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Autore: HelloGoodbye    12/06/2010    6 recensioni
Nulla di nuovo sotto il sole: fic scolastica, qualche pairing strampalato, amicizie bizzarre e un pò di fantasia! :) C'è una rossa che cerca di sistemare Naruto con una Hyuuga, mentre Temari si divide tra due fratelli da bastonare e una Tenten da femminilizzare.
- Brutto idiota!-
- Ahio!-
- Naruto ho studiato con te per ben due ore! E hai preso di nuovo quattro!-
Karin lo colpì con un libro - Mi dispiace!-
- Io ho dovuto saltare la mia seduta di g.a.g. per te!! E' così che mi ripaghi?-
gli infilzò la mano con una penna. Berserk-Karin faceva davvero paura.
[ estratto dal Capitolo 9]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Temari, Tenten
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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.11.


La guardava da lontano, Tenten schiacciò con potenza e la palla superò il muro, era punto.

Si pulì soddisfatta i pantaloni invernali da ginnastica, dopo diede il cinque a tutta la sua squadra, ancora pochi minuti alla fine della lezione ed erano al match point.

Sasuke se ne andò dalla palestra, ormai la partita l'aveva vinta la squadra di Tenten, sospirò pensando che l'unica cosa che gli impediva di mollare la scuola era la possibilità di vedere la sua amica ancora tutti i giorni, nonostante non si parlassero da settimane.

Immerso nei suoi pensieri non s'accorse di Sakura che, stringendo un asciugamano, si avvicinava speranzosa, quel giorno si era acconciata bene i capelli, con forcine a forma di stella e mollette, mentre le ciglia appesantite dal mascara evidenziavano i bei occhi verdi.

- Sasuke, ciao! - Si fermò, infastidito o irritato, magari tutti e due, la squadrò rapido, poi fece un cenno col capo per salutarla, aveva un gran mal di testa e cercò di allontanarsi,

- Ti andrebbe di.. di uscire con me? -

non le rispose, continuò a fissare l'uscita disinteressato,

- Sasuke?- segni vitali zero, solo un battito di ciglia,

- Mi va bene qualsiasi giorno, davvero -

- Sta zitta, Sakura. Mi annoi. -

Se ne andò continuando a pensare ai fatti suoi.

Sakura cacciò indietro le lacrime, strinse forte l'asciugamano,

in fondo vicino all'angolo aveva ricamato due iniziali: S.U.

Sebbene se lo aspettasse quel rifiuto bruciava dentro molto più di quanto non avesse mai immaginato, non solo l'aveva respinta ma anche insultata.

Delusa uscì dagli spogliatoi, si era cambiata prima della fine dell'ora apposta, sperava di incontrarlo da solo, diamine erano giorni che sognava quel momento!

- Sakura! EHI! -

- Naruto! Mi hai spaventata! -

Lui sorrise, i denti bianchi e luminosi splendevano come perle, era proprio un bel sorriso,

- Cosa ci fai qui? - chiese lei sospettosa,

- Io? Beh, mi facevo un giro -

- E la lezione? - Sakura assunse un tono vagamente preoccupato,

- … -

- No, sei stato sbattuto fuori?! - esclamò incredula mentre Naruto annuì con aria colpevole,

- Stavo andando al bar, avevo voglia di mangiare, vieni? -

- E saltarmi l'ora di filosofia rischiando una nota? No assolutamente no. -

Sakura durante la prima settimana di scuola aveva imparato a memoria il codice e la storia dell'istituto, non avrebbe mai e poi mai violato una delle regole lì scritte.

- Ok.. ci vediamo Sakura -

Lo guardò allontanarsi, era indecisa c'era qualcosa che voleva dirgli, si morse la lingua, Farlo o non farlo? Forse perchè il rifiuto di Sasuke ancora le offuscava la mente, o forse perchè Naruto la faceva sempre sorridere, fatto sta che glielo chiese:

- Naruto vuoi uscire con me stasera? -

il biondino sgranò gli occhi celesti,

- E' un appuntamento? - quando ebbe conferma positiva scoppiò di gioia, quella era davvero una bella giornata, era valsa la pena farsi sbattere fuori dal prof. Sarutobi.



Karin


Non ne andava una giusta.

Karin tolse gli occhiali poggiandoli sul bordo del lavandino, si sfregò gli occhi già abbondantemente infiammati, i polpastrelli erano neri per tutta la matita che si era sciolta a contatto con le lacrime.

Patetica, pietosa e pure piagnona, si passò la mano tra i capelli,

papà tornava a casa quasi ogni sera con una donna diversa, ora se n'era andata per quattro giorni lasciandola da sola, si sentiva così abbandonata;

non aveva nemmeno Suigetsu da maltrattare per sfogarsi.

Una nuova ondata di lacrime rigò il viso arrossato, e poi c'era Sasuke a cui non importava niente di lei, si sentiva così sporca per comprare la droga per lui.

- Il mondo fa davvero schifo -

Commentò sconsolata tra sé e sé, era scoppiata, se in quel momento fosse entrato Sasuke l'avrebbe mandato a fanculo, per quanto ne fosse innamorata, lo voleva così tanto che era diventata amica di Sakura solo per spingerla a mettersi con Naruto,

come persona si faceva davvero schifo da sola, era meschina.

Per risollevarsi da quello stato aveva bisogno di un miracolo, di uno bello grosso però.

La porta del bagno cigolò,

Karin non si mosse, indossò la maschera più cattiva che aveva e osservò il malcapitato:

era la bambolina di porcellana,

grandi occhi chiari, lunghi capelli corvini ed un'ingenua espressione di sorpresa,

- M-mi d-dispiace. - non sapeva per cosa si stesse scusando,

la rossa non riuscì nemmeno a risponderle male, neanche notò che l'altra ragazza si era inginocchiata al suo fianco con un fazzolettino umido, lo accostò alla sua guancia,

- Sta alla larga! - ringhiò subito tirandole uno schiaffo sulla mano e spingendola,

- S-scusa non v-volevo s-spaventarti -

ritrovato l'equilibrio Hinata si avvicinò ancora un poco tentando di pulirle il viso,

- Sei sorda?! Vattene non voglio la tua carità! - Karin lesse in quelle grosse iridi del dispiacere, si odiò per aver trattato male quella povera ragazza, non voleva ferire anche lei.

Ma, al contrario di quanto tutti credono, Hinata aveva coraggio e per la terza volta si accostò al suo viso, stavolta Karin non disse nulla, la lasciò fare.

L'acqua fresca era un vero sollievo per le sue guance, aveva un tocco delicato, puliva e ritoccava con garbo, quando si guardò allo specchio era tornato tutto normale.

Fissò Hinata con un groppo alla gola, quel grazie proprio non le usciva per quanto fosse sinceramente grata di quel segno di solidarietà femminile, non sapendo cosa dire continuò a guardarla,

- Hinata – fu lei a rompere il silenzio, mi tese la sua mano, bianca ed eterea come il viso, lei esitò, un irrazionale pensiero la colse, e se toccando quella brava ragazza l'avesse in qualche modo “sporcata” ?

Spaventata e un po' confusa Karin se ne andò dal bagno, la lasciò lì, ma tra le mani stringeva il fazzoletto di stoffa ricamato, inspirò il profumo di lavanda e sorrise, quello era il profumo della sua salvatrice,

- Devo davvero avere qualcosa che non va! - disse tra sé e sé ma sorrideva,

aveva ricevuto il suo piccolo miracolo.



Neji


Lo guardò fare le fusa sotto il tocco delle sue dite, sorrise contento, perchè lui non era un bastardo o un infame, prima di tutti Neji Hyuuga era un egoista. Volevo il gatto di Hanabi.

Ora era suo.

- Miao -

- Hai fame, micio? -

  
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