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Autore: maltrerio    07/05/2010    6 recensioni
Questa non è la solita storia di Harry e Ginny, è leggermente diversa dalla storia che conosciamo noi...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sette è il numero perfetto, no!?

Ginny entrò in salotto.
La tana era immersa nel silenzio pomeridiano di una calda estate.
< che fai?> si sedette accanto a Harry che aveva una strana scatola aperta davanti a se.
< è uno strumento che i babbani usano per stare in contatto tra loro stando anche molto lontano.... per scambiarsi informazioni... si chiama internet ed avviene tramite questo strumento che si chiama computer...> disse sottovoce continuando a leggere
< e tu sei in contatto...> chiese guardando verso la parte sollevata della scatola.
< con nessuno in  particolare... sto leggendo un articolo... no, non proprio... guarda...> Ginny si accostò di più.
Qualcuno aveva scritto qualcosa su di loro... qualcosa di romantico.
Qualcosa di bello.
Si era vergognata sia a Hogwarts  che fuori.
Tutti quegli articoli di Rita Skeeter...
per quei libri che la cugina babbana di suo padre aveva scritto.
In fondo era la verità... romanzata certo.
Lui non l'amava come nei libri.
Lui non l'amava proprio.
Ma  lei...
< perché scrivono queste cose?> chiese incuriosita. Harry sorrise
< credo, anzi ne sono sicuro, che nel mondo dei babbani abbiano bisogno di magia...> continuò a leggere
< e tu lo trovi divertente?...> nel dirlo diventò rossa. Non voleva. Era una stupida...
< mi spiace per quello che provi... tua zia non voleva offenderti...> si girò a guardarla
< non mi ha offeso. È solo un po' imbarazzante!...> sorrise... gli occhi verdi cercarono i suoi e lei si mosse a disagio.
Abbassandoli.
< ne vuoi parlare? > chiese in un sussurro.
Lei sollevò le spalle.
< io si!... tu ti sei vergognata e io non ho fatto niente...- Ginny cercò di dire qualcosa ma lui continuò – no, ora ascoltami... non ho fatto niente per porre fine alle dicerie. Non ho fatto niente per... non mi sono comportato bene. Anzi... ci ho pensato e... io so cosa provi tu per me... - la ragazza divenne ancora più rossa. I  suoi occhi non si staccarono dal monitor. – Ginny... guarda... - la ragazza lo guardò da sotto le lunghe ciglia rosse.
Harry sbiancò.
Non erano mai stati così vicini.
Aveva sconfitto Voldemort da due anni.
Aveva 19 anni. Quasi venti.
Ormai era un uomo...
lei era diventata una campionessa di quidditch.
Bella. Alta. Atletica. Un sorriso solare.
I capelli rossi lisci e setosi.
Gli occhi caldi e decisi...
Harry sollevò la bacchetta e mormorò – expecto patronum!> immediatamente un cavallo argentato si formò davanti a loro.
Ginny rimase a bocca aperta.  
< come può essere?...- la sorpresa era tanta e incredibile. Il patronus era fermo come se aspettasse qualcosa. Lei sollevò la bacchetta e sussurrò – expecto patromun!> dalla bacchetta sbucò un bellissimo cavallo argentato.
Si avvicinò al patronus di Harry e insieme andarono via.
 Il ragazzo sorrise soddisfatto.
Le passò un braccio intorno alla vita, l'attirò a se e la baciò.
Un bacio puro dolce e delicato.
< ehi, cosa...> Ron e Fred entrarono di corsa nel salotto. Ma non era più un salotto.
Assomigliava più ad una foresta con grandi alberi di magnolie fiorite e orchidee bianche.
Ma  Ginny e Harry non si accorsero di niente.
Stretti l'uno all'altra senza smettere di baciarsi.
Senza smettere di sentirsi vivi.
Ginny l'aveva sognato da anni e Harry? Anche.
L'aveva sognato tante volte.
Fred rimase senza parole guardò Ron
< tu sapevi?> il ragazzo scosse la testa in segno di diniego.
Più stupito del fratello.
Harry aveva dovuto usare tutto il suo coraggio.
Non aveva trovato altro modo.
Aveva cercato suggerimenti dagli scritti babbani. Nessuno aveva pensato al patronus.
Solo una strega.
Solo lei l'aveva potuto concepire. Solo un'auror.
Solo Toncks.
Quando l'aveva visto era rimasta allibita. Poi aveva riso.
"Devi dirglielo!" gli aveva detto allegra.
"la cugina di Arthur aveva ragione!" nessuno l'aveva saputo e lei l'aveva coperto spesso per evitare che si sapesse.
Perchè Joanne aveva fatto morire tutte quelle persone? Non ne avevano mai parlato.
In realtà nella battaglia finale non era morto nessuno. Solo  Voldemort e tutti i suoi "pezzetti" come gli chiamava Ginny.
Tanti erano andati in  prigione.
Tanti erano scappati.
Ginny si staccò dal ragazzo e lo guardò ancora incredula.
< sei importante... l'unica... per me sei... come se tu fossi... la parte più impegnativa di me!> mormorò Harry cercando di tornare sulla terra.
In questo mondo.
Nel loro mondo.
Nel mondo magico.
< si... > rispose sottovoce Ginny.
< mi sposerai?> le chiese Harry felice.
Correva? Forse.
< e vuoi tre figli?> rise Ginny
< sette. Sette è il numero perfetto no?>
...Fred e Ron uscirono senza commentare.
Ci sarebbe stato tempo.
Tanto tempo per burlarsi di loro.
Si sarebbero divertiti.
Eccome....
   
 
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