Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: 883    19/05/2010    5 recensioni
-Prendetevi un foglietto bianco e pensate a un aggettivo che vi descriva in questo momento.-
Antonella, Patty, Giusy e Tamara.
Quattro ragazze così diverse, ma unite e innamorate tutte e quattro del sentimento più forte del mondo: l'amore.
Perchè l'amore, ha il potere di farti sentire come non ti sei mai sentita, felice, confusa, triste, ma anche stupida.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3!

"La vita non potrebbe continuare
se non si gettasse il passato nel passato
liberando il presente dal suo peso."
P. Tillich


20 Marzo 2008
Siamo nell'ufficio della preside, mi sono ricomposta un attimo dalla lacrima che stava per cadere, e ora ci mancava solo il rimprovero. Spero per il qui presente Bruno Molina che non mi tocchi subire pure una punizione.
-Hai ragione, ti sei messo contro una stronza e te ne pentirai.- sussurro senza che la preside ci senta mentre chiude la porta.
-Attenta, che certe parole non si addicono ad una star del tuo rango.- dice prendendomi in giro e ridendo strafottente, sto per ribattere ma la preside inizia a parlare.
-State pure in piedi, tanto ci metterò poco. Non vi farò tutto quel bel discorso sull'educazione e sul rispetto perchè sono sicura che lo sapete a memoria, ma per rinfrescarvela vi voglio oggi pomeriggio qua a scuola alle 6, sistemerete la vecchia biblioteca, riordinando e pulendo ogni libro, naturalmente se entro domani mattina la biblioteca non sarà riordinata vi aspetta la sospensione. Voglio proprio vedere se voleranno ancora simili comportamenti nel mio istituto.-
-Preside, mi scusi, ma io avrei fatto ieri la manicure e sa, mettermi a pulire non farebbe molto bene alle mie unghie.- dico io sorridendo sperando di dissuaderla, so quanto la preside sia una che tiene all'aspetto.
-Signorina Lamas Bernanrdi, devo aggiungere tutti i bagni dell'edificio?-
Faccio per ribattere ma si mette un dito davanti alla bocca per ammutolirmi. Ma guarda questa, oltre che mettermi in punizione, mi zittisce anche, e poi dovrò stare un intero pomeriggio a contatto con Bruno, ce la farò? Detto questo la preside esce dall'ufficio.
-Sono seriamente preoccupato.- mi volto verso la fonte dei miei guai.
-What?- domando io incuriosita.
-Non so come potrò sopportare il fatto che le tue unghie si rovinino.-  mi dice sorridendo beffardo.
La mia mano parte in automatico come prima, non sopporto che la gente mi prenda in giro, ma questa volta, a differenza di prima mi blocca e mi porta la mano dietro la schiena, appoggiando la sua su un mio fianco e trascinandomi vicino a sè, tanto che devo appoggiare le mani sul suo petto per non andargli addosso.
-Basta, ho già sofferto troppo per te.- mi sussurra lui in un orecchio e non capisco il significato, ma mi viene naturale rispondere.
-Tu non sai cosa vuol dire soffrire.-
-Bruno, cosa stai facendo?-
Pia fa il suo ingresso nell'ufficio, io mi stacco velocemente.
-Vi lascio soli, bye Honey.- dico riprendendo la mia aria di superiorità che per un momento era caduta, per un istante solo.


Mi giro e me ne vado dall'aula, non sopporto più Fabio, sembra quasi che tutto il dolore che ho provato si sia trasformato in odio. Una cosa mi solleva però, il fatto che Guido mi capisca, finalmente ho trovato qualcuno che sa cosa vuol dire soffrire per amore.
-Tamara aspetta.- mi volto.
-Guido, stavo giusto pensando a te, a quello che hai detto prima.-
-Proprio per questo ti ho seguita, sai so cosa si prova a star male per una persona ho immaginato avessi bisogno di un amico.-
Gli sorrido e arriviamo in giardino, ci sediamo sulla fontana e iniziamo a sfogarci, gli parlo di Emma, di come non ho ancora saputo mettere via quello che mi ha fatto, che per il mio orgoglio è stato un bruttissimo colpo e lui mi parla e lo butta sul ridere, parliamo male di Gonzalo e stranamente mi sento bene.
Finalmente riesco a parlare liberamente dei miei problemi.
Finalmente riesco a scherzare con il mio dolore.
Finalmente sorrido.
Finalmente credo di aver trovato un amico.


Sono uscita per cercare Tamara e offrirle una spalla su cui piangere, ma appena esco in giardino dove la trovo? Abbracciata a Guido che ridono insieme. Guido, il mio ex di cui sono ancora innamorata e che lo sanno tutti, se ne sono accorti, tranne naturalmente il mio fidanzato che preferisce ignorare la cosa, e la mia migliore amica dall'asilo. Giusy, stai calma, sono solo abbracciati come due amici, non c'è niente di male, ma allora perchè mi dà così fastidio?
-Amore, tutto ok?- domanda ingenuo il mio fidanzato arrivando e io distolgo lo sguardo, perchè non voglio mi scopra a guardarli con invidia.
-Certo tesoro, ho un pò di fame, mi porti a pranzare da qualche parte?-
-Con piacere principessa.-
Gonzalo, sei troppo dolce, troppo rompantico, sei troppo carino e sopprattutto sei troppo innamorato. Sei troppo perfetto, ma non perfetto per me.


Sono le quattro e un quarto, si sa le star arrivano sempre in ritardo, e infatti eccomi qua, sono appena arrivata in biblioteca per iniziare a sistemare i libri. Bruno è già là naturalmente.
-Tu non ce l'hai un orologio vero?- mi domanda.
-No, non si abbinava a come sono vestita.- rispondo io sorridendo.
-Quanto sei superficiale.-
Eccola, la prima pugnalata al cuore che sento ogni volta che mi offende, la cosa che più mi dà fastidio è che quello che dice non è vero, è colpa mia se la vita mi ha messo davanti a delle sfide e quello che ho sempre preferito fare è stato mettere una maschera e fingere che tutto andasse bene?
-Io dovrei mettere le mani là in mezzo?- dico indicando schifata un mucchio di libri polverosi.
-Se vuoi andare a casa entro stanotte Si.- mi risponde acido.
-E se io mi sedessi qua a guardare te che lo fai?- chiesi ironica.
-Si potresti farlo, ma questo tornerebbe a confermare che sei proprio una stronza.-
Eccola la seconda pugnalata al cuore che già stava sanguinando. Lo fulmino semplicemente con lo sguardo, incapace di parlare.
-Oggi ho litigato con Pia, perchè non ti sei fermata a spiegarle che era tutto un malinteso?- mi domanda.
-Perchè te lo avevo detto che in qualche modo te la avrei fatta pagare, mi si è solo presentata l'occasione.- dico sorridendo, sentendo di averlo spento. Ma lui mi guarda, non con odio, con schifo, come se fossi l'essere più schifoso sulla faccia della terra.
-Sei anche una puttana allora.-
Eccola, la pugnalata che mi ha ucciso del tutto, sento qualcosa dentro di me spezzarsi e da quel qualcosa che si spezza iniziano ad uscire lacrime, mi giro per nasconderle, ma è troppo tardi.
-Anche la regina di ghiaccio piange allora ogni tanto.- basta, la mia pazienza ha un limite.
- LA REGINA DI GHIACCIO COME MI CHIAMATE VOI, è ANCHE LEI UNA PERSONA, E DI SICURO NON SI FARà METTERE I PIEDI IN TESTA DAL PRIMO CHE PASSA PER IL CORRIDOIO E CHE NON SA NIENTE DELLA SUA VITA.-
-FORSE LA GENTE NON SA NIENTE DELLA TUA VITA, PERCHè SEI TU LA PRIMA A NON VOLER ESSERE AIUTATA.-
-Bè NON SONO AFFARI CHE TI RIGUARDANO COSA SUCCEDE NELLA MIA VITA.-
-E ALLORA SMETTILA DI FAR STAR MALE GLI ALTRI SOLO PERCHè STAI MALE TU.-
-IO NON STO MALE E DI SICURO ANCHE SE CI STESSI NON VERREI A RACCONTARLO A TE.-
Finalmente Bruno non controbatte più, riprendo fiato perchè tra la sfuriata e le lacrime mi è venuto il fiatone. Prendo uno scatolone di libri e faccio il giro, mettendomi dalla parte opposta, in modo che la libreria ci separi.
Passano una, due, tre ore, inizio a sentire una certa fame, ma i libri da sistemare sono ancora molti, nella stanza inizia anche a fare freddo, ma quello che pesa di più è questo silenzio che si può tagliare con un coltello.
Una volta riposto l'ultimo libro sono ormai le undici e mezza.
Vado per mettermi la giacca e uscire, ma sento dei passi dietro di me.
-Ti accompagno a casa.-
-Non serve.-
-Si invece.-
-So camminare anche da sola.-
-é tardi e se poi ti succede qualcosa ti ho anche sulla coscienza.-
Ah solo per questo, solo perchè così poi mi avrebbe sulla coscienza il signorino.
-Lasciami in pace.-
Deve ancora mettersi la giacca quindi lo batto sul tempo uscendo e scappando fuori da sola. Non voglio più vederlo, più sentirlo e soprattutto non voglio più che mi parli.
Alcune gocce iniziano a battermi sulla testa, maledizione! Ci mancava solo la pioggia, fa pure freddo. Mi stringo di più nella mia giacca firmata, ripensando alla litigata di oggi pomeriggio con Bruno e alle sue parole "Forse la gente non sa niente della tua vita perchè tu sei la prima a non voler essere aiutata".
Si è vero, sono la prima che non vuole essere aiutata, perchè di tutti quelli di cui mi sono fidata mi hanno sempre tradito o se ne sono andati, ho un sacco di esempi: mio padre e il suo affetto falso, Nicolas e il suo amore superficiale e infine Patty e la sua amicizia finta.
Mi risveglio da questi pensieri quando sento delle urla credo rivolte a me.
-Ehi bambolina, come mai tutta sola?- due ragazzi si avvicinano, avranno circa vent'anni, la barba leggermente visibile sul volto, i capelli scuri, la giacca di pelle, la sigaretta in una mano e una bottiglia di birra nell'altra, uno ha un piercing su un labbro, l'altro sul sopraciglio.
Io li ignoro e continuo ad andare avanti.
-Possiamo farti compagnia noi se vuoi, ti ho già vista in quartiere sai, e ho sempre ammirato il tuo fondoschiena.- sento il risolino che segue questa frase dal suo compare, sono dietro di me, forse se continuo a ignorarli si stancheranno.
-Ehi, mi piace essere ascoltato quando parlo.- dice prendendomi per un braccio e facendomi voltare bruscamente.
Sarà la giornata o non so cosa, ma la mia mano per la terza volta riparte in automatico colpendolo di sorpresa e non avendo calcolato bene la sua altezza lo colpisco sul labbro, strappandogli il piercing, dal cui taglio inizia ad uscire sangue.
Mi volto velocemente e vedo una macchina venire su da infondo alla strada per mia fortuna. Lo sento sputare e poi accompagnato da una bestemmia.
-Ricordati di noi puttanella perchè ci rivedremo.-
D'accordo, non sono mai stata una ragazza che scappa davanti alle difficoltà, ma questa volta mi sembra la cosa più sensata da fare per cui inizio a correre velocemente fino a casa. Entro che sono bagnata zuppa per la pioggia, spero di non aver preso un raffreddore.
-Pulcino, ma sei tutta bagnata, vai ad asciugarti.- dice mia madre buttandomi una veloce occhiata e continuando a seguire la sua telenovela. Salgo velocemente in camera mia e vado a farmi una doccia, dove mi metto a cantare le mie canzoni per non pensare più a niente. Il brutto arriva quando mi butto nel mio letto e non posso sfuggire ai pensieri. Qualche lacrima inizia a scendere e ripenso a questa giornata che sicuramente ricorderò e improvvisamente mi sento sola come non mai in tutta la mia vita.


Mi guardo allo specchio. Ma come può stare con me Lucas? Che sia per questo motivo che Matias mi ha lasciato?
Io non sono brutta.
Io sono orribile.
Io sono solo un semplice e provinciale papero patagonico.
Ma adesso basta, ora sto crescendo ed il mio corpo inizia ad andarmi stretto, è ora di cambiare cara Patty. La storia del bigliettino mi ha fatto riflettere, forse sono io che non vado bene. Sciolgo i capelli, l'aprecchio per fortuna se ne è andato già qualche mese fa e gli occhiali non sono poi così pessimi. Eppure sono tozza, ballo bene, ma i miei movimenti sono goffi, il mo fisico non è slanciato, ha delle curve orribili. Non mi voglio più vedere così.
-Patty, sono la mamma, ti ho portato la cena!.- mia madre entra e si siede con me nel letto con in mano un vassoio colmo di cose da mangiare.
-Grazie mamma, ma stasera non ho fame.-
-Come non hai fame Patty, ho fatto tutti i tuoi piatti preferiti, guarda la cotoletta con le patatine fritte.-
Guardo il cibo e mi fa una voglia pazzesca nonostante tutti i pensieri fatti prima sul mio fisico, mangio parlando con mia madre della mia giornata.
Quando se ne va però mi rimetto davanti allo specchio e mi sento in colpa, in colpa per aver mangiato tutte quelle cose e mi sembra che una semplice cotoletta mi abbia fatto ingrassare di dieci chili e improvvisamente mi rendo conto che sono ancora in tempo per non sentirmi pesante per la mia cena. Si ho preso la mia decisione, mi guardo un'ultima volta allo specchio e poi corro in bagno.





Fine capitolo.
Ciao a tutti. Perdonate la mia sparizione ma questi ultimi mesi di scuola sono stati durissimi, ora si è un pò calmato a parte qualche giornata ma dovrei riuscire ad aggiornare. Mi sono venute certe idee per questa storia. Come avrete notato da questo capitolo, olte che ai soliti amori intrecciati alla Beautiful, questa storia sta prendendo una piega anche su tematiche un pò più serie. Ora spero che questo non vi dispiaccia, alzerò il rating ad arancione, ma non andrò mai nei particolari, resterò sempre molto sul vago sperando quindi di non urtare nessuno.
Un bacio e un grande ringraziamento a: carmen96, Rein94, namithebest, girlstar e DivinaTheBest.
A presto.
Gaia
  
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