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Autore: Gackt_Agito    27/05/2010    2 recensioni
~ † Ti chiudi nella tua sfera di cristallo, nella tua gabbia di vetro.
Chiudi le porte e sbarri le finestre.
Nessuno deve entrare.
Nessuno deve distruggere la tua disperazione.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Mistakes~'
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• Prefazione: ce l’ho fatta alla fine! Questo è in via definitiva l’ultimo capitolo di Making a Mistake. Dopo tanto tempo finalmente riesco ad ultimarla :] Sono lieta di questa piccola vittoria nei confronti della fanfiction. Se non scrivo one-shot, ci metto sempre secoli prima di terminarne una. Direi che adesso va tutto molto più che bene *-* Ahn .. mi sono accorta ora che sono passati due anni dalla prima volta che l’ho messa in internet. Stupendo. Godetevi l’ultimo capitolo e, mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate. Thank you.


Making a Mistake ; mistake number 4


Ok, Edward, adesso puoi anche smetterla di piangere.
Va tutto bene, sta per finire .. sta per finire, sì, Edward. Sta per finire tutto.
Mi chiedo solo dov’è finito il vero signorino Elric adesso. Dov’è l’alchimista d’acciaio? Dov’è il classico tipo in stile mi piego ma non mi spezzo?
Ti sei spezzato, Edward. Sei ridotto ad uno straccio. Mi fai pena. E non dico neppure che vorrei vederti in piedi, non ti voglio dare questa illusione.
Strisci verso l’altra stanza, devi allontanarti dal bagno. Fa troppo schifo, c’è troppa puzza di vomito lì dentro. E piscio, soprattutto. E’ colpa dell’hotel a cinque stelle sotto lo zero dove ti trovi, questo è il problema, sai?
Sì, che lo sai. Ma non ti interessa nemmeno. Devi solo trovare un posto che non puzzi per riflettere.
Ed il tragitto verso la camera da letto è così lungo .. vorresti fermarti e dormire lì, per terra, vero?
Non puoi, Edward, c’è qualcuno che ti aspetta in camera tua. Devi alzarti, devi sforzarti, devi arrivarci.
Sollevi una mano, ti arrampichi come puoi sul divano e ce la fai. Finalmente sei in piedi e non ti ci vuole tanto per strisciare i piedi verso la porta.
Ed un flash.
Li vedi tutti e tre lì: c’è Zia Pinako seduta sul letto, ancora più bassa di quanto sia mai stata, con la pipa in bocca e i capelli tenuti su come se ci fosse del disgustoso natto all’interno.
C’è Winry, che ti sorride accanto a lei. E’ così bella, lo hai sempre pensato .. sì.. è bellissima davvero. Coi suoi capelli biondi, i suoi occhi così meravigliosamente azzurri.
Dì un po’, da quanto ti piace? Da quando l’hai vista, probabilmente.
Ah, sì. C’è anche Alphonse, ma tu non lo vedi. Ne senti la presenza; ti volti appena verso di lui, è come se stesse tenendo la sua mano sulla tua spalla.
E’ un sogno, vero Edward?
Oh, non svegliatelo proprio adesso ..

- Era ora che ti facessi vivo, ‘O Chibi San. -
E’ la sua voce. La voce di Envy, con quel suo tono così fottutamente .. con quel suo tono, quello di sempre. Ti si gela il sangue nelle vene.
Le immagini di loro tre scompaiono, ti giri con calma verso di lui.
- Sei venuto per uccidere me. – e lo dici con una certa sicurezza. Mi stupisce, Edward, la tua arguzia è presente anche in un caso come questo .. ottimo.
- Avevi dubbi? – te lo chiede con quel tono divertito di sempre. E’ un sadico bastardo come è sempre stato. – E’ la tua ora. Opponi resistenza o ti lasci uccidere senza problemi? – Te lo chiede pure.
Figlio di puttana.
- Uccidimi. -
Detta così, Edward .. è come se lo stessi supplicando. No, anzi: è esattamente quello che stai facendo. Perché vuoi morire oramai, vero Edward?
- Non ti servo a niente. So troppe cose. Il Padre deve per forza averti mandato qui per uccidermi. E allora fallo. Non vi creerò la Pietra Filosofale, quindi uccidimi. -
- ‘O Chibi San. – Ti guarda. Ti osserva, e in un attimo non c’è neanche più.
Senti i pugni arrivare, i calci, le ginocchiate e gomitate, e finisci per terra. Meglio così, tanto non provi dolore, adesso.
E’ come se stesse colpendo qualcosa che si è spento. Qualcosa privo di nervi.
Pesta il tuo braccio e rompe l’automail, riducendolo in polvere.
- ‘O Chibi San, rialzati. Non è divertente, così. – Vuole pure divertirsi, il bastardo.
Ma tu non ti vuoi alzare. Rimani dove sei, immobile. Altri calci, altri pugni.
- ‘O Chibi San, alzati. – Insiste, il tono più duro.
Ma tu non ti vuoi alzare. Rimani dove sei, immobile. Altri calci, altri pugni.
- ‘O CHIBI SAN, REAGISCI! – urla pure, adesso. Zitto, imbecille, siamo in un luogo semi-pubblico ..
Ma tu non ti vuoi alzare. Rimani dove sei, immobile. Altri calci, altri pugni.. più violenti.
Sputi sangue. Sputi l’anima insieme a quel sangue, sputi te stesso. Ma non ti muovi.
- ‘O Chibi San, mi sono stancato. Rialzati. RIALZATI! – un calcio più violento degli altri ti scaraventa contro il muro; ci sbatti la testa, mugoli di dolore.
- N.. o .. ucci.. dim.. i.. – lo sussurri così, lo stai proprio pregando. E’ patetico, Edward. Patetico.
Ma lui ti guarda. Ti guarda e sai bene che adesso non ti ucciderà. Lo sai. Infatti ecco, si volta, ti dà le spalle.
- Fottiti, ‘O Chibi San. Non mi diverte ammazzarti così. Ammazzati da solo. – e se ne va, dalla finestra. Come ha sempre fatto. Gli piacciono le finestre, pare. Per scappare, cosa c’è di meglio?
Meglio così. Se n’è andato. E tu .. tu sei rimasto lì. Vedi rosso, vedi scuro. Sputi ancora sangue, ancora anima.
Avessi la Pietra, adesso ..



A cosa stavi per pensare, Edward? Non ci provare neppure a pensare alla Pietra Filosofale.
Quella roba ti ha fatto perdere Alphonse, Winry, Pinako. Ti ha fatto perdere tutti. Vaffanculo.
Altro che Elisir delle Felicità.
Nessuno è felice con quella roba. I folli, forse. E neanche loro, ci metterei la mano sul fuoco.
E poi .. poi rivedi loro.
Sono di nuovo dov’erano prima. Solo che ora si muovono, intorno alla finestra dalla quale è svanito Envy. Li guardi, ti tiri su con difficoltà.
- A.. lph.. onse.. – pigoli il suo nome, andandogli incontro. – Zi.. a.. Pi.. nak.. o – ti trema la voce, ti trema il corpo, tremi tu, tutto. E poi ti nasce un sorriso stupido sulla faccia. Grazie a Dio non puoi vederti. – Wi .. n.. ry .. – avanzi ancora, verso la finestra. Loro svaniscono, si riuniscono in una sola mano.
La stessa mano che adesso ti è porta. Come per invitarti ad uscire.
Non ci pensi. Non lo sai cosa stai facendo.

Apri la finestra. La spalanchi.
Allunghi una mano. Non ci arrivi. Ti sporgi.
Ti sporgi troppo, Edward.
E cadi.




Quando riapri gli occhi intorno a te è tutto bianco. C’è il portale.
- Ci si rivede, alchimista. – E’ lui. Il bastardo che ti ha causato tutto quanto. Ti giri verso di lui, lo guardi. Ti sfugge un sorriso. – Cosa cerchi, questa volta ? -
- Sai cosa cerco. – gli rispondi. Lui sorride, mostrandoti quei suoi denti bianchi inquietanti. Si apre il Portale. Vedi la verità. Le manine che si avvicinano al tuo corpo, ti attirano all’interno, verso quel grande occhio.
Ed è lì che li vedi, tutti e tre. Ti sorridono.
Tu sorridi.

Tranquillo, Edward.. non sarai più solo, adesso.
Ci sono loro, con te.
Per sempre.








   
 
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