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Autore: Sarty    05/05/2010    6 recensioni
"Ludos si era ripreso, stava guardando la scena e rideva. Ma Damon non lo sentiva nemmeno: cercava con tutte le sue forze di scacciare l’immagine delle sue mani che stringevano il collo del suo uccellino, cercava di scacciare l’immagine di Bonnie senza vita. Perché quell’immagine gli causava un dolore che non aveva mai provato durante tutti i suoi anni di esistenza. Perché quel dolore stava portando con lui una verità che Damon non voleva ascoltare." E se per una volta fosse la dolce Bonnie a salvare la vita a Damon? Come reagirebbe il vampiro se si trovasse davanti la sua piccola streghetta diventata più potente di lui? Tra odio e amore, i miei protagonisti preferiti...
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva volato per quasi tutta la notte, ora aveva bisogno di nutrirsi, i suoi poteri stavano calando. Ma per la prima volta nella sua esistenza, l’idea non gli dava piacere. Non voleva nemmeno pensare al fatto che avrebbe dovuto irretire un’altra ragazza con i suoi poteri.

Non deve necessariamente essere una ragazza…e quel pensiero lo scombussolò un po’. Ma del resto aveva una missione importante da compiere, non poteva permettersi di essere debole.

Era praticamente arrivato nel luogo dove si trovavano i suoi “amici millenari”, ragione di più per rafforzare il suo potere. Così andò a caccia.

 

Elena era ancora distesa tra le lenzuola del loro letto al pensionato, così come Stefan era ancora accanto a lei.

Era rimasta scioccata dal racconto di Stefan: non pensava che Damon potesse amare così profondamente. Sicuramente era anche un po’ infastidita da questo: era sempre stata abituata ad essere la prima in tutto, ma stavolta Bonnie era stata più brava. Era riuscita ad entrare nel cuore di Damon come lei non avrebbe mai fatto.

“Pensi che stia bene?” disse debolmente Elena.

“Tranquilla, lui sa quello che fa… Tornerà presto con le informazioni che ci servono”

Stefan era sicuro di quelle parole, un po’ meno del fatto che sarebbero riusciti nel loro intento.

Quel demone era dannatamente potente, forse troppo anche per loro.

Tentò di scacciare quei pensieri.

“Ti senti meglio, amore mio?”

“Si grazie, adesso mi stanno tornando le forze…” e dicendo questo, Elena sfiorò le labbra di Stefan con le sue…

“Andrà tutto bene, stai tranquilla…” ma forse Stefan tentava di convincere più sé stesso che lei.

 

Aveva bevuto più del dovuto, ma del resto doveva mascherare bene la sua aura… ora, forse, lui era diventato più sdolcinato del suo fratellino e questo gli altri vampiri lo avrebbero sicuramente notato.

Era sera inoltrata quando entrò nel bar malfamato della periferia dove era solito trascorrere le sue nottate diversi anni prima. Non era cambiato poi molto: soliti tavoli sudici, pareti imbrattate di sangue, stesse brutte facce, ovviamente non invecchiate nemmeno di un secondo. Tra tutti quei volti, Damon riconobbe subito quello del vampiro che stava cercando: Alexander.

Si avvicinò a lui, lentamente, stampandosi sul volto una maschera di malvagia indifferenza, mentre quattro vampiri gli si fecero intorno, come delle guardie del corpo.

Il vampiro non si voltò nemmeno: “Damon, erano parecchi anni che non ti si vedeva nei dintorni.”

“Alexander”

“Allora, per quali informazioni sei venuto da me?”

Damon tentò di nascondere la sorpresa, non troppo bene.

“Avanti, amico mio. Mi conosci bene, sai perfettamente che certi cambiamenti non mi sfuggono”

“Ludos: mi servono informazioni su di lui”

Quel nome sembrò attirare l’attenzione di Alexander, che a sua volta si voltò a fissare Damon.

I suoi capelli lunghi e di un biondo quasi bianco, nascondevano un volto pallido e scavato. Poteva quasi sembrare un ragazzo giovane, ma i suoi occhi trasmettevano una conoscenza che solo centinaia di anni vissuti intensamente avrebbero potuto dare.

“Era tempo che non sentivo quel nome, ma ogni volta mi sembra che non ne trascorra mai abbastanza… Cosa c’entra lui con te?”

“Ha rapito una persona”, il tono nella voce di Damon non mascherava i sentimenti che c’erano dietro quella frase.

Alexander lo fissò attentamente per qualche istante, prima di rispondergli.

“Nessun umano o vampiro può nulla, amico mio. Mi spiace che la scelta di quel demone sia ricaduta sulla tua compagna, ma di sicuro è già troppo tardi”.

Quella frase non scosse Damon per l’idea dell’impossibilità della sua missione, ma per il fatto che Alexander aveva detto “la tua compagna”. Quelle tre parole vagavano nella mente del vampiro creando immagini di un futuro che forse sarebbe riuscito ad ottenere. Lui e Bonnie, insieme, felici e senza demoni da distruggere… sembrava quasi… vita.

“Lei non è una semplice umana, è una strega, discende dai druidi”

“La cosa cambia poco: per nulla toglierle, ma ho visto solo una strega in grado di contrastarlo, ma anche lei… non riuscì ad ucciderlo” per una frazione di secondo l’espressione del vampiro divenne indecifrabile “Ci vuole un potere enorme, una conoscenza ed una pratica data da anni di esperienza… e conoscendoti, dubito che lei possa avere più di vent’anni!”

“Ha annientato un suo sicario con un solo colpo ed è riuscita a ferirlo prima che la prendesse.”

Stavolta fu Alexander a rimanere sorpreso.

Fissò nuovamente Damon con uno sguardo pensieroso.

Ho bisogno di leggere i tuoi pensieri… devo capire…

Damon prese un grosso respiro: l’idea non gli piaceva per niente, ma era il solo modo per sbloccare la situazione: fece un cenno di assenso con la testa.

Pensa a lei, al suo potere, devo rendermi conto di cosa può fare…

I vampiri si fissavano, ma il loro sguardo era vuoto.

Passò qualche istante, poi le labbra di Alexander sussurrarono un “incredibile”.

Damon sorrise compiaciuto: la sua streghetta era riuscita a colpire una vampiro millenario come lui ed erano poche le cose che riuscivano ancora a stupire Alexander!

“Il suo potere potrebbe essere abbastanza forte da eliminarlo, ma non sono sicuro che la sua volontà sia abbastanza forte da annientare il suo controllo. E’ giovane ed ha poca esperienza…”

“Ti prego, dimmi cosa dobbiamo fare…” le parole di Damon erano quasi una supplica.

“Amarvi”

“Cosa?”

“Non ti sei accorto che è stato l’amore che prova per te a farle raggiungere quel livello di potere?”

Damon sembrava spiazzato.

“Quando si tratta di te, lei dà sfogo a tutta la sua energia. Per difenderti. L’unica cosa che può salvarla sei tu. Non ci sono incantesimi, riti o cose del genere. Tu sei il mezzo per arrivare alla fonte del suo potere. L’unica cosa che puoi fare è trovarla e cercare di arrivare al suo cuore…”

Alexander rimase in silenzio, abbassando lo sguardo verso le assi di legno sporche del pavimento.

E in quel momento Damon riuscì a vedere una piccola scintilla di amore attraversargli gli occhi.

L’altra strega l’aveva contrastato per te…

Alexander alzò lo sguardo di scatto verso il volto di Damon.

Cos’è successo… lo supplicò Damon con il pensiero.

Alexander abbassò nuovamente lo sguardo e attese qualche secondo.

Il suo amore era forte, ma il mio non abbastanza da permettermi di salvarle l’anima a scapito della sua vita…e quel pensiero fù accompagnato dall’immagine di una bellissima ragazza in piedi a fianco di Ludos, nei suoi occhi la stessa malvagità del demone.

Damon rabbrividì.

La sua mente stava generando la stessa immagine, solo che al posto della sconosciuta ragazza c’era il suo dolce uccellino.

“Ora vattene” disse Alexander con uno sguardo duro “Qui sono ben accetti solo i vampiri sanguinari e devoti a me!” doveva pur sempre salvare le apparenze.

Damon non disse niente, si limitò a voltarsi ed uscire, mentre un pensiero lo raggiungeva, debole… Spero che il tuo finale sia diverso…

 

“Un altro vampiro che si è rammollito… che peccato, era così più votato al male prima…” la voce di Ludos non sarebbe mai potuta arrivare alle orecchie di Damon.

“Allora, lo eliminiamo?” disse voltandosi verso la ragazza.

“Non qui, non ora…” l’espressione del demone divenne interrogativa

“Sarebbe una fine troppo poco dolorosa…” disse lei continuando a seguire con gli occhi il vampiro che procedeva per la sua strada, ignaro di essere osservato..

Gli occhi di Ludos si illuminarono.

“Cosa hai in mente, tesoro?”

Lei si voltò e fissandolo con un sorriso rispose “Una festa in famiglia” e poi le loro risate risuonarono all’unisono.

 

Elena stava fissando il bosco fuori dalla finestra della sua camera del pensionato, tentando di scovare un qualsiasi movimento oltre il buio. Sapeva perfettamente che era una cosa inutile, Damon poteva esserle a un metro di distanza che lei non se ne sarebbe accorta comunque.

Stefan le si avvicinò, posandole entrambe le mani sulle spalle. Lei alzò il braccio destro e appoggiò la sua mano sul dorso di quella del vampiro.

“Pensi che dovremmo avvertire Meredith ed Alaric di tutto questo?”

Stefan attese un istante, prima di rispondere “Io credo che si arrabbieranno per non avergli detto niente, ma se parlassimo verrebbero sicuramente qui anche loro e sarebbero inutilmente in pericolo”.

Elena sospirò.

“Hai ragione, ma se fossi al loro posto vorrei sapere… e poi se quel demone si fosse già impossessato della mente di Bonnie, chi ci dice che siano al sicuro?”

“Anche questo è vero, ma Ludos ha detto a Damon che Bonnie l’avrebbe ucciso e credo che questa sarebbe la sua prima azione malvagia… Pensaci: cosa c’è di più crudele di obbligare una persona ad uccidere l’amore della sua vita?”

A quelle parole Elena ebbe un fremito ed una fitta al cuore: come aveva potuto non accorgersi di quello che provava Bonnie? Come poteva definirsi la sua migliore amica? Era sempre stata troppo impegnata a far si che tutti cadessero ai suoi piedi, in un modo o nell’altro… Ed era sempre stata convinta di essere nel cuore di Damon in un modo tale da non lasciare spazio ad altri…

Che sciocca ipocrita sono stata… Per non essermi accorta che solo Bonnie era veramente riuscita ad entrargli nel cuore… e questo perché lei lo amava sopra tutto e tutti…

E adesso la sua amica era sola nelle mani di quel demone che voleva farle male e questo anche perché lei si era messa sempre davanti agli altri…

“Non pensare così, non è vero” la voce di Stefan la fece sobbalzare, tanto era persa nei suoi pensieri, ma la sorpresa durò poco.

“Se solo mi fossi accorta prima di questo, magari avrei potuto aiutarla, magari lei e Damon adesso sarebbero insieme, sarebbero…”

“Elena, smettila. Anche se ti fossi accorta dei sentimenti di Bonnie, cosa avremmo mai potuto fare con Damon? Se non si fosse trovato in questa situazione, i suoi sentimenti non sarebbero tornati a galla… Li aveva seppelliti troppo in profondità e li aveva tenuti nascosti per troppo tempo…”

Elena sospirò, mentre Stefan le cinse la vita con le braccia e le disse “Andrà tutto bene, amore mio, vedrai che si sistemerà tutto” e con un bacio delicato le sfiorò la guancia.

CIAO A TUTTI!

Per farmi perdonare della lunga latitanza, prometto di postare il prossimo capitolo domani... e siamo quasi alla fine!

Cmq, per ora ancora grazie e un CIAO !

  
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