Kijan camminava lento e sereno, godendosi la fresca aria mattutina.
Qualche volta la sua padrona doveva risvegliarlo con un'affettuosa pacca sulla schiena.
- Coraggio, vecchio mio - lo incito' Hope - stai perdendo colpi?
Il cavallo nitri' e scosse la testa come per dissentire.
Ermest fermo' il suo e si guardo' intorno.
Davanti a loro, a circa venti metri una figura scura si stagliava immobile contro il cielo bianco.
- Quello e' Fidia - informo' la sorella - E' il capitano della tua squadra. Dovrai rispondere a lui se farai qualche danno. - poi le sorrise incoraggiante,
Hope nascose una smorfia dietro il cappuccio del mantello nero che indossava.
Avanzarono.
- Salute a te, figlio di Hestias.
La sua voce era pomposa e grave.
Si avvicino' e Hope riusci' a guardarlo bene.
Era un uomo abbastanza anziano, muscoloso e serio, il volto sfigurato da varie cicatrici, addolcito leggermente dagli attenti occhi azzurri.
La sua espressione era impassibile e preannunciava una fervida e risoluta disciplina.
Era impossibile definire la sua eta' ma alla sembro' di una saggezza antica e insieme agile e scattante.Â
Indossava un armatura di ferro e stringeva una lancia lunga il doppio di lui.
- Salve, Fidia. Lei e' mia sorella Hope. La vostra nuova allieva.
Fidia la squadro', gli occhi velocissimi e indagatori. Metteva soggezione.
- Salute a te, Hope, figlia di Hestias.
Lei si schiari' la voce.
- Salve... a voi - disse piegando leggermente il capo.
- Vi lascio un breve intervallo di tempo per i convenevoli, piu' tardi dobbiamo avviarci.
Si allontano' a passo di marcia, rigido come una scopa.
Hope e Ermest scesero da cavallo per salutarsi.
- Caspita, fa paura - commento' la ragazza.
- Lo so, ma ti abituerai. E' stato il mio insegnante ed e' molto bravo, solo un tantino severo.
- Un tantino?
Lui sorrise.
- Non ti preoccupare, te la caverai.
Ci fu una pausa, poi Hope abbraccio' il fratello.
- Grazie. Lo devo a te se mi ha accettato nella sua squadra.
- Conosceva papa' - rispose Ermest prendendo le mani della sorella - erano amici.
Poi il suo sorriso si fece ancora piu' ampio.
- Lui sarebbe stato fiero di te.
Hope annui'.
- Grazie, Ermest. Ci rivedremo.
- Addio, Hope.
Si volto' e lei rimase a guardarlo finche' non scomparve dietro alla collina, pensando a suo padre, Hestias, morto molto tempo prima in guerra.
Ma adesso la aspettava una nuova vita.
Un vita dura e fatta di combattimenti.
La sua vita.