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Autore: Biancaneve    07/09/2005    4 recensioni
E' una storiella senza pretese,scritta tanto per provare. J.J. è un ragazzo timido,omosessuale e tremendamente insicuro. Qui ci sono le sue vicende:qualche guaio,ciclisti indiscreti,mamme impiccione,fratelli troppo perfetti,amori inaspettati e altro. That's all,folks...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’abito non fa la sposa


Il Dottor Callington era un uomo sui cinquant’anni,austero e meticoloso.
Aveva una piccola clinica in Bloom Road e lì si dedicava completamente alla sua vocazione:dai pappagalli ai porcellini d’India,tutti gli animali erano i benvenuti.
Il Dottor Callington portava baffetti a spazzolino e occhiali rotondi,si diceva portasse la dentiera.
Jamie guardò il Dottore e si chiese se il giuramento di Esculapio valesse pure per gli animali.
Jamie pensò a Baba e rimase dubbioso.
Polly lo aveva raccomandato di visitare il gatto ferito giusto la mattina dopo;così J.J era stato portato di peso fino alla Clinica e costretto a restare fermo davanti alla gabbia della bestiola aspettando che l’animale si svegliasse.
Jamie alzò un sopracciglio stupito:era là davanti da venti minuti buoni,a guardare un gatto che aveva quasi ucciso il giorno prima improvvisamente caduto in un misterioso stato comatoso.
Polly aveva detto di controllarlo in caso si svegliasse e stesse male.
Ma cos’era lui,un infermiere?E il dottore che ci stava a fare?

…Un Jamie in frac e giacca a coda di rondine era in piedi,con un vassoio in mano,davanti a un letto a baldacchino dove un gatto col berretto da notte cominciava a svegliarsi…
“Ecco la colazione,signore,ben svegliato.”
“Buongiovno a te,Avmando…”
“Jamie,signore,Jamie…”



J.J. si stropicciò gli occhi e riemerse dal sogno a occhi aperti.
Sospirò e sussultò quando sentì una mano posarsi sulla sua spalla e una voce allegra dietro di lui:”Ben rivisto,J.J.!Come andiamo?”

Ron aveva vent’otto anni e una laurea in filosofia che non gli dava da mangiare.
Studiava per passione nel pomeriggio e la mattina aiutava con piccoli lavoretti il dottor Callington.
Lavorava alla clinica da più di sei anni,da più di sei anni conosceva Jamie Johnson.
Da cinque di quei sei anni ne era perdutamente innamorato. Era un tipo strano,Ron,con un pessimo gusto in campo di abbigliamento:quel giorno indossava una maglietta arancione e verde mela con una scritta gialla fluorescente che recitava:”To be gay or not to be gay,this is my question.”
Jamie la fissò storcendo il naso.
“Ciao Ron.”Biascicò concentrando la propria attenzione sul gatto.
“E’ carino,vero?…Un idiota sembra avergli gettato un vaso in testa…era tutto pieno di cocci e terriccio,sai.Per caso hai visto chi è stato?”
Jamie sbiancò e glissò l’argomento con un balbettante…:”Gli hai già dato un nome?”
Ron sorrise.
Ron adorava dare nomi agli animali.Anche se erano provvisori,anche se restavano là solo per un giorno,anche se erano pesciolini rossi o vipere cornute di contrabbando,dovevano avere un nome nella testa di Ron McBreestien.
Era una mania:si divertiva a fare un piccolo schizzo a matita di tutti gli animali che passavano per la clinica e a scriverci accanto il loro nuovo nome.Piccole carte d’identità per criceti,cani,gatti…una volta anche un furetto.
Interi blocchetti pieni di Spike,Sbrodolo,Cicciottino,Pallottina…persino un Mr AlitoFetente.
Essendo una clinica molti degli animali in questione erano malati…( Principessa Colica,ad esempio).
Una vera fissazione,questa per i nomi,e Jamie lo sapeva.
…”Certo che gli ho dato un nome…l’ho chiamato Plo.”
“Plo?”
“Plo!”
“Ma perché proprio Plo?”
“Perché, non ti piace?”
“Non vuol dire niente!”
“Non vuol dire niente che non ti piace o il nome non vuol dire niente?”
“Il nome.”
“Non ti piace?”
“Non vuol dire niente!”
“Che non ti piace?Quindi ti piace?”
“Ti ho detto che non vuole dire assolutamente nulla!”
“Cioè non importa se ti piace oppure no?”
“No…”
“No che ho ragione o no che importa se ti piace oppure no?” “…OH MIO DIO,RON!NO!NON MI PIACE PERCHE’ NON VUOL DIRE NIENTE!”
“Okay,okay…bastava dirlo…”Borbottò contrariato l’altro,”Cretino,hai svegliato il gatto….,beh,quindi…non ti piace,eh?”
Jamie rimase senza parole.
Polly interruppe quella spiacevole conversazione comparendo all’improvviso dietro alle spalle di Jamie,un improvviso fungo spuntato fuori stagione.
J.J. sospirò.
“Allora si chiacchiera…?”Chiese tutta giuliva,con fare sornione…;Jamie la guardò sospettoso:cosa stava insinuando?
“Sai Ron,ti trovo molto in forma,sei così carino…”Riprese mentre Jamie la guardava allibito…”Non sei d’accordo J.J…?”Quello sussultò sentendosi chiamato in causa…guardò in fretta Ron e notò con sorpresa che era arrossito…,che aveva abbassato gli occhi rivelando lunghe ciglia che andavano a sfarfallare sulle guance,un ricciolo ribelle che cascava vicino alla bocca…
Jamie si vergognò di se stesso,prese un cipiglio e si astenne…”No comment.”Asserì diplomatico,intendendo tutt’altro,mentendo spudoratamente.
Ma quello era Ron!…Ripensò a Bob:sì doveva essere ancora sotto la sua influenza,gli ormoni di un ragazzo sono incontrollabili,si sa,…ricordò con orrore il bacio con Dan e ritrovò la completa lucidità.
Era colpa di Bob,concluse,sempre colpa di Bob.
Intanto Polly continuava,tranquilla,a lodare Ron:”Non ti sembra intelligente,Jamie?…Un ragazzo così carino,laureato in filosofia!…”Nel frattempo ammiccava pericolosamente al figlio che,cieco e sordo,sembrava non afferrare il concetto…
Jamie era un ragazzo tenero,buono e sensibile,ma mancava totalmente di intuito.
Ma dopotutto,Jamie non era stupido,e alla fine un piccolo filmino prese a srotolarsi davanti ai suoi occhi,senza che lui potesse farci nulla…

Polly seduta in poltrona con un abito bianco sulle ginocchia,con tante adorabili roselline ricamate lungo i bordi e uno strascico utilizzabile come sipario da teatro dell’opera. La signora Johnson gli sorrideva…”Hai già provato il vestito,tesoro?…Oh sono così felice per te!”

“Io ODIO i vestiti da sposa…”Mormorò Jamie in un sussurro più che udibile.
Si accorse all’improvviso del silenzio calato a quella sua affermazione e degli sguardi confusi che aveva suscitato… “Ehm..”Fece Jamie.
“Grazie di averci informato,J.J.,questa tua dichiarazione ci ha illuminato.”Commentò Ron sarcastico,con un sorrisetto terribilmente sensuale…no,NO,un sorrisetto terribilmente STUPIDO,non sensuale.
Fu il turno di Jamie di arrossire.

“Ron!Ron!…Vieni qui,per favore…”La voce baritonale del Dottore rimbombò per la saletta e li fece trasalire.
“Arrivo…”Rispose quello,guardando di sbieco Jamie un’ultima volta.
Ritornò trafelato qualche attimo dopo…”J.J. mi servirebbe una mano con la gabbia del pappagallo…”
“Okay,Okay…se non ci fossi io…”
“Non montarti la testa…non sei poi così indispensabile,così importante…”Rispose sorridente Ron,mordendosi un labbro e guardandolo fisso.
Jamie distolse gli occhi.
Un minuto più tardi trasportavano la gabbia di Chiquita verso la sala dove operava il Dottore.
La gabbia era coperta da un panno che Jamie stava disperatamente tentando di mantenere tenendolo con il braccio ingessato.
Di nuovo si chiese…”Perché a Dan non capitano mai queste situazioni?”
“Attento J.J.,c’è l’angolo…”Disse Ron affannato.
Jamie si dovette avvicinare all’amico,lo sentì accanto,vicino…troppo vicino…,ecco le braccia che si sfiorano,entrambi voltano il viso a guardare l’altro,entrambi restano immobili mentre sgranano un po’ gli occhi,entrambi si leccano le labbra senza motivo,finchè…

CRASH!...

“JAAAMIEEE!!HAI LE MANI DI PASTAFROLLA?!”
La gabbia era sfuggita dalle mani di uno e caduta pesantemente sul pavimento.
Il panno era scivolato e l’uccello ora sbatacchiava le ali e strideva come impazzito.
Jamie,annichilito per un attimo,si riprese subito e sbottò.”Ehi non ero mica l’unico a reggere quella cosa…!”Indicò vago l’animale spennacchiato.
“Cos’è,la mia presenza ti emoziona…?”Buttò là Ron,senza immaginare di aver centrato il punto.
“Non dire stupidaggini.”Soffiò Jamie,più arrabbiato del dovuto e rosso in faccia.
Ron sospirò…”Accetterai mai un mio invito a cena,Jamie?” Jamie sbuffò forte e alzò gli occhi al cielo…”E’ da anni che insisti,Ron,anni…,sai di essere esasperante?”
“Esasperante tipo simpatico,o esasperante fastidioso?”
Jamie si voltò a fissarlo a bocca aperta.
“Intendo,esasperante tipo bambino o tipo idiota?”
Jamie alzò un sopracciglio…”Giudica tu…”
“Dai Jamie…ti sto chiedendo una innocente pizza fra amici…,perché non ti va?”
Fece Ron con tono piagnucoloso.
“Cos’ho che non va?”
“…”
“Jamie?”
“…”
“Jamie?!”
Jamie non sapeva esattamente cosa rispondere,infine optò per una cruda schiettezza:
“Puzzi di cane.”
Ron si girò dall’altra parte e non gli rivolse parola per tutta l’ora seguente.



Grazie mille a chi ha commentato!!^^Non immaginate quanto mi facciano piacere le vostre recensioni. Ora non ho tempo per ringraziarvi tutte singolarmente,ma lo farò al prossimo aggiornamento. Baci, Biancaneve.
  
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