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Autore: bonza corrotta    07/06/2010    8 recensioni
Salve!
Questa farsa racconta di Sora e Roxas, due gemelli di quasi quindici anni alle prese con una simbiosi particolare: per esempio se uno ride, l'altro, non importa dove si trovi e in che contesto, anche. La mia sadica persona prevede che i nostri eroi dovranno districarsi fra l'imbarazzo di uno e dell'altro, il dolore e le cotte...Questa simbiosi, però somiglia di più a una maledizione che ad una semplice empatia fra gemelli...
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Riku, Roxas, Sora, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Fare fragola

Fare fragola

 

Baciare Axel era un’esperienza particolarmente esotica per Roxas.

Già baciare in generale era una novità assoluta, se contiamo pure i simpatici  brividi lo  attraversavano, per non parlare del fatto che continuava soffermarsi sul pensiero di essere baciato da un esemplare di cotale grazia, il mix lo mandava direttamente al manicomio, con camicia di forza omaggio.

Era una sensazione del tutto aliena, in parte pure viscida, ma non sgradevole.

In realtà non sapeva bene come definirla.

Il divertente era che aveva passato ben due mesi a pensare a un possibile contatto romantico con Axel, per poi ritrovarsi a pensare a certe baggianate in un momento come quello!

Insomma, doveva tentare, perlomeno, di impegnarsi! E se ad Axel non fosse piaciuto? Se lui non fosse stato bravo?

Cosa diceva Kairi per queste situazioni?

Istinto naturale, bella roba. Che cosa se ne faceva dell’istinto naturale, adesso?!

Forza, ricordati, ce la puoi fare… ah, certo! Teoricamente, l’uomo ficcava tutta la lingua da lui posseduta nella gola della donna, che( secondo Roxas doveva concentrarsi per non soffocare, ma stava cercando di non divagare), eseguiva dei cerchi con la sua.

Dio, che cosa imbarazzante.

Axel si staccò un attimo per guardarlo con cipiglio:” Non fare ciò che altri ti hanno raccontato, per cortesia.”

Ok, tutto ciò era troppo per la sua testa, figuriamoci per quella di Sora che… ma dove diavolo era? Non lo sentiva più.

“Ok” ma che voce tremolante che aveva usato. No, sul serio, era davvero la sua voce?

“Bravo il mio ragazzo.” Sorridendogli, lo tirò di nuovo a se, ma aspettando che fosse Roxas a prendere l’iniziativa e si fermò a un soffio dalle sue labbra.

Oh, che stronzo.

Roxas lo guardò malissimo: lo vedeva che era in un imbarazzo praticamente mortale, doveva sottoporlo anche a prove di coraggio, adesso?!

Sempre guardandolo con odio, Roxas accettò la sfida, avvicinandosi tremante al viso di Axel, che sorrideva ancora.

E si lasciò guidare da il più puro istinto animale, ossia maniera della belva affamata, facendo un’irruzione violenta nella bocca dell’altro, senza tante cerimonie.

Mai sfidarlo. Mai.

Non che Axel fosse particolarmente dispiaciuto, dalla maniera con cui rispose entusiasta.

A Roxas sembrava di averci finalmente preso la mano, quando la porta si spalancò sbattendo(quella porta si sarebbe rotta presto se continuava ad essere sbattuta a quella maniera)  lasciando entrare un Riku a dir poco livido, e non per il suo colore bianchiccio naturale, ma per la rabbia:”Piantatela immediatamente! Sora è crollato grazie ai tuoi ormoni in festa! Altrimenti ne risponderai direttamente a me!”

Signori e signore, ecco a voi il prototipo ultima generazione del cavaliere albino: buttate il noioso e obsoleto principe azzurro e destriero, questo nuovo modello è maggiormente accessoriato e…

“Ma hai capito si o no?! Sora è praticamente collassato!”

Ah, ecco spiegato il perché della sua assenza all’interno della sua testa. Effettivamente era una spiegazione lampante.

“Scusa se interrompo l’idillio, ma di cosa stai parlando?” un Axel con fare incazzoso sedeva sul letto, uccidendo con lo sguardo il suo capo, che si divertiva sempre un mondo a rompergli le cosiddette uova nel paniere. Non solo alla riunioni! No, ora anche con Roxas!

“Dico quello che ho detto, se tu non capisci sono fatti tuoi!””Ma quello che dice non ha alcun senso! Roxas era qui con me, non è colpa sua se Sora è svenuto! Sono entrambi deboli di costituzione, no? Per questo stanno spesso male!”

“Gli hai davvero detto così? Limonate allegramente senza che lui sappia qual è il vostro problema?”

“Che problema?” una serie di immagini di un Roxas all’ospedale con una malattia incurabile, cominciò a farsi strada nel suo agitato cervello:”Che problema?” richiese, stavolta guardando il diretto interessato.

Roxas sentiva di essere in una di quelle classiche situazioni di merda: il suo probabile ragazzo voleva sapere cose che lui non aveva la benché minima voglia di spiegare, mentre il futuro morto per castrazione a mani nude che portava il nome di Riku, non sapeva farsi i fatti suoi.

Per non parlare del gemello svenuto in corridoio lasciato solo.

Cacca.

E va bene, voleva sapere la storia, gliel’avrebbe raccontata, così si sarebbe spaventato a morte e fuggito e… non Roxas, non pensare troppo, che ti fa male.

Intanto, respira che fa sempre abbastanza bene:”Non c’è nessun problema di sorta! Semplicemente, Sora e io siamo simbionti, e conviviamo mentalmente. E se uno di noi si carica troppo, l’energia in eccesso va a scaricarsi sull’altro, che di solito sta male. Per non parlare di quando ci agitiamo entrambi. Ma, tranquillo, al compimento dei quindi anni passerà!”

Lo lasciò senza parole, perché in fondo, o gli credeva o lo avrebbe considerato un pazzo, grazie, a questo ci arrivava anche da solo.

“Siete… simbionti? Come i pesci e il corallo che a quindici anni hanno la scadenza?”

“… qualcosa di simile.”

“Ed è per questo che quando ci siamo conosciuti siete svenuti entrambi? Per la carica in eccesso?”

“…si.”

“Oh, non vorrei disturbare i lorsignori, ma a due chilometri di distanza c’è un Sora per terra praticamente morto, mi dareste una mano almeno per portare qui il suo cadavere? Così almeno potrò piangerlo.”

“Vieni, povera vedova, andiamo a prendere il tuo defunto consorte!” Axel si era alzato e aveva trascinato via un Riku recalcitrante(“Non è mio marito!”) cavaliere albino alla ricerca del giullare/principessa.

Roxas, aspettando il loro ritorno, si chiese perché e soprattutto come era riuscito a finire in tutto quel caos.

Sul serio, era all’apice della sfiga, mai vista tanta, fino ad allora.

Raccolto Sora e portato in camera, lo stesero sul letto nella speranza che riprendesse conoscenza, prima o poi.

 

Sora, ti prego, svegliati, qui è successo un casino, scusa, non ho pensato alle conseguenze e…

 

Ma lo sai che sei rumoroso a dir poco? Ci sono, non preoccuparti.

 

Il ragazzo aprì gli occhi, realizzando che si trovava in compagnia dei tre moschettieri.

Esordì, sbuffando sonoramente:”Spero veramente che ne sia valsa la pena, perché la testa mi fa ancora male…”

“Scusa.””Scusa un ciufolo d’insalata. O pensi prima o almeno non avere rimpianti. Altrimenti risulti incoerente.”

Roxas si zittì: quando Sora si arrabbiava non era di certo la persona più simpatica del mondo, soprattutto quando aveva ragione e poteva infierire a piacimento sulla preda.

“Lo so che ho ragione, tranquillo.”

Ecco, appunto.

“Sul serio mi dispiace!””Oh, piantala! Come vendetta personalizzata penso che analizzerò i tuoi ricordi uno per uno, immagine per immagine, proprio come detesti, va bene?”

“Fa di me ciò che vuoi.”

“Per cui… è vero?” Axel, il re degli inopportuni.

“Certo che è vero, signor cretinetti.” Riku, l’imperatore degli inopportuni.

I due ragazzini li lasciarono bisticciare fra loro facendo fluire la loro memoria condivisa.

“Ma… avete fatto fragola!”

I due litiganti si ammutolirono seduta stante, Roxas diventò praticamente cianotico e tentò di farsi piccolo piccolo.  

‘Fare  fragola’ era un modo di dire che aveva messo su Kairi da qualche tempo, e significava semplicemente baciarsi per lo più alla francese.

Naturalmente, Sora adorava questo strano modo di dire, che quasi nessun essere umano conosceva, e questo dava adito a fraintendimenti che…

“Che cosa avete fatto?!””Che cosa abbiamo fatto?!”

“Fragola!””Fragola? Ma che dici ragazzino, ci siamo solo baciati e…”

“ E’ quello che intende. Il baciarsi. È tutta colpa di Kairi.”

“Intende, limonare?”””Temo di si”

Ma Sora era troppo occupato per analizzare sapientemente le memorie di Roxas per accorgesi dello scompiglio da lui creato, e a memorizzare possibili perle si saggezza per il futuro, nel caso ce ne fosse stato bisogno.

Per che altro serviva una memoria condivisa, altrimenti?!

“Hai finito? Sai, è imbarazzante vedere il replay.”

“Oh, se ha tenuto quasi sempre gli occhi chiusi…”

“Non c’entra!” l’afflusso sanguigno sulle sue guance avrebbe dato energia a una centrale nucleare.

“Va bene, ho finito!””Sei felice ora?””Più che altro, visto che anche Axel ora sa della simbiosi, vorrei sperare di non svenire più. Speranza vana, vero?”

“Non capisco, Rox, hai detto che siete simbionti, e questo è ok, e che se vi sovraccaricate state male. Ma non riuscite a gestire le emozioni? Vi leggete anche nel pensiero?”

“E credo che quando le barriere siano abbassate si possiedano, in un qualche modo.” Intervenne Riku.

“Eh?!””E’ quello di cui dovevo parlarti! Mi pareva piuttosto urgente, che dici?”

“Che cosa vuol dire?”

“Che Roxas è talmente stonato che delle campane rotte risulterebbero una sinfonia gradevole.”

“Ma non è vero! Ha una bella voce, ieri sera ha…”

“Quella era la voce di Sora.”

Roxas guardò negli occhi il fratello:”In che senso?””Nel senso che tu alla festa hai bevuto(Ah, grazie per il dopo sbornia, comunque), e io stavo dormendo. Nessuno dei due aveva le barriere alzate, così tu hai cantato con la mia voce, o meglio, credo di aver cantato attraverso di te.”

“Ed è un grosso problema?”

“Si, Axel, lo è.”

“Non ci è mai capitata prima una cosa simile: se stiamo male per delle emozioni, figuriamo se ci ferissimo.”

“Dobbiamo chiamare la mamma, forse, lei e zio Ventus…”

“Sono d’accordo, ma magari lo facciamo domani, ti va? Tanto adesso staranno andando a dormire, sono le undici passate… e io sono stanco, visto che al contrario di qualcuno no ho dormito per tutto il giorno.”

“… va bene.”

“Tornate in camera.””Si, mammina Riku! Ai suoi ordini!” Sora, con l’ultimo residuo energetico rimastogli in corpo si avvicinò zampettando a Riku, che lo guardava divertito.

“Mammina?””Mammina! Sei così apprensivo…”

E, battibeccando allegramente, si incamminarono per il corridoio.

Axel, mise fuori la testa dalla stanza e gridò:”Capo! Reggi il piccoletto, un attimo!” e chiuse la porta.

“Mi dispiace, avrei dovuto dirtelo prima.” Roxas trovava che il pavimento fosse particolarmente  interessante, così… pieno di vestiti.

Com’è che non li aveva notati, prima?

Axel gli prese il viso fra le sua grandi mani calde e lo costrinse a guardarlo negli occhi, baciandolo per l’ennesima, sperata, volta.

Un urlo isterico avvertì i due ragazzi che Sora doveva essere crollato di nuovo.

“Ma la volete piantare!” Riku era veramente irritato.

“Che cosa divertente.” Axel guardava la porta ghignando.

“Sono felice che tu ti diverta alle mie spalle.””No, non alle tua, è fare arrabbiare Riku che è divertente.”

“Certo, quanto giocare bendato a moscacieca su un’autostrada.”

“Roxas, non preoccuparti.””E di cosa dovrei preoccuparmi, di grazia?”

“Ci ho messo un sacco di tempo per riuscire a catturarti, ora che sei nella mia trappola non ti lascerò fuggire velocemente. Per cui, finché non dichiari la tua eterosessualità, crollasse il mondo, continuerò a baciarti.”

Che strana dichiarazione. Be’, meglio di nulla, vero?

“Ok.””Grazie.”

Poi, siccome Axel era troppo alto per lui, gli tirò sadicamente in capelli, causando un “Ahi” molto poco convito, in maniera da poterlo baciare ancora.

Dio, era come avere dell’energia elettrostatica nelle labbra.

“Roxas, ti muovi? Guarda che Sora non è mica leggero! E sono certo che rimanere svenuto tutto questo tempo non gli faccia bene al cervello!”

“Il capo ti chiama.” Rise Axel ad un soffio dal viso di Roxas:”Non è consigliabile far arrabbiare il capo, al primo giorno di servizio, oltre tutto.”

Questo accese un’inaspettata scintilla nella mente di Roxas a proposito del CCI:”Ma noi alle tre avevamo la riunione!”

“E chi l’ha indetta, scusa? Il capo è qui, e non mi sembra che sia arrabbiato per la nostra mancata presenza, ma per la seconda perdita di coscienza del suo bello…”

“No, non con Riku. Con Larxen.”

“No, ti prego, dimmi che non è vero, che sono in un programma di scherzi, che…”

“E’ pericolosa?”

“Sarà meglio che ti saluti per bene, prima che tu te ne vada. Potrebbe essere l’ultima occasione per vederci da vivi.”

 

 

 

 

 

 

 

Buon Giorno!!!

Ecco a voi il capitolo!!!

Scusate se non rispondo alle recensioni, ma devo andare!

Grazie a Tutti!!

 

Bonza Corrotta

 

 

   
 
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