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Autore: vale_cullen1992    19/06/2010    25 recensioni
Bella, Rosalie e Alice: tre sorelle, ammirate da tutti e con una passione: le scommesse. Edward,Emmett e Jasper: tre fratelli, il rifiuto della scuola, i cosidetti "Sfigati". Cos'hanno in comune?? Una scommessa tra sorelle, che coinvolgerà i tre poveri Cullen.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Scommettiamo? - Quando una scommessa ti cambia la vita' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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capitolo 17 destinazione parigi
Capitolo dedicato alle mie adorate consorelle:
- Alla mia cognatina, la Signora V o meglio nota come Shinalia;
- Alla mia seconda cognatina, la Signora Z o meglio nota come Lucy o come xsemprenoi;
- Dedicato anche a Rosa e Mariella, che stanno ancora selezionando l'Hellren adatto a loro!
Grazie, perchè ogni giorno mi faccio una montagna di risate con i nostri ormai storici deliri!!! Grazie, oh Consorelle!!

Un grazie anche a tutte le persone che ho conosciuto nell'ultimo periodo grazie a Efp e al gruppo su FB:
Marianna, Pina, Sharon, Claudia, Rosy, Marika ( devo leggere il tuo libro, cacchio!!! >_< ), Rossy, Chiara!
Grazie, perchè loro in particolare mi hanno sostenuto nel momento "voglio cancellare tuttooooo"!!

E un grazie e un bacio enorme alla mia nonnina Rò ( la mia adorata Uchiha_chan ) che a causa di Msn non riesco a sentire più come prima!! Mi manchi nonnina! ç__ç

Vi lascio al capitolo, un grazie e un bacio a tutti voi, che siete tantissimi e che mi sostenete in ogni momento!


Capitolo betato by Yara89





Scommettiamo?

Capitolo 23:  Finalmente la soluzione?

Pov Alice.


Osservai completamente allibita Rosalie, cercando con tutta me stessa di trovare una somiglianza tra me e mia sorella. Ormai ne ero certa: alla nascita avevano scambiato Rosalie con un'altra bambina decisamente più intelligente e simile alla sottoscritta.

Una tale idiota non poteva essere di certo mia sorella, c’era stato di sicuro un errore. Non era forse un tema piuttosto frequente quello dello scambio nei film e telefilm?

Bene, ero sicura che quel tema contraddistinguesse anche la mia famiglia, Rosalie era troppo indipendente e menefreghista, il suo spirito fraterno era del tutto inesistente il più delle volte. Ci doveva essere pur una ragione a questa mancanza, no?

- Dimmi che stai scherzando. – sibilai osservandola truce. Insomma, nemmeno lei poteva essere così idiota da chiamare Bella mentre era a Parigi! Nemmeno a me, definita la cretina per eccellenza, sarebbe mai venuta in mente un’idea così stupida.

- No, temo di essere seria. Niente scherzi. – rispose con semplicità Rosalie, incrociando le braccia al petto e appoggiandosi alla mia scrivania.

Bene, era necessaria una profonda e rilassante respirazione. Era l’unica cosa in grado di calmare i miei impulsi omicidi del momento. – Perché mi chiedi un’opinione se poi è come se non te l’avessi mai data? – ringhiai, mandando al diavolo i miei tentativi di calma interiore. Ero incazzata come non mai, una bomba pronta ad esplodere.

- Prego? – chiese con tranquillità lei, facendosi chiaramente beffe di me.

- Parlo del momento in cui sei venuta da me e mi hai chiesto se era il caso di chiamare Bella per dirle di tutto il macello che si sta verificando qui negli ultimi giorni. Sbaglio o ti avevo detto di lasciar perdere e di non dirle niente? Cazzo, ma ti costa così tanto darmi retta ogni tanto? – alzai considerevolmente la voce, accalorandomi. – E non venirmi a dire che non sai di cosa sto parlando, c’eri anche tu in questa stanza quando ne abbiamo discusso! -

Essere la sorella maggiore non la rendeva superiore a me, anzi. Come diavolo si permetteva di chiedere la mia opinione e di non rispettarla? Ero stufa del suo senso di superiorità, era sempre così: lei chiedeva la nostra opinione ma poi faceva di testa sua.

- Te la stai prendendo per una sciocchezza, te ne rendi conto? – mi fece notare con quella sua irritante aria da maestrina saccente.

- No, una sciocchezza un cazzo! Mi sono rotta del tuo fare sempre di testa tua, non sei da sola in questa famiglia. Vedi di rispettare anche l’opinione degli altri ogni tanto! Bella non doveva sapere niente, se non quando fosse tornata a Forks. Che senso aveva metterle brutti pensieri per la testa? –

- Ehi, vedi di darti una calmata! Stai esagerando! –

Mi alzai in piedi con uno scatto, dando un colpo non troppo gentile al materasso. – Esagerando? Io starei esagerando? – le andai sotto a muso duro, squadrandola minacciosamente e infischiandomene della differenza d’altezza. – Se tu non fossi così stronza, io non esagererei in questa maniera. Non sei d’accordo? –

- Senti Alice, è meglio che me ne vada. Stai decisamente esagerando e non voglio prenderti a pugni come un sacco d’allenamento. Sappi però che la tua reazione è assolutamente esagerata e fuori luogo, Bella aveva tutto il diritto di sapere che sta succedendo qui. –

- Bella non aveva alcun bisogno di accollarsi questa situazione mentre sta vivendo un’esperienza più che unica in terra straniera. Qual è il tuo problema, Rose? Sei forse gelosa? – sputai velenosa.

- E di cosa dovrei essere gelosa, sorellina? – sibilò, sputando quel titolo come se fosse una parolaccia disgustosa.

- Del fatto che Emmett non ti degna della minima occhiata e attenzione, mentre Bella sembra aver sistemato le cose con Edward. –

Rosalie avanzò minacciosamente. – Attenta Alice. Attenta  a quello che dici. -

Non mi diede nemmeno il tempo per replicare, con uno scatto colmo di insofferenza e rabbia uscì a grandi passi dalla mia camera, scontrandosi con nostra madre carica di vestiti puliti e piegati.

- Che aveva Rose? Avete litigato? – si informò aprendo la mia cabina armadio.

- Tu che dici? – risposi con voce carica di nervoso, lanciandomi a peso morto sul letto.

- Direi che siete ai ferri corti. – ridacchiò. – Come mai? –

- Perché tua figlia è una stronza, ecco perché! – ringhiai afferrando un cuscino e lanciandolo a terra. Che ero ancora irritata era a dir poco palese. La mia opinione non sarebbe cambiata: Rosalie era una stupida gelosa. Nient’altro.

- Alice! – mi ammonì con voce dura. – Ti ricordo che stai parlando di tua sorella, modera i termini. Specie davanti a me, che sono vostra madre. –

Ecco, come al solito la difendevano. – Bene, sappi che quella brava ragazza di tua figlia ha chiamato Bells e le ha spifferato tutto quanto. Una gran brava ragazza, non credi? Molto leale e assennata, non c’è dubbio. – commentai con evidente sarcasmo.

- Beh, c’è da dire che non era affatto corretto che Bella non fosse a conoscenza dei problemi che si sono verificati a Forks nell’ultimo periodo. Tua sorella ha agito nel modo più corretto possibile, nient’altro. -

- Si certo, rovinando la vacanza studio a Bella. Proprio una grande prova di correttezza, non c’è dubbio. – Inutile dire che il mio ennesimo commento acido mi fece guadagnare un’occhiataccia con i fiocchi.

- Puoi pensare quello che vuoi, ma stai sicura che se Rosalie ha preso questa decisione avrà avuto i suoi ottimi motivi, non sta a te giudicare. Ora alzati da quel letto e vai a prepararti. – mi ordinò riponendo gli ultimi indumenti al loro posto.

- Perché? – chiesi sospettosa.

- Tra qualche ora arriveranno i tuoi nonni. Non vorrai mica farti trovare in quelle condizioni, vero? Lo sai che non apprezzano certe cose. – concluse con una smorfia sofferente.

Evitai di chiedere quale fosse il problema nell’indossare dei jeans e maglioncino nero, rivolgendo a Renee uno sguardo colmo di compassione: mia madre non aveva di certo avuto vita facile nella sua infanzia e adolescenza.

I cari David e Anne non avevano gradito la notizia che Renee portò a casa loro anni prima, quando comunicò al suo pallidissimo padre di essere incinta di Charlie Swan, il vice sceriffo di Forks, una cittadina anonima e sperduta nel nulla.

Chissà, forse aveva influito il fatto che nessun proprietario di una catena di alberghi a Las Vegas avrebbe mai voluto che sua figlia finisse incastrata in una simile vita, fatto sta che le visite dei nonni erano piuttosto rade.

Il fatto che ogni volta queste visite si trasformassero in veri e propri scontri era solamente un dettaglio superfluo: il buon Charlie non amava sentirsi dare dal fallito, men che mai dal suo adorabile suocero.

- Come mai hanno deciso di venire a trovarci? Sbaglio o Natale è ancora piuttosto lontano? – chiesi con voce lievemente ironica. Sapevo bene che quello non era un argomento su cui era consigliabile fare dell’ironia, mia madre soffriva parecchio.

- Che vuoi che ne sappia io? Magari è una normale visita di famiglia, no? Sentono la nostra mancanza e vengono a trovarci. – tentò, suonando poco convinta persino alle sue orecchie.

Mi alzai, andando verso l’armadio e prendendo un cambio d’intimo e un vestitino azzurro. – Vado a fare una doccia. Tra quanto dovrebbero arrivare? –

Mia madre sollevò le spalle, dirigendosi verso la porta ancora spalancata. – Tra un oretta o due. Non so di preciso. – rispose meditabonda.

- Okay. –

Afferrai gli indumenti, chiudendomi in bagno e facendo scorrere l’acqua calda. Con un sospiro di puro piacere mi fiondai sotto la doccia, facendo si che il getto d’acqua distendesse i miei nervi tesi. Una doccia calda era di sicuro l’ideale per riprendere a ragionare a mente lucida.

- C’è una chiamata per te! – strillò Rosalie entrando in bagno e cercando di sovrastare lo scrosciare incessante dell’acqua.

- Mi sto lavando, torna dopo! Anzi, fuori dal mio bagno e non tornare mai più davanti alla sottoscritta! Sono ancora incazzata, quindi tu e quel maledetto telefono andatevene subito di qui. – ringhiai quando una montagna di schiuma ebbe la brillante idea di cercare un contatto ravvicinato con i miei occhi.

- Sicura? – ridacchiò Rosalie, chiaro come il Sole il suo volermi provocare.

- Fuori di qui, cazzo! –

- Jasper, Alice ha detto che non ha alcuna intenzione di risponderti e che faresti meglio a sparire. Spiacente. – rispose malignamente, riprendendo la telefonata lasciata in sospeso.

Spalancai con foga il pannello del box doccia, incenerendola con lo sguardo e non considerando affatto il dettaglio di essere nuda dinanzi a mia sorella. Chi se ne importava, era la mia zona casa quella. – Dammi il telefono e levati dalla mia vista. – ringhiai a denti stretti.

Rosalie rispose con una plateale linguaccia, uscendo dal bagno con movimenti fluidi e aggraziati. Mi concessi qualche secondo per incenerirla con lo sguardo, per poi cercare di rimediare all’ennesima figuraccia che mi aveva procurato mia sorella. L’adorazione che provavo verso di lei stava raggiungendo picchi elevatissimi, non c’è che dire.

“ Ehi? Pronto? “  La voce di Jasper giunse nitida e inconfondibile dal cellulare, facendomi imprecare mentalmente. Avrei di sicuro preferito che quella di Rose si rivelasse una clamorosa finta.

- Jazz, sono io! – Cercai di suonare anche solo lontanamente allegra, cosa che mi riuscì a livelli discreti. Insomma, non c’era niente di cui essere allegri!

“ Oh, Alice. Sei tu. Tua sorella aveva detto che non volevi più sentirmi, pensavo avessi cambiato idea sul vederci più tardi.”

Imprecai violentemente. Due volte. Giusto per rendere al meglio la cosa, anche una terza volta.

Non bastava il fatto che Rosalie mi avesse appena fatto fare una figura a dir poco pessima.

No, ci si aggiungeva anche la magnifica e strepitosa visita dei nonni a rovinare il tutto. Quando si dice essere affetti da sfiga cronica.

- Jazz, stasera non posso proprio. Mia madre poco fa’ mi ha detto che oggi verranno i miei nonni da Las Vegas. Sai, non sono molto avvezzi a visite e roba simile, anzi, si tengono parecchio alla larga da Forks. Non posso mancare quindi, mi spiace. –

Jasper rimase in silenzio per qualche secondo. “Ah, okay. “

Modo carino per esprimere tutta la delusione e l’amarezza del momento. Sollevai gli occhi al cielo, giusto per controllare se sopra di me non ci fosse una nuvola temporalesca. Per come stavo messa in quel momento, non mi sarei affatto stupita.

- Senti, magari puoi venire qui. Non so, magari possiamo stare insieme prima che vengano qui i miei nonni. Mia madre ha detto che dovrebbero arrivare tra un oretta o due. C’è tempo, no? – Come salvare la situazione “atto quinto”.

“ Si, perché no! “ commentò entusiasta Jasper. “ Tu ora dove sei? “

Arrossii involontariamente. – Sono in doccia. –

“ Oh. “ rispose con voce leggermente imbarazzata. “ Senti, vengo a casa tua tra mezz’ora. Ti crea problemi? “

- No, è perfetto. – strillai volando fuori dalla doccia e afferrando bruscamente un asciugamano.

Jasper ridacchiò del mio entusiasmo, per poi riattaccare. Lanciai con poca grazia il cellulare sul ripiano in legno del bagno, iniziando ad asciugarmi velocemente e a darmi una sistemata.

Venti minuti dopo ero seduta sui gradini dell’ingresso, aspettando l’arrivo di Jasper.

- Chi aspetti, tesoro? – chiese mio padre arrivando dal retro. Il suo volto era teso, sembrava che una nuvola temporalesca lo stesse tallonando da vicino. Evidentemente non aveva preso poi così bene la notizia della visita dei nonni.

Come non compatirlo?

Pensandoci bene: perché tutti gli Swan sembravano avere una nuvola temporalesca personale? Che fosse una caratteristica di famiglia?

- Sto aspettando Jasper. – risposi, stendendo le gambe sui gradini e mettendo in mostra le mie amate ballerine leopardate. Uno dei miei acquisti folli, ma che proprio per questo amavo.

- Alice. – borbottò scuotendo la testa. – Così non va proprio. –

Sollevai un sopraciglio, confusa. – Qual’è il problema? –

- Tesoro, non credo sia una buona idea che tu frequenti Jasper Cullen. Non è il momento migliore, ecco. – concluse goffamente, come a cercare una motivazione che avvalorasse il suo essere contrario a quella pseudo relazione.

- Papà, io e Jazz ci stiamo solamente vedendo. Non c’è niente di male. –

Mio padre mi osservò per qualche secondo, per poi posizionarsi accanto a me sui gradini d’ingresso. – Alice, malgrado Esme e Carlisle non l’abbiano detto chiaro e tondo, vi reputano la causa dei problemi che hanno colpito i loro figli nell’ultima settimana. Io credo che non siano proprio entusiasti se viene fuori che tu e uno dei loro figli vi vedete. –

Sobbalzai ascoltando le parole di mio padre, parole assolutamente vere oltretutto. – Capisco che io e le altre abbiamo creato dei casini di livelli stratosferici, ma finchè Jasper vorrà vedermi per me sarà solo fonte di felicità. A me lui piace. –

Charlie scosse di nuovo la testa. – Alice, davvero. Non è un’idea affatto saggia, aspetta almeno che le cose si sistemino, no?  -

Balzai in piedi, ignorandolo bellamente. Era arrivato Jasper e quella conversazione stava diventando un tantino pesante. – Papà, stanne fuori. Per favore. – sussurrai chinandomi a depositare un bacio sulla sua guancia priva di barba.

Per tutta risposta scoccò un’occhiata di fuoco a Jasper, appena sceso dalla macchina e in procinto di raggiungerci. Okay, ero sempre più convinta che quella circa i Cullen fosse una balla colossale, nata per coprire le sue preoccupazioni da padre/sceriffo iper protettivo.

- Signor Swan. – lo salutò cauto non appena si posizionò accanto a me.

Mio padre si alzò in piedi, sistemandosi con un gesto deliberatamente lento i pantaloni. Molto stile poliziotto cattivo, insomma. – Bene bene, Cullen. Come mai qui? –

Sollevai gli occhi al cielo, profondamente esasperata. Mio padre era veramente assurdo avvolte. Glielo avevo detto tre secondi prima il perché di quella visita! – Papà, non dovevi andare dentro ad aiutare la mamma? – chiesi con voce dura, chiaro che nella mia domanda c’era un invito a smammare.

- No, direi di no. – riportò quindi la sua attenzione su Jazz. – Allora? –

Jasper sollevò le spalle, senza avere la benché minima idea di cosa rispondere. Infondo era solamente venuto a trovarmi, che bisogno c’era di fare quel terzo grado?

- Sono venuto a trovare sua figlia. Niente di che. – rispose Jasper, sfoggiando una gran quantità di tranquillità.

Charlie lo osservò per qualche secondo, gli occhi marroni che esprimevano il sospetto più puro. – Beh, vi terrò d’occhio. – commentò alla fine, facendomi schiaffare una mano sul viso. Ma poteva essere più idiota di così?

- Papà. – ringhiai al limite dell’imbarazzo.

Charlie ridacchiò divertito, salendo i gradini ed entrando in casa. Jasper mi osservò con un sopraciglio alzato, visibilmente perplesso.  - Ma tuo padre che aveva oggi? –

Ridacchiai, giusto per stemperare un attimo l’atmosfera. – Ma niente, voleva solamente fare il simpatico. –

Il viso di Jasper faceva chiaramente intendere che lui non l’aveva trovato poi così simpatico. – Comunque, parlando d’altro. Oggi arrivano i tuoi nonni? –

Storsi la bocca, poco entusiasta. – Si. –

Silenzio.

-  E come mai così poco entusiasmo? –

Lo guardai, ridacchiando con finta ironia. – Se tu conoscessi i miei nonni capiresti come mai il mio entusiasmo al momento è in vacanza. –

- Ah si? E come mai, principessa? –

Mi raggelai sul posto non appena udita quella frase. Potevo essere più sfigata di così? No, difficile. Forse se in quel momento fossi caduta dalla scale e una macchina mi avesse beccata in pieno, avrei eguagliato la buona dose di sfiga che mi stava perseguitando ultimamente.

- Nonno! Nonna! – mormorai a denti stretti alzandomi e andando incontro alla coppia. Non erano cambiati di una virgola: David aveva il suo solito stile da cowboy, Anne invece quello da maestria d’asilo.

Lui moro. Lei bionda.

Lui occhi azzurri. Lei occhi verdi.

Lui grassottello. Lei magra come un fuscello.

Decisamente due opposti di persone.

- Come sta la mia piccola peste? – trillò con voce schifosamente zuccherosa mia nonna, baciandomi sulle guance. Dietro di me udii una risatina soffocata, segno che Jasper aveva finalmente capito il motivo della mia totale mancanza di entusiasmo.

- Una meraviglia. – risposi sarcastica, non appena mio nonno mi strinse tra le sue possenti braccia.

- E questo bel giovanotto chi è? – squittì deliziata Anne, adocchiando interessata Jasper. Conoscendola era già passata a farsi film mentali dove io e Jazz vivevamo una torbida storia d’amore e perversione.

Anne era sempre stata così: irrecuperabile.

Sollevai gli occhi al cielo mentre Jasper si faceva avanti con un sorriso cordiale. – Sono Jasper Cullen, signora. Piacere di conoscerla. – si presentò tendendo la mano ai due vecchi.

- Non sarai mica uno spasimante di mia nipote, vero? Sappi che non mi piace che troppi ragazzi le ronzino attorno, e Dio solo sa quanto è bella la mia Alice. Spero che tu abbia intenzioni serie, giovanotto. Se scopro che hai intenzione di portartela a letto te la vedrai con me, chiaro?– lo minacciò David.

Mi osservai attorno, sperando che un cecchino appostato chissà dove mi facesse fuori. Quello era chiaramente un incubo, ne ero certa.

- David, lo stai spaventando. – ridacchiò come se niente fosse Anne.

In effetti Jazz era diventato parecchio pallido, il che non portava mai niente di buono. Se fosse stramazzato al suolo senza sensi, sarebbe stato un bel problema.

- Mamma, papà! Siete in anticipo! – strillò mia madre uscendo in giardino di corsa. Charlie si limitò ad una camminata colma di nonchalance e soprattutto di disinteresse, giusto per non dare agli ospiti troppa importanza.

- Eravamo impazienti di vedervi. – spiegò Anne stringendo tra le braccia sua figlia.

- Come un lupo è impaziente di sbranare l’agnello. – commentò rudemente mio padre, facendo la sua ormai impareggiabile figura da orso brontolone.

- Charlie, è un piacere anche per me. – lo salutò freddamente David.

- Che ne dite di entrare a prendere qualcosa da bere? Jasper, ti va ti unirti a noi? – chiese gentilmente mia madre.

Osservai Jasper leggermente intimorita, pregando con tutta me stessa affinché rispondesse di no. Non mi allettava molto la prospettiva che vedeva Jasper spettatore delle litigate della mia famiglia. Insomma, quelle erano cose che devono rimanere tra le mura della propria casa.

Oltretutto sarebbe stato bersaglio di battutine a doppio senso e di spietate minacce, per cui avrei evitato con tutto il cuore di sentire la frase che pronunciò di lì a poco.

- Si, perché no. – sorrise lui.

Sollevai gli occhi al cielo, seguendo gli altri che si apprestavano ad entrare in casa. Mia madre, da brava donna che ha tutta la situazione sotto controllo, ci fece accomodare in salotto, raggiungendoci poco dopo con un vassoio carico di bibite.

- Dov’è Rose? – chiese con voce cavernosa David, afferrando un bicchiere di Scotch freddo.

- È uscita poco fa’, aveva alcune commissioni da fare. – rispose mia madre. – Jasper, gradisci qualcosa in particolare? –

- Una coca cola andrà bene. – rispose lui.

- Bella invece? – chiese poi, notando l’assenza dell’ennesimo nipote. Evidentemente mio nonno non aveva gradito molto la totale mancanza del corteo d’accoglienza.

- Oh, Bella è in Francia. – rispose orgogliosa Renee.

- A quanto pare sono rimasta l’unica nipote rimasta qui ad attendere impaziente il vostro arrivo. Mi merito una bella parte della vostra impresa, no? – ironizzai, guadagnandomi una maxi occhiataccia da parte dei miei genitori.

- Tranquilla Alice, non ti lasceremo morire di fame. – commentò con un ghigno sul viso mio nonno, alludendo chiaramente alla posizione ricoperta da mio padre.

- Ha già qualcuno che la mantiene, mi spiace per te. – ringhiò Charlie. – I tuoi soldi puoi benissimo darli in beneficenza. -

- Sai com’è, Charlie. Il tuo lavoro non sembra garantire poi così tante sicurezze. –

- Basta, okay? Evitiamo le solite discussioni inutili. – si intromise Anne, riportando la discussione ad un minimo di civiltà. – Allora Jasper, parlaci un po’ di te. Non ti avevo mai visto qui! –

Jasper sorrise leggermente imbarazzato, chiaramente a disagio da quello spostamento della conversazione su di lui. – Sono il figlio del dottor Cullen, signora. Sempre stato qui a Forks. –

- Mmm, beh, è strano che io non ti abbia mai visto da queste parti. – commentò afferrando la tazzina di caffè che mia madre le stava tendendo.

- Beh, passo parecchio inosservato. Non sono un tipo che fa’ girare tutti quanti quando passa per strada. –

Anne spalancò la bocca, allibita. – Ma scherzi? Sei un bellissimo ragazzo! Mai pensato di fare il modello? –

Jasper arrossì vistosamente. – Io non… insomma… - tossicchiò imbarazzato. – Non credo che quel campo faccia al caso mio. –

Anne scosse la testa, in chiaro disaccordo. – Tu prova a immaginare il successo che faresti come modello. E per di più affiancato da Alice! Sareste una splendida coppia! – squittì deliziata.

- Nonna, tienimi fuori dai tuoi deliri. – commentai acidamente, infastidita da tutte quelle attenzioni a Jasper. Okay, forse non era molto sensato essere gelosa di una donna di sessanta e rotti anni, ma non potevo farci niente. Non mi piaceva quando qualcun altro onorava Jasper di troppe attenzioni.

- Io continuo a pensare che sarebbe perfetto. – commentò estasiata. – Pensa unire due bellezze come le vostre. –

Storsi il naso, sospettosa sino alla punta dei capelli. – Unire in che senso? –

- Ma unite in un bambino, ovviamente! Pensa come sarebbe bello se voi aveste un figlio in un futuro prossimo ma non troppo lontano! – recitò come uno scioglilingua.  

Naturalmente il sorso di coca cola che stavo per deglutire abbandonò la mia bocca e finì dritto dritto sul divano di pelle bianca dinanzi a me, macchiandolo senza alcuna pietà. Mia madre strillò indignata dinanzi il casino che avevo appena combinato, ma ero troppo sconvolta per darle retta.

- Nonna! Ma che cosa cavolo dici! – strillai scattando in piedi e pulendomi malamente il viso.

- Perché? – chiese con voce falsamente innocente.

A rispondere fu Jasper. – Io e sua nipote non stiamo insieme, l’idea di un figlio è da escludere. –

Anne sollevò le spalle, affatto turbata da questa netta rottura delle sue fantasie. – Beh, sognare non costa niente, no? – ridacchiò. – E poi lasciatevelo dire, la tensione sessuale palpabile tra voi due è innegabile. –

- Tensione… sessuale? – gracchiò sconvolto Jasper.

- Beh giovanotto, mettila così: è chiaro come il Sole che muori dalla voglia di rotolarti tra le lenzuola con la nostra Alice. – commentò burbero David, lo sguardo minaccioso e sospettoso.

- Col cazzo! Lui non toccherà la mia Alice! – ringhiò mio padre, paonazzo e pronto all’esplosione.

Jasper sollevò le mani in segno di resa, mentre io mi limitai a osservare truce in presenti. – Avete finito di discutere della mia vita sessuale? Non avete altro di cui parlare, dannazione? Io e Jasper non stiamo insieme, dobbiamo forse ripeterlo? –

Mia nonna ridacchiò, ammiccando nella mia direzione. – Non state insieme ancora per poco, mia cara. -

Decisi di ignorarla, ormai certa che la vecchia si fosse bevuta quel poco di cervello che le era rimasto. La vecchiaia faceva anche quello, ormai era appurato. Prendermela non avrebbe portato a niente, meglio optare per la tattica del “sorridi e annuisci”.

- Hai fratelli, Jasper? – chiese poco dopo, tornando alla carica più agguerrita che mai.

- Si, due. Edward ed Emmett. –

- Perfetto! Vedi Alice? È un segno del destino. Voi Swan finirete accoppiate con i Cullen! –

Okay, un altro commento del genere e non avrei risposto più delle mie azioni, anche se si parlava di malmenare una vecchia.

O la smetteva. O la smetteva.

Non c’era una terza opzione.

- Le mie figlie hanno già dato parecchi problemi ai Cullen, dubito si possa avverare quello che ha in mente lei. – la raffreddò mio padre.

- A cosa ti riferisci, Charlie? – si informò subito lei. Ovviamente la tendenza allo spettegolare era una dote di famiglia che si risvegliava facilmente, visto che mia madre si lanciò in una descrizione dettagliata della situazione che coinvolgeva noi e i Cullen.

Io strinsi i denti, ascoltando il racconto che mia madre portava avanti con un entusiasmo decisamente fuori luogo. Jasper si limitava a fissare tutto quello che gli capitava a tiro con una calma che rasentava l’alieno. Charlie invece era livido, non sembrava affatto gradire l’animo pettegolo di Renee.

- Brutto affare, ragazzo. Davvero brutto affare. – commentò mio nonno mentre scuoteva il capo. – Non avete pensato di venire a capo del problema pagando? – suggerì.

Mi irrigidii, improvvisamente interessata. – Pagare? Che intendi nonno? –

David annuì. – Solitamente quando non si ha una via di scampo, le famiglie si mettono d’accordo per una cifra di denaro e la cosa si sistema. Dalle nostre parti si fa’ così.  –

- Beh… - intervenne mio padre. – Dalle vostre parti sbagliate! Non è con il denaro che si risolvono le cose. Specie questioni come quelle. –

David ridacchiò. – Il solito vecchio Charlie, ligio alla legge e per niente incline a scendere a patti. Non cambierai mai, eh? –

Mio padre iniziò ad accalorarsi, colto nel vivo. – Io servo la legge, David. Non sono solito cercare scappatoie o roba simile. Se i Cullen pagassero per evitare un processo cosa pensi che succederebbe? Sarebbe uno scandalo, ecco cosa! La prova lampante che ancora una volta si può risolvere tutto quanto con del denaro! –

Mi isolai dalla discussione che infuriava in salotto, colta da un’improvvisa quanto brillante illuminazione:

se i Cullen avessero pagato la famiglia di Royce e di Mike, Emmett ed Edward avrebbero forse evitato le disastrose conseguenze che si paravano all’orizzonte?

Certo, di sicuro non si parlava di tirar fuori qualche dollaro, bensì cifre astronomiche. Però tentare non avrebbe ucciso nessuno, anzi. Valeva la pena di cercare quei due idioti e di proporre l’affare.

Tutti quanti, da sempre, non fanno che parlare del miracoloso potere del denaro.

Che fosse anche stavolta la chiave per risolvere la situazione?

Afferrai il cellulare, scrivendo un  sms a Bella.

“ Quando dovresti tornare a Forks? “

Poco dopo la sua risposta. “ Ehi, ciao! Comunque abbiamo l’aereo tra due giorni. Perché me lo chiedi? “

“ Forse abbiamo una soluzione al problema dei Cullen. Ma è necessaria anche la tua presenza, giusto per mettere Mike al suo posto. “

“ Appena sono a Forks sistemiamo la faccenda. “

Sorrisi, adorando in maniera spaventosa Bella. Mi appoggiai al divano, isolandomi completamente dalla discussione che infuriava in salotto e preparandomi un discorso mentale da affrontare con quelle carogne.

Quella era la nostra ultima spiaggia, dovevamo assolutamente far si che funzionasse.

Non erano ammessi errori.

*****************

** Note **
Beh, inizio con il chiedervi scusa a causa del ritardo stratosferico. Questo capitolo non voleva proprio scriversi e il tempo da dedicare alla scrittura era esiguo!
Perdono!
Ora che la scuola è finita ho decisamente più tempo e gli aggiornamenti saranno più frequenti, mi impegno affinchè siano 1 o 2 alla settimana! Promessa solenne questa!
Passiamo al capitolo...
Questa è un'altra soluzione che le Swan intendono intrapprendere: il pagamento.
Funzionerà?? Beh, se Royce ha rifiutato Rose dubito accetti del denaro per risolvere la situazione... ma tentar non nuoce, disse qualcuno!
Ho notato che siete parecchio preoccupate per la frase finale di Bells, e alcune di voi hanno azzardato delle ipotesi. Dirò solamente che molte di queste erano azzeccate, ma che non tutto va come ci si aspetta di solito!! xD
Ho anche notato che molti sono restii a commentare per paura di scrivere scemenze o di non sapere cosa dire... La vostra preoccupazione è infondata, perchè una recensione è sempre gradita! Accantonate questa preoccupazione e recensite, è un gesto graditissimo!!
 
RISPOSTE ALLE RECENSIONI:

@ Giulia miao: Tranquilla, non sono così perfida! Non torneranno con quelle carogne, semplicemente ci saranno vari tentativi per risolvere la cosa!

@ piccolinainnamora: Tesoro, non dire sciocchezze! Ma quali recensioni stupide! Lo sai che ti adoro e mi piacciono i tuoi commenti, quindi non dire più una cosa simile!! Vedrai che nessuno finirà in prigione… forse! XD

@  SognoDiUnaNotteDiMezzaEstate: Grazie mille! * me rossa * Sono felice che ti piaccia! Questi Edward e Bells lunatici sono simili a me ( cioè,  le Swan riprendono alcuni lati del mio carattere, i Cullen invece quelli dei miei amici! ) Un bacio.

@  Serena Van Der Woodsen: Si dai, tutto si sistemerà. Ci vuole solo un pochino di pazienza, come vedi le Swan le stanno provando veramente tutte!!

@  GiovaneStella: Ehehehe… La tua domanda è lecita! Jazz vergine o no? La risposta è: NO! Jasper non è vergine! Qui ne sorge un'altra: con chi è stato?? Eheheheh… la donzella in questione farà presto una piccola apparizione, giusto per non far stare i nostri protagonisti tranquilli! XD

@  love_vampire: Mmmm… beh, sull’interpretazione dell’ultima frase di Bells ci sei andata davvero vicina! Ma non tutto finirà in peggio, abbiate fiducia! Ho in mente un’idea a dir poco cattiva!! XD

@  ross_ana: Dai Rossy, abbi fiducia in me! Lo sai che sono perfida ma per il lieto fine, no? ^_-

@  piccolananina: A chi lo dici, non ho tempo manco per respirare! @.@

@ mary whitlock: Scusa per il maxi ritardo! ç_ç Quello che ha in mente Bells lo vedrete presto, e ho come l’impressione che non gradirete affatto! XD

@  Nessie93: Tutte spaventate dall’ultima fresa di Bells, eh? ^_-

@  _UryBlack_: Ciao! Grazie per i complimenti, purtroppo non ho avuto tempo di passare per quella storia. Ma appena ho 5 minuti liberi leggo, giuro!

@  andutzik1: si dai, tra un pochino ci sarà questa tanto sospirata pace! XD

@  Ed4e: Dai Sister, un po’ di fiducia!! ^_- Kiss

@  Piccola_Princess: Si si, tranquilla! Tutto si sistemerà, anche perché le Swan sono più agguerrite che mai!

@  LittleWhiteAngel: Chissà chissà! Ci finirà in prigione? Non ci finirà?? Vedremo! XD

@  cocca91: beh, c’è da dire che i cari nonnini hanno portato con loro un’ipotetica soluzione! Bisogna solamente vedere se funziona o meno!

@  __GiAdA__: ecco qui!

@  jane_volturi3: Ahahahahaha!! Ti ringrazio! Sei ufficialmente la mia paladina/pubblicitaria! XD

@  para79p: Scusa, super ritardo il mio! Ma sto capitolo non si voleva scrivere e il tempo era esiguo! Comunque Emmett capirà presto che deve svegliarsi, ogni lasciata è persa e Rose sta facendo di tutto per rimediare ai problemi che ha creato con le sue sorelle! Kiss

@  Bea_XD: Grazie mille Bea, spero di leggerti anche in questo capitolo! Credo che quello di Emmett sia un atteggiamento di chiusura comprensibile, visto che tra tutti era quello che si era spinto più avanti ( dicendole addirittura “Ti Amo” ) quindi per lui non sarà facile mettere da parte l’orgoglio ferito ed andare avanti!

@  lulu17: Ihihihihihih!! Sei stata decisamente chiara! XD

@  stezietta w: la solita pesca pervertita… -.-“

@ ___Ivy___: ç__ç  si è prolungata all’infinito invece! Chiedo perdono, ma ora che la scuola è finita ci saranno decisamente più aggiornamenti e in minor tempo!! È un giuramento solenne! >_<

@  ILoveSmile_17: Come ti ho già detto adoro il tuo modo di recensire, curato e del genere di analisi che piace a me. Ho letto anche quella a “Coyote Ugly” e sono rimasta piacevolmente stupita, mi lusinga molto sapere che i personaggi che creo ti portano spesso a riflettere su alcune situazioni e su alcuni caratteri. Mi fa decisamente piacere! *__*

@  Shinalia: Mia adorata cognatina/ Signora V!! Viene a dire a me che sono sadica?? * sguardo eloquente * Guarda, manda manda la mia lucertolona preferita!! È più che gradita la sua presenza!! *çç*

Beh si, Bells è decisamente paranoica… ma dopo il casino che hanno fatto, sfido chiunque a non esserlo!! XD

@  lyzs_dlbc: Wow, 22 ore?? Volevi farti del male allora!! XD  riguardo l’ultima frase ho tutta un ideona in testa!! Vedrete poi!

@  ChuckBassina: Ahahahaha!! Grazie mille Toty!

@  crazyalicecullen: ecco qui! Ho notato che siete tutte piuttosto preoccupate per l’ultima frase di Bells… in effetti l’idea che vi siete fatte è esatta… ma… finirà davvero tra le braccia di Mike?? Chissà… XD

@  Bella_kristen: Ahahahahaha!! Ale, ora hai firmato un contratto con il diavolo che ti obbliga a commentare sempre!! XD Grazie per i numerosi complimenti, me super rossa!! >_<


** Allora, vi pongo un quesito ma non vi dirò per quale motivo ve lo faccio:
Qual'è, in assoluto, la cosa che non vorreste mai vedere e che coinvolge chi amate?
Sono sicura che il motivo per cui lo pongo è palese, ma lo rivelerò nel prossimo capitolo che sarà POV BELLA!! Naturalmente la domanda riguarda la coppia Bells/Eddy & Mike!
Non mi sono dimenticata di Rose, ma mi serve che Bells torni a casa per il Pov Rosalie...
A presto! Massimo Giovedì!
Bacioni!

Per chi non lo sapesse su FB è nato un gruppo sulle mie storie...


Mentre per chi segue le vicende della saga "La Confraternita Del Pugnale Nero" di J.R. Ward faccia un salto a questo gruppo fondato da me e gestito insieme alla mia consorella Shinalia:
   
 
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