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Autore: Natalja_Aljona    03/05/2010    5 recensioni
-Buonanotte, Paul-
-Buonanotte, Marty-
Cioccolato e camomilla prima di dormire non sempre fanno bene...anzi!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Lo strano caso degli algoritmi assassini


E' una notte buia e tempestosa e io sono seduta davanti al cancello della casa dei miei nonni, a Casa Bianca, in provincia di Messina.

C'è la marea e le onde arrivano a infrangersi contro il cancello, che dista pochi metri dalla spiaggia.

I miei nonni dormono e anche mio zio e mio padre.

A un certo punto, però, da una curva spunta Manfredi, uno dei quattordici gatti di mio zio.

Mi si avvicina e starnutisce.

E' il segnale.

Stanno arrivando.

Mi alzo di scatto e comincio a correre, correre e correre.

Tecnicamente dovrei girare a sinistra, verso la spiaggia, o almeno a destra, per non finire contro i Bougonville della casa di fronte.

Tecnicamente.

Manfredi miagola.

Sì, lo so, sono un'idiota.

Casa Bianca non è una vera e propria città.

Basta prendere la strada di destra e dopo qualche minuto si è già a Messina.

E' allora che ho un'illuminazione.

Il porto!

There is place
Where I can go
When I feel low
When I feel blue
And it's my mind

Devo correre fino a Messina, arrivare al porto...e lì, al quinto piano del primo condominio di fronte al porto, c'è l'altra casa dei miei nonni, quella dove vivono in inverno.

Ok, c'è un bel pezzo di strada...ma ce la posso fare.

Manfredi starnutisce di nuovo.

-Sei raffreddato, Manfredi?-

Ah, già.

Che gatto intelligente.

Come posso entrare, se non ho le chiavi?

-Senti, Man...adesso entri e rubi le chiavi alla nonna, ok?-

Manfredi miagola, e capisco che quel miagolio significa “attaccati al tram”.

Grazie, eh!

Faccio per rientrare in casa, ma la porta è chiusa.

Oh, bella. Sono pure rimasta chiusa fuori.
Evviva!

Ma come diavolo ho fatto?!

Manfredi miagola di nuovo.

Oook...sono una doppia idiota.

And there's no time, when I'm alone.

Devo sbrigarmi.

Loro stanno per arrivare.

E' il giorno prima della verifica di matematica.

So che mi stanno seguendo.

So che non arrivo a Messina al più presto, finirà male.

Molto male.

Maledetti algoritmi!

Cosa gli ho mai fatto, io?!

A parte odiarli più di quanto odio Yoko Ono, Heather Mills, Anita Pallemberg e Emanuele Filiberto di Savoia messi insieme, s'intende.

Maledetti algoritmi!

L'ho già detto? Oh, pace!

Ricordo quel giorno come se fosse ieri.

Stavo ascoltando Abbey Road al computer di mia madre, solo che, visto che lei non sapeva come fare(e, sinceramente, non so neanche come abbia fatto), stavamo sentendo “Oh! Darling” all'infinito.

Non importava.

Avevo quasi finito gli esercizi di matematica(e c'è da ricordarsi che quando ero piccola ho persino scritto un articolo intitolato “La matematica è affascinante”. Povera ingenua! Perchè sì, la matematica mi piaceva, un tempo, ma gli algoritmi possono tranquillamente andare a farsi ammazzare. E magari ci andassero!), ma rimanevano ancora sei, SEI algoritmi, brutti e cattivi...mi aspettavano al bivio e ce l'avevano con me.

Ormai non c'erano più dubbi.

Alle otto di sera, quando li finii(avevo cominciato i compiti alle tre e mezza), mi sembrava di essere Napoleone di ritorno dalla campagna in Russia.

Sconfitto, esausto. Affamato.

Ok, questo non lo so, ma io lo ero.

Da quel giorno dichiarai guerra agli algoritmi.

Magari fossi Napoleone!

Invece no. Ero sola, contro quei brutti ceffi, in quella notte buia e tempestosa.

Maledetti algoritmi!

Un esercito di algoritmi furiosi, infatti, mi stanno seguendo.

Corro, corro, ma dove corro??

All'improvviso, un miraggio.

Il porto!

Oh, porto, amato porto!

Sento dei passi dietro di me.

Ancora loro!

Ma non sono loro.

-Ciao-

-Ciao-

-Ciao-

-Ciao-

Eh?! Ma quanti sono?

Aspettate un secondo...due più due...

-Duecentoquaranta!-

Mah, io ho sempre saputo quattro.

Guardo il ragazzo che ho parlato.

Oh, cielo.

Cielo, cielo, cielo.

Ma che cielo e cielo!

George.

L'ha detto lui che due più due fa duecentoquaranta??

Oh, ma allora è duecentoquaranta. Aggiudicato!

Georgino!

Sei venuto a salvarmi, vero?

Caro, caro Georgino...quando avremo ucciso tutti quei bruti ti presenterò a mia nonna, a mio padre e anche a tutti i quattordici gatti di mio zio!

E poi ci sposeremo, in riva al mare, e andremo a dare le briciole di patatine ai gabbiani.

E andremo sulla scogliera a staccare le patelle dagli scogli e a guardare i pesciolini argentati saltellare felici.

Non'è meravigliosa, la vita?

E poi mi aiuterai anche a fare i compiti di matematica, vero?

Ain't life unkind?

-Sei ancora tra noi?-

Chi ha parlato?

Ah, Paul.

Paul...però, strano.

Assomiglia terribilmente a Keith Richards.

Oh, no.

E' Keith Richards!

-Io sono Paul-

-Oh, Santissimo!-

-Sì, lo so. Mi faranno santo. Ma solo perchè sto ancora qui a perdere tempo con te-

-Sai, è stato George a insistere. Lui ti adora-

-Oh, ma anch'io adoro lui!-

Mi sembra di sentire ancora Manfredi miagolare.

Che amica idiota ti ritrovi, eh, Man?

Sì, perchè tecnicamente il suo padrone è mio zio...così io e Man abbiamo stretto un patto.

Amici fino alla morte.

Lui mi aiuta a fuggire(se con George Harrison è meglio) e io a rubare i pettini surici che ha pescato ieri mio zio.

A cos'altro servono, gli amici?

-Ehm...sei ancora tra noi?- dice Mick.

Sì, Mick Lennon.

Stavolta Manfredi non miagola. Ulula.

-L'abbiamo persa- e parla anche, pensate un po'.

Oh, ma allora lo fate apposta!

John Lennon con le sembianze di Mick Jagger?

-E l'abbiamo proprio persa, signori. Hello, goodbye. Un bell'applauso per...Martina!-

-Stupido Man!-

-E voi chi sareste?-

-E questa entrerà nelle migliori domande della storia, sicuro!-

-Ma perchè non vai un po' a farti un giro, eh, Man?-

-Non si vede? Siamo pirati-

-Ma certo! I Beatles Stones!-

-Ben svegliata, Marty!-

No, giuro che adesso un gatticidio non me lo toglie nessuno!

-Briangeorge!- quasi urlo-

-Sì, sì...però sta calmina, eh! Potrebbero sentirci!-

-Chi?-

-Loro!-

Altri passi, affrettati, furiosi.

Non ho parole.

Anzi, ne ho, ma sono le solite.

MALEDETTI ALGORITMI!

Mi vogliono morta, basta.

-Ma perchè mi volete aiutare?-

-E la seconda domanda più intell...-

-Ritira quello che stai per dire, Man, o ti tiro la coda! E i pettini surici me li mangio io! Lisca compresa!-

-Stomaco di ferro, la nostra Martina, eh, ragazzi?-

Man. Man. MAN!

Non lo sai che il silenzio è d'oro??

-Sei un'evasa. Proprio come noi. Una delinquente, una tosta!- spiega Paul.

Cioè, MacKeith.

Ah, sono evasa? Grande!!

Ma perchè?

Oh, lasciamo perdere.

-Saggia idea, Mar...-

-MAAAAN!!-

-Cosa ti hanno fatto, quei bruti?- mi chiede George.

Che dolce!! Ma qual'era la domanda?

-Non mi dite che si è ri-incantata!-

E a te che importa, Paul? Georgino è sempre bellissimo! Troppo bellissimo.

Visto? Mi ha fatto anche perdere la concezione della grammatica.

Bellissimo è già superlativo. Assoluto, sì. Come l'Assolutismo Assoluto. Cioè, l'Assolutismo Illuminato. Neh, che memoria?

Meno male che non c'è qui la mia prof.

Non vorrei proprio essere beccata al porto, in pigiama(sono in pigiama?? Man, ti prego, non infierire!), con George Harrison, mezza incantata, a dire che è troppo bellissimo”.

Neanche da mia madre, se è per questo.

Sono troppo giovane per morire!

Ad un certo punto, una voce. George mi prende per mano. Io svengo.

No, non svengo. Non è ancora il momento, mi dice lui.

Ok, svengo più tardi.

Qualcuno impedisca a Man di miagolare!

-Ferma lì, ragazzina-

Ragazzina?! Ma chi si crede di essere?!

-Fine della tua corsa. Non hai di che temere, adesso. Sono della polizia-

Polizia?! E perchè mai?

-Davvero?-

-Ti scorteremo noi fino a casa. Non ti faranno del male-

Sto per dire qualcosa, ma, sfortunatamente, lo sguardo mi cade sul cartellino che porta appuntato alla divisa.

Commissario Algoritmo.

Commissario Algoritmo?!

No, no, no. NO!

Perchè quando è troppo è troppo, eh!

Riprendo a correre.

-Ma dove va??-

-Martina Harrison(bello il mio nuovo nome, eh?), condannata all'impiccagione per reato di stregoneria, adulterio, algoritmicidio...- grida una voce.

Stregonera? Adulterio?

Ma se manco sono sposata!
E poi, in che anno siamo?

-Geo??-

-1800-

-Ah, ok. CHEEE?!-

-Milleottocento. Mille, più ottocento-

-Cioè duecentoquaranta-

-Eh?-

-Niente, niente-

-Sei bellissima, così, sai?-

-Chi?-

-Mia nonna-

-Ah...sono molto felice per lei-

-Anch'io. Veramente parlavo con te-

-Con chi?-

-Con te!-

-Con me? Ma...me, io?!-

-You!-

-You and Agip!-

-Va bene, va bene. L'abbiamo persa. E' stato bello conoscerti, Marty-

Cioè, George ha detto che io...io...io...io...

-Che c'è? Si è incantato il disco?-

-Manfredi-

-Sono George-

Manfredi è sparito. Impertinente d'un gatto!

Vuole proprio farmi fare la figura dell'idiota con il mio futuro marito!

-Oh, ma non hai mica bisogno di me, per questo-

-MANFREDI. IO. TI. AMMAZZO-

-Ti ho detto che mi chiamo George. E poi perchè mi vuoi ammazzare?-

-Oh, no. Non tu. MANFREDI!-

George mi guarda malissimo.

-Visto che hanno ragione ad accusarti di adulterio?-

No, questo è troppo.

Io quel gatto lo...lo...

-Vieni con me, Marty- ancora lui! Ancora il Commisario Algoritmo!

Entro nel commisariato, una stanza buia in cui non si respira quasi.

George, Paul, John e Ringo(e da qualche parte anche Brian, Keith, Mick, Ron, Charlie e Bill), sono con me.

Gli algoritmi!

Sono lì.

Siamo in trappola.

Sono in trappola.

Addio, mondo crudele!

Perchè, George, perchè?

Perchè mi avete fatto questo?

Dovevamo sposarci, ricordi?

E poi...

The dreams are reality...eccetera eccetera.

Sembra dispiaciuto, però. Non è adorabile??

-E così...l'abbiamo persa di nuovo-

Io. Giuro che quel gatto...quel gatto...QUEL GATTO!

Il commissario mi fa l'occhiolino.

Maledetto!

George mi stringe la mano.

-Stai tranquilla. Siamo ancora in tempo-

-Per cosa? Per sposarci? Per fuggire? Per staccare le patelle dagli scogli? Dici davvero, George?-

Il commissario Algoritmo mi guarda. Poi guarda gli algoritmini più piccoli, vestiti da militari, in fila indiana.

Li odio!

-Adesso faremo un'esercitazione speciale, miei prodi-

Prodi? E Berlusconi dov'è?!

-Voi adesso vi sparate. Dovete farvi un buco nella testa perchè, sapete, in questo modo riusciremo a leggerci nel pensiero-

Oh, ma è scemo?!

Il commissario mi sorride.

Idiota, idiota, idiota!

Al suo via, gli algoritmi si sparano. Si autosparano.

Cadono.

Addio, morti, sepolti, bye bye!

George applaude e anch'io.

Sono commossa, davvero.

Era tutto un piano.

Il commissario mi sorride, di nuovo.

Anch'io gli sorrido.

E' il giorno più bello della mia vita.

-Anche per me-

-Oh, Man! Per una volta sono felice di vederti, vecchio avvoltoio!-

-Anch'io-

Ma non è finita qui.

Adesso siamo in riva al mare, a due passi da casa...le patelle si staccano dagli scogli per applaudirci.

Io e George.

Oddio, ci stiamo sposando veramente!

Il mio cuore.

Abbiamo perso anche lui, ormai.

Nemmeno Manfredi ha il coraggio di dire niente.

Ah, l'amour!

I could be happy with you by my side
If I could forget her, but it's my pride
Yes it is, yes it is
Oh, yes it is, yeah

Però...a un certo punto George mi dice:

-Marty...c'è un problema-

-E cioè?-

-Forse...sei troppo giovane per me-

Tan, tan, tan.

Avete presente la musichetta de “I soliti ignoti”?

Ecco, quella.

Mi sento proprio la solita idiota.


Look what you're doing, I'm feeling blue and lonely
Would it be too much to ask you
What you're doing to me?

-Forse hai ragione-

Dodici anni, ventidue anni.

Ma non siamo nel 1800?

Ed è mai possibile che anche nel 1800 debba avere questa stupida età del cavolo?!

Ma adesso non siamo più nemmeno nel 1800.

Siamo sul set di Help, nel 1965.

E da quando il set di Help è sulla spiaggia di Messina?!

Beh, ma questi sono dettagli.

Ad un certo punto, però, I Beatles iniziano a cantare.


I should have known better with a girl like you
That I would love everything that you do
And I do, hey, hey, hey, and I do.


Whoa, woah, I never realized what a kiss could be
This could only happen to me;
Can't you see, can't you see?

So, oh, I should have realized a lof of things before
If this is love you've got to give me more
Give me more, hey hey hey, give me more
Whoa, whoa, I never realized what a kiss could be
This could only happen to me
Can't you see, can't you see?

You're gonna say you love me too, oh
And when I ask you to be mine,
You're gonna say you love me too,
You love me too
You love me too


E' fantastico, è davvero fantastico.

Io e George ci sposiamo lo stesso.

Forse.

George canta "If I Needed Someone" e, come tutte le volte che guardo in Concerto a Tokyo, mi incanto come un'idiota.
Anzi, come una patella morta(bel paragone, eh!).

Le patelle applaudono, di nuovo.

Quanto sono stupide, le patelle.

Non sposeranno mai nessun George Harrison.

Eppure...quando ero piccola cercavo sempre di staccarle.

Non ci riuscivo mai.

Sono cocciute quasi come me.

Quasi.


L'ambientazione cambia di nuovo.

Siamo in Inghilterra, a Londra, nel 1685.

Stiamo per assistere alla decapitazione di Carlo II.

Lo so, l'ho studiato in storia.

Quella famosa interrogazione in cui ho preso 9.

Improvvisamente tanti 9 iniziano a galleggiare nell'aria.

Number nine, number nine, number nine.

Forse sarebbe stato meglio prendere un voto diverso.

E' abbastanza inquietante, a dir la verità.

Io, George e Paul siamo seduti in prima fila, sulle gradinate dell'Arena di Verona.

A Londra.

Tutto normale, no?

Io e George assistiamo all'esecuzione sgranocchiando pop-corn e applaudendo.

George cerca di rubarmi I popcorn di mano, ma non ce la farà mai.

Toh, ce l'ha fatta.

Stupido Harrison!

Chi si crede di essere?

George sorride.

Ok, ok. Prendi pure tutti I popcorn che vuoi.

Quel maledetto, bellissimo approfittatore...

Carlo è andato, addio, crepato.

La sua testa crolla a terra, sanguinante.

Io, George e Paul applaudiamo, gridando:

-BIS! BIS!- nell'entusiasmo generale.

Certo che eri davvero brutto, Carletto.

In effetti è un po' strano.

Credo che se potesse tornare indietro, il caro Carletto non mi farebbe mai più prendere 9 in storia grazie a lui.

Oh, pazienza.

Non c'ero mica, quando l'hanno decapitato!

Oppure...forse c'ero.

Che dire...

Still I'm gonna miss you, Carlito!

Una donna vestita di tutto punto mi mette una mano su una spalla, sorridente, ma molto compita ed elegante.

-Vi faccio I miei migliori auguri, ragazzi. Sia per il vostro matrimonio...che per la tua interrogazione di domani-

All'improvviso, capisco.

-MARIA TERESA D'ASBURGO!- grido.

E mi sveglio.


Epilogo:

Ok, forse l'abbiamo persa veramente.

Buon pomeriggio a tutte!!

Finalmente sono riuscita a scrivere un'altro sogno...il sogno più lungo della mia vita xD
Ed è anche il più recente...fin troppo influenzato dalle mie interrogazioni, dal mio naturale odio per gli algoritmi(non li ho mai potuti vedere, anche se adesso mi riescono abbastanza e cominciano a sembrarmi..."carini" xD)...e uno dei quattordici gatti di mio zio, Manfredi.
Mio zio ha anche pubblicato un video su di lui(si vedono anche i suoi fratellini), vi metto il link, se volete farvi un'idea...è stato il primo a venirmi incontro, a Febbraio, l'ultima volta che sono stata in Sicilia xD--->http://www.youtube.com/watch?v=7icvRSxRqC8

Spero che il sogno vi sia piaciuto!

Scusate se non rispondo alle recensioni, ma devo proprio correre a fare i compiti(cosa di cui farei volentieri a meno xD)...

A presto,

Marty





  
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