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Autore: Elendil    28/08/2005    4 recensioni
“ Non mi piace che le persone che uccido ritornino in vita”disse in un sussurro nel suo orecchio.
La sentì ridere piano.
“ Ma io non sono morta...Inuyasha”
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una settimana dopo, l’esercito capitanato dai due fratelli si trovava a poche miglia dalle porte di Zaccar

Ciao a tutti!!!!

Prima di iniziare vorrei ringraziare di cuore tutti coloro che hanno letto la mia ff senza lasciarsi spaventare dalla lunghezza del primo capitolo.

In particolare vorrei mandare un mega bacione a Chria la mia amicona 4ever che nonostante ne abbia piene le palle di manga anime and co.e della sottoscritta,ha deciso di leggerla e pure di lasciarmi un commento dolcissimo.

Thank you so much Chria!!

Cmq, ringraziamenti a parte, spero che questa fanfiction vi stia piacendo nonostante quest’ultima si discosti un pochino dalla reale storia della mitica Rumino….Se si, commentate per favore!!

 

 

 

Una settimana dopo, l’esercito capitanato dai due fratelli si trovava a poche miglia dalle porte di Zaccar.

Stavano attraversando una lussureggiante pianura ricoperta di rigogliosi cespugli di more e bacche a loro sconosciute mentre nell’aria si poteva avvertire un leggero profumo di pino probabilmente proveniente dalla foresta situata a poche miglia davanti a loro:quella foresta era l’arma più potente di cui la città disponeva poiché, naturale barriera contro i nemici era un luogo in cui imboscate e trappole potevano trovare terreno fertile.

Il morale degli uomini era alto:il bottino ottenuto dalla conquista di Sirion era stato oltremodo ghiotto.

Non sembravano affatto spaventati dall’imminente guerra e, ancor meno, dal fantasma del terribile esercito maledetto del re.

Perfetto.

Inuyasha inspirò a pieni polmoni l’aria proveniente dal bosco:5 uomini li stavano spiando,uno di loro era particolarmente sudato ed aveva il respiro corto…probabilmente aveva faticato per salire sull’albero…un altro invece stava masticando del tabacco e….

Il mezzo demone socchiuse gli occhi, cercando di concentrarsi maggiormente sulle informazioni che i suoi sensi gli stavano inviando in quel momento.

Un profumo leggermente diverso lo aveva colpito:più delicato di quello di un uomo, più fresco….una donna.

Il sesto uomo era una donna e a giudicare dal respiro controllato era molto più vicina a loro degli altri, forse così vicina da poter essere vista dai loro occhi.

Senza dare nell’occhio Inuyasha guardò nella direzione da cui aveva percepito l’odore ma non vide niente:chissà che cosa ci faceva una donna in avanscoperta….era un ruolo pericoloso per un uomo...figuriamoci per un rappresentante del sesso debole!

Volse disinvolto lo sguardo verso suo fratello.

Il suo volto impassibile lasciava intravedere che anche lui aveva scovato gli incauti osservatori…e la donna.

Anche lui si voltò a guardarlo, sorridendo lievemente ”ci stanno sottovalutando, fratello”

Un lieve ghigno comparve sul volto di Inuyasha.

Si piegò lievemente indietro ed estrasse con disinvoltura un arco di legno scuro sormontato ai vertici da preziose rifiniture d’oro giallo.

Con l’altra mano estrasse da sempre dietro la sella una lunga freccia anch’essa color ebano e con un gesto esperto la incoccò, tese il tessuto leggero e flessibile che componeva la corda e, senza nemmeno prendere la mira scoccò il dardo.

Sentì il respiro controllato della donna mozzarsi per la sorpresa mentre, come aveva calcolato, la freccia si conficcava a poca distanza dal suo braccio destro.

La sentì strusciare cauta indietro, alzarsi in piedi e scattare nel folto della foresta seguita subito dopo dagli altri incauti osservatori:per lo meno ora sapevano con chi avevano a che fare.

Si inoltrarono nel bosco di conifere alte ed imponenti puntando sempre verso nord:nonostante non ci fosse una strada maestra a confermarlo, sapevano che erano diretti proprio alle porte della città, fiorente capitale di scambi e commerci di tutte le terre conosciute.

Profondi solchi lasciati dai carri dei commercianti e dei viaggiatori tradivano il costante traffico che doveva affluire ogni giorno per quei boschi che altri non erano che un labirinto naturale inaccessibile per chi non conoscesse la strada esatta per attraversarlo:ma loro non erano fra coloro visto che potevano vantare fra le loro schiere demoni che avevano viaggiato per il mondo indossando le più svariate spoglie:delinquente, monaco,commerciante, filosofo e altri ancora.

La vegetazione fitta e ampia allo stesso tempo proteggeva contro i raggi infuocati di quella stagione dove ogni cosa sembrava piegarsi al volere di Zhural e Naerl, i soli che solcavano i cieli di Yarda.

Il mezzo demone assaporò i profumi di quell’antica foresta chiedendosi se la battaglia si sarebbe spinta fino a li, fino a quel luogo di pace immutabile.
Probabilmente si.

Passò ancora molto tempo fino a che, con un lento degradare della vegetazione, il bosco giunse alla fine.

Il lungo corteo si arrestò nell’osservazione della splendida città che svettava davanti a loro: circondata da imponenti mura color notte, la città sembrava un intricato groviglio di case, palazzi e finestre tutte di colore rigorosamente nero.

In mezzo a tutto quegli edifici che seguivano una curiosa scala piramidale verso probabilmente il centro della città, una torre imponente e allo stesso tempo affusolata svettava indicibilmente alta nel cielo giungendo fino a toccare le nubi color panna, quasi a voler fare gara con loro su chi per primo avrebbe potuto vedere sorgere il sole.

L’imponente torre era color perla e sembrava risplendere di luce propria:anche da quella distanza Inuyasha poté vedere le pareti esterne perfettamente lisce e levigate riflettere lo spettro di colori del sole con incredibile intensità.

Sui 4 punti cardinali, la torre aveva delle imponenti escrescenze sempre di madreperla che, dopo averla percorsa in tutta la sua altezza si aprivano a stella verso il cielo piegandosi poi in flessuose onde sempre più sottili.

Per un poco nessuno ebbe il coraggio di dire nulla, stupito dalla bellezza di Zaccar.

Poi, finalmente, Sesshoumaru con un potente strattone fece voltare il cavallo verso gli uomini e disse “ Questa è Zaccar, potente città nemica e nostra prossima conquista militare.

Non vi lasciate impressionare dalla sua magnificenza e bellezza:è come tutte le altre che prima abbiamo attaccato e distrutto, cambia solo l’involucro.”tacque guardando i visi dei soldati “ questa città è ciò che popola i sogni degli uomini:ricchezza, bellezza, e potenza sono i suoi attributi e,uomini, E’ VOSTRA!!”

Le sue ultime parole furono accolte con un accorato grido di gioia che sembrò far tremare la terra stessa.

“Inuyasha”disse poi secco “ Seguimi,dobbiamo andare salutare i nostri ospiti “

Il mezzo demone fece una faccia sarcastica “I nostri ospiti?”

Il primogenito sorrise beffardo “Certo”esclamò disinvolto “gli ospiti della nostra città”

Inuyasha scosse la testa, girò lo stallone e, senza aspettare un solo secondo partì al galoppo seguito da Sesshoumaru e due portabandiera.

 

Lo stallone scalpitò nervoso mentre si arrestava alle porte della magnifica città.

Anch’esse erano nere come la notte e, valutò Inuyasha,più pesanti di qualsiasi altra porta al mondo.

Il primogenito stava già prendendo fiato per cominciare la sua presentazione di circostanza quando, improvvisamente, un sordo rumore di chiavistelli che si sbloccano fece vibrare l’aria intorno a loro.

Con un rimbombo cupo le porte si dischiusero rivelando a poco a poco la città nascosta dietro di esse.

Inuyasha trattenne il respiro per la meraviglia:se da lontano la città appariva meravigliosa, vista da così vicino non poteva nemmeno essere descritta degnamente con parole come bellissima, maestosa, imponente, splendente o simili.

Senza capacitarsi di tutta quella magnificenza, si riempì completamente le iridi di quella visione:le strade lastricate di mosaici preziosi di mille colori, le case nere come la notte e splendenti come il sole allo stesso tempo dalla complicata ed affascinante struttura ricca di arcate, guglie e ogni genere di microscopiche accortezze, i canali piena di acqua limpida che percorrevano come una ragnatela ogni strada, costeggiando case, edifici, fontane e viali e le meravigliose piante rampicanti dai colori più sgargianti che percorrevano ogni facciata muro o insegna della città.

Gli occhi del mezzo demone si tinsero di meraviglia ed ammirazione.

Non avrebbero distrutto quella città.

Non quella.

Quella sarebbe diventato un trofeo di guerra, nonché prossima capitale delle terre unite sotto il potere dei Miyashi.

Finalmente abbassò lo sguardo per guardare le quattro figure incappucciate che gli stavano davanti.

Un uomo piuttosto robusto, dalla corporatura massiccia e vigorosa con piccoli occhi azzurro cielo dall’aria sveglia, i capelli neri e lucidi legati con cura dietro la nuca con un prezioso nastro d’oro gli stava davanti, seduto compostamente su uno stallone color ebano.

Indossava ricchi vestiti color mare intessuti da elaborati ricami argentei coperti solo nei punti critici come petto, spalle e braccia da una splendente armatura anch’essa color mare stranamente sobria.

“Il re”pensò immediatamente Inuyasha notando l’elaborato filo d’oro sormontato proprio sulla fronte da un prezioso quanto splendente diamante color ebano che circondava il suo capo.

Dal suo sguardo sembrava un tipo sveglio, intraprendente e moderatamente spietato e, a giudicare dal fatto che era sceso lui stesso ad accoglierli ben cosciente delle loro intenzioni, coraggioso e sicuro di se.

Inuyasha gli scoccò uno sguardo di leggero apprezzamento”Il primo fra tutti i sovrani delle città che abbiamo assaltato” pensò “ Probabilmente non è nemmeno un incapace…”

Conquistare quella città si prospettava più difficile del previsto.

Ma in quel momento non era il re a preoccuparlo maggiormente, ma bensì le tre figure incappucciate alle sue spalle.

Avvolti in cupi mantelli neri se ne stavano silenziosi e apparentemente immobili in groppa a tre destrieri altrettanto neri.

Il mezzo spettro li guardò attentamente:quelle figure non gli piacevano per niente.

Non per il loro aspetto,certo che no, se al re piaceva circondarsi di figuri del genere non era certo affar suo ma per il fatto che, inspiegabilmente, non sembravano emanare nessun odore.

Niente.

Il suo naso non riusciva a fiutare la loro presenza.

I cavalli si, i mantelli dal lieve profumo di erbe si,ma…

Erbe!?

Il principe si distese sulla sua sella.

Quelle erbe coprivano l’odore di coloro che si celavano dietro quei mantelli color ebano.

Furbo il re.

Sesshoumaru iniziò a parlare interrompendo così il flusso dei suoi pensieri “ Sono Sesshoumaru Miyashi e sono venuto qui per conquistare questa città.

Non opponete resistenza e non vi sarà fatto alcun male.

In caso contrario saremo costretti ad attaccarvi e distruggervi”

Il re rimase immobile fissando direttamente gli occhi in quelli di Sesshoumaru poi, dopo qualche secondo,sorrise amaramente “ Principe Sesshoumaru….”la sua voce era bassa e profonda come solo quella di un uomo adulto sarebbe potuta essere”La sua proposta è davvero galante, per non dire ragguardevole ma…scusi la domanda…con “Non vi sarà fatto alcun male” intende descrivere il trattamento riservato alla città di Sirion?Sa, su queste cose bisogna essere precisi e in alcuni casi puntigliosi visto che il radere al suolo una città deportando tutti i suoi cittadini e saccheggiando tutte le ricchezze in essa custodita non mi sembrano un trattamento che si possa esprimere con “nessun male” e, in caso contrario, mi sorge naturale chiedermi “l’attaccare e il distruggervi” fino a che gradino della scala delle atrocità si spinga… ”

Sesshoumaru, clamorosamente colto in contropiede, rimase per un secondo muto, evidentemente sorpreso dalle parole del sovrano.

Quell’uomo, nonostante fosse un uomo, cominciava a non dispiacere ad Inuyasha.

Il primogenito finalmente si riprese” Quando io dico nessun male, dico nessun male…il caso di Sirion non è da mettere nemmeno in conto in quanto quella città prima di arrendersi aveva schierato in campo tutte le sue milizie più potenti successivamente sconfitte”

Il re ascoltò assorto le parole del demone” Quindi lei, principe, sta dicendo che l’incidente accaduto a Sirion era solo una specie di…punizione?”

Il modo in cui il sovrano aveva per ben due volte puntualizzato il suo rango di principe fece visibilmente irritare Sesshoumaru che, quando riprese a parlare aveva assunto un colorito pericolosamente pallido” Gli alleati devono avere ben chiaro qual è la loro posizione nei confronti del sovrano e quali sarebbero le conseguenze di una rivolta o simili dimostrazioni ostili”

“Per alleati intende le donne schiavizzate e violentate dai suoi soldati o da lei stesso o i vecchi trucidati perché inutili o i bambini spediti nelle miniere d’oro per estrarre il prezioso metallo con il quale lei ricopre i suoi ricchi abiti? Mi illumini, principe,e chiarisca il concetto di “alleato” ”

Il primogenito ingoiò ancora una volta quel raffinato insulto schiarendosi con noncuranza la voce “ Gli alleati sono tutti coloro che vivono sotto la nostra potestà… i casi singoli non hanno mai fatto l’insieme”

“ E allora, mi dica, principe, quale sarebbe il nostro grado di alleati?”

“la vostra città sarà lasciata intatta, le ricchezze intatte,e nessuno attenterà alla vita di nessuno.

Conserverete il vostro governo, le vostre leggi e le vostre istituzioni e…” “ e l’altra faccia della luccicante medaglia?”lo interruppe il sovrano;Sesshoumaru serrò le mascelle per frenare l’impulso di staccargli di netto la testa dal collo” Lei dovrà essere destituito dal trono a cui subentrerà un membro della nostra famiglia reale, dovrete rinunciare al nome della vostra città e dichiararvi sudditi dei Miyashi.

Inoltre i vostri commerci saranno per lo più rivolti verso le nostre terre e città e ogni anno dovrete versare un tributo per restare indipendenti a tutti gli effetti”

Inuyasha guardò il volto rilassato e calmo del sovrano e immediatamente capì che avrebbe rifiutato.

Dietro di lui, le tre figure incappucciate ebbero un leggero tremito che lui sapeva essere stato causato dallo sdegno per quella proposta così assurdamente conveniente.

Si concentrò: voleva non essere più cieco al loro odore, sapeva che nessuna erba aromatica poteva ingannare il suo fiuto sviluppato.

Salvia, malva, lavanda, mirto, fico, arancia,rosa selvatica, menta, pino, mughetto…Santo cielo come facevano ad avere tutti quegli odori addosso?!

Poco distante da lui, il re aveva già dato la sua risposta all’allettante proposta di Sesshoumaru che, livido di rabbia lo fulminò con lo sguardo.

“Molto bene,avete fatto la vostra scelta e ora, nonostante avessi voluto evitarlo, ne subirete le conseguenze”s’interruppe fissando lo sguardo concentrato del sovrano” fra due giorni, al crepuscolo, vi attaccheremo”

Una delle tre figure, quella posta in mezzo si mosse impercettibilmente sulla sella del cavallo e quasi nello stesso momento il volto di Inuyasha si contrasse in una strana espressione di sorpresa.

“ Molto bene principe” fu la secca risposta del sovrano ”spero che mi farà l’onore di scontrarsi con me sul campo di battaglia piuttosto che restarsene a guardare nelle retrovie come lei suole fare”

Il volto di Sesshoumaru, se possibile, sbiancò ancora più “ Sarò li per lei “ e detto questo voltò di scatto il cavallo seguito da inuyasha e partì al galoppo.

Il mezzo demone nel frattempo aveva solo superficialmente registrato la reazione esagerata del fratello alle provocazioni del re preso com’era da un pensiero che ora trapanava la sua mente.

L’aveva riconosciuto.

Aveva riconosciuto quel respiro regolare e controllato a mala pena udibile per le sue orecchie.

La donna.

La donna che li aveva spiati prima che imboccassero il bosco.

Ancora lei.

Dannazione.

Quel re era veramente astuto: li aveva giocati.

Aveva portato con se 3 spie camuffate da comuni guardie del corpo e li aveva distratti con le sue domande e le sue allusioni mentre quelli, coperti dalla loro vista da spessi mantelli neri come la notte e dal loro fiuto da erbe aromatiche li scrutavano imprimendosi nella mente i loro tratti così da poterli riconoscere in battaglia.

Davvero astuto.

C’era solo una cosa di cui il re non aveva fatto conto, e li stava il suo unico ma imperdonabile errore:l’udito.

Aveva sottovalutato il suo udito sviluppatissimo e, ancora più grave aveva usato per ben due volte un elemento singolare che, sfortunatamente per lui, aveva da subito attirato la sua attenzione:quella donna.

Quella donna e il suo singolare respiro.

Sorrise compiaciuto di se stesso.

In un sol colpo aveva capito le intenzioni del re:ucciderli in battaglia così da privare le loro truppe dei loro comandanti più importanti, sventare la minaccia da loro rappresentata e lasciare il trono dei Miyashi sguarnito di eredi.

E aveva anche capito chi sarebbe stato incaricato di tale compito:la truppa speciale del re.

 

 

  
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