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Autore: ArcoeFreccia    14/05/2010    3 recensioni
Una storia scritta a quattro mani, un capitolo e un personaggio a testa, in cui si racconterà come Kanon proverà ad aiutare Milo a ritrovare la via perduta e i due dovranno vedersela con una banda di teppisti manovrati da un vecchio pretendente al titolo di sacro guerriero d'oro.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO IV

CAPITOLO IV

L’Incontro

 

 

Questo capitolo è stato scritto da sagitta72.

 

 

 

 

Quando torno indietro giuro che affogherò Milo; quell'idiota pensa che comportandosi cosi' faccia bene a se stesso, ma ancora non ha capito che quando si riprendera' dallo stato di insofferenza in cui si e' volutamente tuffato, si trovera' a fare i conti con la sua coscienza.

Spero solo che la nipote del vecchio di cui ora mi devo occupare non sia quella terrificante ragazza della spiaggia, perche' altrimenti ce ne vorra' di coraggio per adempiere al mio compito. Pero' che cambiamento agghiacciante che ha fatto, chissa' che le e' capitato....boh, speriamo in bene perchè non ho nessuna voglia di stare a combattere pure con lei, visto e considerato che Milo mi ha detto che di buone maniere proprio non ne ha.

Sono gia' cinque minuti che sto seguendo il bambino tra le viuzze del paese, finalmente ne usciamo per  sbucare in un sentiero sterrato e pieno di erbacce: ne schivo qualcuna piu' alta evitando così di accecarmi un occhio. Il ragazzino si gira vedendomi gesticolare mi domanda:

-          Ehi ce la fai a starmi dietro?

-          Ti sembra che abbia qualche difficoltà?- ma guarda se devo pure stare ad sorbirmi le sparate di questo moccioso … metterò anche questo in conto a Milo – sei tu che sei un tappo e non hai a che fare con queste erbacce … piuttosto siamo arrivati o dobbiamo ancora fare kilometri prima di aiutare questa ragazzina?

-          No no, siamo arrivati, eccola laggiu' …. la vedi?         

-          Dove? - ammetto che ho un po' paura di cio' che potrei trovarmi davanti – Ah quella fanciulla li'?

-          Si, e' disperata …. penso che le sia caduto nel burrone qualcosa di molto prezioso, perche' ho sentito che ha lanciato un urlo e alla mia richiesta di spiegazioni mi ha detto solo di correre a chiamare suo nonno – poi rivolto a lei mentre ci avvicinavamo -  ecco Aristea ti ho portato qualcuno per aiutarti.

La ragazza che si trova accovacciata e guarda giu' dal burrone, si volta verso di me e mi punta addosso degli occhi azzurri come il mare di Grecia. Rimango a fissarla un po' notando che per essere una ragazzina non è niente male: ha una carnagione molto chiara, capelli  lunghi e lisci di un  colore castano, fermati da un cerchietto appena visibile. Il suo viso e' a forma di  cuore ed  ha gli zigomi pronunciati ed un nasino perfetto e sottile e la sua bocca socchiusa e' di un colore rosa pallido. Mi sento quasi ridicolo ad osservarla pensando che in effetti è molto carina … io che non mi sono mai soffermato ad osservare le donne che ho incontrato in tutta la mia caotica vita, ora mi ritrovo a rimanere imbambolato di fronte al classico stereotipo della fanciulla in difficoltà … se Milo mi vedesse in questo momento riderebbe come un pazzo … e se mi vedesse mio fratello rimarrebbe inorridito. Lei si alza e mi osserva incuriosita e allo stesso tempo un po' intimorita, non sapendo chi diamine io sia. Mi rendo conto che la sto squadrando, ma non posso farci nulla, continuo ad osservare il suo aspetto fisico compiacendomi di tutto ciò che noto: e' longilinea ed ha un fisico asciutto, non e' prorompente, ma piena nei punti giusti … mi sta mettendo in confusione, e' la prima volta che mi succede di essere attratto cosi' prepotentemente da  una ragazza … tutto cio'  mi fa uno strano effetto. Chissa' se devo aggiungere anche questo alla lezione da dare a  Milo, oppure se stavolta dovrò ringraziarlo.

Mi avvicino a lei chiedendole cosa sia successo e lei indietreggiando, incrocia le braccia al petto stringendosi su se stessa e  mi risponde con una voce bassa e carezzevole :

-          Mi e' caduta la  cosa piu' preziosa che ho  ....e' così importante per me... devo assolutamente riprenderla ...io..io ..non posso farne a meno –  i suoi occhi si velano di lacrime, ma vedo che inghiottisce faticosamente per  far si' che non ne esca nemmeno una, purtroppo pero' non riesce nel suo intento e con la sua mano delicata è costretta ad asciugarsi la guancia.

La guardo seriamente, mi volto verso lo strapiombo e le chiedo :

-          E' quella collanina  appesa al ramoscello che sporge?

-          Si...

-          Ehi tu...- mi rivolgo al bambino – vieni qui!

-          Che c'e'?

-          Dammi la mano

-          Perche'?

-          Perche' ti tengo e ti calo giu' così prenderai la collanina...

-          No no!! io ho paura...

-          Ma che paura! Non ti lascio mica cadere! Peserai si e no venti chili bagnato -   lo acchiappo per la manica, ma, dimenandosi mi da un morso e mi costringe a lasciarlo andare.

-          Senti mi dispiace ma io ho troppa paura...perdonami Aristea  -  scappa via senza voltarsi indietro e lasciandomi inebetito … ma tu guarda … io alla sua eta' facevo anche di peggio … ma pensandoci mi rendo conto che il paragone non può reggere … io e la mia infanzia non possiamo essere paragonate a nessun altro ragazzino.

Volto lo sguardo verso la ragazza, ma lei sta osservando sconsolata l'oggetto  che crede ormai perduto per sempre, infatti la vedo prendere la borsa, e passandomi vicino senza guardarmi, si incammina verso il sentiero. La trattengo per un braccio e le dico:

-        Scusa ...ma dove stai andando?

-        A casa...

-        ma non hai detto che hai bisogno di quell'oggetto li'?

-        E come faccio a riprendermelo? Hai sentito pure tu....non ha voluto aiutarci...

-        Mica ho bisogno  di lui! Ma per chi mi hai preso?? Posso anche cavarmela da solo ….era solo perche' non avevo voglia di rovinarmi il vestito...- e senza aspettare che dica qualcosa mi lancio giu' nel precipizio, prendo la collanina e con un salto torno su da lei che nel frattempo, con la mano davanti alla bocca, mi guarda spaventata..-  Stai bene?..che ti succede?

-        E' che ti ho visto precipitare giu' e mi sono spaventata … ma come hai fatto?

-        Giorni e giorni di allenamento …. Ho fatto un po’ di sport – certo non posso dirle che mi sono addestrato con  un cavaliere di Athena  raggiungendo la capacità di compiere qualunque azione; mentre mi tolgo dai pantaloni la polvere, vedo che lei e’ ancora li’ che guarda e poi mi dice:

-        Me la puoi dare ora?

-        Che cosa? -  poi, guardando la mano mi accorgo di avere ancora  la collana, che nel frattempo, si e’ aperta mostrandomi la foto di una donna molto bella che dolcemente sorride tenendo in braccio una bambina dai codini castani che ride, gliela porgo e lei mi ringrazia:

-        Figurati! Sei tu quella bimba?

-        Si …

-        Lei e’ tua madre?

-        Si ….- fa un sospiro

-        Scusami non sono affari miei

-        Ti ringrazio per avermela ripresa…e’ l’unica foto che ho di lei

-        Niente niente – ma perchè mi sento così impacciato con questa ragazzina?

-        Magari pensavi che dovevi salvarmi da chissa’ quale pericolo…invece era solo per questo che ti ho fatto scomodare…scusami

-        Nessun problema, tanto ero con il mio amico in un negozio di fiori…tra l’altro dovrebbe essere quello di tuo nonno

-        Il tuo amico conosce mio nonno?

-        Si

-        Come si chiama?

-        ….Beh … tuo nonno lo chiama Milocchidimare, o qualcosa del genere- sogghigno. – scusami ma mi fa ridere il modo come lo chiama…

-        Milo è tornato? –chiede sorridente

-        Si ma non so per quanto tempo ci fermeremo - non so perche’ ma  urta  la gioia che mostra nel parlare di lui

-        Beh! salutamelo appena lo vedi e digli che voglio assolutamente che mi venga a trovare…io sono ..

-        Si si lo so …ho sentito …Aristea – lo dico piuttosto con tono seccato, ma non riesco a non dimostrare quanto in realtà sia infastidito

-        Ah si il bambino…- abbassa lo sguardo e poi  guardandomi sottecchi mi dice  – non ti ringraziero’ mai abbastanza per quello che hai fatto….quale è il tuo nome?

-        Kanon – mi sta guardando intimidita e noto un piccolo rossore sulle gote, poi abbassa lo sguardo e riponendo la collanina nella borsetta continua

-        Bene  Kanon, e’ ora che io vada…mio padre sara’ in pensiero, non sono mai tornata cosi’ tardi…

-        Vuoi che ti accompagni?

-        No grazie….e’ meglio di no…ho gia’ tanti di quei problemi…

E senza aspettare nessuna risposta o domanda, mi volta le spalle e quasi correndo se ne va via, lasciandomi basito e incuriosito a domandarmi che problemi possa avere una fanciulla cosi’ graziosa … certo … è rimasta senza madre … magari oltre al padre avra’ anche fratelli a cui pensare ... la cucina, la casa….poverina dovrebbe godersi la giovinezza, invece ho letto un velo di tristezza nei suoi occhi, chissa’ se la rincontrero’….beh non e’ che sia tanto grande l’isola, potrebbe anche darsi che un’altra occasione per farci due chiacchiere l’avro’. Ma che idiota che sono … mi sto comportando come un adolescente alla sua prima cotta e non come un uomo fatto e formato di quasi trent'anni … oltretutto quella ragazzina non ha nulla che generalmente attirerebbe la mia attenzione … troppo semplice, manierata, fragile … sarà l'aria di quest'isola, o la compagnia di Milo … deve essere così …. anche perchè non ho altre spiegazioni da darmi per il comportamento assurdo che ho avuto fino ad ora. Basta! E' meglio non pensarci … oltretutto devo andare da quel fannullone del mio amico.

 

Tsz…di nuovo qui in spiaggia, in riva al mare a guardare l’orizzonte …  gli tiro un calcio sul polpaccio e lui mi guarda divertito:

       Allora super eroe l’hai salvata la fanciulla?

       Hai poco da sfottere, mio caro, credevi che sarei incappato nella tua nuova fiamma?

       So benissimo che  non era lei -  sul suo viso compare un ghigno divertito - …quella purtroppo ho avuto io la sfortuna di trovarmela di fronte.

       Ben di sta’…cosi’ impari a fare il menefreghista

       Hai voglia di ricominciare? Ti ho detto come la penso, no?

       Si ma prima o poi farai i conti con la tua coscienza, quando tornerai in te ti vergognerai di quello che sei ora….- sta per aprire bocca, ma io lo zittisco – comunque…io continuo a rimanere qui con te …

       Mmmmh … e lo fai per spirito d'altruismo?

       Certo

       E verso chi?

       Non capisco ….

       Come è Aristea, la nipote del vecchio?

       Perchè me lo domandi?

       Così … - il suo sguardo si fa più sornione del solito – mi domandavo semplicemente se è rimasta graziosa come la mia memoria si ricorda

       Si  … è passabile …. sicuramente non ha subito il tracollo del tuo nuovo amore

       Si si … sfotti pure …. mi sa che qui è qualcun'altro che ha trovato la ragazza...

       Ma di che diavolo stai parlando?

       Oh dai non fare l'offeso … le hai detto di conoscermi?

       Si … ha detto anche di salutarti…- lo guardo e lui mi sorride - …beh che hai da ridere

       Nulla….colpo di fulmine? Ma non mi dire!!! L'uomo più pericoloso del Santuario che cade come un tordo di fronte ad una ragazzina

       Assolutamente no…e’  carina lo ammetto, ma non è il mio tipo ... pero’ mi ha lasciato un po’ …come dire…incuriosito, e’ un po’ strana…

       E’ solo timida, lo e’ sempre stata….al contrario della cugina Melina.

Ci guardiamo seriamente negli occhi, dopo di che ce ne torniamo a casa a preparare la cena … o meglio io generalmente la preparo ... lui si limita solo a mangiarla. Però, questa volta, gli propongo di andare a cena fuori, almeno per una sera farò il turista come si deve, non la balia e la governante … quest'ultimo pensiero però lo tengo per me, perche’ in fondo la scelta e’ stata mia e sentirmi dire nuovamente che avevo solo d’andarmene, mi farebbe venire l'irresistibile impulso  di prenderlo a sberle. Faccio la proposta e lui  accetta, anzi mi porta in un locale tipico della zona. Prima di sedeci al nostro tavolo sogghigno pensando di aver ottenuto un nuovo punto a mio favore nella nostra guerra di posizione, riuscendo a portarlo fuori a cena,  A proposito di punteggio, in realtà oggi il mio score sale a due, visto che l’ho obbligato prima di uscire a farsi finalmente la barba, urlandogli che non volevo evitare la figuraccia di rimanere fuori dal locale per colpa del suo aspetto da barbone.

Siamo comodamente seduti in un ristorantino lungo le viuzze del paese e stiamo facendo due chiacchiere a proposito del vecchio e delle sue nipoti, quando finalmente ci portano la cena. Cominciamo a gustarcela e lui che dice?

       Oh finalmente una cena come si deve…

       Hai solo da cucinare tu se non ti piace come lo faccio io ….tse..pure da ridire hai, se fosse stato per te a quest’ora saresti la meta’ ed io me ne starei allegramente in panciolle al Santuario.

       D’accordo, perfetto da domani cucino io…ahahahaah

       Lo sapevo che avresti detto cosi’ – e rido di gusto insieme a lui … finalmente lo vedo un po’ piu’ sereno.

Ad un certo punto sentiamo delle urla provenire dal fondo della via, mi alzo in piedi per vedere che sta succedendo e vedo delle fiamme piuttosto alte provenire da una bancarella dove dei ragazzi che urlano vi stanno sbattono sopra bastoni incandescenti. Il padrone del locale esce fuori e parlando con noi ci spiega che come al solito quel gruppetto di ragazzi si sta divertendo a rovinare la vita al vecchio proprietario della bancarella, la cui unica colpa è quella di non voler pagare il pizzo che i giovani ogni volta vanno a chiedergli.

Guardo Milo che nel frattempo  continua a mangiare, gli tolgo il piatto da sotto il mento e gli dico:

       Ti sembra il caso di continuare a mangiare?

       Certo se ho fame …. Kanon ridammi il  piatto…

       No, ora tu vieni con me

       …..

       Muoviti

      

       ALZATI!!!

       Non e’ che urlando ottieni quello che vuoi…se non voglio venire non ci vengo …fine del discorso

       Tu vieni con me ad “aiutare” delle persone che ne hanno bisogno

       Non e’ malmenando quelli che aiutero’ qualcuno..

       Infatti a quelli ci penso io …. tu almeno aiuta il vecchio a spegnere il fuoco  e a salvare il salvabile…o neppure questo ti va di fare?

       Uff … - mi guarda molto seriamente  -  E va bene …ma non chiedermi aiuto perche’ a te non ne daro’…

Insieme iniziamo ci dirigiamo verso il fondo della via, Milo si ferma dal vecchio dell bancarella, io invece seguo i tre criminali che stanno scappando alla mia vista. Volto l’angolo e non vedo piu’ nessuno, ma all’improvviso vengo atterrato alle spalle da uno di loro, mi rialzo subito e lo afferro  per un braccio senza dargli il tempo di reagire, glielo giro dietro la schiena e lo faccio urlare dal dolore. Al suo grido compaiono anche gli altri due che tentano, invano, di sbloccare la situazione per il loro amico, ma non ci riescono perche’  ad uno con un calcio e all’altro con una testata, li atterro senza nessun problema. L’altro continua a urlare e cerca di strattonarmi, ma sempre senza alcun risultato. Gli altri due si rialzano in piedi e tirano fuori un coltellino cercando di intimorirmi, mentre io gli rido in faccia. Nel frattempo sopraggiunge Milo che si siede sul muretto di fronte a dove mi trovo io e mi osserva mentre continuo a darle a quei tizi. Ad un certo punto stufo del gioco spingo il ragazzo che tengo ancora bloccato verso di loro e li faccio cadere tutti e tre per terra, i quali si rialzano e si lanciano su di me. Mentre combatto con loro, mi rivolgo a Milo:

       Ti stai divertendo almeno?

       Hmm…cosi’ e cosi’… trovo che i tuoi avversari siano un po' scarsi …

       Vuoi favorire? – nel frattempo do una gomitata al petto a quello che voleva sorprendermi da dietro

       Assolutamente no…lascio a te il divertimento.. non far loro troppo male però

       Se ci sara’ mai una prossima volta te ne lancero’ uno dietro…. – stufo del continuo assalto ne prendo uno e lo sbatto verso il muretto dove e’ seduto Milo

       Che botto! - Milo lo osserva attentamente riverso a terra, poi mi rivolge un sorriso – fuori uno ..

       C’e’ posto dalla parte opposta?

       Tutto quello che vuoi…- dondolando le gambe

       Controlla anche questo…-  e lancio pure l’altro

       Ma che schifo! - sospira…- fuori due…poverino quando si svegliera’ avra’ un po’ di dolori cervicali…

Sto per agguantare il terzo, ma questo se la da a gambe levate ... lo lascio andare, tanto ormai anche lui se n’e’ prese abbastanza, e sicuramente stara’ andando da colui che li ha mandati a fare quel servizio, perche’ sicuramente dietro al comportamento di questi ragazzi poco piu’ che quindicenni, ci sara’ la mente di qualcuno ben organizzato. Milo mi raggiunge, mi cinge la spalle e con una espressione fintamente seria e professionale mi dice:

       Bel  lavoro …ragazzo…- 

       Milo cerca di essere serio - lo guardao infastidito, mi scrollo la mano – qui si tratta di una banda organizzata e non c’e’ da scherzare, hai visto tu stesso che hanno fatto al quel povero vecchio

       Si siamo riusciti a salvare ben poco…

       Quindi?

       Cosa?

       Non ti fa nessun effetto vedere come il paese dove sei cresciuto, dove hai scorazzato allegramente correndo per queste vie sia trattato?

       Lo so dove vuoi arrivare Kanon …

       Io proprio non ti capisco, almeno sforzati di capire che sta succedendo qui…te stesso hai ammesso che c’e’ qualcosa che non va...come fai a rimanere a guardare le persone che ti hanno visto crescere e che tu conosci da quando sei nato….farsi rovinare la vita in questo modo…e’ evidente che non c’e’ nessuno qui  che riesce a fermare questa condizione.

       …..

       Si si pensaci ancora…fino a quando del tuo caro e bel paesello non rimarra’ altro che catapecchie incendiate…se si limiteranno a prendersela solo con le cose materiali.

Giro i tacchi e me ne vado indignato, nemmeno stavolta riesce a far riemergere i sentimenti e l’orgoglio per la terra in cui e’ nato. Poco dopo sento i suoi passi seguirmi e raggiungermi, non ci parliamo e non diciamo nulla fino al ristorante dove stavano beatamente mangiando. Ormai la fame e’ passata a tutti e due, percio’ decidiamo di tornarcene a casa, dove una volta arrivati, io mi limito solo a prendere  un libro e sedermi fuori a leggere, mentre lui rimane appoggiato al muro guardando l’orizzonte pensieroso.

 

 

 

Di seguito la risposta di Winnie343 alla recensione del capitolo precedente

 


X Sakura2480: Grazie per i complimenti, fa piacere sapere che anche se il caro Milo in questa storia esce un pò dagli schemi tradizionali riesca comunque ad avere sempre il suo fascino. Kanon invece è sempre lui ... fantastico ;-)




  
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