aspetto.
Buona lettura!
# L - lessico
Le mani di Sakura si contraggono spasmodicamente: pronta, Ino afferra la coppa che ha davanti e la solleva. Quando il pugno di Sakura si abbatte sul tavolino, così, causando l'immediato crollo di tutto ciò che c'è sopra, il gelato di Ino è l'unico a salvarsi.
Sai osserva la chiazza appiccicosa che gli si spande sulla maglia:
- Ho detto qualcosa che ti ha offesa? -
- Potrei farti l'elenco. - Ringhia Sakura.
Se non interviene ora, pensa Ino, rischiano di trovarsi con il contenuto del cranio di Sai uniformemente distribuito sulle pareti del locale.
- Avanti, fronte spaziosa... - La blandisce. - ... siamo qui per aiutarlo a capire! -
- Fronte spaziosa. - Fa eco Sai. - In effetti hai una fronte molto larga, Sakura. -
Stavolta Ino non fa in tempo a mettere in salvo la coppa: che rimbalza sul tavolo, al nuovo pugno, e le si rovescia addosso.
Rassegnata, pensa che il peggio è passato. Devono aver toccato il fondo. La situazione può solo che migliorare.
- Perché fronte spaziosa sì e racchia no? Sono tutte e due cose ver... -
Mai sottovalutare un imbecille.
Dopo il pugno, il corpo di Sai disegna un'armoniosa parabola in aria.
# M - miopia
Misteriosamente, Sasuke scompare nel nulla tutte le volte che dice di volersi ritirare a studiare.
Per qualche tempo Sakura e Naruto hanno preso a cercarlo freneticamente in quelle occasioni: diventano facilmente ansiosi quando non ce l'hanno sott'occhio - Sakura ipotizza possa trattarsi di una qualche fobia non ben superata che li spinge ad associare le due parole Sasuke e assente con Oto - ma Sasuke, comunque, è sempre ricomparso.
La prima volta si è ripresentato dopo un pomeriggio intero e si è categoricamente rifiutato di spiegare dove si era occultato; ha insultato tutti e due per la loro aperta - e insensata, ha provato ad aggiungere, ma un'occhiataccia di Naruto l'ha dissuaso - preoccupazione, si è beccato un pugno di Sakura per tutta risposta e il discorso è stato chiuso così.
La seconda volta loro due l'hanno cercato di nuovo, e così la terza. Laquarta volta no: e Sasuke è tornato indietro lo stesso.
Si sono convinti che Sasuke vada davvero a studiare da qualche parte. Sakura ipotizza che vada a farlo in casa Uchiha, ormai lasciata a sè stessa, in cerca di quiete; Naruto commenta acidamente che deve essere tutta una scusa, quella dello studio, e che in realtà a ben cercarlo lo troverebbe a ronfare sotto ad un albero.
La verità, però, la conosce solo Kakashi.
Strizza gli occhi.
Sbatte le palpebre, alza la mano per ripararsi dalla luce, sposta la luce. La spegne. La riaccende. La orienta contro il muro. La spegne di nuovo, stavolta mugugnando.
Fa scivolare la sedia vicino alla finestra. Si siede.
Si alza. Socchiude le tende. Torna a sedersi.
Si alza ancora. Spalanca le tende. Apre la finestra, sbatte le palpebre, richiude la finestra. Di nuovo si siede.
Si strofina la radice del naso, respira profondamente e, facendo mostra d'infinito distacco ed encombiabile pazienza, riprende in mano l'oggetto del suo disappunto e si concentra su di esso.
Trenta secondi dopo il libro vola attraverso la stanza, accompagnato da una sentita imprecazione.
Kakashi si affaccia dalla cucina della propria casa - casa di Kakashi, probabilmente nell'elenco degli ultimi dieci luoghi di tutta Konoha nei quali qualcuno si aspetterebbe di trovare Sasuke Uchiha, di trovare chiunque - e adocchia prudentemente la scena.
Il suo più problematico allievo sta riprendendo fiato dopo quello sfogo, strofinandosi gli occhi stanchi con un'espressione di comica frustrazione.
- Tutto bene? -
Sasuke pare accorgersi della sua presenza solo in quel momento. Gira la testa verso di lui, sbattendo di nuovo le palpebre. Quando riesce a metterlo a fuoco, finalmente, replica sussiegoso:
- Benissimo. -
- Il, uh, il libro è per terra. -
- E' caduto. -
Ah, pondera Kakashi, adesso si dice caduto.
- Prima o poi dovrai dirglielo... - Che sei miope come una talpa. - ... che non ci vedi più molto bene. -
L'occhiata di Sasuke è di quelle che inceneriscono seduta stante.
Kakashi tentenna per un attimo, prima di azzardarsi a proporre con cauta cortesia:
- Forse un paio di occhiali... -
- No. -
# N - nostro
- ... non vorrei che la ferisse di nuovo. L'ultima volta ha cercato di ucciderla, insomma! -
Shino non parla: cammina con le mani nelle tasche, gli occhi nascosti dalle lenti scure. Kiba, comunque, non si fa problemi e prosegue:
- E' troppo buona. Voglio dire, è anche un problema mio se Hinata... -
- Nostro. -
Kiba si interrompe. Alza gli occhi, sorpreso dall'interruzione inaspettata.
- Come? -
- Nostro. - Ripete Shino. - Hinata è un problema nostro. -
Un attimo di silenzio.
- Uh. Giusto. - Si gratta la testa, Kiba, imbarazzato, e ripete: - Nostro. -
La seconda non ha molto sense, in effetti. xD Però mettere Kakashi e Sasuke insieme, nella stessa stanza, l'uno alle prese con l'altro, era un progetto allettante. In molti sensi.
ryanforever: Le tue recensioni, non so perché, ma mi lasciano sempre molto gongolante. *_* Sono contenta che le storie ti piacciano... soprattutto # H - Hokage. Ci sono affezionata! A presto!
CoryCory: Bentrovata! ^^ Vorrei ringraziarti anche per i commenti a Questione di tempo e a Tagliavento: in particolare per quest'ultima, grazie davvero. Mi rende molto felice. Uh, Petrarca: è tra i miei autori meno preferiti di sempre. Lui, Leopardi e Foscolo i primi tre posti della top ten. xD Grazie di cuore per tutti i complimenti che mi fai! A presto, allora!