CAN YOU HEAR ME?
La
stanza è al buio, le tapparelle sono abbassate.
L'unica
fonte di luce è la cerva argentea che mi sta davanti.
So
che questo Patronus non è che una mera illusione, ma quando lo
evoco mi sembra di averti ancora qui al mio fianco, proprio come una
volta...
«Tuo
figlio è un pessimo pozionista» dico all'animale. «Un
completo disastro; non riuscirebbe a prendere voti decenti se non per
puro cavillo».
Forse
ciò che faccio è patetico. Starmene rinchiuso nella mia
stanza a parlare con un Patronus come se stessi davvero parlando con
te, intendo dire.
«Oggi
Silente si è dimostrato ancor più pazzo del solito,
sai? Quell'uomo è strano... Ha insistito perché non gli
impedissi di tenere un cappello a punta rosa shocking che ho trovato
per caso nel suo studio. Se ci fossi stata tu, al posto mio, saresti
certamente morta dalle risate! Ha persino minacciato di indossarlo
domani a pranzo...».
Ha
un che di liberatorio parlare con questa cerva, in fin dei conti. Non
avrà il tuo sorriso o i tuoi capelli, né, tanto meno, i
tuoi magnifici occhi smeraldo, ma sei tu. Vedo davanti a me la tua
essenza, la tua anima, il tuo spirito. Vedo ciò che eri.
«Mi
manchi, sai, Lily? Mi manchi da morire».
Stringo
forte la bacchetta. Vedo il Patronus farsi più flebile. Chiudo
gli occhi, mentre la rabbia inizia ad impossessarsi di me.
«Stupido
Patronus!» grido, gettando lontano la bacchetta. Riparo gli
occhi giusto in tempo per vedere la cerva farsi ancora un po' più
trasparente: ormai la stanza è quasi completamente al buio.
«Perché lo faccio?» sussurro piano a me stesso.
«Che senso ha?».
Scoppio
in una risata folle, incontrollabile, priva di qualsivoglia forma di
allegria. Forse sto impazzendo.
«Mi
manchi, Lily, MI MANCHI! Puoi sentirmi?! Mi manchi...».
I
polmoni bruciano perché privati del loro ossigeno. Si sono
svuotati, nel gridare quel “puoi sentirmi”.
«Puoi
sentirmi?». Adesso la mia voce si sente a malapena, dietro le
mani che ho portato a coprirmi il viso. «Puoi..?».
E'
improvviso. Dell'aria gelida mi fa rabbrividire. Con uno sforzo
immane, tolgo le mani dal viso. Mi sembra quasi di vederlo, questo
vento freddo che mi ha fatto rabbrividire e che, ora, alza i fogli
posti sulla scrivania, a pochi passi da me. A pochi passi dalla
cerva-Patronus.
«Mi
manchi anche tu» sembra dire questa fresca brezza, mentre la
luce della cerva torna ad illuminare la stanza.
Sorrido.
Certo, certo che puoi sentirmi.
***
È
da tanto che non scrivevo niente su Piton. È strano, non
riesco a giudicarla... ma spero che vi sia piaciuta.Come al solito,
non mi sono smentita con la lunghezza del capitolo ahahah.
Forse
la farò diventare una raccolta incentrata su un po' tutti i
personaggi che hanno subito una perdita nel corso della saga.
Vedremo.
Intanto,
aspetto con ansia i vostri pareri ^^
Un
bacio, Minnie.
NB:
l'immagine è stata modificata da me, perciò giù
le zampe. Anche se dubito che possa piacere XD