Cosa
c’è oltre la
soglia?
Niente…
letteralmente. Non
c’è davvero niente. C’è solo
il… nulla.
E’ un bel
posto?
E’…
e non è… Non so come
descriverlo, non sento alcun suono, non vedo alcun luogo, non provo
nessuna
sensazione… Tranne una.
Qual’è?
Tranquillità.
Cammino avanti, vedo un lungo
corridoio bianco,
limpido, vuoto. Alle sue estremità ci sono il nulla dal
quale sono venuto e un
anziano signore con una lunga barba seduto ad una scrivania antica, con
fiori e
foglie scolpiti. Scrive. Gli vado incontro. Lentamente alza il capo:
è vecchio,
ma sul suo viso non vi sono tracce di stanchezza. Un momento, io lo
conosco… è
Albus Silente. Cosa ci fa qui, in questo posto pieno di silenzio, in
questo
luogo dove solo i morti possono arrivare?
Ti stavo
aspettando.
Mi guarda. Indica un cancello
dorato dietro di sè. E’
rifinito con vari particolari e, anche se non posso vederli
completamente, so
che in ognuno di questi è scolpita la vita di ciascun essere
vivente. E’ alto,
imponente, sovrasta il nulla che ha intorno.
Nome.
Sirius
Black.
Età.
Trentacinque
anni.
Luogo di nascita.
Londra,
Grimmauld Place
numero 12.
Luogo di morte.
Londra,
Ministero della
Magia, Ufficio Misteri.
Causa.
Omicidio.
Chi?
Mia
cugina Bellatrix Black,
in Lestrange.
Dove.
Dove
cosa?
Dove vuoi andare.
Si
può tornare indietro nel
tempo?
Sì.
Hogwarts,
ventiquattro anni
fa...
Sto volando. Non avevo mai provato
questa sensazione.
Mi trovo sopra
Finito?
Sì.
Cosa vuoi fare?
Cosa
posso decidere?
Vuoi rimpiangere?
…
Vuoi vivere?
Sì…
Questa è la
tua
chiave. Apri il cancello.
Come
sarà?
Sarà.
Sento dei passi alle mie spalle,
mentre mi dirigo
verso il cancello dorato. Mi volto. Una donna dalle palpebre pesanti e
da
un’antica bellezza scolpita nel viso magro si avvicina alla
scrivania. Silente
prende un altro rotolo di pergamena. La donna comincia a parlare. Non
riesco ad
ascoltare la conversazione.
Silente mi nota. Ti stanno
aspettando. Il mio sguardo torna al cancello.
Un uomo sui
vent’anni mi porge la mano. Moro, occhi scuri. Sorride. Solo
io e te, nella realtà.