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Autore: mindyxx    13/05/2010    10 recensioni
Dal capitolo 1: Arthur e Merlin, dopo aver sconfitto il drago, tornarono al castello. Mentre camminavano, osservarono la devastazione intorno a loro. L’ultima incursione della creatura incantata aveva provocato seri danni alle abitazioni. Piccoli falò ardevano sprigionando dense nubi fosche che s’innalzavano in cielo rendendo il paesaggio notturno ancora più tetro e lugubre. A terra si contavano innumerevoli corpi senza vita di chi aveva cercato di combattere o, semplicemente, di chi aveva provato a fuggire senza riuscirci.
Dal capitolo 2: Nonostante fosse completamente ubriaco, Arthur riuscì a tenerlo fermo e, sorridendo, posò le labbra sulle sue per un bacio innocente.
Passarono alcuni secondi, un paio non di più, poi, lentamente, Arthur si scostò e, rivolgendo a Merlin un sorriso ebete, parlò con voce impastata dall’alcool. «Se tu fossi una fanciulla saresti proprio carina, Lady Merlin, e da questa stanza non usciresti illibata».
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gwen, Lancillotto, Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Disclaimer: i personaggi descritti non mi appartengono. La storia non è stata scritta a scopo di lucro ma per semplice divertimento personale.
Warning: slash
Genere: commedia, romantico, avventura (ecc. ecc.)
Personaggi: Arthur  - Gwen - Merlin - Lancillotto










Artù re di Camelot


Prologo


Arthur e Merlin, dopo aver sconfitto il drago, lasciarono la radura e s’incamminarono verso il castello osservando la devastazione che regnava intorno a loro.
L’ultima incursione della creatura incantata aveva provocato seri danni alle abitazioni. Piccoli falò ardevano sprigionando dense nubi fosche che s’innalzavano in cielo rendendo il paesaggio notturno ancora più tetro e lugubre. A terra si contavano innumerevoli corpi senza vita di chi aveva cercato di combattere o, semplicemente, di chi aveva provato a fuggire senza riuscirci.
Se l’ultimo scontro si fosse svolto all’interno delle mura, la città sarebbe stata distrutta, non avrebbe retto a un’altra incursione del grande drago. Arthur e Merlin ne erano consapevoli e, pur essendo sconvolti per ciò che era accaduto, erano felici per aver impedito che il regno fosse completamente devastato dalla furia della bestia.
Con passo sicuro si diressero verso il centro della grande piazza. Ci sarebbe stato molto lavoro da fare ma, rimboccandosi le maniche, erano certi che sarebbero riusciti a riportare Camelot all’antico splendore.
Mentre camminavano, osservando e valutando i danni, Gwen li raggiunse e senza esitare gettò le braccia al collo del giovane principe. «Ho temuto per voi, mio signore, ho avuto paura per la vostra vita».
Arthur, sorpreso, ricambiò l’abbraccio della serva, poi volse lo sguardo verso il fidato valletto. Non riusciva a credere che quel ragazzo così esile, e senza la minima preparazione nell’arte della guerra, avesse voluto seguirlo in quell’avventura, che lui stesso aveva considerato al pari di un suicidio, solo per potergli stare accanto e condividerne la sorte, qualunque essa fosse.
Con infinito stupore si ritrovò a riflettere sull’immensa fortuna che ebbe, due anni prima, a incontrarlo e vedendolo stretto tra le braccia del vecchio Gaius pensò che avrebbe voluto essere al posto del cerusico, per poterlo stringere amichevolmente ed esprimergli, finalmente, la sua gratitudine per ogni volta che, sprezzante del pericolo, l’aveva seguito in combattimenti rischiosi senza preoccuparsi per la propria incolumità.
Un giorno, quando fosse divenuto re, avrebbe ricompensato quell’esile ragazzotto dandogli il posto che meritava per essersi sempre comportato in modo eroico, il posto che si era conquistato e che, purtroppo, a causa delle sue umili origini non gli sarebbe mai stato riconosciuto finché Uther avesse governato Camelot.
Certo che un giorno avrebbe mantenuto tale promessa, Arthur sorrise e si allontanò con Gwen saldamente ancorata al suo braccio mentre Merlin lo seguiva con lo sguardo.
Il giovane mago era felice per aver contribuito, o meglio, per essere stato l’artefice dello scampato pericolo, ma si sentiva stranamente a disagio.
Vedere l’ancella al braccio del principe, pur sapendo che era quanto Arthur desiderava, gli faceva male e non riusciva a spiegarsene la ragione.
Staccandosi dall’affettuosa stretta di Gaius, con lui al fianco si diresse verso casa. I giorni a venire sarebbero stati lunghi e faticosi ma Camelot, ad ogni costo, avrebbe dovuto ritrovare l’antico splendore.




Capitolo 1


Merlin, dopo una notte di meritato riposo, risvegliato dai rumori provenienti dalla piazza si alzò dal letto svogliatamente. Per una volta avrebbe voluto poltrire, in fondo era un eroe. Era solo merito suo se Camelot non era stata distrutta dal drago. Peccato che nessuno lo avrebbe mai saputo.
In fretta si vestì e raggiunse Gaius per una veloce colazione. Addentato l’ultimo pezzo di pane, uscì in strada per recarsi nelle stanze del principe e vide uomini e donne lavorare alacremente per ricostruire le proprie abitazioni. Improvvisamente sentì urlare il suo nome e voltandosi scorse Arthur dirigersi verso di lui con una trave in spalla.
Con occhi stralunati si fermò per fissarlo e quando il principe fu a pochi passi, allibito si diede un colpetto sulla testa.
«Che ti prende?» domandò Arthur incuriosito dal suo gesto, e sul volto del mago sbocciò un sorriso ironico.
«Voi in piedi all’alba, e state lavorando... mi sono colpito per verificare che non stessi ancora dormendo, perché questa situazione sembra un sogno».
Arthur lasciò cadere la trave e, senza troppa delicatezza, gli diede una pacca in testa.
«Ahi... che vi prende?... Perché mi avete colpito?» domandò Merlin guardandolo come se fosse impazzito.
«Volevo dimostrarti che non stai dormendo!»
Massaggiandosi la testa, Merlin sbuffò contrariato. «Siete il solito somaro arrogante».
«E tu il solito idiota e, come sempre, sei in ritardo. Se credi che le tue braccia scheletriche possano alzare una di queste». Arthur indicò la trave che si era rimesso in spalla. «Vai laggiù, prendine una e portala alla casa del fabbro, stiamo sistemando la sua abitazione».
Senza batter ciglio, Merlin si avvicinò alla catasta di legname e sollevò una trave. Non aveva intenzione di perdere la sfida che il principe gli aveva lanciato.
Sorridendo compiaciuto, Arthur lo osservò issarsela in spalla. Merlin era sempre pronto a mettersi in gioco anche quando il suo fisico minuto non glielo avrebbe consentito e, ammirando tanta caparbietà, gli fece un cenno di approvazione quindi si incamminò verso la casa del fabbro.
Per tutta la settimana successiva, ogni giorno alle prime luci dell’alba Arthur si fece trovare in piazza per aiutare i cittadini a ricostruire le abitazioni distrutte incontrando i favori del popolo, e Merlin non poté che gioire vedendo quanto il suo signore fosse amato.
Alla fine del primo mese i lavori erano a buon punto e l’amicizia tra Merlin e Arthur si era rafforzata.
Lavorando a stretto contatto, spesso si erano trovati a scherzare come fossero normalissimi ragazzi, e non il principe e il suo servo, e più volte era capitato che si ricorressero nella piazza alla ricerca di vendetta per l’ultimo scherzo subito.
La loro gioia di vivere era contagiosa e rendeva il lavoro meno pesante.

*****

Trascorso un altro mese, a pomeriggio inoltrato dell’ennesima giornata lavorativa Gwen si avvicinò al pozzo, riempì un secchio con acqua fresca e passò tra i lavoratori per distribuire di che rinfrescarsi poi, con passo lesto, si accinse a raggiungere principe e servo. «Ho portato dell’acqua fresca, sire, avrete sete».
Arthur prese dalle sue mani la tazza. Per un attimo le loro dita si sfiorarono e Gwen sorrise gentilmente. Da quando il drago era stato sconfitto, non aveva più incontrato Arthur, se non nelle rare occasioni in cui distribuiva acqua o cibo a chi stava lavorando per ricostruire Camelot. E anche in quei momenti si trattava solo di scambiare poche parole.
Quando anche Merlin prese la tazza per dissetarsi, Gwen si inchinò dinanzi ad Arthur accomiatandosi e il principe la osservò allontanarsi.
Appena fu fuori dal suo campo visivo, Arthur afferrò il piccone e riprese a scavare.
«Mi chiedevo come vadano le cose tra voi e Gwen», esordì Merlin senza giri di parole, era troppa la curiosità e voleva arrivare subito al dunque, ma Arthur non rispose.
«Quando avete sconfitto il drago, ho visto che vi ha abbracciato. E voi avete ricambiato il suo abbraccio...»
Arthur continuò a lavorare senza prestare attenzione alle sue parole e Merlin, imperterrito, seguitò a rivolgergli domande su domande. «Devo pensare che avete trovato la futura regina?»
All’ennesimo quesito, Arthur si voltò allargando le braccia. «Non hai niente di meglio da fare? Devi per forza assillarmi? C’è del lavoro da portare a termine, o te ne sei dimenticato?»
Sbuffando sonoramente Merlin diede un calcio alla pietra di fronte ai suoi piedi. «Scusate, non volevo essere inopportuno, ma io so quali siano i vostri sentimenti per Gwen e mi chiedevo se... insomma... se voi...»
«Se io cosa, Merlin?» replicò Arthur spazientito.
«Se voi e Gwen... insomma... avete capito».
Incredulo, Arthur iniziò a ridere. «Cosa ti passa per la testa? Io e Gwen ci siamo baciati un paio di volte, tutto qui. Non è mai successo altro».
«Ma voi vorreste che succedesse, dico bene?» domandò Merlin incapace di trattenere la curiosità che lo divorava e Arthur posò a terra il piccone che teneva tra le mani e si avvicinò per potergli parlare a bassa voce.
«Sono un uomo, Merlin, nel caso non te ne fossi accorto, e come ogni uomo ho anch’io delle esigenze».
Merlin, sempre più interessato all’argomento, tese le labbra in un sorrisetto beffardo. «E avete mai trovato qualche donzella che soddisfacesse le vostre esigenze prima di Gwen?»
Arthur scosse la testa e volse gli occhi al cielo, però, sentendo lo sguardo di Merlin fisso su di lui in attesa di una risposta, decise di dargliela sperando che l’argomento potesse concludersi. «Sì, Merlin, il mio letto è già stato visitato da molte donzelle... spero tu sia soddisfatto!»
Merlin cercò di ribattere, ma Arthur gli mise un dito sulle labbra per zittirlo. «Ora mi hai stufato con tutte queste domande. Siamo qui per lavorare, non per parlare delle mie conquiste amorose, quindi lavora e taci! Non voglio sentire un’altra parola, mi sono spiegato?»
Merlin alzò le spalle esibendo un’espressione imbronciata. «Sì, sire, è solo che mi interessava sapere se siete ancora innamorato di Gwen... tutto qui... non volevo essere inopportuno».
Finalmente Merlin tacque e si allontanò per rimettersi a lavorare mentre Arthur cercava con lo sguardo Gwen. La vide afferrare un pesante secchio dalle mani di un’anziana signora per portarlo nella sua abitazione. Continuò a osservarla finché non sparì dalla sua vista e si ritrovò a riflettere sull’ultima domanda di Merlin. Il ragazzo gli aveva chiesto se era ancora innamorato di lei e, in tutta onestà, non sapeva cosa rispondere.
Prima che il drago riducesse Camelot a un mucchio di macerie, era certo di provare qualcosa per Gwen, ma nell’ultimo mese la ragazza aveva smesso di fargli battere il cuore. Nonostante continuasse a volerle bene, era certo che non fosse più amore ciò che sentiva per lei, piuttosto una bella amicizia e non capiva perché i suoi sentimenti fossero cambiati.
Riemergendo dai pensieri si voltò a guardare Merlin che stava tentando di sollevare un masso enorme e si ritrovò a sorridere.
Senza esitare lo raggiunse per offrirgli aiuto prima che, maldestro com’era, si facesse cadere addosso il macigno rischiando di rimanerne schiacciato.
Gli arrivò accanto nel momento esatto in cui la grossa pietra stava per scivolargli dalle mani e la afferrò per sostenerla.
I loro sguardi s’incrociarono e finalmente Arthur capì, finalmente tutto ebbe un senso; la risposta che cercava era a pochi centimetri da lui e aveva un nome: Merlin!


Continua







Ciao a tutti,
rieccomi con una nuova long.
Approfitto per ringraziare chi ha commentato la precedente : "Un amore impossibile". Leggere i vostri commenti è stato fantastico. Grazie di tutto cuore anche a chi l'ha inserita tra le preferite o tra quelle da ricordare.
Per quanto riguarda questa nuova storia, spero di riuscire a renderla interessante, inserendo avventura, amore ed erotismo.
Ci saranno momenti divertenti (spero) e momenti tristi. Vediamo cosa ne verrà fuori.
Se vorrete leggere e, magari, commentare, vi ringrazio in anticipo!




   
 
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