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Autore: Sleeper    16/06/2010    1 recensioni
Lo stesso evento, diversi punti di vista. Artemis Fowl è cresciuto, non più il ragazzino dal QI più alto d'Europa. Ora è un ragazzo di diciassette anni, ma la sua capacità di finire in guai grossi, non è svanita con l'età. Questa è la storia di un furto: Stephen Mayer, famoso criminale americano, sottrae il Libro del Piccolo Popolo per decifrarlo, allo stesso modo in cui Artemis aveva fatto, esattamente cinque anni prima. Questa volta tocca proprio a lui, affiancato da reclute scelte della LEP, recuperare il Libro, per proteggere non solo i suoi interessi, ma anche quelli della popolazione del misterioso mondo sotterraneo.
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stephan Meyer amava definirsi un ladro gentiluomo. Gli piaceva credere di essere come la nemesi di James Bond: curato, di bell’ aspetto, educato e molto scaltro. Il castello di sogni di Stephan Meyer era tragicamente crollato il giorno in cui si era ritrovato davanti agli occhi il giovane Artemis Fowl. Inutile precisare che divenne istantaneamente verde di invidia. Un ragazzino non era degno di incarnare l’ideale del perfetto criminale! Quel ruolo spettava unicamente a lui, non ad un viziato bambino inglese. Ma cosa avrebbe potuto fare, per tirarlo giù da quel piedistallo immeritato di gloria e fama nel mondo del crimine?
Così erano cominciate le indagini su Artemis Fowl. Accurate, quasi maniacali. Passò al setaccio ogni singolo dettaglio nella vita del giovane inglese, finche non trovò proprio quello che cercava. Un fallimento. Si trattava di un episodio risalente a qualche anno prima, quando il giovane aveva tentato il furto di un prezioso manoscritto: una specie di antico librone inutile, o qualcosa di simile. 
Potrete immaginarvi lo stupore dell’ uomo, una volta compreso di cosa si trattasse effettivamente la refurtiva. Per la prima volta dopo faticosi mesi di indagini e viaggi per scoprire ogni piccola cosa su Artemis Fowl, la determinazione di Stephan aveva vacillato, come la fiammella di una candela che minaccia di spegnersi, nell’ impetuoso vento primaverile. Cosa avrebbe significato un contatto con quello sconosciuto popolo, mostruoso?  Perché le cose si facevano sempre così complicate? Proprio sul più bello poi! Ma, in fin dei conti, ci voleva ben altro per fermare lui: il grande  Stephan Meyer. Avrebbe preso ciò che gli spettava, senza remore.. Doveva dimostrare a Fowl chi era il realmente il migliore.
Pensava questo, mentre il suo pollice affusolato scivolava sul detonatore. L’ esplosivo, una piccola carica, quasi innocua, si trovava a qualche metro dal viso dell’ odiato nemico, fissato accuratamente in uno scomparto interno della colonna. Sapeva da mesi che avrebbe tentato di imbucarsi al matrimonio, probabilmente con l’ unico scopo di rientrare in possesso del Libro.
Lo aveva lasciato fare, preparando con cura la sua contromossa. Non era preoccupato, anzi, l’opportunità di potersi confrontare direttamente con quel ladruncolo da strapazzo lo aveva solo galvanizzato nell’ animo. Attivò il radiocomando e la colonna saltò per aria, scatenando il panico generale. Gli piaceva quella sensazione di superiorità. Mantenne gli occhi puntati sulla figura di Artemis Fowl, che fuggiva rapido fra i tavoli, lo smoking  impolverato, il sangue che gli colava lungo la tempia sinistra. Minuti di silenzio, la polvere vorticava fra i tavoli, nella luce dei lampadari in cristallo fine. 
Le mani in tasca; strinse la presa sul calcio metallico dell’ arma, mentre stuzzicava l’ avversario. Finalmente era uscito allo scoperto, quell’ ombra di barba ridicola sul mento. Lo osservò muovere di scatto la testa verso destra, come se qualcosa lo avesse infastidito. Lasciò perdere quel gesto trascurabile e si concentrò sulle parole setose del ragazzo. “Uniamoci Stephan! Insieme potremo divenire i più grandi ladri di tutto il mondo.. E come tu ben sai, non solo. Dopotutto gli unici geni in grado di rubare il Libro del Popolo siamo noi due.. No?” Trattenne a stento la risata gorgogliante che gli stava risalendo la gola, solleticante. Il moccioso si trovava alle strette e patteggiava. Quanto aveva aspettato quel momento. Gonfiò il petto, convinto della sua schiacciante superiorità. “Beh, Fowl quello che dici sembra allettante..” Stephan lasciò in sospeso la frase, crogiolandosi nella propria crudeltà. “Ma non ci penso nemmeno ad unirmi a te, stupido ragazzino pieno di spocchia!” Gustò l’attimo in cui quella maschera di sollievo sulla faccia del ragazzo si disgregò, sbriciolandosi in mille pezzi, davanti all’ ammasso di ferro mortale che stringeva in pugno. Un formicolio soddisfatto gli si spandeva dalla bocca dello stomaco. Lo aveva in pugno.
Artemis barcollò un attimo, mantenendo tuttavia un’ apparenza di perfetta calma, da perfetto ladro gentiluomo. Stephan rimase completamente immobile, il braccio steso d’ innanzi a sé, la canna argentata dell’ arma puntata verso il viso del giovane, in contemplazione della propria schiacciante vittoria su Fowl. Il dito sul grilletto ghiacciato. Sparò: bang. Suoni che si accavallano. Sentì il pavimento cedergli sotto i piedi, si aggrappò senza successo al marmo chiaro. La terra si aprì inghiottendo il biondo americano fino alla vita. Un dolore forte gli si irradiò lungo la gamba sinistra. Qualcuno urlava e correva. Un lampo blu lo colpì alla tempia violentemente e Stephan Meyer, da vincitore a vinto, perse i sensi, scivolando rapidamente nell’ oblio. 

  
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