Ciao a tutti!!!!
Prima di
iniziare vorrei ringraziare di cuore tutti coloro che
hanno letto la mia ff senza lasciarsi spaventare
dalla lunghezza del primo capitolo.
In particolare
vorrei mandare un mega bacione
a Chria la mia amicona
4ever che nonostante ne abbia piene le palle di manga
anime and co.e della sottoscritta,ha deciso di
leggerla e pure di lasciarmi un commento dolcissimo.
Thank you so much Chria!!
Cmq,
ringraziamenti a parte, spero che questa fanfiction
vi stia piacendo nonostante quest’ultima si discosti un pochino dalla reale
storia della mitica Rumino….Se si, commentate per
favore!!
Una
settimana dopo, l’esercito capitanato dai due fratelli si trovava a poche
miglia dalle porte di Zaccar.
Stavano
attraversando una lussureggiante pianura ricoperta di rigogliosi cespugli di
more e bacche a loro sconosciute mentre nell’aria si poteva avvertire un
leggero profumo di pino probabilmente proveniente dalla foresta situata a poche
miglia davanti a loro:quella foresta era l’arma più
potente di cui la città disponeva poiché, naturale barriera contro i nemici era
un luogo in cui imboscate e trappole potevano trovare terreno fertile.
Il morale
degli uomini era alto:il bottino ottenuto dalla
conquista di Sirion era stato oltremodo ghiotto.
Non
sembravano affatto spaventati dall’imminente guerra e, ancor meno, dal fantasma
del terribile esercito maledetto del re.
Perfetto.
Inuyasha
inspirò a pieni polmoni l’aria proveniente dal bosco:5
uomini li stavano spiando,uno di loro era particolarmente sudato ed aveva il
respiro corto…probabilmente aveva faticato per salire sull’albero…un altro
invece stava masticando del tabacco e….
Il mezzo demone socchiuse gli occhi, cercando di concentrarsi maggiormente sulle
informazioni che i suoi sensi gli stavano inviando in quel momento.
Un profumo
leggermente diverso lo aveva colpito:più delicato di
quello di un uomo, più fresco….una donna.
Il sesto
uomo era una donna e a giudicare dal respiro controllato era molto più vicina a
loro degli altri, forse così vicina da poter essere vista dai loro occhi.
Senza dare nell’occhio Inuyasha guardò nella direzione da cui
aveva percepito l’odore ma non vide niente:chissà che cosa ci faceva una donna
in avanscoperta….era un ruolo pericoloso per un
uomo...figuriamoci per un rappresentante del sesso debole!
Volse
disinvolto lo sguardo verso suo fratello.
Il suo volto
impassibile lasciava intravedere che anche lui aveva scovato gli incauti
osservatori…e la donna.
Anche lui
si voltò a guardarlo, sorridendo lievemente ”ci stanno sottovalutando,
fratello”
Un lieve
ghigno comparve sul volto di Inuyasha.
Si piegò
lievemente indietro ed estrasse con disinvoltura un arco di legno scuro
sormontato ai vertici da preziose rifiniture d’oro giallo.
Con l’altra
mano estrasse da sempre dietro la sella una lunga
freccia anch’essa color ebano e con un gesto esperto la incoccò, tese il
tessuto leggero e flessibile che componeva la corda e, senza nemmeno prendere
la mira scoccò il dardo.
Sentì il
respiro controllato della donna mozzarsi per la sorpresa mentre, come aveva
calcolato, la freccia si conficcava a poca distanza dal suo braccio destro.
La sentì
strusciare cauta indietro, alzarsi in piedi e scattare nel folto della foresta
seguita subito dopo dagli altri incauti osservatori:per
lo meno ora sapevano con chi avevano a che fare.
Si inoltrarono
nel bosco di conifere alte ed imponenti puntando sempre verso nord:nonostante
non ci fosse una strada maestra a confermarlo, sapevano che erano diretti
proprio alle porte della città, fiorente capitale di scambi e commerci di tutte
le terre conosciute.
Profondi
solchi lasciati dai carri dei commercianti e dei viaggiatori tradivano il
costante traffico che doveva affluire ogni giorno per quei boschi che altri non
erano che un labirinto naturale inaccessibile per chi non conoscesse la strada
esatta per attraversarlo:ma loro non erano fra coloro
visto che potevano vantare fra le loro schiere demoni che avevano viaggiato per
il mondo indossando le più svariate spoglie:delinquente, monaco,commerciante,
filosofo e altri ancora.
La
vegetazione fitta e ampia allo stesso tempo proteggeva contro i raggi infuocati
di quella stagione dove ogni cosa sembrava piegarsi al volere di Zhural e Naerl, i soli che
solcavano i cieli di Yarda.
Il mezzo
demone assaporò i profumi di quell’antica foresta chiedendosi se la battaglia
si sarebbe spinta fino a li, fino a quel luogo di pace immutabile.
Probabilmente si.
Passò ancora
molto tempo fino a che, con un lento degradare della vegetazione, il bosco
giunse alla fine.
Il lungo
corteo si arrestò nell’osservazione della splendida città che svettava davanti
a loro: circondata da imponenti mura color notte, la città sembrava un
intricato groviglio di case, palazzi e finestre tutte di colore rigorosamente
nero.
In mezzo a tutto quegli edifici che seguivano una curiosa scala
piramidale verso probabilmente il centro della città, una torre imponente e
allo stesso tempo affusolata svettava indicibilmente alta nel cielo giungendo
fino a toccare le nubi color panna, quasi a voler fare gara con loro su chi per
primo avrebbe potuto vedere sorgere il sole.
L’imponente
torre era color perla e sembrava risplendere di luce propria:anche
da quella distanza Inuyasha poté vedere le pareti esterne perfettamente lisce e
levigate riflettere lo spettro di colori del sole con incredibile intensità.
Sui 4 punti
cardinali, la torre aveva delle imponenti escrescenze sempre di madreperla che,
dopo averla percorsa in tutta la sua altezza si aprivano
a stella verso il cielo piegandosi poi in flessuose onde sempre più sottili.
Per un poco
nessuno ebbe il coraggio di dire nulla, stupito dalla bellezza di Zaccar.
Poi,
finalmente, Sesshoumaru con un potente strattone fece voltare il cavallo verso
gli uomini e disse “ Questa è Zaccar, potente città
nemica e nostra prossima conquista militare.
Non vi
lasciate impressionare dalla sua magnificenza e bellezza:è
come tutte le altre che prima abbiamo attaccato e distrutto, cambia solo
l’involucro.”tacque guardando i visi dei soldati “ questa città è ciò che
popola i sogni degli uomini:ricchezza, bellezza, e potenza sono i suoi
attributi e,uomini, E’ VOSTRA!!”
Le sue
ultime parole furono accolte con un accorato grido di gioia che sembrò far
tremare la terra stessa.
“Inuyasha”disse
poi secco “ Seguimi,dobbiamo andare salutare i nostri
ospiti “
Il mezzo
demone fece una faccia sarcastica “I nostri
ospiti?”
Il primogenito sorrise beffardo “Certo”esclamò disinvolto “gli ospiti della nostra città”
Inuyasha
scosse la testa, girò lo stallone e, senza aspettare un solo secondo partì al
galoppo seguito da Sesshoumaru e due portabandiera.
Lo stallone
scalpitò nervoso mentre si arrestava alle porte della magnifica città.
Anch’esse
erano nere come la notte e, valutò Inuyasha,più
pesanti di qualsiasi altra porta al mondo.
Il
primogenito stava già prendendo fiato per cominciare la sua presentazione di
circostanza quando, improvvisamente, un sordo rumore di chiavistelli che si sbloccano fece vibrare l’aria intorno a loro.
Con un
rimbombo cupo le porte si dischiusero rivelando a poco a poco la città nascosta
dietro di esse.
Inuyasha
trattenne il respiro per la meraviglia:se da lontano
la città appariva meravigliosa, vista da così vicino non poteva nemmeno essere
descritta degnamente con parole come bellissima, maestosa, imponente,
splendente o simili.
Senza capacitarsi
di tutta quella magnificenza, si riempì completamente le iridi di quella
visione:le strade lastricate di mosaici preziosi di
mille colori, le case nere come la notte e splendenti come il sole allo stesso
tempo dalla complicata ed affascinante struttura ricca di arcate, guglie e ogni
genere di microscopiche accortezze, i canali piena di acqua limpida che
percorrevano come una ragnatela ogni strada, costeggiando case, edifici,
fontane e viali e le meravigliose piante rampicanti dai colori più sgargianti
che percorrevano ogni facciata muro o insegna della città.
Gli occhi
del mezzo demone si tinsero di meraviglia ed ammirazione.
Non
avrebbero distrutto quella città.
Non quella.
Quella
sarebbe diventato un trofeo di guerra, nonché prossima
capitale delle terre unite sotto il potere dei Miyashi.
Finalmente
abbassò lo sguardo per guardare le quattro figure incappucciate che gli stavano
davanti.
Un uomo
piuttosto robusto, dalla corporatura massiccia e vigorosa con piccoli occhi
azzurro cielo dall’aria sveglia, i capelli neri e lucidi legati con cura dietro
la nuca con un prezioso nastro d’oro gli stava
davanti, seduto compostamente su uno stallone color ebano.
Indossava
ricchi vestiti color mare intessuti da elaborati ricami argentei coperti solo
nei punti critici come petto, spalle e braccia da una
splendente armatura anch’essa color mare stranamente sobria.
“Il re”pensò
immediatamente Inuyasha notando l’elaborato filo d’oro sormontato proprio sulla
fronte da un prezioso quanto splendente diamante color ebano che circondava il
suo capo.
Dal suo
sguardo sembrava un tipo sveglio, intraprendente e moderatamente spietato e, a
giudicare dal fatto che era sceso lui stesso ad accoglierli ben cosciente delle
loro intenzioni, coraggioso e sicuro di se.
Inuyasha gli
scoccò uno sguardo di leggero apprezzamento”Il primo fra
tutti i sovrani delle città che abbiamo assaltato” pensò “ Probabilmente
non è nemmeno un incapace…”
Conquistare
quella città si prospettava più difficile del previsto.
Ma in quel
momento non era il re a preoccuparlo maggiormente, ma bensì le tre figure
incappucciate alle sue spalle.
Avvolti in
cupi mantelli neri se ne stavano silenziosi e apparentemente immobili in groppa
a tre destrieri altrettanto neri.
Il mezzo
spettro li guardò attentamente:quelle figure non gli
piacevano per niente.
Non per il
loro aspetto,certo che no, se al re piaceva
circondarsi di figuri del genere non era certo affar
suo ma per il fatto che, inspiegabilmente, non sembravano emanare nessun odore.
Niente.
Il suo naso
non riusciva a fiutare la loro presenza.
I cavalli
si, i mantelli dal lieve profumo di erbe si,ma…
Erbe!?
Il principe
si distese sulla sua sella.
Quelle erbe
coprivano l’odore di coloro che si celavano dietro quei mantelli color ebano.
Furbo il re.
Sesshoumaru
iniziò a parlare interrompendo così il flusso dei suoi pensieri “ Sono
Sesshoumaru Miyashi e sono venuto qui
per conquistare questa città.
Non opponete
resistenza e non vi sarà fatto alcun male.
In caso
contrario saremo costretti ad attaccarvi e distruggervi”
Il re rimase
immobile fissando direttamente gli occhi in quelli di Sesshoumaru poi, dopo
qualche secondo,sorrise amaramente “ Principe
Sesshoumaru….”la sua voce era bassa e profonda come solo quella di un uomo
adulto sarebbe potuta essere”La sua proposta è davvero galante, per non dire
ragguardevole ma…scusi la domanda…con “Non vi sarà fatto alcun male” intende
descrivere il trattamento riservato alla città di Sirion?Sa,
su queste cose bisogna essere precisi e in alcuni casi puntigliosi visto che il
radere al suolo una città deportando tutti i suoi cittadini e saccheggiando
tutte le ricchezze in essa custodita non mi sembrano un trattamento che si
possa esprimere con “nessun male” e, in caso contrario, mi sorge naturale
chiedermi “l’attaccare e il distruggervi” fino a che gradino della scala delle
atrocità si spinga… ”
Sesshoumaru,
clamorosamente colto in contropiede, rimase per un secondo muto, evidentemente
sorpreso dalle parole del sovrano.
Quell’uomo,
nonostante fosse un uomo, cominciava a non dispiacere ad Inuyasha.
Il
primogenito finalmente si riprese” Quando io dico nessun male, dico nessun
male…il caso di Sirion non è da mettere nemmeno in
conto in quanto quella città prima di arrendersi aveva
schierato in campo tutte le sue milizie più potenti successivamente sconfitte”
Il re
ascoltò assorto le parole del demone” Quindi lei, principe, sta
dicendo che l’incidente accaduto a Sirion era solo
una specie di…punizione?”
Il modo in
cui il sovrano aveva per ben due volte puntualizzato
il suo rango di principe fece visibilmente irritare Sesshoumaru che, quando
riprese a parlare aveva assunto un colorito pericolosamente pallido” Gli
alleati devono avere ben chiaro qual è la loro posizione nei confronti del
sovrano e quali sarebbero le conseguenze di una rivolta o simili dimostrazioni
ostili”
“Per alleati
intende le donne schiavizzate e violentate dai suoi soldati o da lei stesso o i
vecchi trucidati perché inutili o i bambini spediti nelle miniere d’oro per
estrarre il prezioso metallo con il quale lei ricopre i suoi ricchi abiti? Mi illumini, principe,e chiarisca il concetto di “alleato” ”
Il
primogenito ingoiò ancora una volta quel raffinato insulto schiarendosi con
noncuranza la voce “ Gli alleati sono tutti coloro che vivono sotto la nostra
potestà… i casi singoli non hanno mai fatto l’insieme”
“ E allora,
mi dica, principe, quale sarebbe il nostro grado di alleati?”
“la vostra
città sarà lasciata intatta, le ricchezze intatte,e
nessuno attenterà alla vita di nessuno.
Conserverete
il vostro governo, le vostre leggi e le vostre istituzioni e…” “ e l’altra
faccia della luccicante medaglia?”lo interruppe il sovrano;Sesshoumaru
serrò le mascelle per frenare l’impulso di staccargli di netto la testa dal
collo” Lei dovrà essere destituito dal trono a cui subentrerà un membro della
nostra famiglia reale, dovrete rinunciare al nome della vostra città e
dichiararvi sudditi dei Miyashi.
Inoltre i
vostri commerci saranno per lo più rivolti verso le
nostre terre e città e ogni anno dovrete versare un tributo per restare indipendenti
a tutti gli effetti”
Inuyasha
guardò il volto rilassato e calmo del sovrano e
immediatamente capì che avrebbe rifiutato.
Dietro di
lui, le tre figure incappucciate ebbero un leggero tremito che lui sapeva
essere stato causato dallo sdegno per quella proposta così assurdamente
conveniente.
Si
concentrò: voleva non essere più cieco al loro odore, sapeva che nessuna erba aromatica poteva ingannare il suo fiuto
sviluppato.
Salvia,
malva, lavanda, mirto, fico, arancia,rosa selvatica,
menta, pino, mughetto…Santo cielo come facevano ad avere tutti quegli odori
addosso?!
Poco
distante da lui, il re aveva già dato la sua risposta all’allettante proposta
di Sesshoumaru che, livido di rabbia lo fulminò con lo sguardo.
“Molto bene,avete fatto la vostra scelta e ora, nonostante avessi
voluto evitarlo, ne subirete le conseguenze”s’interruppe fissando lo sguardo
concentrato del sovrano” fra due giorni, al crepuscolo, vi attaccheremo”
Una delle
tre figure, quella posta in mezzo si mosse impercettibilmente sulla sella del
cavallo e quasi nello stesso momento il volto di Inuyasha
si contrasse in una strana espressione di sorpresa.
“ Molto bene
principe” fu la secca risposta del sovrano ”spero che mi farà l’onore di
scontrarsi con me sul campo di battaglia piuttosto che restarsene a guardare
nelle retrovie come lei suole fare”
Il volto di
Sesshoumaru, se possibile, sbiancò ancora più “ Sarò li
per lei “ e detto questo voltò di scatto il cavallo seguito da inuyasha e partì
al galoppo.
Il mezzo
demone nel frattempo aveva solo superficialmente registrato la reazione
esagerata del fratello alle provocazioni del re preso com’era da un pensiero
che ora trapanava la sua mente.
L’aveva
riconosciuto.
Aveva riconosciuto quel respiro regolare e controllato a mala pena udibile per le sue orecchie.
La donna.
La donna che
li aveva spiati prima che imboccassero il bosco.
Ancora lei.
Dannazione.
Quel re era
veramente astuto: li aveva giocati.
Aveva
portato con se 3 spie camuffate da comuni guardie del corpo e li aveva distratti con le sue domande e le sue allusioni mentre
quelli, coperti dalla loro vista da spessi mantelli neri come la notte e dal
loro fiuto da erbe aromatiche li scrutavano imprimendosi nella mente i loro
tratti così da poterli riconoscere in battaglia.
Davvero
astuto.
C’era solo
una cosa di cui il re non aveva fatto conto, e li stava il suo unico ma
imperdonabile errore:l’udito.
Aveva
sottovalutato il suo udito sviluppatissimo e, ancora più grave aveva usato per
ben due volte un elemento singolare che, sfortunatamente per lui, aveva da
subito attirato la sua attenzione:quella donna.
Quella donna
e il suo singolare respiro.
Sorrise
compiaciuto di se stesso.
In un sol
colpo aveva capito le intenzioni del re:ucciderli in
battaglia così da privare le loro truppe dei loro comandanti più importanti,
sventare la minaccia da loro rappresentata e lasciare il trono dei Miyashi sguarnito di eredi.
E aveva
anche capito chi sarebbe stato incaricato di tale compito:la
truppa speciale del re.