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Autore: ArcoeFreccia    19/06/2010    4 recensioni
Una storia scritta a quattro mani, un capitolo e un personaggio a testa, in cui si racconterà come Kanon proverà ad aiutare Milo a ritrovare la via perduta e i due dovranno vedersela con una banda di teppisti manovrati da un vecchio pretendente al titolo di sacro guerriero d'oro.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IX

Una notte movimentata



questo capitolo è stato scritto da winnie343




Dopo aver lasciato soli i due gemelli trascino Camus sulla mia amata spiaggia e lo invito a farsi un bagno; al suo diniego mi spoglio velocemente e mi tuffo in acqua; ho bisogno di lasciarlo un po' sulle spine, prima di affrontare ciò che più mi preme in questo momento e il bagno mi sembra una buona scusa per farlo attendere. Il bastardo però, che deve conoscermi quasi quanto me, decide nonostante il suo rifiuto iniziale, di seguirmi e togliendosi solo le scarpe mi raggiunge in acqua. Nuotiamo in silenzio per un po' … ammiro il suo modo elegante di nuotare e i suoi capelli rossi illuminati dalla luce bianca della luna … ora è il momento … non posso indugiare oltre … so che ha già mangiato la foglia

  • Sai Camus, solo ora mi rendo conto di quanto i tue modi siano così eleganti e raffinati. Pensa … in tutti questi anni di amicizia fraterna non me ne ero mai accorto. Sarà perchè sei francese, sarà perchè domini le energie fredde, ma tu ora ai miei occhi sei veramente il principe dei ghiacci.

  • Cosa vuoi Milo?

  • Che intendi dire? - faccio finta di fare il finto tonto e il mio amico, più sornione di me, accenna un sorriso

  • E va bene, giocherò al tuo gioco.

  • Cosi' mi offendi Camus – assume l'espressione più contrariata che so di possedere

  • Per così poco? - anche lui assume un espressione contrariata – Che non sia mai che il piccolo Milo si offenda! Avanti cosa vuoi da me?

  • Ah … la mia croce e delizia, ecco cosa sei per me – Camus sorride nuovamente alle mie parole – e va bene. Ho bisogno che tu recuperi un oggetto per me

  • Un oggetto? Io dovrei recuperare un oggetto per te? Hai deciso per caso di diventare l'uomo più pigro del mondo? Non sei in grado da solo di recuperare quest'oggetto?

  • Se fossi in grado di farlo non te lo chiederei … ah sei tanto bello quanto stupido! - Sul mio volto faccio comparire il mio sorriso canzonatorio.

  • Usciamo … mi sono stancato di stare ammollo.

Usciti dal mare, Mi butto sulla sabbia, mentre Camus si siede accanto a me e comincia a fissare la luna. Osservando i suoi lineamenti perfetti mi commuovo al pensiero che dopo tutto il ritorno alla vita mi ha restituito anche il mio migliore amico. Nella mia precedente esistenza, ciò che più mi aveva addolorato era stata la sua morte; non fraintendetemi, sapevo, come del resto sanno tutti i guerrieri di Athena, che la morte è sempre in agguato … che si può morire … soprattutto se si decide di difendere la giustizia … ma certo nella mia mente ingenua non avevo mai pensato che Camus potesse morire veramente … io ero lo scapestrato … io ero colui che danzava continuamente con la Signora con la Falce … eppure alla fine quello a morire per primo è stato lui.

  • Posso farti una domanda? - Camus mi guarda con occhio severo

  • Non centra nulla con la richiesta di prima vero?

  • No

  • Ti ascolto

  • Perchè?

  • Perchè cosa?

  • Avanti … lo sai … - il mio amico sorride

  • Ho giocato le mie carte e ho perso .. tutto qui

  • Non dire stupidaggini Camus – mi faccio serio – tu, meglio di chiunque altro, conoscevi il valore di Hyoga e sapevi chi era in realtà il Grande Sacerdote … ne sono sicuro …

  • Non sapevo chi fosse il Grande Sacerdote

  • Ma sapevi comunque che loro agivano in nome della giustizia – il suo silenzio conferma i miei sospetti, facendomi salire la rabbia in corpo – e allora per amor del cielo, perchè hai deciso di scontrarti comunque con lui?

  • Perchè nessuno a parte me lo avrebbe potuto far uscire dal torpore nel quale il suo cuore era impantanato.

  • Cosa? Mi stai dicendo che ti sei fatto uccidere da Hyoga per permettergli di diventare un vero Saint e di raggiungere il settimo senso? - mi alzo in ginocchio fronteggiando Camus

  • Non ho detto questo – il mio amico non fugge il mio sguardo – non mi sono fatto uccidere Milo e ho combattuto con lui per offrirgli la possibilità di raggiungere il massimo della sua potenzialità

  • Balle – mi alzo di scatto, ancora furente – le tue sono tutte balle! Sapevi che non saresti mai riuscito ad ucciderlo

  • Ne sei convinto? - Camus si alza in modo che i nostri sguardi possano incrociarsi di nuovo

  • Si .. tu non sei capace di uccidere le persone a cui vuoi bene … come custode delle energie fredde fai schifo – il mio amico sorride

  • Viva la sincerità.

  • Si … la sincerità … è questo che ti chiedo … di essere sincero con me. Ammettilo Camus! Ammetti di esserti fatto uccidere da Hyoga

  • Pensi veramente che io avessi così poco a cuore la mia vita?

  • Penso che tu abbia sempre avuto più amore per la morte che per la vita.

  • E questa da dove ti viene?

  • Dai fatti, amico mio, dai fatti. Altrimenti non saprei spiegarmi come tu possa aver perso contro Hyoga – Camus accenna un sorriso

  • Forse perchè il mio allievo era più forte di me?

  • Ah .. lasciamo perdere …

  • D'accordo. Sarò onesto con te …. se tu lo sarai con me.

  • Cosa vuoi dire?

  • Perchè sei qui?

  • Come perchè … lo sai perchè

  • Non credo ad una sola parola di tutto ciò che hai detto fino ad oggi. E' arrivato il tuo turno di fare delle ammissioni

  • Cosa devo ammettere?

  • Che hai paura

  • Paura?

  • Si .. paura

  • Paura di cosa?

  • Paura della vita! Paura di vivere Milo. Paura di doverti assumere le tue responsabilità. Paura di affrontare fino in fondo il tuo destino.

  • Che sciocchezze! Non ho forse già affrontato il mio destino?

  • Si … e hai perso … e ora che ti è stata offerta una seconda possibilità hai paura di perdere nuovamente … per questo fuggi il tuo destino

  • Non è così …

  • Si invece …

  • Anche tu hai avuto paura?

  • Paura? … forse .. in un certo senso … - il mio sguardo enigmatico lo spinge a darmi una spiegazione più precisa – io penso che ognuno di noi per dare un senso alla propria esistenza deve lasciare un segno tangibile su questa terra … e sinceramente non volevo essere ricordato per colui che aveva servito fedelmente un impostore.

  • Capisco … e per cosa volevi essere ricordato?

  • Per aver contribuito a creare un uomo migliore di me - Le parole di Camus sono come un pugno nello stomaco. Semplici. Lineari. Crudeli

  • Io non ho contribuito a creare nulla. Consolante vero? Ho solo distrutto

  • Non è così e lo sai bene … tu hai aiutato Athena a creare un mondo migliore … non è una cosa magnifica?

  • ….

  • Evidentemente non sei ancora pronto.

  • Senti Camus … non ho voglia di affrontare questo discorso ora …. io …. sono contento di parlare nuovamente con te … io … sono contento di riavere il mio amico … ma

  • Ma come al solito dovrai sbatterci la testa personalmente …

  • ….

  • E va bene … io sono qui Milo … cosa devo fare per te?

  • Ti racconterò tutto strada facendo … non abbiamo molto tempo

Mentre ci dirigiamo verso la villa racconto a Camus gli avvenimenti degli ultimi giorni … gli parlo del vecchio, del mio passato, della tristezza che ossessiona il mio paese e del cambiamento di Melina. Gli racconto della scommessa e dell'obbiettivo che voglio raggiungere. Giunti di fronte la casa, il mio amico con sguardo pensieroso comincia ad osservare la facciata di fronte a noi

  • Capisco … perchè vuoi vincere questa scommessa?

  • Te l'ho detto … voglio scoprire il passato di Melina e questo mi sembra un buon modo per farlo …

  • Ma lei non vuole dirtelo …

  • Si … è vero … ma lei ha bisogno di aiuto …

  • … che strano

  • Cosa?

  • Mi sembra di sentir parlare me – il sorriso sarcastico di Camus mi fa comprendere quanto io alla fine sia bravo a predicare ma non altrettanto a rispettare

  • Hai ragione .. forse dovrei farmi gli affari miei

  • No … per carità … proprio ora che sembri interessarti a qualcosa di diverso dalla tua spiaggia non mollare proprio ora ...ti aiuterò …

  • Veramente? E pensi che sia giusto?

  • Penso che al momento opportuno tu saprai cosa è giusto

  • ...ah … Camus … il solito Camus … troppa fiducia riponi in me.

Il mio amico risponde al mio sorriso con uno sbuffo e dopo avermi congedato platealmente entra nella villa con l'obiettivo di sedurre l'anziana proprietaria: il fine ultimo è farsi dare la collana. Non dubito della buona riuscita della missione, Camus è nato per stupire ed incantare: lui è un uomo di classe e con le donne d'altri tempi questo è sempre ottimo strumento di conquista. Il tempo passa, però e il mio amico non si vede. Comincio a pensare che la vecchia pazza, in un improvviso attacco di follia lo abbia ucciso con il suo maledetto bastone da passeggio. Quando credo di aver perso ormai ogni speranza, lo vedo uscire dalla villa. Mi avvicino a lui domandandogli se ha la collana.

  • Avevi qualche dubbio? - sorrido maliziosamente

  • Beh, no. L'unica cosa che mi preoccupa però è cosa sarai stato costretto a fare per fartela dare! - Camus risponde al mio sorriso con un'espressione indifferente

  • Assolutamente nulla.

  • Nulla?

  • Esatto. Sono andato da lei, mi sono presentato. Le ho chiesto la collana, le ho spiegato perchè mi serviva e lei me l'ha data.

  • No! Non ci credo!

  • E' la verità

  • Non l'hai dovuta sedurre, non hai dovuto accettare nessun ricatto. Non sei stato preso ad ombrellate?

  • Nulla di tutto ciò

  • Come hai fatto? - sono sinceramente stupito

  • Milo gli ho raccontato la verità. Sai … a volte è la cosa migliore. Comunque si è raccomandata di riportargliela.

  • Certo.

  • E poi …

  • Ecco appunto, cosa vuole in cambio? Sarò io a dovermi prostituire? - Camus mi sorride

  • mi ha detto di dirti che spera sinceramente che riuscirai a far riemergere la vera Melina – rimano stupefatto – la tua virtù è salva mio caro.

Senza dire nulla ci avviamo verso il negozio di fiori; non riesco a rimuginare sulle parole di Camus; spero sinceramente di riuscire ad aiutare la mia vecchia amica, forse se lei riuscirà ad uscire dal suo incubo, forse … riuscirò anche io a liberarmi da questa pesantezza che mi porto addosso. Arrivati sotto la sua finestra, benchè siano appena le 6 di mattina, comincio ad urlare il suo nome. In questo modo riesco ad ottenere la sua attenzione, oltre a quella dei suoi vicini. Melina si scapicolla per le scale nel tentativo di evitare che le persone che vivono accanto mi possano tirare qualche vaso in testa e poi possano prendere lei a male parole, con il risultato che esce di casa in camicia da notte di flanella, in ciabatte e con i rolli in testa; a questa visione Camus quasi collassa … il mio amico è molto bravo a dissimulare i suoi sentimenti, ma conoscendolo sono sicuro che anche lui, sempre così pacato e lucido abbia avuto un sincero moto di terrore alla vista di Melina. Lei dopo aver squadrato dalla testa ai piedi il mio amico, puntandomi il dito addosso, comincia a sibillare

  • Di ma sei impazzito?

  • E perchè mai scusa?

  • Ti sembra questa l'ora di arrivare urlando?

  • No, questa mi sembra l'ora per farti vedere la collana che ho appena conquistato – alla vista del gioiello della vecchia, Melina quasi cade come un pupazzo di pezza, se non ci fosse Camus a sorreggerla franerebbe al suolo

  • Come hai fatto?

  • Non è affar tuo come ci sono riuscito. Tu devi solo andarti a sistemare perchè questa sera uscirai con me.

  • Scordatelo – fa per andarsene, ma la trattengo per un braccio.

  • E' no mia cara, una scommessa è una scommessa e tu devi rispettarla.

  • Io … no .. tu hai barato … - Melina comincia ad osservare Camus e dopo poco emette un suono gutturale facendomi rabbrividire – ma certo, questo damerino dai capelli tinti ti ha aiutato

  • Innanzitutto i suoi capelli sono naturali e seconda cosa … si mi ha aiutato .. ma questo non invalida la scommessa.

  • Ma … si invece che la invalida

  • No … tu non mi hai detto di non farmi aiutare -Melina rimane indecisa sul da farsi, quando dal negozio spunta suo nonno

  • Mia cara … sai che devi rispettare la promessa fatta … o ti ho insegnato a rispettare gli accordi e tu non puoi deludermi

  • Ma nonno … io … non …

  • Avanti … - le sorrido amabilmente – che sarà mai! Devi solo uscire con me questa sera!

  • E va bene - Melina sospira pesantemente - .. ma non andiamo in posti affollati .. niente cena … niente cinema .. niente …

  • Se continui così non ci rimarrà nulla da fare – sbuffo divertito

  • … e soprattutto … non sarà un appuntamento galante -

  • D'accordo – sorride soddisfatta, ma al mio sorriso il suo le muore in bocca – però dovrai darti una sistemata … anzi … ti manderò qualcuna per darti una sistemata … non voglio andare in giro con un sacco di patate infagottato

Le sue proteste e rimostranze non servono a nulla. La costringo a salire in camera sua ordinandole di farsi per cominciare un bel bagno. Dopo chiedo ad uno dei ragazzini che aiutano il vecchio di andare a cercare Aristea e quando quest'ultima arriva trafelata e preoccupata la supplico di andare ad aiutare Melina a rendersi più presentabile

  • Tu hai voglia di scherzare Milo! Non mi permetterà mai di fare quello che mi chiedi

  • Oh si invece! Fidati … lo farà … deve farlo

Anche se poco convinta, Aristea acconsente alla mia richiesta e raggiunge la cugina in camera sua. Mettendomi seduto sulle scalette del negozio sorrido a Camus

  • Avanti amico mio, mettiti seduto … ci vorrà molto tempo per fare il miracolo, sempre se sia possibile fare qualcosa

  • No Milo

  • Pensi che non si possa fare nulla per sistemarla? Vuoi dire che mi toccherà uscire con la donna barbuta?

  • Non volevo dire questo. Io torno al Santuario.

  • Perchè? - le sue parole sono una doccia fredda

  • Volevo vedere come stavi. Ti ho visto. Ora me ne rivado.

  • Capisco – rimango un po' deluso e Camus se ne accorge

  • Avanti Milo … la mia presenza qui non riuscirebbe ad aiutarti

  • Si … lo so … solo che mi dispiace che tu te ne vada. - il mio amico sorride, ma non riesce a rispondere perchè viene interrotto dall'arrivo di Saga e Kanon

  • Eccoti qui Camus.

  • Si … eccomi qui.

  • Io sto per andarmene. Tu che fai?

  • Vengo con te. Immagino invece che Kanon si fermerà ancora un po'

  • Qualcuno deve pure occuparsi di questo zingaro di amico che ti ritrovi, altrimenti rischierà di ritrovarsi a fare l'elemosina in men che non si dica.

  • Si, può darsi. Carina la cugina della tua amica Milo. Quasi quasi potremmo organizzare un'uscita a quattro – sul volto di Kanon si dipinge un'espressione furiosa, mentre Saga comincia a ridere divertito

  • Oh Camus piantala, non vorrai liberarmi prima del dovuto della presenza di Kanon vero? Ho ancora bisogno di lui … deve finire di rassettare la casa.

  • Vai al diavolo Milo! E anche tu Camus! Siete degni l'uno dell'altro. E sai cosa ti dico francese bastardo? Restaci tu con il tuo amico.

Kanon se ne va a sbollentire la rabbia da un'altra parte. A volte Camus sa essere veramente un bastardo. Mentre Saga sta per dire qualcosa, veniamo interrotti da Aristea che alla vista di quest'ultimo rimane sorpresa, ma decide di rivolgersi prima a me.

  • Melina è pronta, fra poco arriva.

  • Già è pronta? O santi numi, questo significa che i miracoli non avvengono.

  • No no … è molto cambiata, posso assicurartelo – Aristea ignorandomi si gira verso Saga - Ciao Kanon, come mai non mi saluti?

  • Io non sono Kanon – Aristea rimane visibilmente scossa dalle parole si Saga – sono il suo fratello gemello

  • Gemello?

  • Come al solito quel testone si è dimenticato volontariamente di parlare di me. Comunque il mio nome è Saga. Tu dovresti essere Aristea.

  • Si – la mia amica è sempre più perplessa – come fai a conoscere il mio nome?

  • Ora non ha importanza. Posso parlarti in privato?

  • Io …

  • E' importante –

Il sorriso rassicurante di Saga tranquillizza un po' Aristea che acconsente alla sua richiesta. I due si allontanano per parlare senza che nessuno possa origliare. Mentre sto cercando di capire di cosa diavolo Saga voglia dire ad Aristea, vengo interrotto da Camus

  • Io me ne vado amico mio

  • Ehi aspetta. Non vuoi vedere con quale bellezza esco questa sera?

  • No … quello che ho visto mi è già bastato – comincio a ridere

  • Sei proprio bastardo!

  • Non volevo dire che la tua amica è brutta. Tutt'altro. Sono sicuro che sotto lo strato di orrore che si è costruita addosso, Melina sia una ragazza molto carina.

  • Dici? - Camus mi sorride

  • Spero che riuscirai ad ottenere quello che vuoi e a trovare quello che cerchi. Di a Saga che lo e aspetto al porto. Addieu mon ami … cerca di tornare presto al Santuario .. non vorrei dover sentire la tua mancanza

Lascio andare Camus senza dire nulla. Non voglio dovergli dire che non mi vedrà più tornare al Santuario. Che quel mondo non mi appartiene più. Sarai sempre mio amico, Camus, ma io non sarò più un tuo compagno d'armi. Un rumore alle mie spalle mi fa voltare, lasciandomi senza parole.



Ecco il nuovo capitolo in cui Milo riesce alla fine a vincere la sua scommessa. Ora lo attende una serata con Melina. Che accadrà? Nel prossimo toccherà nuovamente a Kanon. Un ringraziamento a tutti quelli che seguono la storia. Di seguito le risposte di sagitta72 alle recensione


JackoSaint94: innanzitutto grazie per essere sempre in prima linea a leggere i nostri capitoli. poi sono molto contenta che ti sia piaciuto il confronto tra i gemelli, io lo vedevo d'obbligo dopo la rinascita del dopo Hades. in fondo quando alla terza casa hanno combattuto l'uno contro l'altro, mi e' sembrato che Saga avesse questo desiderio di rivedere il fratello finalmente libero dal male che lo ha oppresso per molti anni, no?! per Milo...beh in questo capitolo avrai capito se ci e' riuscito oppure no. ah, grazie per aver ricambiato.

anzy: si e' vero li hai fatto odiare tu i fratelli, ma ancora bisogna vedere se continueranno per questa linea d'onda o se anche tu poi ci allieterai con un colpo di scena...chissa'! se sia completamente finita bene ancora non si sa, la storia ancora deve finire e loro ancora saranno protagonisti in qualche capitolo. Aristea povera piccola deve ancora scoprire il peggio, ma secondo me ci sara' qualcuno che avra' le spalle larghe per consolarla. chissa'...magari sara' Kanon? boh! grazie per i complimenti, fanno molto molto piacere.

charme_strange: sbaglio o ti piace Kanon?! dai non essere troppo gelosa, mica tra loro c'e' una storia!! diciamo che ora a lui riesce bene salvare le fanciulle indifese, e mi sembra che Aristea non possa fare a meno delle sue attenzioni, visto la sua ingenuita'. certo tutto il contrario di Melina che e' una donna forte e decisa, povero Milo quante ne deve sopportare da lei. mi fa piacere che ti abbia colpito il dialogo tra i fratelli, ed e' proprio cosi' che lo volevo fare apparire, a cuore aperto, con affetto tra i due, ma senza essere troppo mielosi, proprio perche' non e' nel loro carattere, soprattutto in quello di Kanon che a mio avviso trovo sia piu' scontroso di Saga...poi sai ognuno ha le sue vedute. continua a seguirci...ciao

Sakura2480: ma ciaooooooooo... com'e' bello vedere anche le tue recensioni e soprattutto sapere che capitolo per capitolo ti piaccia sempre di piu'. comunque sto cominciando a pensare pure io che a Kanon piaccia Ariste, mah ...sara' ...ma io non ce li vedo bene insieme, comunque contenti loro!!!! grazie mille per i complimenti. e spero che la storia continui sempre a piacerti e ad interessarti, perche' sai stiamo andando verso l'azione...un bacio.

  
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