Natsuki a stento credeva che ciò che vedeva fosse la realtà, pensava più che altro che ciò fosse un sogno e che lei fosse in camera sua a dormire in camera sua davanti al pc, come le capitava spesso, e quindi, istintivamente si diede un pizzicotto sul braccio, ma ciò non fece altro che provocarle dolore all'arto e un dolce sorriso sul volto di Kira.

"Questo non è un sogno Natsuki, sei sveglia, in casa mia e non devi preoccuparti di nulla" disse Kira mentre versava in un calice del the freddo da servire alla giovane ragazza, che era più che altro a comprendere se la persona che si poneva dinnanzi a lei poteva sembrare un angelo, perche lei se li immaginava con delle grandi ali bianche e con delle vesti dello stesso colore, e non totalmente vestiti di nero, con una maschera antigas penzolante sul collo, con degli occhialini da saldatore sulla fronte e dei cavi di plastica colorata che spuntano come dei dread attaccati ad una bandana nera.

"So che stai dubitando di me e della mia natura celestiale" sentenziò il giovane angelo fissando Natsuki dritta nei suoi occhi, che quasi non riuscivano a reggere lo sguardo con quelli di Kira, sentendosi come a disagio davanti a quegli occhi che avevano visto la corrutibilità delle entità celestiali, entità che si erano macchiate di peccati ancora più gravi di quelli dei demoni stessi, ma a differenza di loro, nascondono la loro natura con delle false parole.

"No, tutt'altro..."disse Natsuki prima che gli squillasse il cellulare, arrivandogli una telefonata che avrebbe cambiato per sempre la sua vita e quella di Kira, una telefonata che preannunciò un futuro dal quale la giovane ragazza non poteva sfuggire, mentre le sue uniche parole furono"...sono morti...incendio" tra i singhiozzi del suo pianto disperato, ma Kira comprese cosa era successo, e senza compiere troppi giri di parole Kira si pose di fronte a lei e disse "avvicinati a me" mentre le indicva di stringere la sua mano, e quando Natsuki lo fece, si ritrovarono  improvvisamente davanti a casa della ragazza.

Lo spettacolo che si pose davanti ai loro occhi aveva un nonsochè di surreale, come se ciò fosse tratto da un film, vedendo una marea di gente che guardava attonita tutti quei pompieri che tentavano di spegnere un incendio che nulla aveva a che fare con un comune divampo di fiamme, mentre le urla delle persone presenti in quella trappola di fuoco si mescolavano allo scricchiolio sinistro delle assi di legno che cadevano consumate dal fuoco.

"Devi essere forte Natsuki, ti posso assicurare che in quell'incendio dovevi esserci pure te, essendo che tu eri il loro principale bersaglio di questo attacco incendiario" sentenziò Kira, mentre fissava l'orribile spettacolo fiammeggiante, mentre Natsuki si coprì gil occhi come per nascondere dal suo cuore quelle immagini, mentre dalle sue labbra uscì una domanda, un unica domanda stretta tra i denti "Chi è stato?" fu l'unica cosa che riuscì a dire.

"Angeli del fuoco" sentenziò Kira mentre si allontanavano dalla scena del crimine, da quella che era la casa di Natsuki, il luogo dove tutto il male era nato era dietro di loro che scompariva inghiottito dal fuoco, ma mentre il male scompariva, il male riprendeva forma come in un grottesco circolo vizioso ma il giovane angelo decaduto non fece altro che abbracciare Natsuki e sussurrarle all'orecchio "ti prometto che farò tutto ciò che è in mio potere per vendicare i tuoi genitori e ridarti una vita degna di questo nome, quindi fino ad allora, rimarrai da me, la sarai al sicuro".

Quelle uniche parole, riuscirono a far tranquillizzare la giovane ragazza, che si avviava a fianco di Kira verso la sua nuova casa.

Continua...