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Autore: MedusaNoir    17/05/2010    3 recensioni
Cosa c'è oltre la soglia? Silenzio? Amore? Rimorso? Riconciliazione? O solo... un inizio?
Dedicato a tutti i personaggi amati, e non, che ci hanno lasciato durante la saga.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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Cosa c’è oltre la soglia?

Niente… letteralmente. Non c’è davvero niente. C’è solo il… nulla.

E’ un bel posto?

E’… e non è… Non so come descriverlo, non sento alcun suono, non vedo alcun luogo, non provo nessuna sensazione… Tranne una.

Qual’è?

Tranquillità.

 

Cammino avanti, vedo un lungo corridoio bianco, limpido, vuoto. Alle sue estremità ci sono il nulla dal quale sono venuto e un anziano signore con una lunga barba seduto ad una scrivania antica, con fiori e foglie scolpiti. Scrive. Gli vado incontro. Lentamente alza il capo: è vecchio, ma sul suo viso non vi sono tracce di stanchezza. Un momento, io lo conosco… è Albus Silente. Cosa ci fa qui, in questo posto pieno di silenzio, in questo luogo dove solo i morti possono arrivare?

Ti stavo aspettando.

Mi guarda. Indica un cancello dorato dietro di sè. E’ rifinito con vari particolari e, anche se non posso vederli completamente, so che in ognuno di questi è scolpita la vita di ciascun essere vivente. E’ alto, imponente, sovrasta il nulla che ha intorno.

Nome.

Sirius Black.

Età.

Trentacinque anni.

Luogo di nascita.

Londra, Grimmauld Place numero 12.

Luogo di morte.

Londra, Ministero della Magia, Ufficio Misteri.

Causa.

Omicidio.

Chi?

Mia cugina Bellatrix Black, in Lestrange.

Dove.

Dove cosa?

Dove vuoi andare.

Si può tornare indietro nel tempo?

Sì.

Hogwarts, ventiquattro anni fa...

 

Sto volando. Non avevo mai provato questa sensazione. Mi trovo sopra la Foresta Proibita, a pochi metri dalla capanna di Hagrid. Scendo. E’ sera, la mia prima sera ad Hogwarts. Mi vedo mentre attraverso il lago su una barca da quattro persone. Siamo io, James, Remus e Peter. James e Remus si sussurrano qualcosa alle orecchie, guardandomi. Peter trema per il freddo. James mi rivolge la parola, porgendomi la sua giacca di Drago, che io rifiuto. Sorride. E’ l’inizio di un’amicizia, della nostra amicizia. Da quella sera saremmo stati solo io e loro, i quattro Malandrini. Non ci saremo mai divisi. Poi è arrivato lui, e ci ha divisi. Lui, il Demonio. Sento le guance bagnate lievemente dalle lacrime, chissà cosa direbbero gli altri vedendomi così, chissà cosa direbbe Harry…

 

Finito?

Sì.

Cosa vuoi fare?

Cosa posso decidere?

Vuoi rimpiangere?

Vuoi vivere?

Sì…

Questa è la tua chiave. Apri il cancello.

Come sarà?

Sarà.

Sento dei passi alle mie spalle, mentre mi dirigo verso il cancello dorato. Mi volto. Una donna dalle palpebre pesanti e da un’antica bellezza scolpita nel viso magro si avvicina alla scrivania. Silente prende un altro rotolo di pergamena. La donna comincia a parlare. Non riesco ad ascoltare la conversazione.

Silente mi nota.

Ti stanno aspettando.

Il mio sguardo torna al cancello. Un uomo sui vent’anni mi porge la mano. Moro, occhi scuri. Sorride.

Solo io e te, nella realtà.

   
 
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