CAPITOLO 11
Mel si
svegliò, colpita in viso dai raggi del sole, due braccia forti la tenevano
stretta a sé, alzò lo sguardo e incontrò l’incantevole viso di Duff, sorrise
ripensando alla nottata, era stata bene; guardò l’orologio, le 7.28.. ‘merda..’ il suo turno iniziava alle
8.00 quella mattina, se non si alzava subito rischiava di arrivare in ritardo.
Si liberò dell’abbraccio del biondo cercando di non svegliarlo, era bellissimo
quando dormiva, si alzò dal letto e tentando di non fare rumore recuperò le sue
cose e cominciò a rivestirsi.
“Te ne vai
di già piccola?” Duff si era svegliato, la guardava con gli occhi assonnati,
strofinandoseli nel tentativo di riprendersi..
“Si, devo
andare al lavoro..”
“Così
presto?”
“Oggi ho il
turno delle otto.. ma tu continua pure a dormire..” il ragazzo si alzò a fatica
dal letto, aveva dormito si e no quattro ore, si avvicinò alla ragazza, le
prese il viso tra le mani e le diede un leggero bacio
“Ti
accompagno”
“No davvero!
Non serve, dormi pure!”
“Mi fa
piacere accompagnarti, così vedo anche dove lavori, e poi posso scovarti!”
“Si, e io mi
aspetto che mi cerchi!”
Duff la
guardò perplesso, che voleva dire quell’affermazione? Forse lei pensava che
fosse un ragazzo da una notte soltanto, ma lui voleva davvero rivederla, voleva
stare di nuovo con lei, voleva conoscerla meglio.. come avrebbe fatto a farle
capire che quella notte per lui non era stata una delle tante, che aveva
sentito davvero qualcosa di diverso per quella ragazza?
“Stai
scherzando?”
Che volesse
rivederla? Impossibile, sapeva bene cosa si diceva in giro di quei cinque
ragazzi, e le voci non erano certo infondate, si trovavano un po’ di compagnia
per una sera, si divertivano, e poi arrivederci e grazie.. ma allora cosa
voleva ancora da lei quel biondo? Pensava si fosse solo divertito, da dove
saltava fuori tutta quella gentilezza, tutta quella premura nei suoi confronti?
“Davvero mi
vuoi rivedere?” ‘tagliamo la testa al
toro..’
“Certo Mel,
non sono quel tipo di ragazzo!”
“Non è
quello che ho sentito dire..”
“Non credo
che tu sia il tipo da credere ciecamente a certe dicerie.. e se lo sei vedrò di
farti cambiare idea..”
Assurdo!
Voleva davvero uscire di nuovo con lei! La cosa le faceva non poco piacere, e
non poca paura; dalla sera prima si era resa conto che avrebbe voluto rivedere
quel ragazzo, ma aveva soffocato quel desiderio nella convinzione che fosse
solo sesso, e ora l’aveva spiazzata, avrebbe accettato mille volte di uscire
con lui, ma aveva una paura fottuta di affezionarsi.. incredibile, aveva fatto
la menata a Liz e poi si era ritrovata nella stessa identica situazione.. ‘cazzo! E ora che m’invento! Cosa devo
fare!’
“Allora?
Posso accompagnarti o devo seguirti a distanza contro la tua volontà?”
“N-no, va..
va bene, se vuoi accompagnarmi va bene, mi fa piacere..”
“Davvero?”
“Si si, è
solo che non me l’aspettavo, tutto qui..”
“Perfetto,
due minuti e sono vestito..” Duff raccolse i suoi vestiti, sparsi sul
pavimento, e cominciò a vestirsi anche lui.. dopo pochi minuti furono pronti
tutti e due, uscirono insieme dalla stanza, Duff la prese per la vita.
“Hai tempo
per un caffè prima di andare al lavoro?”
“Anche se
non ho tempo lo prendo lo stesso o non mi reggerò in piedi..”
Duff la
guidò verso la sala da pranzo dell’hotel, dove diversi ospiti stavano facendo
colazione, ricconi per la maggior parte, tutti giacca, cravatta e gel, tutti
con la puzza sotto il naso che guardavano male quel ragazzo, coi pantaloni
borchiati e i capelli lunghi e selvaggi, e quella ragazza, apparentemente meno
trasandata, ma doveva esserlo per uscire con un tipo del genere.
Si
avvicinarono al bancone dove ordinarono due caffè, li bevvero seduti sugli alti
sgabelli..
“Che lavoro
fai? Oltre alla cameriera al Rainbow?”
“La cassiera
in un piccolo supermarket, io e Liz lavoriamo lì da un annetto, non ci pagano
molto ma è meglio di niente, e il nostro capo a fine mese ci allunga sempre
qualcosa in più, si è affezionata a noi..”
“Capisco..”
“A
proposito, andiamo, o mi uccide..”
“Ma non è
affezionata? Non dovrebbe trattarvi meglio?”
“Lei è maniaca
della puntualità.. quindi dobbiamo muoverci..”
Camminavano
abbracciati, molto velocemente, Mel era davvero in ritardo; Duff, che era
ancora assonnato, fingeva continuamente di slogarsi le caviglie, facendo ridere
la ragazza che si ritrovò più volte a doverlo tirare per un braccio per farlo
camminare, o peggio, a spingerlo da dietro ridendo come una pazza..
Arrivarono
al supermarket alle 8.10..
“Vabbeh dai,
alla fine non sono poi così in ritardo” poco prima dell’entrata
dell’alimentari, Mel vide Liz arrivare nell’altro senso, come sempre in
ritardo..
“Allora io
vado, grazie ancora per avermi accompagnato.. a fatica!”
“Cavolo a
momenti ti mettevi a correre!”
“Ahaha! Ero
in ritardo! Anzi, sono ancora in ritardo.. quindi ciao!”
“Non mi dai
nemmeno un bacetto?” la ragazza lo guardò negli occhi e gli sorrise,
prendendogli il volto con le mani e appoggiando le sue labbra a quelle del
ragazzo, che automaticamente la strinse per i fianchi. Si staccarono
sorridendosi ancora una volta..
“Adesso vado
davvero..”
“Va bene.. a
che ora stacchi?”
“Alle tre”
“Mmm.. credo
che ci rivedremo.. ciao Liz!” salutò l’altra ragazza, che si era fermata
davanti alla porta del supermarket a braccia incrociate aspettando l’amica..
alzò una mano e rispose al saluto con labbro inarcato in un sorriso beffardo.
Duff si voltò e tornò verso l’hotel, Mel raggiunse Liz..
“Allora?
Ancora alle prese col biondo ossigenato?”
“A quanto
pare..”
“Beh? Non mi
racconti niente? Devo prenderle io stavolta le pinze?”
Mel guardò
Liz, sulla sua bocca si disegnò un sorriso che si allargava sempre di più..
“OH MIO
DIO!!” scoppiarono tutte due a ridere, Mel felicissima, Liz forse anche di più
per l’amica..
“Te lo sei
portata a letto! Oddio Mel sei incorreggibile!”
“Che ci
posso fare! Quel ragazzo ispira sesso!”
“MEL!!!”
Entrarono
nel supermarket ridendo, si diressero verso il magazzino, entrando sulla destra
c’era una porta dalla quale si accedeva ad un piccolo locale adattato a
spogliatoio per le commesse per indossare le proprie uniformi..
“Ma che ci
facevate ancora insieme?”
“Ha
insistito per accompagnarmi al lavoro..”
“Davvero?
Questo vuol dire che..”
“Si.. mi ha
chiesto di rivederlo..”
“O mio dio!
E tu che gli hai detto? Ci riesci?”
Mel non
rispose a quella domanda, guardò Liz con un’espressione che non aveva bisogno
di parole..
“O cavolo
Mel! Fino a ieri sera mi stavi facendo la predica per questo!”
“Lo so ma
che ci posso fare! Duff sembra così.. sicuro.. di quello che dice..” un lampo
di paura che non sfuggì a Liz passò nei suoi occhi..
“Ehi
piccola! Non avere paura.. è troppo tempo che non ti butti in una vera storia..
vedi un attimo come va.. poi decidi se lanciarti nell’avventura o meno..”
“Non è così
facile Liz, non riesco a capire cosa vuole quel ragazzo..”
“Ce la
farai, sei sempre stata bravissima in questo, e quel poco che so fare io per
capire le persone l’ho imparato da te!”
La abbracciò
affettuosamente, uscirono dal magazzino e si diressero alle proprie casse, una
di fronte all’altra, come sempre, con la possibilità di parlare anche durante
quelle lunghe ore di lavoro, tra un cliente e un altro..
“E tu? Che
mi racconti? Divertita abbastanza con Slash?”
“Dio quel
ragazzo è spettacolare.. ma non farti strane idee, ci siamo solo baciati”
“E..”
“E niente!
Non ha nemmeno messo piede in casa..”
“Che gli
vuoi fare a quel povero ragazzo?”
“Voglio che
se sarà davvero una sola notte.. sia una notte che non dimenticherà
facilmente..”
“Oddio! Non
lo starai sottoponendo alla strategia ti-faccio-morire-poi-forse-si-conclude!!”
“Eh si.. non
c’è altro metodo con Slash..!”
“Oddio
povero! Non augurerei mai a nessuno di finire nella stessa situazione! Sei di
un perfido certe volte!”
“Già.. anche
se non so quanto riuscirò a portare a termine il piano.. resistergli è una
delle fatiche di Ercole.. è troppo sexy!”
“Con quei
capelli e quel fisico effettivamente fa la sua figura!”
“Se sapessi
come bacia poi!”
“Posso
immaginare..”
“No.. non
puoi!”
Continuarono
a chiacchierare e a lavorare, sperando solo che quelle sette ore appresso alla
cassa passassero in fretta..